DENOMINAZIONE
ACEQUIDE 20 MG +12,5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori) e diuretici.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene 21,7 mg di quinapril cloridrato (pari a 20 mg di quinapril) e 12,5 mg di idroclorotiazide.
ECCIPIENTI
Magnesio carbonato, lattosio, povidone, crospovidone, magnesio stearato, ipromellosa, titanio diossido, idrossipropilcellulosa, macrogol 400, ossido di ferro rosso, ossido di ferro giallo, cera candelilla.
INDICAZIONI
Trattamento dell’ipertensione in pazienti nei quali e’ appropriato iltrattamento combinato con ACE-inibitore e diuretico.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti, ad altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori) e a farmaci solfamido-derivati. Storia di angioedema associato a precedente terapia con altri ACE-inibitori. Edema angioneurotico ereditario o idiopatico. Anuria. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. L’uso concomitante di questo medicinale con medicinali contenenti aliskiren e’ controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita’ di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m^2).
POSOLOGIA
Posologia: la posologia deve essere regolata individualmente sulla base della risposta clinica. Adulti: nei pazienti non in terapia diuretica , la dose iniziale raccomandata di questo farmaco e’ di mezza compressa al giorno. La dose normale di mantenimento e’ di una compressa algiorno. Se necessario, la dose puo’ essere aumentata fino a 2 compresse 1 volta al giorno. Nei pazienti gia’ in trattamento con un diuretico , e’ opportuno iniziare la terapia con una singola dose di 5 mg di quinapril allo scopo di minimizzare il rischio di una ipotensione eccessiva, aggiustando poi la posologia fino ad ottenere la risposta ottimale. Se questa e’ raggiunta con la stessa dose presente nell’associazione si puo’ passare alla terapia con questo farmaco. I pazienti gia’ intrattamento con un diuretico possono sviluppare ipotensione sintomatica dopo la prima somministrazione di quinapril da solo o in associazione. Nei pazienti in trattamento diuretico e’ importante, se possibile,sospendere il diuretico almeno 2-3 giorni prima di assumere questo medicinale. Se questo non e’ possibile, iniziare con bassi dosaggi di questo farmaco. Nei pazienti con insufficienza cardiaca, associata o meno ad insufficienza renale, la terapia con ACE-inibitori puo’ causare una eccessiva caduta della pressione arteriosa. In generale, dal momento che questo medicinale puo’ causare ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima somministrazione, nei pazienti ipertesi complicati e non, compresi quelli sale/volume depleti, la terapia deve essere iniziata sotto controllo medico e i pazienti seguiti accuratamente per leprime due settimane di trattamento e ogni volta che venga aumentato il dosaggio. Pazienti anziani: negli anziani la dose iniziale non deve essere superiore a piu’ di 5 mg di quinapril e deve essere attentamente stabilita dal medico. La dose dovrebbe essere tenuta piu’ bassa possibile compatibilmente con l’ottenimento di un controllo adeguato dellapressione arteriosa. Pazienti con insufficienza renale o sottoposti adialisi: questo farmaco non deve essere usato come terapia iniziale in pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina 30-60 ml/min), ma solo dopo titolazioni dei singoli componenti, impiegando come dose iniziale 5 mg di quinapril. Quando e’ richiesta una terapia con quinapril associato al diuretico in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min) un diuretico dell’ansa e’ preferibile ad un tiazidico e pertanto in questi pazienti non e’ raccomandato questo farmaco. Popolazione pediatrica: non e’ raccomandato l’impiego di questo medicinale non essendo stata stabilita l’efficacia e la tollerabilita’ nei bambini. Modo di somministrazione: la dose di questo farmaco deve essere assunta sempre alla stessa ora del giorno per migliorare la compliance, lontano dai pasti.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
Ipotensione: questo farmaco puo’ causare ipotensione sintomatica, di solito non piu’ frequentemente dei farmaci in monoterapia. Ipotensionesistematica e’ stata raramente osservata in pazienti con ipertensionenon complicata trattati con quinapril, ma e’ una possibile conseguenza della terapia con ACE-inibitori in pazienti sale/volume depleti, quali quelli in trattamento con diuretici, o soggetti a restrizione del sale nella dieta o a emodialisi. Ipotensione sintomatica e’ stata per lo piu’ osservata in pazienti con grave insufficienza cardiaca, associata o meno ad insufficienza renale grave; molto verosimilmente in pazienti sottoposti a trattamento con dosi elevate di diuretici dell’ansa, o quelli con iponatriemia o con compromissione della funzionalita’ renale. Se si verifica ipotensione sintomatica, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, sottoposto a infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una transitoria risposta ipotensiva non e’ una controindicazione al prosieguo della terapia; comunque, se si verifica un tale evento deve essere presa in considerazione la diminuzione del dosaggio di questo farmaco. I pazienti devono essere avvertiti di riferire un’eventuale sensazione di testa vuota, specialmente nei primi giorni di terapia con questo medicinale. Se si verifica sincope, i pazienti devono sospendere il trattamento finche’ non abbiano consultato il medico. L’inadeguata assunzione di liquidi, l’eccessiva traspirazione e la disidratazione, cosi’ come il vomito e la diarrea, possono favorire una eccessiva caduta della pressione arteriosa a causa della riduzione del volume dei liquidi; in tal caso i pazienti devono consultare il medico. Pazienti con ipertensione nefrovascolare o insufficienza renale: questo farmaco deve essere impiegato con cautela in pazienti con gravi nefropatie. I tiazidici possono indurre aumento della azotemia in tali pazienti e gli effetti di somministrazioni ripetutepossono risultare cumulativi. Esiste un aumentato rischio di grave ipotensione e insufficienza renale quando i pazienti con ipertensione nefrovascolare e preesistente stenosi bilaterale o unilaterale dell’arteria renale vengano trattati con ACE-inibitori. Il trattamento con diuretici puo’ contribuire ad aumentare tale rischio. La perdita della funzionalita’ renale puo’ verificarsi anche solo con modeste modificazioni della creatinina sierica perfino in pazienti con stenosi unilateraledell’arteria renale. Alcuni pazienti ipertesi o con insufficienza cardiaca trattati con quinapril senza apparente patologia nefrovascolare preesistente hanno manifestato aumenti dell’azotemia e della creatinina sierica, generalmente modesti e transitori, in particolare quando quinapril e’ stato somministrato assieme ad un diuretico. Questo puo’ avvenire piu’ facilmente in pazienti con compromissione renale preesistente. In tal caso puo’ essere richiesta la riduzione del dosaggio o la sospensione di questo farmaco. La valutazione dei pazienti deve sempreincludere la determinazione della funzionalita’ renale. Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, sono prevedibili modificazioni della funzionalita’ renale in individui particolari. In pazienti con grave insufficienza cardiaca, la cui funzionalita’ renale puo’ dipendere dall’attivita’ del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con ACE-inibitori, incluso quinapril,si puo’ associare a oliguria e/o progressiva uremia e, raramente, a insufficienza renale acuta potenzialmente fatale. In studi clinici in pazienti ipertesi con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale, aumenti dell’azotemia e della creatinina sierica sono stati osservati in alcuni casi dopo terapia con ACE-inibitori. Questi aumenti sono risultati quasi sempre reversibili con l’interruzione della terapia.In tali pazienti la funzionalita’ renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia. Benche’ gli studi clinici abbiano indicato che nei pazienti con compromissione renale, quinapril generalmente non induce ulteriore deterioramento, si raccomanda di effettuare in tali pazienti controlli periodici sui parametri di funzionalita’ renale. Reazioni anafilattoidi. Emodialisi: i pazienti emodializzati con membrane ad alto flusso di poliacrilonitrile ed in trattamento con ACE-inibitori molto facilmente manifestano reazioni anafilattoidi, quali gonfiori, vampate, ipotensione e dispnea entro pochi minuti dall’inizio dell’emodialisi. L’impiego di membrane alternative o di medicinali antiipertensivi alternativi e’ altamente raccomandato. Angioedema del viso e del collo: angioedema del viso, delle estremita’, delle labbra, delle mucose, della lingua o glottide sono stati osservati in pazientitrattati con ACE-inibitori. L’angioedema puo’ manifestarsi durante leprime settimane di trattamento; in rari casi puo’ svilupparsi angiodema severo dopo trattamento a lungo termine con ACE-inibitori. Se si verifica, dunque, stridore laringeo o angioedema del viso, della lingua o della glottide, il trattamento con questo medicinale deve essere sospeso immediatamente e il paziente deve essere trattato adeguatamente etenuto sotto osservazione finche’ l’edema non e’ risolto. Nei casi nei quali l’edema e’ limitato al viso e alle labbra, esso generalmente si risolve senza trattamento, sebbene gli antiistaminici siano utili nell’alleviare i sintomi. L’angioedema con interessamento della lingua, della glottide o della laringe puo’ essere fatale e pertanto, richiedela pronta instaurazione di una appropriata terapia, ad esempio con l’immediata somministrazione sottocutanea di 0,3-0,5 ml di una soluzione1:1000 di adrenalina.
INTERAZIONI
Agenti che aumentano il potassio sierico: durante la terapia con questo farmaco non e’ raccomandato l’uso di diuretici risparmiatori di potassio, di supplementi di potassio o di sostituti del sale contenenti potassio, a causa del rischio di iperpotassiemia. Tetracicline ed altrifarmaci che interagiscono con il magnesio: la somministrazione contemporanea di questo medicinale e tetracicline riduce l’assorbimento di quest’ultime del 28-37%. Il diminuito assorbimento delle tetracicline e’ dovuto alla presenza del magnesio carbonato come eccipiente nella formulazione di questo medicinale. Questa interazione deve essere considerata in caso di terapia contemporanea con questo farmaco e tetracicline. Altri diuretici: questo medicinale contiene un diuretico. L’impiego concomitante di un altro diuretico puo’ avere un effetto additivo; ipazienti in trattamento con diuretici, specialmente i pazienti sale/volume depleti, possono manifestare una eccessiva riduzione della pressione arteriosa all’inizio della terapia o all’aumento della posologia dell’ACE-inibitore. Litio: aumentati livelli sierici di litio e sintomi di tossicita’ da litio sono stati osservati in pazienti trattati contemporaneamente con litio e ACE-inibitori o con litio e diuretici tiazidici. Pertanto, durante trattamento concomitante con questo medicinale e sali di litio, i livelli sierici di litio devono essere monitoratifrequentemente. Anestetici: gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici. Narcotici/antipsicotici: si puo’ verificare ipotensione ortostatica. Altri antiipertensivi: possonoverificarsi effetti additivi o potenziamento. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, e’ associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita’ renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Allopurinolo, citostatici o agenti immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide: la concomitante somministrazionecon ACE-inibitori puo’ indurre un aumentato rischio di leucopenia. Anti-infiammatori non steroidei (FANS): la somministrazione di un farmaco antiinfiammatorio non steroideo puo’ ridurre l’effetto antiipertensivo di un ACE-inibitore. E’ stato inoltre descritto che FANS e ACE-inibitori esercitano un effetto additivo nell’aumento del potassio sierico, mentre la funzionalita’ renale puo’ diminuire. Questi effetti, reversibili, si verificano specialmente in pazienti con compromessa funzionalita’ renale. In alcuni pazienti la somministrazione di antiinfiammatori non steroidei puo’ ridurre l’effetto diuretico, natriuretico e antiipertensivo dei tiazidici. Pertanto, quando questo farmaco viene usato contemporaneamente ad anti-infiammatori non steroidei, il paziente dovra’ essere osservato accuratamente per verificare l’effetto antiipertensivo di questo farmaco. Simpaticomimetici: possono ridurre l’effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori; i pazienti dovrebbero pertanto essere attentamente monitorati per avere conferma che l’effetto desiderato sia stato raggiunto. I tiazidici possono diminuire la risposta alle amine pressorie (ad esempio noradrenalina), tuttavia non tale da precluderne il loro uso. Alcool/barbiturici: puo’ verificarsi un potenziamento dell’ipotensione ortostatica. Farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali e insulina): puo’ essere richiesto un aggiustamento del dosaggio del farmaco antidiabetico. Corticosteroidi/ACTH: intensificanola deplezione elettrolitica, in particolare l’ipokaliemia. Rilassantimuscolari non depolarizzanti (ad esempio tubocurarina): i tiazidici possono aumentare la risposta ai miorilassanti. Antiacidi/cibo: possonoridurre la biodisponibilita’ degli ACE-inibitori. Altri farmaci: non sono state evidenziate interazioni clinicamente importanti con somministrazioni concomitanti di quinapril e propranololo, digossina, warfarina e cimetidina.
EFFETTI INDESIDERATI
La sicurezza di questo farmaco e’ stata valutata in studi clinici controllati e non, in 1571 pazienti. Nelle sperimentazioni cliniche con questo farmaco non sono stati osservati effetti indesiderati diversi daquelli precedentemente riportati per quinapril e idroclorotiazide. Gli effetti collaterali piu’ frequentemente osservati nelle sperimentazioni cliniche controllate con questa associazione sono stati: cefalea (6,7%), capogiri (4,8%), tosse (3,2%) e affaticamento (2,9%). Generalmente tali effetti sono stati lievi e transitori. La sospensione della terapia per effetti indesiderati si e’ resa necessaria nel 2% dei pazienti. Il motivo piu’ comune della sospensione e’ stato mal di testa (0,5%) seguito da tosse e da nausea e vomito (0,2%). Gli eventi avversi occorsi nell’1% o piu’ dei 943 pazienti trattati con questo medicinale,in studi clinici controllati, sono riportati di seguito. Percentuale di pazienti trattati in studi clinici controllati. Cefalea. Questo farmaco, n = 943: 6.7; placebo, n = 100: 30.0. Capogiri. Questo medicinale, n = 943: 4.8; placebo, n = 100: 4.0. Tosse. Questo farmaco, n = 943: 3.2; placebo, n = 100: 2.0. Stanchezza. Questo medicinale, n = 943: 2.9; placebo, n = 100: 3.0. Mialgia. Questo framaco, n = 943: 2.4; placebo, n = 100: 5.0. Infezione virale. Questo medicinale, n = 943: 1.9;placebo, n = 100: 4.0. Rinite. Questo farmaco, n = 943: 2.0; placebo,n = 100: 3.0. Nausea e/o vomito. Questo medicinale, n = 943: 1.8; placebo, n = 100: 6.0. Dolore addominale. Questo farmaco, n = 943: 1.7; placebo, n = 100: 4.0. Lombalgia. Questo medicinale, n = 943: 1.5; placebo, n = 100: 2.0. Diarrea. Questo farmaco, n = 943: 1.4; placebo, n =100: 1.0. Infezione alte vie respiratorie. Questo medicinale, n = 943: 1.3; placebo, n = 100: 4.0. Insonnia. Questo farmaco, n = 943: 1.2; placebo, n = 100: 2.0. Sonnolenza. Questo farmaco, n = 943: 1.2; placebo, n = 100: 0.0. Bronchite. Questo medicinale, n = 943: 1.2; placebo,n = 100: 1.0. Dispepsia. Questo farmaco, n = 943: 1.2; placebo, n = 100: 2.0. Astenia. Questo medicinale, n = 943: 1.1; placebo, n = 100: 1.0. Faringite. Questo farmaco, n = 943: 1.1; placebo, n = 100: 2.0. Vasodilatazione. Questo medicinale, n = 943: 1.0; placebo, n = 100: 1.0.Vertigine. Questo farmaco, n = 943: 1.0; placebo, n = 100: 2.0. Dolore toracico. Questo medicinale, n = 943: 1.0; placebo, n = 100: 2.0. Studi clinici controllati e non, le esperienze cliniche avverse probabili, possibili, o chiaramente correlate alla terapia, o di incerta correlazione con il trattamento, occorse tra 0,5% fino a <= 1,0% dei pazienti trattati con quinapril piu’ idroclorotiazide, nonche’ gli eventi meno frequenti occorsi negli studi clinici o nella fase post-marketing includevano. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario: reazioni anafilattoidi. Disturbi psichiatrici: nervosismo. Patologie del sistema nervoso: parestesia, insonnia, sonnolenza, vertigini. Patologie cardiache: palpitazioni, tachicardia, vasodilatazione. Patologie vascolari: ipotensione, ipotensione posturale, sincope. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, sinusite, infezioni delle alte vie, bronchiti, riniti, faringiti. Patologie gastrointestinali: secchezza delle fauci, flatulenza, pancreatite, nausea, vomito, diarrea, dispepsia, stitichezza. Patologieepatobiliari: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: fotosensibilita’, prurito, rash. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mialgia, dolori addominali, dolori toracici, dolori articolari, lombalgia. Patologie renali e urinarie: infezioni urinarie, anormalita’ urinarie, disuria, pollachiuria. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: edema periferico, febbre, infezioni virali, malessere, astenia. La sicurezza di quinapril e’ stata valutata in 4960 soggetti e pazienti ed e’ risultato ben tollerato. Di questi, 3203 pazienti inclusi 655 pazienti anziani, ha partecipato a studi clinici controllati. La sicurezza di quinapril a lungo termine e’ stata valutata in oltre 1400 pazienti trattati per un anno e oltre. Parametri clinici di laboratorio. Creatininemia eazotemia: aumenti sopra i livelli normali sono stati osservati occasionalmente in alcuni pazienti trattati con questo medicinale. Questi aumenti si sono spesso normalizzati proseguendo la terapia. Altri effetti indesiderati riportati con i singoli componenti di questo farmaco sono i seguenti. Quinapril: angina pectoris, depressione, aumento traspirazione. Eccezionalmente e’ stato riportato anche angioedema. Idroclorotiazide: anoressia, irritazione gastrica, crampi, ittero colestatico intraepatico, pancreatite, scialoadenite, leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica e emolitica, spasmi muscolari, agitazione, insufficienza renale, disfunzione renale, nefrite interstiziale, xantopsia, porpora, fotosensibilita’, orticaria, angioite necrotizzante (vasculite), difficolta’ respiratorie, polmonite ed edema polmonare, reazioni anafilattiche. Le reazioni avverse di frequenza non nota (non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili) riportate con l’uso di idroclorotiazide includono: tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi): cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose). Patologie dell’occhio: effusione coroidale. Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, e’ stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. ACE inibitori: l’uso di ACE inibitori non e’ raccomandatodurante il primo trimestre di gravidanza. L’uso di ACE inibitori e’ controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita’ a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo’ essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificandouna gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E’ noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita’ fetale (ridotta funzionalita’ renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicita’ neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre digravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita’renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione. Idroclorotiazide: c’e’ limitata esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti. Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d’azione l’uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo’ compromettere la perfusione feto placentare e puo’ causare effetti fetali e neonatalicome ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombocitopenia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edemagestazionale, l’ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato. Allattamento. Quinapril: limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno. Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l’uso di questo medicinale in allattamento non e’ raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche’ non vi e’ abbastanza esperienza clinica. Nei neonati piu’ grandi, se ritenuto necessario per la madre, questo farmaco puo’ essere assuntodurante l’allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti avversi. Idroclorotiazide: idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantita’. Idiuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che puo’ inibire la produzione di latte. L’uso di questo medicinale durante l’allattamento al seno non e’ raccomandato. Se questo farmaco viene assunto durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli piu’ bassi possibili.
Forma farmaceutica
COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER