DENOMINAZIONE
AUBAGIO COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Immunosoppressivi ad azione selettiva.
PRINCIPI ATTIVI
Aubagio 7 mg compresse rivestite con film: ciascuna compressa rivestita con film contiene 7 mg di teriflunomide. Eccipiente(i) con effetti noti: ciascuna compressa contiene 72 mg di lattosio (come monoidrato).Aubagio 14 mg compresse rivestite con film: ciascuna compressa rivestita con film contiene 14 mg di teriflunomide. Eccipiente(i) con effetti noti: ciascuna compressa contiene 72 mg di lattosio (come monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, amido di mais, cellulosamicrocristallina, sodio amido glicolato (tipo A), idrossipropilcellulosa, magnesio stearato. Rivestimento della compressa. Compressa da 7 mg rivestita con film: ipromellosa, biossido di titanio (E171), talco, macrogol 8000, indigo carmine – lacca alluminio (E132), ossido di ferro giallo (E172). Compressa da 14 mg rivestita con film: ipromellosa, biossido di titanio (E171), talco, macrogol 8000, indigo carmine – lacca alluminio (E132).
INDICAZIONI
Aubagio e’ indicato per il trattamento di pazienti adulti e pediatrici di eta’ pari o superiore a 10 anni affetti da sclerosi multipla (SM)recidivante remittente (si prega di far riferimento al paragrafo 5.1 per informazioni importanti sulla popolazione per la quale e’ stata stabilita l’efficacia).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; pazienti con compromissione epatica severa (classe Child-Pugh C); donne in stato di gravidanza o in eta’ fertile che non utilizzano una contraccezione affidabile durante il trattamento con teriflunomide e successivamente finche’ i suoi livelli plasmatici sono superiori a 0,02 mg/L (vedere paragrafo 4.6). Occorre escludere la presenza di una gravidanza prima dell’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.6); donne che allattano con latte materno (vedere paragrafo 4.6); pazienti in stati di immunodeficienza severa, ad es. lasindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS); pazienti con funzionalita’ del midollo osseo compromessa in modo significativo o con forme significative di anemia, leucopenia, neutropenia o trombocitopenia; pazienti con infezione in atto severa fino alla risoluzione (vedere paragrafo 4.4); pazienti con compromissione renale severa sottoposti a dialisi, perche’ l’esperienza clinica in questa popolazione di pazienti e’insufficiente; pazienti con ipoproteinemia severa, ad es. in sindromenefrosica.
POSOLOGIA
Il trattamento deve essere iniziato e supervisionato da un medico esperto nella gestione della sclerosi multipla. Posologia. Adulti: negli adulti, la dose raccomandata di teriflunomide e’ di 14 mg una volta algiorno. Popolazione pediatrica (almeno 10 anni): nei pazienti pediatrici (di eta’ pari o superiore a 10 anni), la dose raccomandata dipendedal peso corporeo. Pazienti pediatrici con peso corporeo >40 kg: 14 mg una volta al giorno; pazienti pediatrici con peso corporeo <=40 kg: 7 mg una volta al giorno. I pazienti pediatrici che raggiungono un peso corporeo stabile superiore a 40 kg devono passare a 14 mg una volta al giorno. Le compresse rivestite con film possono essere assunte con o senza cibo. Popolazioni particolari. Anziani: in considerazione dei dati insufficienti di sicurezza ed efficacia, Aubagio deve essere usato con cautela nei pazienti di eta’ pari e superiore a 65 anni. Compromissione renale: non e’ necessario alcun aggiustamento della dose per ipazienti con compromissione renale lieve, moderata e severa non sottoposti a dialisi. I pazienti con compromissione renale severa sottoposti a dialisi non sono stati valutati. Teriflunomide e’ controindicata in questa popolazione (vedere paragrafo 4.3). Compromissione epatica: non e’ necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione epatica lieve e moderata. Teriflunomide e’ controindicata nei pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafo 4.3).Popolazione pediatrica (meno di 10 anni di eta’): la sicurezza e l’efficacia di teriflunomide nei bambini di eta’ inferiore a 10 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: le compresse rivestite con film sono per uso orale. Le compresse devono essere deglutite intere con un po’ d’acqua.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
Monitoraggio. Prima del trattamento. Prima di iniziare il trattamentocon teriflunomide e’ necessario valutare: pressione arteriosa; alanina aminotransferasi/transaminasi sierica glutammico piruvica (ALT/SGPT); emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrinica. Durante il trattamento. Durante il trattamento con teriflunomide e’ necessario monitorare: pressione arteriosa, controlli periodici, alanina aminotransferasi/transaminasi sierica glutammico piruvica (ALT/SGPT). Glienzimi epatici devono essere valutati almeno ogni 4 settimane durantei primi 6 mesi di trattamento e con regolarita’ successivamente: considerare un monitoraggio aggiuntivo quando Aubagio viene somministrato a pazienti con patologie epatiche preesistenti, somministrato con altri farmaci potenzialmente epatotossici oppure sulla base di come indicato da segni e sintomi clinici come episodi inesplicabili di nausea, vomito, dolore addominale, affaticamento, anoressia o ittero e/o urine scure. Gli enzimi epatici devono essere valutati ogni due settimane durante i primi 6 mesi di trattamento e successivamente almeno ogni 8 settimane per almeno 2 anni dall’inizio del trattamento; in caso di aumento di ALT (SGPT) tra 2 e 3 volte il limite superiore di normalita’, ilmonitoraggio deve essere effettuato settimanalmente. L’emocromo completo deve essere effettuato in base ai segni e ai sintomi clinici (ad es. infezioni) durante il trattamento. Procedura di eliminazione accelerata: teriflunomide viene eliminata lentamente dal plasma. Senza una procedura di eliminazione accelerata, sono necessari in media 8 mesi affinche’ vengano raggiunte concentrazioni plasmatiche inferiori a 0,02 mg/L, sebbene in considerazione della variabilita’ individuale la clearance della sostanza puo’ richiedere anche 2 anni. E’ possibile utilizzare una procedura di eliminazione accelerata in qualsiasi momento dopo l’interruzione della somministrazione di teriflunomide (vedere paragrafi 4.6 e 5.2 per i dettagli procedurali). Effetti epatici: si sono osservati aumenti degli enzimi epatici in pazienti trattati con teriflunomide (vedere paragrafo 4.8). Questi aumenti si sono verificati prevalentemente nei primi 6 mesi di trattamento. Durante il trattamento conteriflunomide sono stati osservati casi di danno epatico indotto da farmaci (DILI), a volte pericolosi per la vita. La maggior parte dei casi di DILI si e’ verificata con tempo di insorgenza di diverse settimane o diversi mesi dopo l’inizio del trattamento con teriflunomide, ma DILI puo’ verificarsi anche con un uso prolungato. Il rischio di aumenti degli enzimi epatici e DILI con teriflunomide puo’ essere maggiore nei pazienti con patologie epatiche preesistenti, trattamento concomitante con altri farmaci epatotossici e/o consumo di notevoli quantita’ di alcool. Pertanto, i pazienti devono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di danno epatico. Il trattamento con teriflunomidedeve essere interrotto e si deve prendere in considerazione una procedura di eliminazione accelerata se si sospetta una lesione al fegato. In caso di conferma di enzimi epatici elevati (oltre tre volte l’ULN),il trattamento con teriflunomide deve essere interrotto. In caso di interruzione del trattamento, e’ necessario eseguire esami del fegato fino alla normalizzazione dei livelli di transaminasi. Ipoproteinemia: poiche’ teriflunomide ha un elevato legame con le proteine e poiche’ il legame dipende dalle concentrazioni di albumina, ci si attende che le concentrazioni plasmatiche di teriflunomide non legata siano maggiori nei pazienti con ipoproteinemia, ad es. nella sindrome nefrosica. Teriflunomide non deve essere usata in pazienti con condizioni di ipoproteinemia severa. Pressione arteriosa: durante il trattamento con teriflunomide puo’ verificarsi un aumento della pressione arteriosa (vedereparagrafo 4.8). Controllare la pressione arteriosa prima dell’inizio del trattamento con teriflunomide e successivamente a intervalli regolari. L’aumento della pressione arteriosa deve essere gestito in modo adeguato prima e durante il trattamento con teriflunomide. Infezioni: nei pazienti con infezione severa in atto, l’inizio del trattamento conteriflunomide deve essere posticipato fino alla risoluzione dell’infezione. Nel corso di studi controllati con placebo, non si e’ osservatoun aumento delle infezioni gravi con teriflunomide (vedere paragrafo 4.8). Tuttavia, in base all’effetto immunomodulatorio di teriflunomide, se un paziente sviluppa un’infezione grave, si deve prendere in considerazione la sospensione del trattamento con il farmaco e, prima della ripresa della terapia, si devono rivalutare i benefici e i rischi. In considerazione dell’emivita prolungata, e’ possibile effettuare l’eliminazione accelerata con colestiramina o carbone attivo. I pazienti trattati con Aubagio devono essere informati della necessita’ di segnalare i sintomi di infezioni al medico. I pazienti con infezioni acute ocroniche in atto non devono iniziare il trattamento con Aubagio fino alla risoluzione delle infezioni. La sicurezza di teriflunomide negli individui con tubercolosi latente non e’ nota, perche’ negli studi clinici non e’ stato condotto sistematicamente uno screening per la tubercolosi. I pazienti che risultano positivi allo screening per la tubercolosi devono essere trattati in base alla pratica clinica standard prima di iniziare la terapia. Reazioni respiratorie: malattia polmonare interstiziale (ILD) cosi’ come casi di ipertensione polmonare sono stati riportati con teriflunomide dopo l’immissione in commercio del medicinale. Il rischio potrebbe essere maggiore nei pazienti con una storiadi ILD. ILD puo’ verificarsi in maniera acuta in qualsiasi momento durante la terapia con una presentazione clinica variabile. ILD puo’ essere fatale. Sintomi polmonari di nuova insorgenza o in peggioramento, quali tosse persistente e dispnea, possono essere motivi di interruzione della terapia e di ulteriori esami diagnostici, se necessario. Se e’ necessaria l’interruzione del prodotto medicinale, si deve considerare l’avvio di una procedura di eliminazione accelerata. Effetti ematologici: e’ stata osservata una riduzione della conta leucocitaria mediainferiore al 15% rispetto ai livelli basali (vedere paragrafo 4.8). Atitolo precauzionale, prima dell’inizio del trattamento deve essere disponibile un emocromo completo recente con formula leucocitaria e conta delle piastrine; l’emocromo completo deve essere inoltre valutato durante la terapia se indicato da segni e sintomi clinici (ad es. infezioni). Nei pazienti con episodi pre-esistenti di anemia, leucopenia e/o trombocitopenia, nonche’ nei pazienti con compromissione della funzionalita’ del midollo osseo o quelli a rischio di soppressione del midollo osseo, il rischio di disturbi ematologici e’ maggiore.
INTERAZIONI
Interazioni farmacocinetiche di altre sostanze sulla teriflunomide: la via di biotrasformazione primaria per teriflunomide e’ l’idrolisi, mentre l’ossidazione e’ una via minore. Induttori potenti del citocromoP450 (CYP) e dei trasportatori: la somministrazione concomitante di dosi ripetute (600 mg una volta al giorno per 22 giorni) di rifampicina(un induttore del CYP2B6, 2C8, 2C9, 2C19, 3A) e di un induttore dei trasportatori di efflusso Pglicoproteina [P-gp] e proteina di resistenza al carcinoma mammario [BCRP] con teriflunomide (dose singola di 70 mg) ha determinato una riduzione di circa il 40% dell’esposizione alla teriflunomide. La rifampicina e altri induttori potenti noti del CYP edei trasportatori, quali carbamazepina, fenobarbital, fenitoina e iperico, devono essere usati con cautela durante il trattamento con teriflunomide. Colestiramina o carbone attivo: a meno che non si desideri un’eliminazione accelerata, si raccomanda di non trattare i pazienti che assumono teriflunomide con colestiramina o carbone attivo perche’ cio’ determina una riduzione rapida e significativa della concentrazioneplasmatica della teriflunomide. Si ritiene che il meccanismo sia l’interruzione del ricircolo enteroepatico e/o la dialisi gastrointestinale della teriflunomide. Interazioni farmacocinetiche di teriflunomide su altre sostanze. Effetto di teriflunomide sul substrato del CYP2C8: repaglinide. Dopo la somministrazione di dosi ripetute di teriflunomide, si e’ osservato un aumento dei valori medi della Cmax e dell’AUC della repaglinide (rispettivamente di 1,7 e 2,4 volte), a indicare che teriflunomide e’ un inibitore del CYP2C8 in vivo. Pertanto, i medicinalimetabolizzati dal CYP2C8, quali repaglinide, paclitaxel, pioglitazoneo rosiglitazone, devono essere usati con cautela durante il trattamento con teriflunomide. Effetto di teriflunomide sui contraccettivi orali: 0,03 mg etinilestradiolo e 0,15 mg levonorgestrel. Dopo la somministrazione di dosi ripetute di teriflunomide, si e’ osservato un aumentodei valori medi della Cmax e dell’AUC 0-24 dell’etinilestradiolo (rispettivamente di 1,58 e di 1,54 volte) e della Cmax e dell’AUC 0-24 dellevonorgestrel (rispettivamente di 1,33 e di 1,41 volte). Sebbene nonsi attenda che questa interazione della teriflunomide influisca negativamente sull’efficacia dei contraccettivi orali, se ne deve tenere conto nella scelta o aggiustamento del trattamento contraccettivo orale usato in associazione con teriflunomide. Effetto di teriflunomide sul substrato del CYP1A2: caffeina. Dopo la somministrazione di dosi ripetute di teriflunomide, si e’ osservata una diminuzione dei valori medi della Cmax e dell’AUC della caffeina (substrato del CYP1A2), rispettivamente del 18% e del 55%, a indicare che teriflunomide puo’ essere un debole induttore del CYP1A2 in vivo. Pertanto, i medicinali metabolizzati dal CYP1A2 (quali duloxetina, alosetron, teofillina e tizanidina) devono essere usati con cautela durante il trattamento con teriflunomide in quanto questa puo’ determinare una riduzione dell’efficacia di tali prodotti medicinali. Effetto di teriflunomide sul warfarin: la somministrazione di dosi ripetute di teriflunomide non ha determinato alcun effetto sulla farmacocinetica di S-warfarin, a indicare che teriflunomide non e’ un inibitore o un induttore del CYP2C9. Si e’ tuttavia osservata una riduzione del 25% nel picco del rapporto internazionale normalizzato (INR) quando teriflunomide e’ stata somministrata in concomitanza con il warfarin rispetto al warfarin in monoterapia. Pertanto,quando il warfarin e’ somministrato in concomitanza con teriflunomide, si raccomanda un attento monitoraggio dell’INR. Effetto di teriflunomide sui substrati del trasportatore anionico organico 3 (OAT3): dopo la somministrazione di dosi ripetute di teriflunomide, si e’ osservatoun aumento dei valori medi della C max e dell’AUC del cefaclor (rispettivamente di 1,43 e di 1,54 volte), a indicare che teriflunomide e’ un inibitore dell’OAT3 in vivo. Si raccomanda pertanto cautela quando si somministra teriflunomide in concomitanza con substrati dell’OAT3, quali cefaclor, benzilpenicillina, ciprofloxacina, indometacina, ketoprofene, furosemide, cimetidina, metotrexato e zidovudina. Effetto di teriflunomide sui substrati della BCRP e/o dei polipeptidi B1 e B3 di trasporto anionico organico (OATP1B1/B3): dopo la somministrazione di dosi ripetute di teriflunomide, si e’ osservato un aumento dei valori medi della Cmax e dell’AUC della rosuvastatina (rispettivamente di 2,65 e di 2,51 volte). Tuttavia, questo aumento dell’esposizione plasmaticaalla rosuvastatina non ha apparentemente influito sull’attivita’ della HMG-CoA reduttasi. Si raccomanda di ridurre la dose della rosuvastatina del 50% quando la si somministra in concomitanza con teriflunomide. Per altri substrati della BCRP (ad es. metotrexato, topotecan, sulfasalazina, daunorubicina, doxorubicina) e della famiglia OATP, in particolare gli inibitori della HMG-Co reduttasi (ad es. simvastatina, atorvastatina, pravastatina, metotrexato, nateglinide, repaglinide, rifampicina), si deve prestare cautela in caso di somministrazione concomitante con teriflunomide. I pazienti devono essere attentamente monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di esposizione eccessiva ai medicinali e si deve ridurre la dose di questi medicinali.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. Le reazioni avverse segnalate piu’ frequentemente nei pazienti trattati con teriflunomide (7 mg e 14 mg) sono state: cefalea (17,8%, 15,7%), diarrea (13,1%, 13,6%), ALT aumentata (13%, 15%), nausea (8%, 10,7%) e alopecia (9,8%, 13,5%). In generale, cefalea, diarrea, nausea e alopecia, sono risultate da lievi a moderate, transitorie e raramente hanno causato l’interruzione del trattamento. Teriflunomide e’ il metabolita principale della leflunomide. Il profilo di sicurezza della leflunomide in pazienti affetti da artrite reumatoide o artrite psoriasica puo’ essere pertinente quando si prescriva teriflunomide a pazienti affetti da SM. Elenco delle reazioni avverse: teriflunomide e’ stata valutata in un totale di 2.267 pazienti esposti a teriflunomide (1.155 a teriflunomide 7 mg e 1.112 a teriflunomide 14 mg) una volta al giorno per una durata mediana di circa 672giorni in quattro studi controllati con placebo (1.045 e 1.002 pazienti per teriflunomide 7 mg e 14 mg, rispettivamente) e uno studio di confronto con farmaco attivo (110 pazienti in ciascuno dei gruppi di trattamento con teriflunomide) in pazienti adulti con forme recidivanti di SM (Sclerosi multipla recidivante, RMS). Di seguito sono elencate lereazioni avverse segnalate con Aubagio in studi controllati con placebo in pazienti adulti, segnalate con teriflunomide 7 mg o 14 mg da studi clinici in pazienti adulti. Le categorie di frequenza erano definite secondo la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono classificate in ordine decrescentedi gravita’. Infezioni ed infestazioni. Comune: influenza, infezione delle vie respiratorie superiori, infezione delle vie urinarie, bronchite, sinusite, faringite, cistite, gastroenterite virale, herpes orale, infezione dentaria, laringite, dermatofitosi del piede; non comune: infezioni severe inclusa la sepsi ^a. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: neutropenia ^b, anemia; non comune: lieve trombocitopenia (piastrine <100 g/l). Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazioni allergiche lievi; non comune: reazioni di ipersensibilita’ (immediata o ritardata) incluse anafilassi e angioedema. Disturbi psichiatrici. Comune: ansia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: parestesia, sciatica, sindrome del tunnel carpale; non comune: iperestesia, nevralgia, neuropatia periferica. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Comune: ipertensione ^b. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: malattia polmonare interstiziale; frequenza non nota: ipertensione polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, nausea; comune:pancreatite ^b,c, dolore addominale superiore, vomito, mal di denti; non comune: stomatite, colite. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento di alanina aminotransferasi (ALT) ^b; comune: aumento di gamma-glutamiltransferasi (GGT) ^b, aumento di aspartato aminotransferasi ^b; raro: epatite acuta; frequenza non nota: danno epatico da farmaci (DILI). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: dislipidemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune:alopecia; comune: eruzione cutanea, acne; non comune: patologie delleunghie, psoriasi (inclusa la forma pustolosa) ^a,b, reazioni cutanee severe ^a. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore muscoloscheletrico, mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Comune: pollachiuria. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Comune: menorragia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore, astenia ^a. Esami diagnostici. Comune: calo ponderale, diminuzione della conta dei neutrofili ^b, diminuzione della conta leucocitaria ^b, creatinfosfochinasi ematica aumentata. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: dolore post-traumatico. ^a fare riferimento alla descrizione dettagliata nella sezione relativa. ^b vedere paragrafo 4.4. ^c in base a uno studio clinico controllato condottoin pazienti pediatrici la frequenza e’ “comune” nei bambini; la frequenza e’ “non comune” negli adulti. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Alopecia: e’ stata segnalata alopecia sotto forma di diradamento dei capelli, diminuzione della densita’ dei capelli, perdita di capelli, associata o meno a variazione della consistenza dei capelli, nel 13,9% dei pazienti trattati con 14 mg di teriflunomide rispetto al 5,1% dei pazienti trattati con placebo. Nella maggior parte dei casi e’ stata descritta come diffusa o generalizzata sul cuoio capelluto (non e’ stata segnalata perdita totale dei capelli), si e’ verificata piu’ spesso durante i primi 6 mesi e si e’ risolta in 121 dei 139 (87,1%)pazienti trattati con teriflunomide 14 mg. Il trattamento e’ stato interrotto a causa di alopecia nell’1,3% dei pazienti nel gruppo teriflunomide 14 mg rispetto allo 0,1% dei pazienti nel gruppo placebo. Lieviaumenti della transaminasi, ALT inferiore o uguale a 3 volte l’ULN, si sono osservati piu’ frequentemente nei gruppi trattati con teriflunomide rispetto ai gruppi trattati con placebo. La frequenza di aumenti oltre 3 volte l’ULN e superiori era equilibrata tra i gruppi di trattamento. Questi aumenti delle transaminasi si sono verificati prevalentemente nei primi 6 mesi della terapia e sono stati reversibili dopo l’interruzione del trattamento. Il tempo di recupero variava da qualche mese a qualche anno. Effetti sulla pressione arteriosa: nel corso di studi controllati con placebo in pazienti adulti e’ stato stabilito che la pressione arteriosa sistolica era >140 mmHg nel 19,9% dei pazienti trattati con 14 mg/die di teriflunomide, rispetto al 15,5% dei pazienti trattati con placebo; la pressione arteriosa sistolica era >160 mmHgnel 3,8% dei pazienti trattati con 14 mg/die di teriflunomide, rispetto al 2,0% dei pazienti trattati con placebo; la pressione arteriosa diastolica era >90 mmHg nel 21,4% dei pazienti trattati con 14 mg/die di teriflunomide, rispetto al 13,6% dei pazienti trattati con placebo. Infezioni: nel corso di studi controllati con placebo in pazienti adulti, non si e’ osservato un aumento delle infezioni severe con teriflunomide 14 mg (2,7%) rispetto al placebo (2,2%). Sono state contratte infezioni opportunistiche severe nello 0,2% di ciascun gruppo. Dopo l’immissione in commercio del medicinale sono state segnalate infezioni severe inclusa la sepsi, a volte fatali.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Uso nei soggetti di sesso maschile: il rischio di tossicita’ embrio-fetale maschio-mediata indotto dal trattamento con teriflunomide e’ considerato basso (vedere paragrafo 5.3). Gravidanza: i dati relativi all’uso di teriflunomide in donne in gravidanza sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita’ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Teriflunomide puo’ causare gravi difetti alla nascita se somministrata durante la gravidanza. Teriflunomide e’ controindicata in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Le donne in eta’ fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e dopo il trattamento se le concentrazioni plasmatiche di teriflunomide sono superiori a 0,02 mg/L. Durante questo periodo le donne devono parlare con il medico di eventuali intenzioni di interrompere o cambiare la contraccezione. Le bambine e/o i genitori/caregiver delle bambine devono essere informati della necessita’ di contattare il medico una volta che la bambina in trattamento con Aubagio abbia il menarca. Alle pazienti che entrano in eta’ fertile deve essere fornita consulenza sulla contraccezione e sul potenziale rischio per il feto. Deve essere preso in considerazione il rinvio a un ginecologo. La paziente deve essere informata della necessita’ di riferire immediatamente al medico qualsiasi ritardo del ciclo mestruale o qualsiasi altro motivo di sospettodi una gravidanza; la paziente deve interrompere l’assunzione di Aubagio, dovra’ essere eseguito un test di gravidanza e qualora il risultato fosse positivo, il medico e la paziente dovranno parlare dei rischiper la gravidanza. E’ possibile che una riduzione rapida del livello ematico di teriflunomide, ottenuta mediante la procedura di eliminazione accelerata descritta di seguito, eseguita al primo ritardo del ciclo mestruale, possa diminuire il rischio per il feto. Per le donne trattate con teriflunomide, che desiderano iniziare una gravidanza, l’assunzione del prodotto medicinale deve essere interrotta e si raccomanda una procedura di eliminazione accelerata per conseguire piu’ rapidamente una concentrazione inferiore a 0,02 mg/L (vedere di seguito). Senzauna procedura di eliminazione accelerata, si possono attendere livelli plasmatici di teriflunomide superiori a 0,02 mg/L per una media di 8mesi, tuttavia, in alcuni pazienti possono essere necessari anche 2 anni per raggiungere una concentrazione plasmatica inferiore a 0,02 mg/L. Pertanto si devono misurare le concentrazioni plasmatiche di teriflunomide prima che una donna tenti di iniziare una gravidanza. Una volta determinato che la concentrazione plasmatica di teriflunomide e’ inferiore a 0,02 mg/L, il livello plasmatico deve essere misurato nuovamente dopo un intervallo di almeno 14 giorni. Se entrambe le concentrazioni plasmatiche sono inferiori a 0,02 mg/L, non ci si aspetta che ci sia alcun rischio per il feto. Per ulteriori informazioni sull’analisi dei campioni, contattare il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio o il suo rappresentante locale (vedere paragrafo 7). Procedura di eliminazione accelerata. Dopo l’interruzione del trattamento con teriflunomide: somministrare 8 g di colestiramina 3 volte al giorno per un periodo di 11 giorni; se questa dose non e’ tollerata, si possono somministrare 4 g di colestiramina tre volte al giorno; in alternativa, somministrare 50 g di carbone attivo in polvere ogni 12 ore per un periodo di 11 giorni. Tuttavia, anche dopo una delle procedure di eliminazione accelerata, e’ necessario verificare il valore con 2 analisi separate eseguite a un intervallo di almeno 14 giorni e lasciaretrascorrere un periodo di un mese e mezzo tra la prima rilevazione diuna concentrazione plasmatica inferiore a 0,02 mg/L e la fecondazione. Sia la colestiramina che il carbone attivo in polvere possono influire sull’assorbimento degli estrogeni e dei progestinici, quindi la contraccezione con contraccettivi orali puo’ non essere affidabile durante la procedura di eliminazione accelerata eseguita con colestiramina ocarbone attivo in polvere. Si raccomanda l’uso di metodi contraccettivi alternativi. Allattamento: gli studi sugli animali hanno mostrato l’escrezione di teriflunomide nel latte materno. Teriflunomide e’ controindicato durante l’allattamento al seno (vedere paragrafo 4.3). Fertilita’: i risultati degli studi sugli animali non hanno mostrato effetti sulla fertilita’ (vedere paragrafo 5.3). Sebbene non siano disponibili dati relativi all’uomo, non si prevedono effetti sulla fertilita’ maschile e femminile.
Forma farmaceutica
COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER