BETAFERON 15FL SC 0,25MG/ML+15

SKU: 32166047 Category:

DENOMINAZIONE

BETAFERON 250 MICROGRAMMI/ML, POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Citochine, interferoni.

PRINCIPI ATTIVI

Interferone beta-1b ricombinante 250 microgrammi (8,0 milioni di UI) per ml di soluzione ricostituita. Questo farmaco contiene 300 microgrammi (9,6 milioni di UI) di interferone beta-1b ricombinante per flaconcino.

ECCIPIENTI

Flaconcino (con polvere per soluzione iniettabile): albumina umana, mannitolo. Solvente (soluzione di cloruro di sodio 5,4 mg/ml (0,54% p/v)): cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Questo farmaco e’ indicato per il trattamento di: pazienti che abbiano manifestato un singolo evento demielinizzante con un processo infiammatorio attivo abbastanza grave da giustificare il trattamento con corticosteroidi per via endovenosa, per i quali siano state escluse altrediagnosi, e che siano considerati ad alto rischio per lo sviluppo di una sclerosi multipla clinicamente definita. Pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente caratterizzata da due o piu’ recidive nell’arco degli ultimi due anni. Pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva con malattia in fase attiva, evidenziata da recidive.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Pazienti con pregressa storia di ipersensibilita’ all’interferone beta naturale o ricombinante, all’albumina umana o ad uno qualsiasi deglieccipienti. Pazienti che presentano una grave depressione e/o ideazione suicida. Pazienti con scompenso epatico.

POSOLOGIA

La terapia con questo farmaco va iniziata sotto la supervisione di unmedico esperto nel trattamento della malattia. Posologia. Adulti: la dose raccomandata di queso medicinale e’ di 250 microgrammi (8,0 milioni di UI), contenuti in 1 ml di soluzione ricostituita, da iniettare sottocute a giorni alterni. Popolazione pediatrica: non sono stati condotti studi clinici specifici o studi di farmacocinetica su bambini e adolescenti. Tuttavia, i limitati dati pubblicati suggeriscono che il profilo di sicurezza negli adolescenti dai 12 ai 16 anni d’eta’ che hanno assunto questo farmaco alla dose di 8,0 milioni di UI per via sottocutanea a giorni alterni sia simile a quello osservato negli adulti. Non ci sono informazioni sull’uso di questo medicinale nei bambini al di sotto di 12 anni d’eta’. Pertanto, questo farmaco non deve essere utilizzato in questa tipologia di pazienti. In generale si raccomanda latitolazione della dose all’inizio del trattamento. I pazienti devono essere trattati con una dose iniziale di 62,5 microgrammi (0,25 ml) per via sottocutanea a giorni alterni e la dose deve essere aumentata lentamente fino a raggiungere 250 microgrammi (1,0 ml) a giorni alterni.Il periodo di titolazione puo’ essere modificato in caso di comparsa di una qualsiasi reazione avversa significativa. Per ottenere una buona efficacia, deve essere raggiunta una dose di 250 microgrammi (1,0 ml) a giorni alterni. Per il periodo di titolazione e la fase iniziale di trattamento del paziente con questo farmaco e’ disponibile una confezione per titolazione composta di quattro confezioni triple, contenente il necessario per le prime 12 iniezioni. Le confezioni triple sono distinguibili grazie a colori differenti. Schema di titolazione. Giornodi trattamento: 1, 3, 5; dose: 62,5 microgrammi; volume: 0,25 ml. Giorno di trattamento: 7, 9, 11; dose: 125 microgrammi; volume: 0,5 ml. Giorno di trattamento: 13, 15, 17; dose: 187,5 microgrammi; volume: 0,75 ml. Giorno di trattamento: 19, 21, 23 e seguenti; dose: 250 microgrammi; volume: 1,0 ml. La dose ottimale non e’ stata chiaramente definita. Attualmente non e’ noto per quanto tempo il paziente debba essere trattato. Sono disponibili dati di follow-up raccolti nell’ambito di studi clinici controllati fino a 5 anni per pazienti affetti da sclerosimultipla recidivante-remittente e fino a 3 anni per pazienti affetti da sclerosi multipla secondariamente progressiva. Nella sclerosi multipla recidivante-remittente e’ stata dimostrata l’efficacia del trattamento per i primi due anni. I dati disponibili per i restanti tre anni supportano l’efficacia del trattamento con questo medicinale per l’intero periodo. Nei pazienti che abbiano manifestato un singolo evento clinico indicativo di sclerosi multipla, la progressione alla sclerosi multipla clinicamente definita e’ stata ritardata in misura significativa per un periodo di cinque anni. Il trattamento non e’ raccomandato nei pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente che abbiano avuto meno di due recidive nei 2 anni precedenti o nei pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva che non hanno presentato una forma attiva della malattia nei 2 anni precedenti. Se il paziente non risponde, per esempio si riscontri una progressione costante nella EDSS per 6 mesi, o sia necessaria la somministrazione per almeno3 cicli di ACTH o di corticosteroidi nel corso di un anno malgrado laterapia con questo farmaco, il trattamento con questo medicinale deveessere interrotto. Modo di somministrazione: per iniezione sottocutanea.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non congelare.

AVVERTENZE

Tracciabilita’: al fine di migliorare la tracciabilita’ dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministratodevono essere chiaramente registrati. Disturbi del sistema immunitario: la somministrazione di citochine a pazienti con preesistente gammopatia monoclonale e’ stata associata con lo sviluppo della sindrome da alterata permeabilita’ capillare sistemica, con sintomatologia shock-simile ed esito fatale. Patologie gastrointestinali: in rari casi e’ stata osservata pancreatite durante l’uso di questo farmaco, spesso associata a ipertrigliceridemia. Patologie del sistema nervoso: questo farmaco deve essere somministrato con prudenza nei pazienti che presentano o che hanno presentato disturbi depressivi, in particolare in quellicon precedenti di ideazione suicida. E’ noto che la depressione e l’ideazione suicida si manifestano piu’ frequentemente nei pazienti affetti da sclerosi multipla e in associazione all’uso di interferone. I pazienti in trattamento con questo medicinale devono segnalare immediatamente qualsiasi sintomo di depressione e/o ideazione suicida al medico. I pazienti che manifestino depressione devono essere strettamente monitorati durante la terapia con questo farmaco e trattati adeguatamente. Deve essere considerata la sospensione del trattamento con questo farmaco. Questo medicinale deve essere somministrato con cautela nei pazienti con pregressa storia di convulsioni e in quelli trattati con anti-epilettici, in modo particolare se l’epilessia non e’ adeguatamentecontrollata con anti-epilettici. Poiche’ questo medicinale contiene albumina umana puo’ comportare un rischio potenziale di trasmissione dimalattie virali. Il rischio di trasmissione della malattia di Creutzfeld-Jacob (CJD) non puo’ essere escluso. Test di laboratorio: nei pazienti con pregressa storia di disfunzione tiroidea sono raccomandati test di funzionalita’ tiroidea da eseguirsi regolarmente o secondo indicazione clinica. Prima di iniziare il trattamento con questo medicinalee ad intervalli regolari in corso di terapia, oltre ai test di laboratorio normalmente richiesti per il monitoraggio di pazienti con sclerosi multipla devono essere effettuati una conta completa delle cellule ematiche ed una conta leucocitaria differenziale, una conta delle piastrine ed esami chimici del sangue, tra cui i test di funzionalita’ epatica (ad es. AST (SGOT), ALT (SGPT) e g-GT), da ripetere poi periodicamente in assenza di sintomi clinici. I pazienti con anemia, trombocitopenia o leucopenia (da sole o in qualsiasi combinazione) possono richiedere un monitoraggio piu’ accurato della conta completa delle celluleematiche, associata a conta differenziale e piastrinica. I soggetti che vanno incontro a neutropenia dovranno essere accuratamente monitorati per la possibile insorgenza di febbre o di infezioni. Si sono avutesegnalazioni di trombocitopenia con notevole diminuzione della conta piastrinica. Patologie epatobiliari: aumenti asintomatici delle transaminasi sieriche, nella maggior parte dei casi leggere e transitorie, si sono verificati comunemente in pazienti trattati con questo farmaco durante gli studi clinici. Come per gli altri interferoni beta, lesioni epatiche gravi, inclusi i casi di insufficienza epatica, sono stati riportati raramente nei pazienti trattati con questo medicinale. Gli eventi piu’ gravi si sono presentati spesso in pazienti esposti ad altri medicinali o sostanze note per essere associate con epatotossicita’ o in presenza di condizione medica di comorbidita’ (per esempio malattia maligna metastatica, infezione grave e sepsi, abuso di alcol). I pazienti devono essere controllati per i sintomi di lesione epatica. Il riscontro di un innalzamento delle transaminasi sieriche richiede attenta sorveglianza ed analisi. Si raccomanda di prendere in considerazione la sospensione del trattamento con questo farmaco in caso di incremento significativo dei livelli o di presenza contemporanea di sintomi clinici, come ad esempio l’ittero. In assenza di evidenza clinica di un danno epatico e dopo normalizzazione dei livelli degli enzimi epatici, si puo’ considerare di riprendere il trattamento effettuando un appropriato monitoraggio delle funzioni epatiche. Patologie renali e urinarie: si raccomanda di usare cautela e di monitorare attentamente i pazienti con grave insufficienza renale qualora venga loro somministratointerferone beta. Sindrome nefrosica: durante il trattamento con prodotti a base di interferone beta sono stati segnalati, casi di sindromenefrosica con diverse nefropatie sottostanti tra cui la glomerulosclerosi focale segmentaria collassante (collapsing focal segmental glomerulosclerosis, FSGS), la malattia a lesioni minime (minimal change disease, MCD), la glomerulonefrite membrano-proliferativa (membranoproliferative glomerulonephritis, MPGN) e la glomerulopatia membranosa (membranous glomerulopathy, MGN). Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi dopo diversi anni di trattamento con interferone beta. Si raccomanda il monitoraggioperiodico dei segni o sintomi precoci, quali ad esempio edema, proteinuria e compromissione della funzione renale in particolare nei pazienti a maggiore rischio di malattia renale. La sindrome nefrosica deve essere trattata tempestivamente e deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento con questo medicinale.

INTERAZIONI

Non sono stati effettuati studi d’interazione. L’effetto della somministrazione a giorni alterni di 250 microgrammi (8,0 milioni di UI) di questo farmaco sul metabolismo di farmaci in pazienti con sclerosi multipla non e’ noto. La somministrazione, per periodi fino a 28 giorni, di corticosteroidi o di ACTH per la terapia delle recidive e’ risultata ben tollerata dai soggetti in trattamento con questo medicinale. Data la mancanza di esperienza clinica, nei pazienti con sclerosi multipla l’uso concomitante di questo farmaco e di immunomodulatori diversi dai corticosteroidi o dall’ACTH non e’ raccomandato. E’ stato segnalatoche gli interferoni riducono l’attivita’ degli enzimi epatici dipendenti dal citocromo P450 nell’uomo e negli animali. E’ necessario essereprudenti nei casi in cui questo medicinale venga somministrato in associazione a medicinali che presentano un ristretto indice terapeutico e la cui clearance e’ largamente dipendente dal sistema del citocromo P450 epatico, ad esempio gli antiepilettici. Ulteriore cautela deve essere adottata in caso di associazione con medicinali che abbiano effetti sul sistema ematopoietico. Non sono stati condotti studi d’interazione con antiepilettici.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: all’inizio del trattamento le reazioni avverse sono comuni, ma generalmente queste diminuiscono con la prosecuzione del trattamento. Le reazioni avverse osservate con maggiore frequenza comprendono un complesso sintomatologico simil-influenzale (febbre, brividi, artralgia, malessere generale, sudorazione, cefalea o mialgia) e reazioni a livello della sede d’iniezione, principalmente dovuti agli effetti farmacologici del medicinale. Dopo somministrazione di questo farmaco si sono verificate frequentemente reazioni nella sede di iniezione. Eritema, gonfiore, alterazioni del colorito dellacute, infiammazione, dolore, ipersensibilita’, necrosi e reazioni aspecifiche sono state associate significativamente al trattamento con 250 microgrammi (8,0 milioni di UI) di questo farmaco. Le reazioni avverse piu’ serie includono la microangiopatia trombotica (TMA) e l’anemiaemolitica (HA). In linea generale, si raccomanda una titolazione della dose all’inizio del trattamento al fine di aumentare la tollerabilita’ di questo medicinale. I sintomi simil-influenzali possono essere ridotti anche con la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei. L’incidenza delle reazioni nel sito d’iniezione puo’ essere ridotta con l’uso di un autoiniettore. Riassunto delle reazioni avverse:il seguente elenco di eventi avversi si basa sui risultati degli studi clinici (eventi avversi e anomalie degli esami di laboratorio) e sull’osservazione post-marketing, (frequenze, ove note, basate su studi clinici congiunti (molto comune >= 1/10, comune >= 1/100, < 1/10, non comune >= 1/1.000, < 1/100, raro >= 1/10.000, < 1/1.000, molto raro < 1/10.000)) dell’uso di questo farmaco. L’esperienza con questo medicinale in pazienti con SM e’ limitata, quindi gli eventi avversi che si verificano molto raramente possono non essere stati ancora osservati. Eventi avversi e anomalie degli esami di laboratorio con valori di frequenza >= 10% e le rispettive percentuali inferiori al placebo; effetti indesiderati associati in maniera significativa < 10% basati sui risultati degli studi clinici. Infezioni ed infestazioni: infezione, ascesso. Patologie del sistema emolinfopoietico: diminuzione conta linfocitaria (<1.500/mm^3), diminuzione conta assoluta neutrofili. (<1.500/mm^3), diminuzione conta leucocitaria (<3.000/mm^3), linfoadenopatia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: glicemia ridotta (< 55 mg/dl). Disturbi psichiatrici: depressione, ansia. Patologie del sistema nervoso: cefalea, vertigini, insonnia, emicrania, parestesia. Patologie dell’occhio: congiuntivite, anomalie della visione. Patologie dell’orecchio e del labirinto: otalgia. Patologie cardiache: palpitazioni. Patologie vascolari: vasodilatazione, ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: infezione delle vie respiratorie superiori, sinusite, aumento della tosse, dispnea. Patologie gastrointestinali: diarrea, costipazione, nausea, vomito, dolore addominale. Patologie epatobiliari: aumento dell’alanina aminotransferasi (sgpt > 5 volte ilbasale), aumento dell’aspartato aminotransferasi (sgot > 5 volte il basale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: disturbi della pelle, rash. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: ipertonia, mialgia, miastenia, dolore alla schiena, dolorialle estremit?. Patologie renali e urinarie: ritenzione urinaria, presenza di proteine nelle urine (> 1+), frequenza della minzione, incontinenza urinaria, urgenza di minzione. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: dismenorrea, disturbi mestruali, metrorragie, impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: reazione nella sede d’iniezione (di vario tipo), necrosinella sede d’iniezione, sintomi simil-influenzali, febbre, dolore, dolore toracico, edema periferico, astenia, brividi, sudorazione, malessere. Reazioni avverse a farmaci (ADR) identificate durante l’osservazione post-marketing (frequenze, ove note, calcolate sulla base dei daticongiunti degli studi clinici, N= 1.093). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>= 1/100, < 1/10): anemia; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): trombocitopenia; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): microangiopatia trombotica, comprendente porpora trombotica trombocitopenica/sindrome emolitico uremica; frequenza non nota: anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): reazioni anafilattiche; frequenza non nota: sindrome da aumentata permeabilit? capillare in presenza di gammopatia monoclonale preesistente. Patologie endocrine. Comune (>= 1/100, < 1/10): ipotiroidismo; raro (>= 1/10.000,< 1/1.000): ipertiroidismo, disturbi della tiroide. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune (>= 1/100, < 1/10): aumento del peso corporeo, diminuzione del peso corporeo; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): aumento dei trigliceridi nel sangue; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune (>= 1/100, < 1/10): stato confusionale; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): tentato suicidio, instabilit? emotiva. Patologie del sistema nervoso. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): convulsione. Patologie cardiache. Comune (>= 1/100, < 1/10): tachicardia; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): cardiomiopata. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): broncospasmo; frequenza non nota: ipertensione arteriosa polmonare. Patologie gastrointestinali. Raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune (>= 1/100, < 1/10): aumento della bilirubinemia; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): aumento della gammaglutamil transferasi, epatite; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): danno epatico (inclusa epatite), insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune (>= 1/100, < 1/10): orticaria, prurito, alopecia; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): alterazione del colore della cute.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: una grande mole di dati (piu’ di 1.000 esiti di gravidanza) provenienti dai registri dell’interferone beta, dai registri nazionali e dall’esperienza post-marketing non indica un aumento del rischiodi anomalie congenite maggiori dopo l’esposizione all’interferone beta prima del concepimento o durante il primo trimestre di gravidanza. Tuttavia, l’effettiva esposizione durante il primo trimestre risulta incerta in termini temporali, poiche’ i dati sono stati raccolti quando l’uso dell’interferone beta era controindicato durante la gravidanza eil trattamento era verosimilmente interrotto quando la gravidanza veniva rilevata e/o confermata. L’esperienza con l’esposizione durante ilsecondo e terzo trimestre risulta molto limitata. Sulla base dei datirelativi agli animali, esiste un possibile aumento del rischio di aborto spontaneo. Il rischio di aborti spontanei nelle donne incinte esposte all’interferone beta non puo’ essere valutato adeguatamente sulla base dei dati attualmente disponibili, ma i dati non suggeriscono, ad oggi, un aumento del rischio. Se clinicamente necessario, l’uso di questo farmaco durante la gravidanza puo’ essere considerato. Allattamento: le limitate informazioni disponibili sul passaggio dell’interferonebeta-1b nel latte materno, cosi’ come le caratteristiche chimico/fisiologiche dell’interferone beta, suggeriscono che i livelli di interferone beta-1b escreto nel latte umano siano trascurabili. Non sono, dunque, previsti effetti dannosi per il neonato/lattante allattato al seno. Questo medicinale puo’ essere usato durante l’allattamento. Fertilita’: non sono stati condotti studi sulla fertilita’.

Forma farmaceutica

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

Scadenza

24 MESI

Confezionamento

FLACONE