DENOMINAZIONE
BRAFTOVI CAPSULE RIGIDE. Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Cio’ permettera’ la rapida identificazione di nuove informazionisulla sicurezza. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalita’ di segnalazione delle reazioni avverse.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti antineoplastici, inibitori della proteinchinasi.
PRINCIPI ATTIVI
Braftovi 50 mg capsule rigide: ogni capsula rigida contiene 50 mg di encorafenib. Braftovi 75 mg capsule rigide: ogni capsula rigida contiene 75 mg di encorafenib. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Contenuto della capsula: copovidone (E1208), polossamero 188, cellulosa microcristallina (E460i), acido succinico (E363), crospovidone (E1202), silice colloidale anidra (E551), magnesio stearato (E470b). Rivestimento della capsula: gelatina (E441), titanio biossido (E171), ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro nero (E172). Inchiostro di stampa: gommalacca (E904), ossido di ferro nero (E172), glicole propilenico (E1520).
INDICAZIONI
Encorafenib e’ indicato: in associazione con binimetinib per il trattamento di pazienti adulti con melanoma inoperabile o metastatico positivo alla mutazione BRAF V600 (vedere paragrafi 4.4 e 5.1); in associazione con cetuximab per il trattamento di pazienti adulti con carcinomametastatico del colon retto (CRC) positivo alla mutazione BRAF V600E,che hanno ricevuto precedente terapia sistemica (vedere paragrafi 4.4e 5.1).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
POSOLOGIA
Il trattamento con encorafenib deve essere iniziato e supervisionato sotto la responsabilita’ di un medico esperto nella somministrazione di medicinali antitumorali. Posologia. Melanoma: la dose raccomandata di encorafenib e’ 450 mg (sei capsule da 75 mg) una volta al giorno, quando usato in associazione con binimetinib. Carcinoma del colon retto:la dose raccomandata di encorafenib e’ 300 mg (quattro capsule da 75 mg) una volta al giorno, quando usato in associazione con cetuximab. Modifica della dose. Melanoma: la gestione delle reazioni avverse puo’ richiedere la riduzione della dose, l’interruzione temporanea o l’interruzione definitiva del trattamento con encorafenib. Per informazioni sulla posologia e le modifiche della dose raccomandate per binimetinib, vedere paragrafo 4.2 del RCP di binimetinib. Le raccomandazioni sulla riduzione della dose per encorafenib sono presentate nell’elenco seguente. Modifiche raccomandate della dose di encorafenib quando usato in associazione con binimetinib per l’indicazione terapeutica melanoma.Dose iniziale. Dose di encorafenib quando usato in associazione con binimetinib: sei capsule da 75 mg (450 mg) una volta al giorno. Prima riduzione della dose. Dose di encorafenib quando usato in associazione con binimetinib: quattro capsule da 75 mg (300 mg) una volta al giorno. Seconda riduzione della dose. Dose di encorafenib quando usato in associazione con binimetinib: tre capsule da 75 mg (225 mg) una volta algiorno. Modifica successiva. Dose di encorafenib quando usato in associazione con binimetinib: ci sono dati limitati per la riduzione delladose a 100 mg una volta al giorno. Encorafenib deve essere interrottodefinitivamente se il paziente non e’ in grado di tollerare 100 mg (due capsule da 50 mg) una volta al giorno. Non e’ raccomandata la somministrazione di encorafenib alla dose di 450 mg una volta al giorno come agente singolo. Se binimetinib e’ temporaneamente interrotto, encorafenib deve essere ridotto a 300 mg una volta al giorno durante il periodo di interruzione della dose di binimetinib [vedere paragrafo 4.2 del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di binimetinib (RCP)] poiche’ encorafenib non e’ ben tollerato alla dose di 450 mg come agente singolo. Se binimetinib viene interrotto definitivamente, encorafenib deve essere interrotto definitivamente. Se encorafenib e’ temporaneamente interrotto, binimetinib deve essere temporaneamente interrotto. Se encorafenib e’ interrotto definitivamente, anche binimetinib deve essere interrotto definitivamente. Se si verificano tossicita’ correlate al trattamento, allora encorafenib e binimetinib devono essere ridotti nella dose, interrotti temporaneamente o interrotti definitivamente. Le modifiche della dose necessarie per il solo binimetinib (reazioniavverse principalmente correlate al binimetinib) sono le seguenti: distacco dell’epitelio pigmentato della retina (RPED, retinal pigment epithelial detachment), occlusione della vena retinica (RVO, retinal vein occlusion), malattia polmonare interstiziale/polmonite, disfunzione cardiaca, creatinfosfochinasi (CPK) aumentata e rabdomiolisi e tromboembolia venosa (VTE, venous thromboembolism). Se si verifica una di queste tossicita’, vedere paragrafo 4.2 del RCP di binimetinib per le istruzioni sulla modifica della dose di binimetinib. Carcinoma del colon retto: la gestione delle reazioni avverse puo’ richiedere la riduzionedella dose, l’interruzione temporanea o l’interruzione definitiva deltrattamento con encorafenib. Per informazioni sulla posologia e le modifiche della dose raccomandate per cetuximab, vedere paragrafo 4.2 del RCP di cetuximab. Le raccomandazioni sulla riduzione della dose per encorafenib sono presentate nell’elenco seguente. Modifiche raccomandate della dose di encorafenib quando usato in associazione con cetuximab per l’indicazione CRC. Dose iniziale. Dose di encorafenib quando usato in associazione con cetuximab: quattro capsule da 75 mg (300 mg) una volta al giorno. Prima riduzione della dose. Dose di encorafenib quando usato in associazione con cetuximab: tre capsule da 75 mg (225 mg)una volta al giorno. Seconda riduzione della dose. Dose di encorafenib quando usato in associazione con cetuximab: due capsule da 75 mg (150 mg) una volta al giorno. Se encorafenib e’ interrotto definitivamente, cetuximab deve essere interrotto definitivamente. Se cetuximab e’ interrotto definitivamente, encorafenib deve essere interrotto definitivamente. Melanoma e carcinoma del colon retto: modifiche della dose incaso di reazioni avverse sono fornite di seguito. Per nuovi tumori maligni cutanei primari: non sono necessarie modifiche della dose di encorafenib. Per nuovi tumori maligni non cutanei primari positivi alla mutazione RAS: deve essere considerato di interrompere encorafenib definitivamente. Modifiche raccomandate della dose di encorafenib quando usato in associazione con binimetinib o con cetuximab per reazioni avverse selezionate. Reazioni cutanee. Grado 2: encorafenib deve essere continuato. Se l’eruzione cutanea trattata peggiora o non migliora entro2 settimane, encorafenib deve essere interrotto temporaneamente fino a raggiungimento del Grado 0 o 1 e poi ripreso alla stessa dose. Grado3: encorafenib deve essere interrotto temporaneamente fino a raggiungimento del Grado 0 o 1 e poi ripreso alla stessa dose in caso di primoepisodio o ripreso a dose ridotta se il Grado 3 e’ ricorrente. Grado 4: encorafenib deve essere interrotto definitivamente. Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare (PPES, palmar-plantar erythrodysaesthesiasyndrome). Grado 2: encorafenib deve essere continuato e devono essere predisposte misure di supporto come la terapia topica. Se non si osserva miglioramento entro 2 settimane nonostante la terapia di supporto, encorafenib deve essere interrotto temporaneamente fino a raggiungimento del Grado 0 o 1 e il trattamento deve essere ripreso alla stessa dose o a dose ridotta. Grado 3: encorafenib deve essere interrotto temporaneamente e devono essere predisposte misure di supporto come la terapia topica e il paziente deve essere rivaluto settimanalmente. Encorafenib deve essere ripreso alla stessa dose o a dose ridotta a raggiungimento del Grado 0 o 1. Uveite compresa irite e iridociclite. Grado 1-3: se l’uveite di Grado 1 o 2 non risponde a terapia oculare specifica (ad es. topica) o in caso di uveite di Grado 3, encorafenib deve essere interrotto temporaneamente e il monitoraggio oftalmico deve essereripetuto entro 2 settimane. Se l’uveite e’ di Grado 1 e migliora finoa Grado 0, allora il trattamento deve essere ripreso alla stessa dose. Se l’uveite e’ di Grado 2 o 3 e migliora fino a Grado 0 o 1, allora il trattamento deve essere ripreso a dose ridotta. Se non migliora entro 6 settimane, il monitoraggio oftalmico deve essere ripetuto ed encorafenib deve essere interrotto definitivamente.
CONSERVAZIONE
Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidita’.
AVVERTENZE
Encorafenib deve essere somministrato in associazione con binimetinib(per i pazienti con melanoma metastatico o non resecabile positivo alla mutazione BRAF V600) o in associazione con cetuximab (per i pazienti con carcinoma metastastico del colon retto positivo alla mutazione BRAF V600E). Per ulteriori informazioni su avvertenze e precauzioni associate al trattamento con binimetinib o con cetuximab, vedere paragrafo 4.4 del RCP di binimetinib o di cetuximab. Test di mutazione BRAF: prima di assumere encorafenib, nei pazienti affetti da melanoma inoperabile o metastatico positivo alla mutazione BRAF V600 o da carcinoma metastatico del colon retto positivo alla mutazione BRAF V600E, la presenza della mutazione deve essere accertata mediante un test validato. L’efficacia e la sicurezza di encorafenib sono state stabilite solo in pazienti con melanoma che esprime mutazioni BRAF V600E e V600K o con carcinoma del colon retto che esprime la mutazione BRAF V600E. Encorafenib non deve essere usato in pazienti con melanoma maligno o con carcinoma del colon retto negativi per la mutazione di BRAF (“wild type”). Encorafenib in associazione con binimetinib in pazienti che sono andati incontro a progressione con un inibitore di BRAF: i dati relativi all’uso dell’associazione encorafenib e binimetinib in pazienti che sonoandati incontro a progressione dopo una precedente terapia con un inibitore di BRAF somministrato per il trattamento del melanoma non resecabile o metastatico con mutazione BRAF V600 sono limitati. Questi datimostrano che l’efficacia dell’associazione sarebbe inferiore in questi pazienti. Encorafenib in associazione con binimetinib in pazienti con metastasi cerebrali: i dati di efficacia relativi all’associazione encorafenib e binimetinib in pazienti con melanoma con mutazione BRAF V600 con metastasi cerebrali sono limitati (vedere paragrafo 5.1). Disfunzione del ventricolo sinistro (LVD, left ventricular dysfunction): durante la somministrazione di encorafenib in associazione con binimetinib puo’ verificarsi LVD definita come diminuzione sintomatica o asintomatica della frazione di eiezione. Si raccomanda di valutare la frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF, left ventricular ejectionfraction), mediante ecocardiogramma o scansione con acquisizione a gate multipli (MUGA, multi-gated acquisition) eseguiti prima dell’iniziodi encorafenib e binimetinib, 1 mese dopo l’inizio del trattamento, epoi a intervalli di circa 3 mesi o piu’ frequentemente come clinicamente indicato, durante il trattamento. Se durante il trattamento si verifica LVD, vedere paragrafo 4.2 del RCP di binimetinib. La sicurezza di encorafenib in associazione con binimetinib non e’ stata stabilita in pazienti con una LVEF al basale inferiore al 50% o al di sotto del limite inferiore dei valori normali. Pertanto, in questi pazienti, binimetinib deve essere usato con cautela e per qualsiasi disfunzione del ventricolo sinistro sintomatica, diminuzione di LVEF di Grado 3-4 o diminuzione assoluta di LVEF rispetto al basale >= 10%, binimetinib e encorafenib devono essere interrotti definitivamente e la LVEF deve essere valutata ogni 2 settimane fino al recupero. Emorragia: eventi emorragici, tra cui eventi emorragici maggiori, possono verificarsi con encorafenib (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di emorragia puo’ aumentare con l’uso concomitante di terapia anticoagulante e antiaggregante. L’insorgenza di eventi emorragici di Grado >= 3 deve essere gestita conl’interruzione temporanea della dose o l’interruzione definitiva del trattamento e come clinicamente indicato. Tossicita’ oculare: tossicita’ oculare tra cui uveite, irite e iridociclite possono verificarsi con la somministrazione di encorafenib. Anche RPED e’ stato riportato inpazienti trattati con encorafenib in associazione con binimetinib (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere valutati ad ogni visita per identificare sintomi di nuovi disturbi visivi o peggioramenti. Se sono identificati sintomi di nuovi disturbi visivi o peggioramenti di disturbi visivi, inclusi deficit della visione centrale, visione offuscata o perdita della vista, si raccomanda un esame oftalmologico tempestivo. Se durante il trattamento si verificano uveite, inclusa iridociclite e irite, vedere paragrafo 4.2. Se durante il trattamento il paziente sviluppa RPED o RVO (retinal vein occlusion), vedere paragrafo 4.2 del RCP di binimetinib per ulteriori informazioni. Prolungamento delQT: prolungamento del QT e’ stato osservato in pazienti trattati con inibitori di BRAF. Non e’ stato condotto uno studio approfondito del QT per valutare il potenziale di prolungamento del QT di encorafenib. Complessivamente, i risultati suggeriscono che encorafenib come agente singolo possa potenzialmente causare lievi aumenti della frequenza cardiaca. I risultati ottenuti da dati aggregati di studi con l’associazione di encorafenib e binimetinib alle dosi raccomandate e da uno studio di encorafenib come agente singolo, suggeriscono che encorafenib e’ in grado di provocare piccoli aumenti dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 5.1). Non ci sono dati sufficienti per escludere un prolungamento clinicamente significativo del QT dipendente dall’esposizione. A causa del potenziale rischio di prolungamento del QT, si raccomanda di correggere le alterazioni degli elettroliti sierici tra cui magnesio e potassio e di controllare i fattori di rischio per il prolungamento delQT (ad es. insufficienza cardiaca congestizia, bradiaritmia) prima dell’inizio del trattamento e durante il trattamento. Si raccomanda di valutare un elettrocardiogramma (ECG) prima di iniziare il trattamento con encorafenib, un mese dopo l’inizio e poi a intervalli di circa 3 mesi o piu’ frequentemente come clinicamente indicato, durante il trattamento. Il verificarsi del prolungamento del QTc puo’ essere gestito con riduzione della dose, interruzione temporanea o definitiva del trattamento con correzione dei livelli degli elettroliti alterati e controllo dei fattori di rischio (vedere paragrafo 4.2). Nuovi tumori maligni primari: in pazienti trattati con inibitori di BRAF sono stati osservati nuovi tumori maligni primari, cutanei e non cutanei, e possono verificarsi con la somministrazione di encorafenib (vedere paragrafo 4.8). Tumori maligni cutanei: tumori maligni cutanei come il carcinoma cutaneo a cellule squamose (cuSCC, cutaneous squamous cell carcinoma) incluso il cheratoacantoma sono stati osservati in pazienti trattati coninibitori di BRAF incluso encorafenib. Nuovo melanoma primario e’ stato osservato in pazienti trattati con inibitori di BRAF incluso encorafenib (vedere paragrafo 4.8). Devono essere eseguite valutazioni dermatologiche prima dell’inizio del trattamento con encorafenib, ogni 2 mesi durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo l’interruzione del trattamento.
INTERAZIONI
Effetti di altri medicinali su encorafenib: encorafenib e’ principalmente metabolizzato dal CYP3A4. Inibitori del CYP3A4: la co-somministrazione di inibitori moderati (diltiazem) e forti (posaconazolo) del CYP3A4 con dosi singole di encorafenib in volontari sani risultava in un aumento di 2 e 3 volte dell’area sotto la curva concentrazione-tempo (AUC), rispettivamente, e nell’aumento del 44,6% e del 68,3% della concentrazione massima di encorafenib (Cmax), rispettivamente. Le previsioni basate su modello indicano che l’effetto di posaconazolo dopo somministrazioni ripetute potrebbe essere simile per AUC (aumento di 3 volte) e leggermente maggiore per Cmax (aumento di 2,7 volte). Le previsioni basate sul modello per il ketoconazolo suggeriscono un aumento di circa 5 volte per AUC di encorafenib e da 3 a 4 volte per Cmax di encorafenib dopo somministrazione di encorafenib 450 mg e 300 mg QD, rispettivamente. Pertanto, la somministrazione concomitante di encorafenib con forti inibitori del CYP3A4 deve essere evitata (a causa dell’aumento dell’esposizione a encorafenib e del potenziale aumento della tossicita’, vedere paragrafo 5.2). Esempi di forti inibitori del CYP3A4 comprendono, ma non sono limitati a, ritonavir, itraconazolo, claritromicina, telitromicina, posaconazolo e succo di pompelmo. Se l’uso concomitante di un forte inibitore del CYP3A e’ inevitabile, i pazienti devonoessere attentamente monitorati per la sicurezza. Inibitori moderati del CYP3A4 devono essere co-somministrati con cautela. Esempi di inibitori moderati del CYP3A4 comprendono, ma non sono limitati a, amiodarone, eritromicina, fluconazolo, diltiazem, amprenavir e imatinib. Quandoencorafenib e’ co-somministrato con un inibitore moderato del CYP3A, i pazienti devono essere attentamente monitorati per la sicurezza. Induttori del CYP3A4: la co-somministrazione di encorafenib con un induttore del CYP3A4 non e’ stata valutata in uno studio clinico; tuttavia, una riduzione dell’esposizione a encorafenib e’ probabile e potrebbe comportare una compromissione dell’efficacia. Esempi di induttori moderati o forti del CYP3A4 comprendono, ma non sono limitati a, carbamazepina, rifampicina, fenitoina e erba di San Giovanni. Devono essere presi in considerazione agenti alternativi con nessuna o minima induzione del CYP3A. Effetti di encorafenib su altri medicinali. Substrati del CYP: encorafenib e’ sia un inibitore sia un induttore del CYP3A4. L’usoconcomitante con agenti che sono substrati del CYP3A4 (ad es. contraccettivi ormonali) puo’ comportare un aumento della tossicita’ o perdita di efficacia di questi agenti. Gli agenti che sono substrati del CYP3A4 devono essere co-somministrati con cautela. Encorafenib e’ un inibitore di UGT1A1. L’uso concomitante con agenti che sono substrati di UGT1A1 (ad es. raltegravir, atorvastatina, dolutegravir) puo’ comportare una maggiore esposizione e pertanto devono essere somministrati con cautela. Effetto di encorafenib su binimetinib: nonostante encorafenibsia un inibitore reversibile relativamente potente di UGT1A1, clinicamente non e’ stata osservata alcuna differenza nell’esposizione a binimetinib quando binimetinib e’ somministrato in associazione con encorafenib. Substrati dei trasportatori: in vivo, encorafenib e’ un inibitore di OATP1B1, OATP1B3 e/o BCRP. La co-somministrazione di encorafenibcon substrati di OATP1B1, OATP1B3 o BCRP (come rosuvastatina, atorvastatina, metotrexato) puo’ determinare un aumento delle concentrazioni (vedere paragrafo 5.2). In vitro, encorafenib inibisce potenzialmente una serie di altri trasportatori. Anche agenti che sono substrati dei trasportatori renali OAT1, OAT3, OCT2 (come furosemide, penicillina) oagenti che sono substrati dei trasportatori epatici OCT1 (come bosentan) o substrati della P-gp (come posaconazolo) possono avere un’aumentata esposizione. Pertanto, questi agenti, substrati dei trasportatori devono essere co-somministrati con cautela.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: la sicurezza di encorafenib (450 mg per via orale una volta al giorno) in associazione con binimetinib (45 mg per via orale due volte al giorno) e’ stata valutata in 274 pazienti con melanoma inoperabile o metastatico positivo alla mutazione BRAF V600 (di seguito indicati come popolazione trattata con Combo 450), sulla base di due studi di Fase II (CMEK162X2110 e CLGX818X2109) e uno studio di Fase III (CMEK162B2301, Parte 1). Alla dose raccomandata in pazienti (n = 274) con melanoma inoperabile o metastatico, le reazioni avverse piu’ comuni (>= 25%) in pazienti trattati con encorafenib in associazione con binimetinib sono state stanchezza, nausea, diarrea, vomito, distacco retinico, dolore addominale, artralgia, aumento della CPK ematica e mialgia. La sicurezza di encorafenib (300 mg per via orale una volta al giorno) in associazione con binimetinib (45 mg per via orale due volte al giorno) e’ stata valutata in 257 pazienti con melanoma inoperabile o metastatico positivo alla mutazione BRAF V600 (di seguito indicati come popolazione trattata con Combo 300), sulla base di uno studio di Fase III (CMEK162B2301, Parte 2). Le reazioni avverse piu’ comuni (>=25%) in pazienti trattati con encorafenib alla dose di 300 mg in associazione con binimetinib sono state stanchezza, nausea e diarrea. Il profilo di sicurezza di encorafenib come agente singolo (300 mg per via orale una volta al giorno) si basa sui dati provenienti da 217 pazienti con melanoma con mutazione BRAF V600 inoperabile ometastatico (di seguito indicati come popolazione trattata con encorafenib 300). Le reazioni avverse al farmaco (ADR) piu’ comuni (>= 25%) riportate con encorafenib 300 sono state ipercheratosi, alopecia, PPES(palmar-plantar erythrodysaesthesia syndrome), stanchezza, eruzione cutanea, artralgia, cute secca, nausea, mialgia, cefalea, vomito e prurito. Il profilo di sicurezza di encorafenib (300 mg per via orale una volta al giorno), in associazione con cetuximab (alla dose indicata nel relativo RCP) e’ stata valutata in 216 pazienti con carcinoma metastatico del colon retto positivo alla mutazione BRAF V600E, sulla base dello studio di fase III ARRAY-818-302. Le reazioni avverse piu’ comuni(>=25%) riportate in questi pazienti sono state: stanchezza, nausea, diarrea, dermatite acneiforme, dolore addominale, artralgia/dolore muscoloscheletrico, appetito ridotto, eruzione cutanea e vomito. Nei pazienti trattati con encorafenib 300 mg in associazione a cetuximab la percentuale di tutte le interruzioni del farmaco in studio a causa di qualsiasi reazione avversa e’ stata del 1,9%. Elenco delle reazioni avverse. Le reazioni avverse sono elencate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla seguente convenzione sulla frequenza: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10),non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (non puo’ essere definita sulla base deidati disponibili). All’interno di ogni categoria di frequenza, gli eventi avversi sono elencati in ordine decrescente di gravita’. Reazioniavverse. Tumori benigni, maligni e non specificati. Molto comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): papilloma della cute, nevo melanocitico; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): nevo melanocitico. Comune. Encorafenib come agente singolo 300mg (n = 217): cuSCC ^a, nuovo melanoma primario*; encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): cuSCC ^a, carcinoma basocellulare*, papilloma della cute*; encorafenib 300 mg in associazione concetuximab (n = 216): cuSCC ^a, papilloma della cute*, nuovo melanoma primario*. Non comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): carcinoma basocellulare; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): carcinoma basocellulare. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune. Encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): anemia. Disturbi del sistema immunitario. Comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): ipersensibilita’^b; encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): ipersensibilita’ ^b; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): ipersensibilita’ ^b. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): appetitoridotto; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): appetito ridotto. Disturbi psichiatrici. Molto comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): insonnia; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): cefalea*, neuropatia periferica*, disgeusia*; encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): neuropatia periferica*, capogiro*, cefalea*; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): neuropatia periferica*, cefalea*. Comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): paresi facciale ^c; encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): disgeusia*; encorafenib 300 mg inassociazione con cetuximab (n = 216): capogiro*, disgeusia*. Non comune. Encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): paresi facciale ^c. Patologie dell’occhio. Molto comune. Encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): compromissione della visione*, RPED*. Comune. Encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): uveite*. Non comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): uveite*. Patologie cardiache. Comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): tachicardia sopraventricolare ^d; encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): LVD ^h; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): tachicardia sopraventricolare ^d. Patologie vascolari. Molto comune. Encorafenib 450mg in associazione con binimetinib (n = 274): emorragia ^i, ipertensione*; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): emorragia ^i. Comune. Encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): VTE ^j. Patologie gastrointestinali. Molto comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): nausea, vomito*, stipsi; encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): nausea, vomito*, stipsi, dolore addominale*, diarrea*; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): nausea, vomito, stipsi, dolore addominale*, diarrea*. Comune. Encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): colite ^k. Non comune. Encorafenib come agente singolo 300 mg (n = 217): pancreatite*; encorafenib 450 mg in associazione con binimetinib (n = 274): pancreatite*; encorafenib 300 mg in associazione con cetuximab (n = 216): pancreatite*.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Donne in eta’ fertile/Contraccezione nelle donne: le donne in eta’ fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con encorafenib e per almeno 1 mese dopo l’ultima dose. Encorafenibpuo’ ridurre l’efficacia dei contraccettivi ormonali (vedere paragrafo 4.5). Pertanto, alle pazienti di sesso femminile che usano contraccettivi ormonali si consiglia di utilizzare un metodo aggiuntivo o alternativo come un metodo di barriera (ad es. preservativo) durante il trattamento con encorafenib e per almeno 1 mese dopo l’ultima dose. Gravidanza: i dati relativi all’uso di encorafenib in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita’ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Encorafenib non e’ raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in eta’ fertile che non usano misure contraccettive. Se encorafenib e’ usato durante la gravidanza, o se la paziente inizia una gravidanza mentre sta assumendo encorafenib, la paziente deve essere informata del rischio potenziale per il feto. Allattamento: non e’ noto se encorafenib/ metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non puo’ essere escluso. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con encorafenib, tenendo in considerazioneil beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la madre. Fertilita’: non sono disponibili dati sull’uomo dell’effetto di encorafenib sulla fertilita’. Sulla base dei risultati ottenuti negli animali, l’uso di encorafenib puo’ avere un impatto sulla fertilita’ nei maschi in termini di potenziale riproduttivo (vedere paragrafo 5.3). Poiche’ la rilevanza clinica di questo e’ sconosciuta,i pazienti di sesso maschile dovrebbero essere informati del potenziale rischio di alterazione della spermatogenesi.
Forma farmaceutica
CAPSULE RIGIDE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER