CELARTROX 20CPS 200MG

SKU: 42559031 Category:

DENOMINAZIONE

CELARTROX CAPSULE RIGIDE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antinfiammatori e antireumatici non steroidei, FANS, Coxib.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni capsula rigida da 100 mg contiene 100 mg di celecoxib. Ogni capsula rigida da 200 mg contiene 200 mg di celecoxib. Eccipiente(i) con effetti noti: ogni capsula rigida da 100 mg contiene 24,200 mg di lattosio monoidrato. Ogni capsula rigida da 200 mg contiene 48,400 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Contenuto delle capsule: sodio laurilsolfato, lattosio monoidrato, crospovidone, povidone K29-32, magnesio stearato. Involucro della capsula: titanio diossido (E171), gelatina sodio laurilsolfato. Inchiostro di stampa per le capsule rigide da 100 mg. Inchiostro blu TekPrint SB-6018 contenente: gommalacca, indaco carminio (E132). Inchiostro di stampa per le capsule rigide da 200 mg. Inchiostro dorato TekPrint SB-3002contenente: gommalacca, ossido di ferro giallo (E172).

INDICAZIONI

Adulti: sollievo sintomatico nel trattamento dell’osteoartrosi, dell’artrite reumatoide e della spondilite anchilosante. La decisione di prescrivere un inibitore selettivo della ciclossigenasi 2 (COX-2) deve essere basata su una valutazione dei rischi globali del singolo paziente (vedere paragrafi 4.3, 4.4).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipersensibilita’ alle sulfonamidi. Ulcera peptica attiva o sanguinamento gastrointestinale. Pazienti nei quali si sono verificati asma, rinite acuta, polipi nasali, edema angioneurotico, orticaria o reazioni di tipo allergico dopo l’assunzione di acido acetilsalicilico (aspirina) o di altri farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) inclusi gli inibitori della COX-2. Gravidanza e donne in eta’ fertile che non fanno uso di adeguate misure contraccettive(vedere paragrafo 4.6). Sono state osservate malformazioni nelle due specie animali studiate con celecoxib (vedere paragrafi 4.6 e 5.3). Ilpotenziale rischio in gravidanza e’ sconosciuto, ma non puo’ essere escluso. Allattamento (vedere paragrafi 4.6 e 5.3). Grave disfunzione epatica (albumina sierica < 25 g/l o punteggio Child-Pugh >=10). Pazienti con clearance stimata della creatinina <30 ml/min. Infiammazione cronica dell’intestino. Insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-IV).Cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale accertate.

POSOLOGIA

Posologia. Poiche’ i rischi cardiovascolari di celecoxib possono aumentare con il dosaggio e con la durata dell’esposizione, la durata del trattamento deve essere la piu’ breve possibile e deve essere utilizzato il dosaggio giornaliero minimo efficace. La necessita’ del sollievodei sintomi e la risposta alla terapia da parte del paziente devono essere rivalutati periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrosi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.8 e 5.1). Osteoartrosi: la dose giornaliera raccomandata e’ di 200 mg una volta al giorno o in due dosi divise. In pazienti in cui il sollievo dei sintomi non si e’ dimostrato sufficiente, una dose da 200 mg due volte al giorno puo’ aumentare l’efficacia. Dopo due settimane di trattamento, in assenza di un maggiore beneficio terapeutico, si devono valutare altre alternative terapeutiche. Artrite Reumatoide: la dose iniziale giornaliera raccomandata e’ di 200 mg in due dosi divise. Se necessario, la dose puo’ essere successivamente incrementata fino a 200 mg due volte al giorno. Dopo due settimane di trattamento, in assenza di un maggiore beneficio terapeutico, si devono valutare altre alternative terapeutiche. Spondilite Anchilosante: la dose giornaliera raccomandata e’ di 200 mg una volta al giorno o in due dosi divise. In pochi pazienti in cui il sollievo dei sintomi non si e’ dimostrato sufficiente, una dose aumentata da 400 mguna volta al giorno o in due dosi divise puo’ aumentare l’efficacia. Dopo due settimane di trattamento, in assenza di un maggiore beneficioterapeutico, si devono valutare altre alternative terapeutiche. La dose massima giornaliera raccomandata e’ pari a 400 mg per tutte le indicazioni. Popolazioni speciali. Anziani (> 65 anni): come negli adulti piu’ giovani, inizialmente si devono utilizzare 200 mg al giorno. Se necessario, la dose puo’ essere successivamente incrementata fino a 200mg due volte al giorno. Si richiede particolare attenzione nei pazienti anziani con peso corporeo inferiore ai 50 kg (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Popolazione pediatrica: l’uso di celecoxib non e’ indicato neibambini. La sicurezza e l’efficacia di CELARTROX non e’ stata stabilita nei bambini. Non ci sono dati disponibili. Metabolizzatori lenti del CYP2C9: ai pazienti che presentano una riduzione accertata o sospetta dell’attivita’ metabolica per il CYP2C9 sulla base del genotipo o dianamnesi/esperienze precedenti con altri substrati del CYP2C9, bisogna somministrare celecoxib con cautela, poiche’ il rischio di effetti indesiderati dose-dipendenti e’ aumentato. In questi casi si deve considerare di dimezzare la dose minima raccomandata (vedere paragrafo 5.2). Pazienti con compromissione epatica: in pazienti con moderata compromissione epatica accertata con albumina sierica compresa tra 25-35 g/lil trattamento deve essere iniziato con un dosaggio pari alla meta’ di quello raccomandato. L’esperienza clinica in questo gruppo e’ limitata ai pazienti con cirrosi epatica (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). Pazienti con compromissione renale: l’esperienza in pazienti con compromissione renale lieve o moderata trattati con celecoxib e’ limitata; pertanto si consiglia di trattare questi pazienti con cautela (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). Modo di somministrazione: uso orale. CELARTROX puo’ essere preso con o senza cibo.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione

AVVERTENZE

Effetti gastrointestinali: complicazioni a carico del tratto gastrointestinale superiore ed inferiore (perforazioni, ulcere o sanguinamenti), alcune delle quali con esito fatale, si sono verificate in pazientitrattati con celecoxib. Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti che presentano un rischio maggiore di complicanze gastrointestinali associate all’impiego di FANS: gli anziani, i pazienti che assumono contemporaneamente qualsiasi altro FANS o acido acetilsalicilico, glucocorticoidi, pazienti che assumono alcool o i pazienti con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali, quali ulcere e sanguinamento gastrointestinale. Quando celecoxib viene assunto insieme all’acido acetilsalicilico (anche a basse dosi) si osserva un ulteriore aumento del rischio di eventi avversi gastrointestinali (ulcerazione gastrointestinale o altre complicazioni gastrointestinali). Negli studi clinici a lungo termine non e’ stata dimostrata una differenza significativa nella sicurezza gastrointestinale tra gli inibitori selettivi della COX-2 + acido acetilsalicilico e FANS + acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 5.1). Uso concomitante di FANS L’uso concomitante di celecoxib e FANS diversi dall’acido acetilsalicilico deve essere evitato. Effetti cardiovascolari: in uno studio clinico a lungo termine controllato verso placebo in pazienti con poliposi adenomatosa sporadica trattati concelecoxib alle dosi di 200 mg due volte al giorno e 400 mg due volte al giorno rispetto al placebo e’ stato osservato un aumento del numerodegli eventi cardiovascolari gravi, principalmente infarto del miocardio (vedere paragrafo 5.1). Poiche’ i rischi cardiovascolari di celecoxib possono aumentare con il dosaggio e con la durata dell’esposizione, la durata del trattamento deve essere la piu’ breve possibile e deveessere utilizzato il dosaggio giornaliero minimo efficace. Durante iltrattamento a lungo termine, i FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2, sono stati associati ad un rischio aumentato di eventi avversi cardiovascolari e trombotici. L’entita’ esatta del rischio dopo dose singola non e’ stata stabilita. Non e’ stata stabilita nemmeno ladurata esatta di trattamento associata all’aumento del rischio. La necessita’ di trattamento per ottenere il sollievo dei sintomi e la risposta alla terapia devono essere rivalutati periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrosi (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.8 e 5.1). I pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari (per es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta) devono essere trattati con celecoxib solo dopoattenta valutazione (vedere paragrafo 5.1). Gli inibitori selettivi della COX-2 non sono un sostituto dell’acido acetilsalicilico per la profilassi delle malattie tromboemboliche di origine cardiovascolare perche’ non hanno effetti antipiastrinici. Pertanto, la terapia antipiastrinica non deve essere interrotta (vedere paragrafo 5.1). Ritenzione dei liquidi ed edema: analogamente a quanto riscontrato con altri farmaci che inibiscono la sintesi delle prostaglandine, in pazienti trattati con celecoxib sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edemi.Pertanto, celecoxib deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione e nei pazienti con edema preesistente di altra natura, poiche’ l’inibizione delle prostaglandine puo’ causare un peggioramento della funzionalita’ renale e ritenzione di liquidi. E’ inoltre richiesta cautela nei pazienti che assumono diuretici o che sono a rischio di ipovolemia. Ipertensione: analogamente agli altri FANS, celecoxib puo’ portare alla comparsa di ipertensione o al peggioramento dell’ipertensione preesistente, che possono entrambe contribuire all’aumento dell’incidenza degli eventi cardiovascolari. La pressione arteriosa deve quindi essere monitorata attentamente all’inizio della terapia con celecoxib e durante tutto il corso del trattamento. Effetti epatici e renali: la compromissione della funzione renale o epatica, e soprattutto disfunzione cardiaca, sono piu’ probabili negli anziani, e pertanto deve essere mantenuta un’ appropriata sorveglianza medica. I FANS, incluso celecoxib, possono causare tossicita’ renale. Studi clinici condotti con celecoxib hanno dimostrato effetti a carico della funzionalita’ renale simili a quelli osservati con i FANS di confronto. I pazienti con rischio piu’ elevato di tossicita’ renale sono quelli con funzionalita’ renale compromessa, scompenso cardiaco, disfunzione epatica, quelli che assumono diuretici, ACE inibitori e antagonisti del recettore dell’angiotensina II, e gli anziani (vedere paragrafo 4.5). Tali pazienti devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con celecoxib. Durante il trattamento con celecoxib sono stati segnalati alcuni casi di reazioni epatiche gravi, tra cui epatite fulminante (alcuni casi con esito fatale), necrosi epatica e insufficienza epatica (alcuni casi con esito fatale o che hanno richiesto trapianto delfegato). Tra i casi per i quali e’ noto il tempo di insorgenza, la maggior parte degli eventi avversi epatici gravi si sono sviluppati entro un mese dall’inizio della terapia con celecoxib (vedere paragrafo 4.8). Se nel corso del trattamento si verifica un deterioramento delle condizioni cliniche del paziente di uno qualsiasi dei sistemi d’organo descritti sopra, devono essere adottate misure appropriate e deve essere presa in considerazione l’interruzione della terapia con celecoxib.Inibizione di CYP2D6: Celecoxib inibisce il citocromo CYP2D6. Sebbenenon sia un forte inibitore di questo enzima, una riduzione della dose, su base individuale, puo’ rendersi necessaria per i farmaci metabolizzati dal citocromo CYP2D6 (vedere paragrafo 4.5). Metabolizzatori lenti del CYP2C9: i pazienti che hanno un’attivita’ metabolica ridotta per il CYP2C9 devono essere trattati con cautela (vedere paragrafo 5.2).Reazioni di ipersensibilita’ cutanee e sistemiche. Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, tra cui dermatiti esfoliative, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica sono state segnalate molto raramente in associazione all’uso di celecoxib (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio per queste reazioni avverse nelle fasi iniziali del trattamento: nella maggior parte dei casi l’insorgenza della reazione si verifica entro il primo mese di trattamento. In pazienti in trattamento con celecoxib sono state segnalate gravi reazioni di ipersensibilita’ (inclusi anafilassi, angioedema e rash dovuto al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici(DRESS) o sindrome da ipersensibilita’) (vedere paragrafo 4.8).

INTERAZIONI

Interazioni farmacodinamiche. Anticoagulanti: l’attivita’ anticoagulante deve essere monitorata particolarmente nei primi giorni successiviall’inizio del trattamento o alla modifica del dosaggio di celecoxib in pazienti che assumono warfarin o altri anticoagulanti perche’ questi pazienti presentano un rischio maggiore di complicanze da sanguinamento. Pertanto, i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali devono essere attentamente monitorati per il tempo di protrombina (INR), in particolare nei primi giorni di terapia quando inizia il trattamentocon celecoxib o quando il dosaggio di celecoxib viene modificato (vedere paragrafo 4.4.). Sono stati segnalati episodi di sanguinamento, alcuni dei quali fatali, associati ad incrementi del tempo di protrombina, soprattutto in pazienti anziani trattati in concomitanza con celecoxib e warfarin. Antipertensivi: i FANS possono ridurre l’effetto degliantipertensivi inclusi gli ACE-inibitori, gli antagonisti dei recettori dell’angiotensina II, i diuretici e i betabloccanti. Come per i FANS, il rischio di insufficienza renale acuta, che generalmente e’ reversibile, puo’ aumentare in alcuni pazienti con funzionalita’ renale compromessa (per es. pazienti disidratati, pazienti in trattamento con diuretici o anziani) quando gli ACE-inibitori, gli antagonisti dei recettori dell’angiotensina II e/o diuretici vengono associati insieme ai FANS, incluso celecoxib (vedere paragrafo 4.4). Pertanto, la somministrazione di questi farmaci in associazione deve essere effettuata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere idratati in modo adeguato e si deve prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalita’ renale dopo l’inizio del trattamento concomitante e successivamente su base periodica. In uno studio clinico di 28giorni effettuato su pazienti con ipertensione di stadio I e II controllata con lisinopril, la somministrazione di 200 mg due volte al giorno di celecoxib non ha portato, rispetto al placebo, ad aumenti clinicamente significativi dei valori medi giornalieri della pressione arteriosa sistolica o diastolica, come risulta dal controllo pressorio ambulatoriale delle 24 ore. Tra i pazienti trattati con celecoxib 200 mg due volte al giorno, 48% sono stati considerati non rispondenti al lisinopril alla visita clinica finale (pazienti che presentavano o una pressione arteriosa diastolica >90 mmHg oppure un aumento della pressionearteriosa diastolica >10% rispetto al basale), in confronto al 27% dei pazienti trattati con placebo; questa differenza e’ risultata statisticamente significativa. Ciclosporina e tacrolimus: la co-somministrazione di FANS e ciclosporina o tacrolimus puo’ aumentare l’effetto nefrotossico rispettivamente di ciclosporina o tacrolimus. La funzionalita’ renale deve essere monitorata quando il celecoxib viene somministrato insieme ad uno di questi farmaci. Acido acetilsalicilico: Celecoxib puo’ essere utilizzato in associazione a bassi dosaggi di acido acetilsalicilico ma non e’ un sostituto dell’acido acetilsalicilico per la profilassi cardiovascolare. Negli studi registrativi, cosi’ come con altri FANS, la somministrazione concomitante di bassi dosaggi di acido acetilsalicilico ha evidenziato un aumento del rischio di ulcere gastrointestinali o di altre complicanze gastrointestinali rispetto all’uso di celecoxib da solo (vedere paragrafo 5.1). Interazioni farmacocinetiche. Effetti di celecoxib su altri medicinali: inibizione di CYP2D6. Celecoxib e’ un inibitore del citocromo CYP2D6. Le concentrazioni plasmatiche dei farmaci che interagiscono con questo enzima possono aumentare in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib. Gli antidepressivi (triciclici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), neurolettici, antiaritmici, ecc. sono esempi di farmaci metabolizzati da CYP2D6. La dose determinata individualmente di tali farmaci, substrati del citocromo CYP2D6, puo’ richiedere una riduzione quando e’ iniziato il trattamento con celecoxib, o un aumento quando vieneinterrotto. La somministrazione concomitante di celecoxib 200 mg al giorno ha dato luogo ad aumenti di 2,6 e 1,5 volte nelle concentrazioniplasmatiche di destrometorfano e metoprololo (substrati di CYP2D6), rispettivamente. Questi aumenti sono dovuti all’inibizione del metabolismo dei substrati del CYP2D6 da parte di celecoxib. Inibizione di CYP2C19. Studi in vitro hanno dimostrato che celecoxib possiede un certo potenziale di inibizione nei confronti del metabolismo catalizzato dal citocromo CYP2C19. La rilevanza clinica di tale fenomeno, rilevato in vitro , non e’ nota. Diazepam, citalopram ed imipramina sono esempi difarmaci metabolizzati dal citocromo CYP2C19. Metotrexato. In pazienticon artrite reumatoide celecoxib non ha alterato in misura statisticamente significativa la farmacocinetica (clearance plasmatica o renale)del metotrexato (alle dosi utilizzate in questa patologia). Tuttavia,un adeguato monitoraggio della tossicita’ del metotrexato deve essereconsiderato in caso di associazione di questi due farmaci. Litio: nelvolontario sano la co- somministrazione di celecoxib 200 mg due volteal giorno e di litio 450 mg due volte al giorno ha comportato un incremento medio dei valori della C max e della AUC del litio rispettivamente del 16% e del 18%. Pertanto i pazienti in terapia con litio devonoessere strettamente monitorati quando viene iniziato o sospeso il trattamento con celecoxib. Contraccettivi orali: nel corso di uno studio di interazione, celecoxib non ha evidenziato alcun effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica dei contraccettivi orali (1 mg noretisterone/ 35 microgrammi etinilestradiolo). Glibenclamide/tolbutamide. Celecoxib non influenza in misura clinicamente rilevante la farmacocinetica di tolbutamide (substrato del citocromo CYP2C9) o glibenclamide. Effetti di altri medicinali su celecoxib. Metabolizzatori lenti del CYP2C9: nei pazienti che presentano una riduzione dell’attivita’ metabolica del CYP2C9 e che mostrano un aumento dell’esposizione sistemica al celecoxib, il trattamento concomitante con gli inibitori del CYP2C9 come fluconazolo puo’ aumentare ulteriormente l’esposizione al celecoxib. Nei pazienti con accertata riduzione dell’attivita’ metabolica per il CYP2C9 bisogna evitare queste associazioni (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Inibitori e induttori di CYP2C9. Poiche’ celecoxib viene metabolizzato principalmente dal citocromo CYP2C9, i pazienti in trattamento con fluconazolo devono essere trattati con un dosaggio pari allameta’ di quello raccomandato. L’uso concomitante di una dose singola di celecoxib 200 mg e di 200 mg/die di fluconazolo, un potente inibitore del CYP2C9, ha causato un aumento medio della C max e della AUC di celecoxib rispettivamente del 60% e del 130%.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e suddivise per frequenza di seguito, in base ai dati emersi dalle fonti seguenti: reazioni avverse segnalate in pazienti affetti da osteoartrosi e artrite reumatoide, con incidenze maggiori di 0,01% e maggiori di quelle riportate per il placebo, nel corso di 12 studi clinici vs placebo e/o altro controllo attivo della durata massima di 12 settimane, con dosaggi giornalieri di celecoxib che variavano da 100 mg a 800 mg. In altri studi condotti con FANS non selettivi come farmaci di confronto, circa 7.400 pazienti affetti da osteoartrosi e artrite reumatoide sono stati trattati con dosi giornaliere di celecoxibfino a un massimo di 800 mg, compresi i circa 2.300 pazienti in trattamento per un anno o piu’. Le reazioni avverse riscontrate con celecoxib in questi ulteriori studi sono risultate in linea con quelle segnalate nei pazienti affetti da osteoartrosi o artrite reumatoide elencatedi seguito. Reazioni avverse segnalate con incidenze maggiori rispetto al placebo per soggetti trattati con dosi giornaliere di 400 mg di celecoxib negli studi a lungo termine della durata di 3 anni sulla prevenzione della poliposi (studi Adenoma Prevention with Celecoxib (APC) e Prevention of Colorectal Sporadic Adenomatous Polyp (PreSAP); vedereparagrafo 5.1, Proprieta’ farmacodinamiche: sicurezza cardiovascolare. Studi a lungo termine su pazienti con polipi adenomatosi sporadici).Reazioni avverse risultanti dalla farmacovigilanza post-marketing segnalate spontaneamente in un arco di tempo in cui si stima siano stati trattati con celecoxib (con diverse dosi, durate e indicazioni) oltre 70 milioni di pazienti. Anche se queste sono state identificate come reazioni da segnalazioni post-marketing, per stimarne la frequenza sonostati consultati i dati degli studi clinici. Le frequenze sono basatesu una meta-analisi cumulativa con raggruppamenti di studi che rappresentano l’esposizione di 38.102 pazienti. Infezioni ed infestazioni. Comune: sinusite, infezioni delle vie respiratorie superiori, faringite, infezioni delle vie urinarie. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia; raro: leucopenia, trombocitopenia; molto comune:pancitopenia^4. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilit?; molto comune: shock anafilattico^4, reazione anafilattica^4. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: iperkaliemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: ansia, depressione,affaticamento; raro: stato confusionale, allucinazioni^4. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, ipertonia, cefalea^4; non comune: infarto cerebrale^1, parestesia, sonnolenza; raro: atassia, disgeusia; molto comune: emorragia intracranica (inclusa emorragia intracranica fatale)^4, meningite asettica^4, epilessia (inclusa epilessia aggravata)^4, ageusia^4, anosmia^4. Patologie dell’occhio. Non comune: visione offuscata, congiuntivite^4; raro: emorragia oculare^4; molto comune: occlusione delle arterie della retina^4, occlusione delle vene dellaretina^4. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito, ipoacusia^1. Patologie cardiache. Comune: infarto del miocardio; non comune: insufficienza cardiaca, palpitazioni, tachicardia; raro: aritmia^4. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione^1 (inclusa ipertensione aggravata); raro: embolia polmonare^4, vampate^4; molto comune: vasculite^4. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: rinite, tosse, dispnea^1; non comune: broncospasmo^4; raro: polmonite^4. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea^4, dolore addominale, diarrea, dispepsia, flatulenza, vomito^1, disfagia^1; non comune:stipsi, gastrite, stomatite, infiammazione gastrointestinale (inclusoaggravamento dell’infiammazione gastrointestinale), eruttazione; raro: emorragia gastro- intestinale^4, ulcera duodenale, ulcera gastrica, ulcera esofagea, ulcera intestinale, e ulcera dell’intestino crasso; perforazione intestinale; esofagite, melena; pancreatite; colite^4. Patologie epatobiliari. Non comune: alterata funzionalit? epatica, enzimiepatici aumentati (inclusi sgot e sgpt); raro: epatite^4; molto comune: insufficienza epatica^4 (talvolta fatale o che ha richiesto trapianto del fegato) epatite fulminante^4 (talvolta con esito fatale), necrosi epatica^4, colestasi^4, epatite colestatica^4, ittero^4. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, prurito (incluso prurito generalizzato); non comune: orticaria, ecchimosi^4; raro: angioedema^4, alopecia, fotosensibilit?; molto comune: dermatite esfoliativa^4, eritema multiforme^4, sindrome di stevens-johnson^4,necrolisi epidermica tossica^4, eruzione da farmaci con eosinofilia esintomi sistemici (dress)^4, pustolosi esantematosa generalizzata acuta (agep)^4, dermatite bollosa^4. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia^4; non comune: spasmomuscolare (crampi alle gambe); molto comune: miosite^4. Patologie renali e urinarie. Non comune: creatina ematica aumentata, azotemia aumentata; raro: insufficienza renale acuta^4, iponatriemia^4; molto comune: nefrite tubulointerstiziale^4, sindrome nefrotica^4, glomerulonefrite con lesioni minime^4. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Raro: disturbo mestruale^4; frequenza non nota: infertilit? femminile (fertilit? femminile ridotta)^3. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: malattia simil-influenzale, edema periferico/ ritenzione dei liquidi; non comune: edema della faccia, dolore al petto^4. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: lesione (lesione accidentale). ^1 reazioni avverse che si sono verificate negli studi sulla prevenzione della poliposi, con soggetti trattati con dosi giornaliere di 400 mg di celecoxib in 2 studi clinici della durata massima di 3 anni (studi apc e presap). Le reazioni avverse sopra elencate per gli studi sulla prevenzione della poliposi sono soltanto quelle che erano state precedentemente identificate nella farmacovigilanza post-marketing, o che si sono verificate con maggior frequenza rispetto agli studi su artrite reumatoide. ^2 inoltre, le seguenti reazioni avverse precedentemente non notesi sono verificate negli studi sulla prevenzione della poliposi, con soggetti trattati con 400 mg di celecoxib in 2 studi clinici della durata massima di 3 anni (studi apc e presap): comuni: angina pectoris, sindrome del colon irritabile, nefrolitiasi, aumento della creatininemia, ipertrofia prostatica benigna, incremento ponderale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: studi sugli animali (ratti e conigli) hanno mostrato tossicita’ riproduttiva, incluse malformazioni (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). L’inibizione della sintesi delle prostaglandine puo’ avere effetti avversi sulla gravidanza. Dati provenienti dagli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo dopo l’uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine all’inizio della gravidanza. Il rischio potenziale derivante dalla somministrazione durante la gravidanza e’ sconosciuto, ma non puo’ essere escluso. Analogamente adaltri farmaci inibitori della sintesi delle prostaglandine, celecoxibpuo’ causare inerzia uterina e chiusura prematura del dotto arteriosodurante il terzo trimestre di gravidanza. Durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza, i FANS, incluso celecoxib, puo’ causare disfunzione renale fetale, che puo’ determinare la riduzione del volume di liquido amniotico o oligoidramnios nei casi gravi. Questi effetti possono verificarsi poco dopo l’inizio del trattamento e sono di solito reversibili. Celecoxib e’ controindicato nelle donne in gravidanza e nelle donne che possono iniziare una gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). In caso di gravidanza nel corso del trattamento, celecoxib deve essere sospeso. Allattamento: Celecoxib viene escreto nel latte di ratto in fase di allattamento in concentrazioni simili a quelle riscontrabili nel plasma. La somministrazione di celecoxib a un numero ristrettodi donne in allattamento ha dimostrato un’escrezione molto bassa di celecoxib nel latte materno. Le donne in trattamento con celecoxib non devono allattare. Fertilita’: sulla base del meccanismo d’azione, l’uso di FANS, incluso celecoxib, puo’ ritardare o prevenire la rottura dei follicoli ovarici. Cio’ e’ stato associato a sterilita’ reversibile in alcune donne.

Forma farmaceutica

CAPSULE RIGIDE

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

BLISTER OPACO