DENOMINAZIONE
CORMETO 250 MG CAPSULE MOLLI
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti diagnostici, test per la funzione ipofisaria.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula di Cormeto contiene 250 mg di metirapone. Eccipienti coneffetti noti: ogni capsula contiene 0,71 mg di sodio etile paraidrossibenzoato e 0,35 mg di sodio propile paraidrossibenzoato. Per l’elencocompleto degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Etilvanillina, gelatina, glicerolo, macrogol 400, macrogol 4000, P-metossiacetofenone, sodio etile paraidrossibenzoato (E215), sodio propile paraidrossibenzoato (E217), titanio diossido (E171), acqua depurata.Inchiostro di stampa (rosso): acido carminico (E120), alluminio cloruro esaidrato, sodio idrossido, ipromellosa, glicole propilenico.
INDICAZIONI
Come test diagnostico per la carenza di ACTH e nella diagnosi differenziale della sindrome di Cushing ACTH-dipendente. Per la gestione dei pazienti con sindrome di Cushing endogena.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Insufficienza corticosurrenale primaria manifesta; ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
POSOLOGIA
Posologia. Applicazioni diagnostiche. Test rapido a dose singola – diagnosi di carenza di ACTH: puo’ essere eseguito in ambulatorio. Questotest prevede la somministrazione di una dose singola di Cormeto per la determinazione dei livelli plasmatici di 11-desossicortisolo e/o ACTH. Il paziente deve assumere 30 mg/kg (massimo 3 g) di Cormeto a mezzanotte con yogurt o latte per minimizzare nausea e vomito. Popolazione pediatrica: la dose raccomandata nei bambini e’ identica a quella negli adulti. Il campione di sangue per l’analisi viene prelevato la mattina presto (7:30 – 8:00). Il plasma deve essere congelato appena possibile. Quindi il paziente riceve una dose profilattica di 50 mg di cortisone acetato. Valutazione: l’intervallo di normalita’ dei valori dipende dal metodo usato per la determinazione dei livelli di ACTH e 11-desossicortisolo. La presenza di una riserva intatta di ACTH e’ generalmente indicata da un aumento dei livelli plasmatici di ACTH ad almeno 44pmol/L (200 ng/L) o da un aumento di 11- desossicortisolo a oltre 0,2mcmol/L (70 mcg/L). I pazienti con sospetta insufficienza corticosurrenale devono essere ricoverati per la notte in via precauzionale. Testa dosi multiple – diagnosi di carenza di ACTH e diagnosi differenziale di ipercorticosurrenalismo nella sindrome di Cushing: il paziente deve essere ricoverato. Questo test misura i livelli degli steroidi nelle urine. Il primo giorno vengono determinati i valori basali per le 24ore che precedono il test. Il secondo giorno, a intervalli di 4 ore per 24 ore, vengono somministrati 500-750 mg di Cormeto per una dose totale di 3,0-4,5 g. L’effetto e’ valutato su due campioni consecutivi di urine delle 24 ore. L’effetto massimo di Cormeto sui valori degli steroidi nelle urine dovrebbe essere raggiunto entro le 24 ore successive. Popolazione pediatrica: la dose raccomandata per la popolazione pediatrica si basa su dati limitati. Nei bambini la dose deve essere 15 mg/kg di peso corporeo, con una dose minima di 250 mg ogni 4 ore per 6 dosi. Si raccomanda l’assunzione delle capsule con latte o dopo i pasti per minimizzare nausea e vomito. Valutazione. Carenza di ACTH: se l’ipofisi anteriore funziona normalmente, Cormeto determina un aumento marcato (fino ad almeno due volte i valori basali) dei livelli urinari dei 17-idrossicorticosteroidi (17-OHCS) o degli steroidi 17-chetogenici (17-KGS). L’assenza di risposta e’ indicativa di insufficienza corticosurrenale secondaria. Sindrome di Cushing: un aumento eccessivo dei livelli urinari di 17-OHCS o 17-KGS in seguito all’assunzione di Cormeto e’ segno di un’iperproduzione di ACTH che ha determinato un quadro di iperplasia corticosurrenale (sindrome di Cushing). Tale aumento puo’ essere considerato indicativo dell’assenza di tumori corticosurrenali secernenti cortisolo. Uso terapeutico. Adulti: la dose iniziale di metirapone per la gestione della sindrome di Cushing puo’ variare da 250 a 1500 mg/die, a seconda della gravita’ dell’ipercortisolismo e della causa della sindrome di Cushing. La terapia con metirapone puo’ iniziare a dosi di 750 mg/die per i pazienti con sindrome di Cushing di grado moderato. Per i pazienti con sindrome di Cushing di grado severo, le dosi iniziali possono essere superiori, fino a 1500 mg/die. Dosi iniziali piu’ basse possono essere usate in caso di malattia di Cushing di grado lieve o di adenoma surrenale o iperplasia surrenale. La dose di metirapone deve essere aggiustata su base individuale a seconda delle esigenze del paziente e della tollerabilita’ del prodotto. La dose di mantenimento consueta e’ compresa tra 500 e 6.000 mg/die da somministrare in tre o quattro dosi refratte. Dopo alcuni giorni la dose giornaliera deve essere aggiustata per abbassare i livelli medi di cortisolo plasmatico/sierico e/o i livelli di cortisolo libero nelle urine delle 24 ore a un valore target normale o fino a raggiungere la dose massima tollerata di metirapone. I livelli medi di cortisolo sierico/plasmatico possono essere calcolati sulla media di 5-6 campioni di plasma/siero ottenuti nell’arco di una giornata o sulla base dei livelli di cortisolo misurati appena prima della dose mattutina. Per apportare ulteriori modifiche della dose, se eventualmente necessarie, occorre monitorare settimanalmente i livelli plasmatici/sierici di cortisolo e/o ilivelli di cortisolo libero nelle urine delle 24 ore. Il periodo di aggiustamento della dose e’ solitamente di 1-4 settimane. Quando i livelli di cortisolo risultano prossimi ai livelli ottimali, e’ possibile allungare i tempi del monitoraggio (generalmente una volta al mese o ogni due mesi). Alla soppressione completa della produzione di cortisolo ottenuta con metirapone e’ possibile aggiungere una terapia corticosteroidea sostitutiva fisiologica (regime <
CONSERVAZIONE
Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidita’. Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C.
AVVERTENZE
Applicazioni diagnostiche: l’uso del test diagnostico con metirapone e’ limitato ai centri ospedalieri specializzati. Pazienti con ridotta secrezione surrenale e ipopituitarismo grave: prima di utilizzare Cormeto come test diagnostico occorre verificare la capacita’ della corteccia surrenale di rispondere all’ACTH esogeno poiche’ in pazienti con ridotta secrezione surrenale e in pazienti con insufficienza ipofisariaglobale Cormeto puo’ indurre insufficienza surrenale acuta. Il test deve essere eseguito in ospedale tenendo il paziente sotto stretto monitoraggio in caso di sospetta insufficienza corticosurrenale. Ridotta funzionalita’ epatica: i pazienti con cirrosi epatica presentano spessoun ritardo nella risposta a Cormeto a causa del danno epatico che prolunga l’emivita di eliminazione plasmatica del cortisolo. Pazienti conipotiroidismo o in trattamento con farmaci che svolgono un’azione sull’asse ipotalamo-ipofisi- surrene: in caso di ipofunzionamento della tiroide, i livelli degli steroidi nelle urine possono aumentare molto lentamente, o non aumentare affatto, in risposta a Cormeto. Prima di eseguire il test con Cormeto, e’ necessario interrompere il trattamento con farmaci che agiscono sulla funzione dell’ipofisi o della cortecciasurrenale (vedere paragrafo 4.5). Se la funzione della corteccia surrenale o dell’ipofisi anteriore e’ compromessa in misura notevolmente superiore a quanto indicato dai risultati del test, Cormeto potrebbe provocare insufficienza corticosurrenale transitoria che puo’ essere corretta rapidamente con la somministrazione di dosi appropriate di corticosteroidi. Uso terapeutico. Ipocortisolismo: il prodotto deve essere usato solo sotto la supervisione di specialisti che abbiano a disposizione la strumentazione adeguata per il monitoraggio delle risposte cliniche e biochimiche. Il trattamento con Cormeto determina una riduzione rapida dei livelli circolanti di cortisolo e in via potenziale ipocortisolismo/iposurrenalismo. Pertanto e’ necessario monitorare e istruire i pazienti sui segni e sui sintomi associati a ipocortisolismo (p. es. debolezza, affaticamento, anoressia, nausea, vomito, ipotensione, iperkaliemia, iponatremia, ipoglicemia). In caso di ipocortisolismo documentato potrebbe essere necessaria una terapia sostitutiva temporanea a base di steroidi esogeni (glucocorticoidi) e/o la riduzione della dose o l’interruzione della terapia con Cormeto. Metodi di analisi: allo scopo di calcolare in modo preciso l’aggiustamento della dose di metirapone, per la determinazione dei livelli plasmatici/sierici e urinari di cortisolo si raccomanda l’impiego di una tecnica di analisi affidabile senza reattivita’ crociata con i precursori steroidei, come un immunodosaggio specifico o una cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa (LC-MS/MS). Pazienti con sindrome di Cushing di grado severo: la sindrome di Cushing di grado severo e’ nota per aumentare il rischio di infezioni opportunistiche come polmonite da Pneumocystis jirovecii dovute all’immunosoppressione e all’effetto antinfiammatorio dell’ipercortisolismo. In generale, deve essere prevista l’infezione in tali pazienti ed e’ necessaria un’attenta gestione. E’ possibile valutare l’inizio di un trattamento profilattico appropriato. Ipertensione: il trattamento a lungo termine con Cormeto puo’ provocare ipertensione a causa dell’eccesso di secrezione di desossicorticosterone. Ipokaliemia: puo’ verificarsi ipokaliemia in pazienti con la sindrome di Cushing e durante il trattamento con Cormeto. I livelli di potassio devono essere controllati prima dell’inizio della terapia e monitorati periodicamente durante la terapia. Qualsiasi ipokaliemia prima della somministrazione di Cormeto e/o durante la terapia deve essere corretta. Prolungamento dell’intervallo QTc: in uno studio clinico condotto su pazienti con sindrome di Cushing trattati con metirapone (PROMPT,studio prospettico a braccio singolo, in aperto, 50 pazienti inclusi nel set di dati di sicurezza), tre pazienti hanno avuto un aumento asintomatico dell’intervallo QTcF superiore a 60 ms. Nessun paziente ha avuto un aumento dell’intervallo QTcF superiore a 480 ms. Il metiraponedeve essere usato con cautela in pazienti con patologie cardiache preesistenti rilevanti e/o disturbi elettrolitici. Se si verificano segnidi aritmia cardiaca durante il trattamento con Cormeto, si raccomandail monitoraggio dell’ECG e degli elettroliti. Eccipienti: gli eccipienti sodio etile paraidrossibenzoato (E215) e sodio propile paraidrossibenzoato (E217) possono causare reazioni allergiche, che potrebbero essere reazioni ritardate. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per capsula, cioe’ essenzialmente “senza sodio”.
INTERAZIONI
Il potenziale di interazione di metirapone e’ in parte sconosciuto, pertanto si consiglia prudenza nei casi di avvio e interruzione del trattamento con altri medicinali. Qualora si osservino variazioni nell’effetto e/o nel profilo di sicurezza di metirapone o del farmaco concomitante, occorre intraprendere misure adeguate. Interazioni osservate. Relativamente all’uso come strumento diagnostico: anticonvulsivanti (p.es. fenitoina, barbiturici), antidepressivi e neurolettici (p. es. amitriptilina, clorpromazina, alprazolam), ormoni che agiscono sull’asseipotalamo-ipofisi, corticosteroidi, agenti antitiroidei e ciproeptadina possono alterare i risultati del test con Cormeto. Se non e’ possibile sospendere questi farmaci, occorre rivalutare la necessita’ di eseguire il test con Cormeto. Interazioni previste: Cormeto puo’ potenziare la tossicita’ del paracetamolo (acetaminofene) nell’uomo.
EFFETTI INDESIDERATI
I dati di sicurezza provengono da segnalazioni spontanee, dalla letteratura pubblicata e dallo studio PROMPT (studio prospettico a braccio singolo, in aperto, 50 pazienti inclusi nel set di dati di sicurezza).Le reazioni avverse al farmaco sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e termini preferiti MedDRA, in base alla seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse al farmaco. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: leucopenia, anemia, trombocitopenia. Patologie endocrine. Molto comune (>=1/10): insufficienza surrenalica*. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune (>=1/10): appetito ridotto*; comune (>=1/100, <1/10): ipokaliemia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune (>=1/10): cefalea*, capogiro*; comune (>=1/100, <1/10): sedazione. Patologie vascolari. Molto comune (>=1/10): ipertensione; comune (>=1/100, <1/10): ipotensione*. Patologie gastrointestinali. Molto comune (>=1/10): nausea*, dolore addominale*, diarrea; comune (>=1/100, <1/10): vomito*. Patologie epatobiliari. Non nota:enzimi epatici aumentati. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune (>=1/10): reazioni di ipersensibilita’ inclusi eruzione cutanea, prurito e orticaria; comune (>=1/100, <1/10): irsutismo**, acne; non nota: alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune (>=1/10): artralgia; comune (>=1/100, <1/10): mialgia. Infezioni ed infestazioni. Non nota: polmoniteda pneumocystis jirovecii. Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune (>=1/10): condizioni asteniche, edema periferico. *Principalmente durante il periodo di titolazione/aumento della dose. **Casi segnalati verificatisi durante lo studioPROMPT dopo un trattamento della durata di 12-36 settimane. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistemanazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati relativi all’uso di metirapone in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicita’ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Cormeto non e’ raccomandato durante la gravidanza quandousato come test diagnostico o per la gestione della sindrome di Cushing endogena, salvo nel caso in cui il potenziale beneficio supera i rischi (in questo caso occorre monitorare la pressione arteriosa e gestire l’ipertensione con misure appropriate per evitare complicazioni come la pre-eclampsia), e in donne in eta’ fertile che non usano misure contraccettive. Il passaggio transplacentare del metirapone e’ stato mostrato negli animali e nell’uomo. Pertanto, se e’ necessario utilizzare Cormeto durante la gravidanza, i livelli di cortisolo ed elettrolitinel neonato devono essere monitorati alla nascita e la settimana successiva o fino alla risoluzione, per monitorare il potenziale rischio di insufficienza surrenalica (rari casi di cortisolo basso transitorio sono stati segnalati in neonati esposti in utero). Potrebbe essere necessaria la sostituzione dei glucocorticoidi. Allattamento: esistono informazioni insufficienti sull’escrezione di metirapone nel latte materno. Un rischio per i neonati/lattanti non puo’ essere escluso. L’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con Cormeto. Fertilita’: nell’uomo l’effetto di metirapone sulla fertilita’ non e’ stato indagato in studi clinici. Negli animali sono stati osservati effetti avversi sulla spermatogenesi e sullo sviluppo follicolare ovarico; tuttavia, non sono stati condotti studi formali sulla fertilita’ (vedere paragrafo 5.3).
Forma farmaceutica
CAPSULE MOLLI
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
FLACONE