DENOMINAZIONE
DILUR COMPRESSE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antipertensivi, bloccanti dei recettori alfa-adrenergici, urologici, antagonisti dei recettori alfa-adrenergici.
PRINCIPI ATTIVI
DILUR 2 mg compresse; una compressa divisibile contiene: doxazosina mesilato 2,43 mg (pari a doxazosina base 2 mg). DILUR 4 mg compresse; una compressa divisibile contiene: doxazosina mesilato 4,85 mg (pari a doxazosina base 4 mg). Per un elenco completo degli eccipienti, vederesezione 6.1
ECCIPIENTI
Cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, amido glicolato sodico, magnesio stearato, sodio laurilsolfato.
INDICAZIONI
Ipertensione arteriosa essenziale. DILUR e’ indicato nel trattamento dei sintomi clinici associati all’iperplasia prostatica benigna (IPB).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Doxazosina e’ controindicata in: pazienti con ipersensibilita’ nota alle chinazoline (es. prazosina, terazosina, doxazosina) o a uno qualsiasi degli eccipienti; pazienti con storia di ipotensione ortostatica; pazienti con iperplasia prostatica benigna e concomitante congestione del tratto urinario superiore, infezione cronica delle vie urinarie o calcoli vescicali; allattamento (vedere paragrafo 4.6)[1]; pazienti con ipotensione[2]. Doxazosina e’ controindicata in monoterapia nei pazienti con incontinenza urinaria da rigurgito o con anuria, con o senza insufficienza renale progressiva.
POSOLOGIA
Le compresse devono essere assunte in monosomministrazione giornaliera con una quantita’ sufficiente di acqua. La durata del trattamento deve essere stabilita dal medico. Ipertensione arteriosa: la dose abituale di DILUR e’ da 1 a 8 mg al giorno. La massima dose raccomandata e’ di 16 mg al giorno. La dose iniziale e’ di 1 mg prima di coricarsi (1/2 compressa da 2 mg) e questa dose deve essere mantenuta da una a due settimane di trattamento. Dopo questo periodo il dosaggio puo’ essere aumentato a 2 mg una volta al giorno e mantenuto per altre una-due settimane. Al bisogno, il dosaggio giornaliero puo’ essere aumentato ancora gradualmente, sempre dopo lo stesso intervallo di tempo, a 4, 8 e 16 mg una volta al giorno, in base alla risposta del paziente. Iperplasia prostatica benigna: all’inizio del trattamento con DILUR, si raccomanda il seguente schema posologico: giorni da 1 a 8: 1 mg al giorno (1/2 compressa di DILUR da 2 mg); giorni da 9 a 14: 2 mg al giorno (1 compressa di DILUR da 2 mg). In base ai parametri urodinamici e alla sintomatologia della IPB del paziente, questa dose puo’ essere aumentata a 4 mg (1 compressa di DILUR da 4 mg) e, successivamente, alla massimadose raccomandata di 8 mg (2 compresse di DILUR da 4 mg). L’intervallo di tempo raccomandato tra un incremento posologico e quello successivo va da 1 a 2 settimane. La dose giornaliera abituale raccomandata e’di 2-4 mg. DILUR deve essere usato in monosomministrazione giornaliera. Se si interrompe la somministrazione di doxazosina per qualche giorno, la ripresa del trattamento andra’ fatta a partire dal dosaggio iniziale di 1 mg. Pazienti anziani e pazienti con insufficienza renale: la farmacocinetica della doxazosina rimane invariata nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale. Inoltre, non ci sono evidenzeche la doxazosina aggravi l’insufficienza renale preesistente. Pertanto, si raccomanda generalmente la dose abituale. Comunque, a causa della possibile comparsa di ipersensibilita’ in alcuni di questi pazienti, e’ necessario prestare particolare attenzione all’inizio del trattamento. Doxazosina non e’ dializzabile poiche’ e’ altamente legata alle proteine plasmatiche. Pazienti con insufficienza epatica: il dosaggio deve essere aumentato con particolare prudenza nei pazienti con insufficienza epatica. Non e’ disponibile alcuna esperienza clinica nei pazienti con insufficienza epatica severa (vedere la sezione 4.4, Specialiavvertenze e precauzioni per l’uso). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di DILUR nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite.
CONSERVAZIONE
Nessuna particolare condizione di conservazione.
AVVERTENZE
Inizio della terapia o aumento del dosaggio: in relazione alle proprieta’ alfa-bloccanti di doxazosina, nei pazienti puo’ verificarsi ipotensione posturale manifestata con vertigini e debolezza, o, raramente, perdita di coscienza (sincope), in particolare all’inizio della terapia. Pertanto, e’ prudente pratica medica monitorare la pressione arteriosa per minimizzare il rischio di effetti posturali. A tali pazienti deve essere raccomandato di evitare le situazioni che potrebbero provocare infortunio in caso di capogiri o debolezza durante la fase iniziale del trattamento con doxazosina. Particolare attenzione e’ necessarianegli anziani, nei pazienti con insufficienza epatica o renale, nei pazienti che assumono una dieta rigorosa a basso contenuto di sale o inquelli in terapia con diuretici. Uso in pazienti con patologie cardiache acute: come con qualsiasi altro vasodilatatore anti-ipertensivo, e’ prudente pratica medica usare cautela nel somministrare doxazosina apazienti con le seguenti condizioni cardiache acute: edema polmonare conseguente a stenosi aortica o mitralica; insufficienza cardiaca ad alta gittata; insufficienza ventricolare destra conseguente a embolia polmonare o a effusione pericardica; insufficienza ventricolare sinistra con ridotta pressione di riempimento. Nei pazienti con cardiopatia ischemica severa, un abbassamento troppo rapido o marcato della pressione arteriosa puo’ portare a un peggioramento dell’angina. Uso in pazienti con insufficienza epatica: come con altri farmaci interamente metabolizzati dal fegato, doxazosina deve essere somministrata con particolare cautela ai pazienti con funzione epatica ridotta. Poiche’ non e’ disponibile alcuna esperienza clinica nei pazienti con insufficienza epatica severa, l’uso di doxazosina in questi pazienti non e’ raccomandato. E’ richiesta prudenza anche quando la doxazosina e’ somministratain concomitanza con farmaci che influenzano il metabolismo epatico (ad es. cimetidina). Questo medicinale contiene lattosio, pertanto, i pazienti con malattie ereditarie rare come l’intolleranza al galattosio,la carenza di Lapp lattasi o la sindrome da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono usare questo medicinale. Doxazosina deve essere usato con prudenza nei pazienti con neuropatia diabetica autonoma. Uso con inibitori della PDE-5: e’ necessario prestare particolare cautela quando doxazosina e’ somministrata in concomitanza con un inibitore della PDE-5 (fosfodiesterasi di tipo 5) (come sildenafil, tadalafil,vardenafil), indicato per la disfunzione erettile, poiche’ entrambi ifarmaci hanno effetti vasodilatatori e cio’ potrebbe causare ipotensione sintomatica in alcuni pazienti. La probabilita’ di sviluppare ipotensione sintomatica e’ piu’ alta subito dopo la somministrazione dell’inibitore della PDE-5. Per ridurre il rischio di ipotensione ortostatica, si raccomanda di iniziare il trattamento con l’inibitore della PDE-5 solo se il paziente e’ emodinamicamente stabilizzato con alfa-bloccanti. Inoltre, si raccomanda di iniziare il trattamento con la dose piu’ bassa possibile di inibitore della PDE-5, rispettando 6 ore di intervallo di tempo dall’assunzione di doxazosina. I medici devono consigliare ai pazienti cosa fare quando compaiono i sintomi dell’ipotensioneortostatica. Non sono stati condotti studi con doxazosina in formulazioni a rilascio prolungato. Uso in pazienti sottoposti a chirurgia della cataratta: la “Intra-operative Floppy Iris Syndrome” (IFIS, una variante della sindrome dell’iride a bandiera) e’ stata osservata duranteinterventi di chirurgia della cataratta in alcuni pazienti, precedentemente trattati o in trattamento con tamsulosina. Si sono verificati casi isolati con altri antagonisti alfa-1 adrenergici e non puo’ essereesclusa la possibilita’ di un effetto di classe. Poiche’ la comparsa di tale sindrome puo’ aumentare le complicanze chirurgiche durante l’intervento di cataratta, il chirurgo oftalmico prima di procedere con l’intervento dovrebbe essere al corrente del trattamento in corso o precedente con antagonisti alfa-1 adrenergici. Priapismo: nell’esperienzapost-marketing, sono stati riportati erezioni prolungate e priapismo con alfa-1 bloccanti, compresa la doxazosina. Se il priapismo non viene trattato immediatamente, potrebbe determinare un danno ai tessuti del pene e la perdita permanente della potenza, pertanto il paziente deve rivolgersi immediatamente a un medico.
INTERAZIONI
La somministrazione concomitante di doxazosina con un inibitore dellaPDE-5 (come sildenafil, tadalafil, vardenafil), puo’ causare ipotensione sintomatica in alcuni pazienti (vedere la sezione 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni per l’uso). Non sono stati condotti studi con doxazosina in formulazioni a rilascio prolungato. La maggior parte (98%)della doxazosina plasmatica e’ legata alle proteine. Dati in vitro suplasma umano indicano che doxazosina non ha alcun effetto sul legame proteico di digossina, warfarin, fenitoina o indometacina. L’esperienza clinica ha dimostrato che la somministrazione di doxazosina nelle formulazioni standard non comporta interazioni con diuretici tiazidici, furosemide, betabloccanti, FANS, antibiotici, ipoglicemizzanti orali, agenti uricosurici e anticoagulanti. Tuttavia, non sono disponibili dati provenienti da studi di interazione farmacologica. La doxazosina potenzia l’effetto ipotensivo di altri alfa-bloccanti e di altri antipertensivi. L’effetto ipotensivo puo’ essere piu’ intenso se doxazosina e’ usato in concomitanza con farmaci vasodilatatori e nitrati. I simpaticomimetici riducono l’effetto ipotensivo di doxazosina; doxazosina inibisce l’azione di dopamina, efedrina, adrenalina, metaraminolo e fenilefrina sulla pressione arteriosa e sui vasi sanguigni. La doxazosina puo’ influire sull’attivita’ della renina plasmatica e sulla secrezione di acido vanilmandelico attraverso le urine. Di cio’ si deve tenere conto quando si interpretano i risultati di laboratorio. In uno studioclinico open-label , randomizzato, controllato con placebo condotto su 22 volontari maschi sani, la somministrazione di una dose singola di1 mg/die di doxazosina il 1. giorno di un regime terapeutico della durata di quattro giorni con cimetidina per via orale (400 mg due volte al giorno) ha determinato un aumento del 10% dell’AUC media di doxazosina e nessuna alterazione statisticamente significativa della C max media e dell’emivita media di doxazosina. L’aumento del 10% della AUC media per doxazosina con cimetidina rimane nell’ambito della variazione inter-soggetto (27%) della AUC media di doxazosina con placebo.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati sono imputabili principalmente alle proprieta’ farmacologiche del medicinale. Tali effetti sono per la maggior parte transitori e sono stati tollerati durante il trattamento prolungato. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e riportati durante il trattamento con doxazosina con le seguenti frequenze: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 a <1/10), non comune (>= 1/1000 a <1/100), raro (>= 1/10.000 a <1/1000), molto raro (<1/10.000). Infezioni ed infestazioni. Comune (>=1/100, <1/10): infezioni del tratto respiratorio, infezioni del tratto urinario. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro (<1/10.000): leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune (>=1/1000, <1/100): ipersensibilita’ al farmaco. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune(>=1/1000, <1/100): gotta, aumento dell’appetito, anoressia, ipokaliemia, arsura; raro (>=1/10.00, <1/1000): ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Comune (>=1/100, <1/10): eiaculazione ritardata, apatia; non comune (>=1/1000, <1/100): agitazione, depressione, ansia, insonnia, nervosismo, sogni irrequieti, amnesia, labilita’ emotiva. Patologie del sistema nervoso. Comune (>=1/100, <1/10): sonnolenza, vertigini, cefalea; non comune (>=1/1000, <1/100): accidente cerebrovascolare, ipoestesia, sincope, tremore, rigidita’ muscolare; molto raro (<1/10.000): vertigine posizionale, parestesia. Patologie dell’occhio. Comune (>=1/100,<1/10): disturbi dell’accomodazione visiva; non comune (>=1/1000, <1/100): lacrimazione anomala, fotofobia; molto raro (<1/10.000): visioneoffuscata, congiuntivite; non noto: intra-operative floppy iris syndrome iris (vedi par. 4.4). Patologie dell’orecchio. Comune (>=1/100, <1/10): vertigini; non comune (>=1/1000, <1/100): tinnito. Patologie cardiache. Comune (>=1/100, <1/10): palpitazioni, tachicardia, edema; noncomune (>=1/1000, <1/100): angina pectoris, infarto del miocardio; molto raro (<1/10.000): bradicardia, aritmie cardiache. Patologie vascolari. Comune (>=1/100, <1/10): ipotensione, ipotensione posturale, capogiri; non comune (>=1/1000, <1/100): ischemia periferica; raro (>=1/10.00, <1/1000): disturbi cerebrovascolari; molto raro (<1/10.000): vampate di calore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune (>=1/100, <1/10): bronchite, tosse, dispnea, rinite, naso chiuso; non comune (>=1/1000, <1/100): epistassi, mal di gola; raro (>=1/10.00,<1/1000): edema della laringe; molto raro (<1/10.000): broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune (>=1/100, <1/10): dolore addominale, dispepsia, secchezza delle fauci, nausea; non comune (>=1/1000, <1/100): costipazione, flatulenza, vomito, diarrea, gastroenterite. Patologie epatobiliari. Non comune (>=1/1000, <1/100): reperti anormali degli enzimi e della funzionalita’ epatica; molto raro (<1/10.000): colestasi, epatite, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune (>=1/100, <1/10): prurito; non comune (>=1/1000, <1/100): rash cutanei; raro (>=1/10.00, <1/1000): sudorazione molto raro (<1/10.000): orticaria, alopecia, porpora. Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo. Comune (>=1/100, <1/10): dolore lombare, mialgia; non comune (>=1/1000, <1/100): artralgia, rigidita’ muscolare; raro (>=1/10.00, <1/1000): crampi muscolari, debolezza muscolare.Patologie renali ed urinarie. Comune (>=1/100, <1/10): cistite, incontinenza urinaria; non comune (>=1/1000, <1/100): disuria, minzione frequente, ematuria; raro (>=1/10.00, <1/1000): poliuria; molto raro (<1/10.000): aumento della diuresi, disturbi della minzione, nicturia. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Non comune (>=1/1000, <1/100): impotenza; molto raro (<1/10.000): ginecomastia, priapismo; non noto: eiaculazione retrograda. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune (>=1/100, <1/10): astenia, dolore toracico, sintomi simil-influenzali, edema periferico; non comune (>=1/1000, <1/100): dolore, edema del viso, pallore, arrossamento del viso, alterazione del gusto, brividi, febbre; raro (>=1/10.00, <1/1000): riduzione della temperatura corporea negli anziani; molto raro (<1/10.000): affaticamento, malessere. Esami diagnostici. Non comune (>=1/1000, <1/100): aumento di peso. In qualche caso: possono verificarsi aumentati livelli plasmatici di azoto e di creatinina, riduzione degli eritrociti. Nella fase iniziale del trattamento, possono verificarsi ipotensione ortostatica e raramente sincope, soprattutto ad alte dosi. Questi effetti possono comparire anche quando si riprende il trattamento dopo una breve interruzione. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Indicazione ipertensione arteriosa essenziale. Uso durante la gravidanza: la sicurezza di doxazosina durante la gravidanza non e’ stata stabilita poiche’ non vi sono studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza. Di conseguenza, durante la gravidanza, doxazosina deve essere utilizzata solo se, a giudizio del medico, i benefici potenzialisuperino i possibili rischi. Sebbene non siano stati osservati effetti teratogeni negli esperimenti sugli animali, una ridotta sopravvivenza fetale e’ stata osservata negli animali a dosi estremamente elevate.Uso durante l’allattamento: doxazosina e’ controindicata durante l’allattamento in quanto il farmaco si accumula nel latte prodotto da ratti femmina e non vi e’ alcuna informazione circa l’escrezione del farmaco nel latte di donne in allattamento. In alternativa, le madri devonointerrompere l’allattamento quando il trattamento con doxazosina e’ necessario.
Forma farmaceutica
COMPRESSE DIVISIBILI
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER