DENOMINAZIONE
QUINSAIR 240 MG SOLUZIONE PER NEBULIZZATORE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Cio’ permettera’ la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalita’ di segnalazione delle reazioni avverse.)
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antibatterici per uso sistemico, fluorochinoloni.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni mL di soluzione per nebulizzatore contiene levofloxacina emiidrato equivalente a 100 mg di levofloxacina. Ogni fiala contiene 240 mg di levofloxacina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Magnesio cloruro esaidrato, acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
Quinsair e’ indicato per il trattamento delle infezioni polmonari croniche dovute a Pseudomonas aeruginosa in pazienti adulti affetti da fibrosi cistica (FC, vedere paragrafo 5.1). Prestare attenzione alle linee guida ufficiali per l’uso corretto dei medicinali antibatterici.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo, ad altri chinoloni o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; anamnesi di disturbi tendinei correlati alla somministrazione di fluorochinoloni; epilessia; gravidanza; allattamento.
POSOLOGIA
Posologia: la posologia raccomandata e’ pari a 240 mg (una fiala) somministrati tramite inalazione due volte al giorno (vedere paragrafo 5.2). Le dosi devono essere inalate a intervalli il piu’ vicino possibile a 12 ore. Quinsair deve essere assunto in cicli di 28 giorni di trattamento alternati a 28 giorni di interruzione. La terapia ciclica puo’proseguire finche’ il medico ritiene che il paziente ne tragga un beneficio clinico. In caso di dimenticanza di una dose, il paziente deve assumerla non appena se ne ricorda, a condizione che trascorra un intervallo di almeno 8 ore prima dell’inalazione della dose successiva. I pazienti non devono inalare il contenuto di piu’ di una fiala per compensare la dose dimenticata. Qualora si manifesti broncospasmo acuto sintomatico dopo la somministrazione di Quinsair, i pazienti possono trarre beneficio dall’uso di un broncodilatatore a breve durata d’azione per via inalatoria, da assumersi almeno 15 minuti fino a 4 ore prima delle dosi successive (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Pazienti anziani (eta’ >= 65 anni): la sicurezza e l’efficacia di Quinsair nei pazienti anziani con FC non sono state stabilite. Compromissione renale: non e’ necessario modificare la dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata. L’uso di Quinsair non e’ raccomandato nei pazienticon compromissione renale severa. Compromissione epatica: non e’ necessaria alcuna modifica della dose (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di Quinsair nei pazienti di eta’ inferiore ai 18 anni non sono state ancora stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1, 5.2 e 5.3, ma non puo’ essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Modo di somministrazione: uso inalatorio. Dopo l’apertura della fiala,il contenuto deve essere utilizzato immediatamente (vedere paragrafo 6.6). Per i pazienti sottoposti a piu’ terapie inalatorie, l’ordine disomministrazione raccomandato e’ il seguente: 1. Broncodilatatori; 2.Dornasi alfa; 3. Tecniche di detersione delle vie aeree; 4. Quinsair;5. Steroidi per via inalatoria. Quinsair deve essere utilizzato esclusivamente con il nebulizzatore portatile Zirela (comprendente una testina per aerosol Zirela) fornito nella confezione, collegato a un’unita’ di controllo eBase Controller o eFlow rapid (vedere paragrafo 6.6). Leggere le istruzioni per l’uso del nebulizzatore Zirela prima del primo uso di Quinsair.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
AVVERTENZE
L’uso di levofloxacina deve essere evitato nei pazienti che in passato hanno manifestato reazioni avverse gravi durante l’uso di medicinalicontenenti chinoloni o fluorochinoloni (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento di questi pazienti con levofloxacina deve essere iniziato soltanto in assenza di opzioni terapeutiche alternative e dopo un’attentavalutazione del rapporto beneficio/rischio (vedere anche paragrafo 4.3). Reazioni di ipersensibilita’: levofloxacina puo’ indurre reazioni di ipersensibilita’ gravi e potenzialmente fatali (come angioedema e shock anafilattico). Gravi reazioni bollose: casi di gravi reazioni cutanee bollose, come la sindrome di Stevens-Johnson o la necrolisi epidermica tossica, sono stati osservati in caso di somministrazione sistemica di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8). Patologie epatobiliari: casi di necrosi epatica fino all’insufficienza epatica fatale sono stati osservati in caso di somministrazione sistemica di levofloxacina, soprattutto in pazienti con gravi malattie di base (per es. sepsi, vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere istruiti a interrompere il trattamento e consultare il medico qualora si presentino segni e sintomi di epatopatia come anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolorabilita’ addominale. Prolungamento dell’intervallo QT: usare cautela qualora si utilizzino fluorochinoloni, levofloxacina inclusa, in pazienti con noti fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.5, 4.8 e 4.9) come, per es.: sindrome congenita del QT lungo; uso concomitante di principi attivi che notoriamente prolungano l’intervallo QT (per es. antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici); squilibrio elettrolitico non corretto (per es. ipokaliemia, ipomagnesiemia); cardiopatia (per es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia). I pazienti anziani e le donne possono essere piu’ sensibili ai medicinali che prolungano il QTc. Pertanto, occorre usare cautela con l’uso dei fluorochinoloni, levofloxacina inclusa, in queste popolazioni. Pazienti predisposti alle crisi convulsive: i chinoloni possono abbassare la soglia convulsiva e scatenare convulsioni (vedere paragrafo 4.8). La levofloxacina e’ controindicata nei pazienti con anamnesi di epilessia (vedere paragrafo 4.3) e, come altri chinoloni, deve essere utilizzata con estrema cautela nei pazienti predisposti alle crisi convulsive o sottoposti a trattamento concomitante con principi attivi che abbassano la soglia convulsiva cerebrale, come la teofillina (vedere paragrafo 4.5). Reazioni psicotiche: in pazienti che ricevevano chinoloni, tra cuilevofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. In casi molto rari e’ stata osservata una progressione a idee suicidarie e comportamento autolesivo, talvolta gia’ dopo una singola dose di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda cautela qualora si utilizzi lalevofloxacina in pazienti psicotici o in pazienti con una malattia psichiatrica all’anamnesi. Neuropatia periferica: casi di polineuropatiasensitiva o sensitivo-motoria con conseguente parestesia, ipoestesia,disestesia o debolezza sono stati segnalati in pazienti trattati con chinoloni e fluorochinoloni. I pazienti in trattamento con levofloxacina devono essere avvisati di informare il medico prima di proseguire il trattamento qualora si manifestino sintomi di neuropatia quali dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento o debolezza, in modo da evitare l’insorgenza di una condizione potenzialmente irreversibile (vedere paragrafo 4.8). Esacerbazione della miastenia grave: i fluorochinoloni, levofloxacina inclusa, hanno un’azione di blocco neuromuscolare e possono esacerbare la debolezza muscolare nei pazienti affetti da miastenia grave. Gravi reazioni avverse osservate nel periodo successivo alla commercializzazione, tra cui morte e necessita’ di supporto respiratorio, sono state associate all’uso di fluorochinoloni in pazienti con miastenia grave. L’uso di levofloxacina non e’ raccomandato nei pazienti con anamnesi nota di miastenia grave. Tendinite e rottura di tendine: tendiniti e rotture di tendine (in particolare, ma non solo, del tendine d’Achille), talvolta bilaterali, possono manifestarsi gia’ entro48 ore dopo l’inizio del trattamento con chinoloni e fluorochinoloni e sono state segnalate fino a diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento.
INTERAZIONI
Effetto di altri medicinali sulla levofloxacina: levofloxacina e’ escreta soprattutto in forma immodificata nelle urine e il suo metabolismo e’ minimo (vedere paragrafo 5.2). Non sono attese quindi interazionicon inibitori o induttori di CYP. Teofillina, fenbufene o simili farmaci antinfiammatori non steroidei: in uno studio clinico non sono state osservate interazioni farmacocinetiche tra levofloxacina e teofillina. Tuttavia, la soglia convulsiva cerebrale puo’ essere ridotta in misura marcata in caso di co-somministrazione di chinoloni con teofillina, farmaci antinfiammatori non steroidei o altre sostanze che abbassanola soglia convulsiva. In presenza di fenbufene, le concentrazioni di levofloxacina sono state superiori del 13% circa in confronto alle concentrazioni osservate quando somministrata da sola. Probenecid e cimetidina: la clearance renale di levofloxacina e’ stata ridotta da cimetidina (24%) e da probenecid (34%). Entrambi i principi attivi, infatti,sono in grado di bloccare la secrezione tubulare renale di levofloxacina. Tuttavia, alle dosi analizzate nello studio, e’ improbabile che le differenze cinetiche statisticamente significative siano clinicamente rilevanti. Usare cautela qualora si co-somministri levofloxacina conprincipi attivi che agiscono sulla secrezione tubulare renale, come probenecid e cimetidina, in particolare nei pazienti con compromissionerenale. Altre informazioni di rilievo: gli studi di farmacologia clinica hanno evidenziato che la farmacocinetica di levofloxacina non e’ stata alterata in misura clinicamente significativa in caso di co-somministrazione con i seguenti principi attivi: calcio carbonato, digossina, glibenclamide e ranitidina. Effetti di levofloxacina su altri medicinali. Substrati di CYP1A2: in uno studio di interazione farmacocinetica, levofloxacina non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di teofillina (un substrato campione di CYP1A2), il che indica che levofloxacina non e’ un inibitore di CYP1A2. Substrati di CYP2C9: uno studio in vitro ha evidenziato un basso potenziale di interazioni tra levofloxacina e i substrati di CYP2C9. Interazioni mediate dagli effetti sui trasportatori: gli studi in vitro hanno dimostrato che l’inibizione dei trasportatori chiave associati alla disposizione del farmaco nei reni (polipeptide trasportatore di anioni organici 1B1 (organic anion-transporting polypeptide-1B1, OATP1B1), OATP1B3, trasportatore di anioni organici 1 (organic anion transporter-1, OAT1), OAT3 e trasportatore di cationi organici 2 (organic cationic transporter-2, OCT2)) alle esposizioni raggiunte dopo inalazione di 240 mg di levofloxacina due volte al giorno e’ bassa. Inoltre, i dati clinici non indicano interazioni con isubstrati della glicoproteina P (P-glycoprotein, P-gp), come la digossina. Ciclosporina L’emivita di ciclosporina e’ stata aumentata del 33% quando co-somministrata con levofloxacina. Antagonisti della vitamina K: nei pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (per es. warfarin) sono stati osservati aumenti dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o emorragie, che possono essere gravi. Pertanto, i test di coagulazione devono essere monitorati nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K (vedere paragrafo 4.4). Principi attivi che prolungano l’intervallo QT: levofloxacina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che ricevonoprincipi attivi che prolungano l’intervallo QT (per es. antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici).
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse segnalate piu’ frequentemente sono state tosse/tosse produttiva (54%), disgeusia (30%) e affaticamento/astenia (25%). Elenco delle reazioni avverse segnalate con Quinsair: le reazioni avverse per le quali esista almeno una ragionevole possibilita’ di correlazione causale con Quinsair sono riportate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. Le reazioni avverse da farmaco sono elencate secondo la frequenza ein ordine decrescente di frequenza. Le frequenze sono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100,< 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000 < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Comune: infezione micotica vulvovaginale; non comune: infezione funginaorale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia*, neutropenia*. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita’*. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia*. Disturbi psichiatrici1. Comune: insonnia*; non comune: ansieta’*, depressione*. Patologie del sistema nervoso1. Molto comune: disgeusia; comune: cefalea, capogiro*; non comune: iposmia*, sonnolenza*, neuropatia periferica. Patologie dell’occhio1. Non comune: disturbi della vista*. Patologie dell’orecchio e del labirinto1. Comune: tinnito*; non comune: perdita dell’udito*. Patologie cardiache**. Non comune: tachicardia*. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Moltocomune: tosse/tosse produttiva, dispnea, alterazioni delle secrezionibronchiali (volume e viscosita’)*, emottisi*; comune: disfonia; non comune: broncospasmo***, iperreattivita’ bronchiale, patologia ostruttiva delle vie respiratorie. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dolore addominale*, diarrea*, stipsi*; non comune: conati divomito, dispepsia*, flatulenza*. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite*, iperbilirubinemia*. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; non comune: orticaria*, prurito*. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo1. Comune: artralgia, mialgia*; non comune: tendinite, costocondrite, rigidita’ articolare. Patologie renali e urinarie. Non comune: insufficienzarenale*. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione1. Molto comune: affaticamento/astenia, ridotta tolleranzaall’esercizio fisico; comune: piressia; esami diagnostici. Molto comune: volume espiratorio forzato ridotto*; comune: aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento dell’aspartato aminotransferasi, riduzione del test di funzionalita’ polmonare*, aumento e diminuzione della glicemia*, aumento della creatinina nel sangue*, rumori respiratori anormali*; non comune: anomalie dei test di funzionalita’ epatica, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue*, prolungamento dell’intervallo qt all’elettrocardiogramma*, aumento della conta eosinofila*, riduzione della conta piastrinica*. ^1 casi molto rari di reazioni avverse da farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (incluse reazioni quali tendinite, rottura di tendine, artralgia, dolore alle estremita’, disturbi dell’andatura, depressione, affaticamento, disturbi della memoria, disturbi del sonno e alterazione dell’udito, della vista, del gusto e dell’olfatto) sono stati segnalati in associazione con l’uso di chinoloni e fluorochinoloni, in alcuni casi indipendentemente da fattori di rischio preesistenti (vedere paragrafo 4.4). * eventi avversi con correlazione incerta con quinsair, ma notoriamente associati alla somministrazione sistemica di levofloxacina e/o verosimilmente associati a quinsair e osservati piu’ frequentemente in confronto al placebo negli studi clinici. **casi di aneurisma e dissezione dell’aorta, talvolta complicati da rottura (anche fatale), e di rigurgito/incompetenza di una delle valvole cardiache sono stati osservati in pazienti trattati con fluorochinoloni (vedere paragrafo 4.4). ***per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo seguente. Elenco di ulteriori reazioni avverse segnalate dopo somministrazione sistemica di levofloxacina: le reazioni avverse per le quali esistaalmeno una ragionevole possibilita’ di correlazione causale con levofloxacina sono riportate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati relativi all’uso di levofloxacina in donne in gravidanza sono in numero limitato. Gli studi sugli animali con levofloxacina non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicita’ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Tuttavia, in assenza di dati nella specie umana, in base ai risultati di studi preclinici che suggerisconoil rischio di danni dovuti ai fluorochinoloni sulle cartilagini portanti dell’organismo in crescita, l’uso di Quinsair e’ controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). Allattamento: esistono informazioni insufficienti sull’escrezione di levofloxacina/metaboliti nel latte materno; tuttavia, altri fluorochinoloni sono escreti nel latte materno. In assenza di dati nella specie umana, in base ai risultati di studi preclinici che suggeriscono il rischio di danni dovutiai fluorochinoloni sulle cartilagini portanti dell’organismo in crescita, l’uso di Quinsair e’ controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafi 4.3 e 5.3). Fertilita’: levofloxacina non ha alterato la fertilita’ o le prestazioni riproduttive nel ratto (vedere paragrafo 5.3).
Forma farmaceutica
SOSPENSIONE PER NEBULIZZAZIONE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
FIALA