DENOMINAZIONE
ZEMPLAR MICROGRAMMI/ML SOLUZIONE INIETTABILE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Agenti antiparatiroidei.
PRINCIPI ATTIVI
Questo farmaco da 2 microgrammi/ml soluzione iniettabile. Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 2 microgrammi di paracalcitolo. Ogni fiala da 1 ml contiene 2 microgrammi di paracalcitolo. Ogni flaconcino da 1 ml contiene 2 microgrammi di paracalcitolo. Questo farmaco da 5 microgrammi/ml soluzione iniettabile. Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 5 microgrammi di paracalcitolo. Ogni fiala da 1 ml contiene 5 microgrammi di paracalcitolo. Ogni fiala da 2 ml contiene 10 microgrammi di paracalcitolo. Ogni flaconcino da 1 ml contiene 5 microgrammi diparacalcitolo. Ogni flaconcino da 2 ml contiene 10 microgrammi di paracalcitolo.
ECCIPIENTI
Etanolo (20% v/v), glicole propilenico (30% v/v), acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
Il paracalcitolo e’ indicato negli adulti per la prevenzione e il trattamento dell’iperparatiroidismo secondario nei pazienti affetti da malattia renale cronica di stadio 5 che sono sottoposti ad emodialisi.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Tossicita’ da vitamina D. Ipercalcemia.
POSOLOGIA
Posologia. Adulti. La dose iniziale deve essere calcolata in base ai livelli basali di paratormone (PTH). La dose iniziale di paracalcitoloe’ basata sulla seguente formula. Dose iniziale (in microgrammi) = livello basale di paratormone intatto (ipth) espresso in pmol/l / 8. Oppure. Dose iniziale (in microgrammi) = livello basale di ipth espresso in pg/ml / 80. E deve essere somministrata per via endovenosa (e.v.) sotto forma di dose-bolo, con frequenza massima a giorni alterni, in qualsiasi momento nel corso della seduta di emodialisi. Nel corso degli studi clinici effettuati, la dose massima sicura somministrata e’ stata di 40 microgrammi. Titolazione del dosaggio: l’intervallo dei valoridi riferimento attualmente accettato per i livelli di PTH nei soggetti dializzati affetti da insufficienza renale allo stadio terminale nondeve superare di 1,5-3 volte il limite superiore non uremico del valore normale di 15,9 – 31,8 pmol/l (150 – 300 pg/ml) per il PTH intatto.Per ottenere dei risultati fisiologicamente adeguati, e’ necessario sottoporre i pazienti a un attento monitoraggio ed effettuare una titolazione individuale del dosaggio. Nel caso in cui si dovesse notare la presenza di ipercalcemia o di un prodotto Ca x P corretto, persistentemente elevato, superiore a 5,2 mmol^2/l^2 (65 mg^2/dl^2), il dosaggio dovra’ essere ridotto o la somministrazione interrotta fino a quando tali parametri non saranno rientrati nella norma. Successivamente, il paracalcitolo dovra’ essere nuovamente somministrato ad un dosaggio piu’ basso. Potrebbe essere necessario diminuire il dosaggio di paracalcitolo a mano a mano che i livelli di PTH si riducono in risposta alla terapia. Il seguente riassunto propone un approccio per la titolazione del dosaggio. Linee guida consigliate per il dosaggio (aggiustamenti del dosaggio ad intervalli di 2-4 settimane). Livello di ipth relativo a quello basale: uguale o aumentato; aggiustamento del dosaggio di paracalcitolo: aumentare di 2-4 microgrammi. Livello di ipth relativo a quello basale: diminuito di <30%; aggiustamento del dosaggio di paracalcitolo: aumentare di 2-4 microgrammi. Livello di ipth relativo a quello basale: diminuito di >=30%, <= 60%; aggiustamento del dosaggio di paracalcitolo: lasciare invariato. Livello di ipth relativo a quello basale: diminuito di >60%; aggiustamento del dosaggio di paracalcitolo: diminuire di 2-4 microgrammi. Livello di ipth relativo a quello basale:ipth <15,9 pmol/l (150 pg/ml); aggiustamento del dosaggio di paracalcitolo: diminuire di 2-4 microgrammi. Una volta stabilito il dosaggio di paracalcitolo, si dovra’ procedere, almeno una volta al mese, alla misurazione dei livelli sierici di calcio e fosfato. Si raccomanda il controllo del PTH sierico intatto ogni tre mesi. Nel corso della fase di aggiustamento del dosaggio di paracalcitolo, potrebbe risultare necessario eseguire con maggiore frequenza gli esami di laboratorio. Compromissione epatica: le concentrazioni di paracalcitolo non legato nei pazienti affetti da compromissione della funzionalita’ epatica da lievea moderata sono simili a quelle riscontrate nei soggetti sani e in questa popolazione di pazienti non risulta necessario un aggiustamento del dosaggio. Non esiste alcuna esperienza relativa ai pazienti affettida compromissione epatica grave. Popolazione pediatrica: la sicurezzae l’efficacia di questo farmaco non sono state stabilite nei bambini.Non sono disponibili dati su bambini al di sotto dei 5 anni di eta’. I dati attualmente disponibili su pazienti pediatrici sono descritti, ma non puo’ essere fatta alcuna raccomandazione sulla posologia. Pazienti anziani: l’esperienza relativa ai pazienti con un’eta’ pari o superiore a 65 anni che hanno ricevuto paracalcitolo nel corso di studi difase III e’ alquanto limitata. Durante questi studi, non sono state osservate differenze sostanziali in merito all’efficacia o alla sicurezza del farmaco tra i pazienti di eta’ pari o superiore a 65 anni ed i pazienti piu’ giovani. Modo di somministrazione: questo medicinale in soluzione iniettabile deve essere somministrato attraverso una via d’accesso emodialitica.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
Un’eccessiva soppressione della secrezione del paratormone puo’ determinare un innalzamento dei livelli sierici di calcio e puo’ portare all’insorgenza di malattia osteo-metabolica. Per ottenere endpoint fisiologici adeguati e’ necessario sottoporre i pazienti ad un attento monitoraggio ed eseguire una titolazione individuale del dosaggio. Qualorasi dovesse manifestare un’ipercalcemia clinicamente significativa e nel caso in cui il paziente sia sottoposto a trattamento con un chelante degli ioni fosfato a base di calcio, la dose di tale chelante deve essere ridotta o la sua somministrazione interrotta. L’ipercalcemia cronica puo’ essere associata a calcificazioni vascolari generalizzate e ad altre calcificazioni dei tessuti molli. I prodotti medicinali a base di fosfato o vitamina D-correlati non devono essere assunti in concomitanza al paracalcitolo in quanto si puo’ verificare un aumento del rischio di ipercalcemia e si puo’ manifestare un incremento del prodotto Ca x P. La tossicita’ da digitale e’ potenziata dall’ipercalcemia diqualunque origine; di conseguenza, deve essere adottata la massima cautela nei pazienti sottoposti a terapia con paracalcitolo che assumonocontemporaneamente digitale. Si deve usare cautela se si somministrano contemporaneamente paracalcitolo e ketoconazolo. Avvertenza relativaagli eccipienti: una dose di 40 microgrammi di questo medicinale somministrato a un adulto di 70 kg comporterebbe un esposizione di circa 18 mg/kg di etanolo che puo’ causare un aumento della concentrazione dialcol nel sangue (BAC) di circa 3 mg/100 ml. Per confronto, per un adulto che beve un bicchiere di vino o 500 ml di birra, il BAC e’ probabile che sia di circa 50 mg/100 ml.
INTERAZIONI
Non sono stati effettuati studi d’interazione con il paracalcitolo informa iniettabile. Tuttavia e’ stato effettuato uno studio per valutare l’interazione tra ketoconazolo e paracalcitolo utilizzando la formulazione in capsule. Ketoconazolo: ketoconazolo e’ noto essere un inibitore non specifico di diversi enzimi del citocromo P450. I dati disponibili sia in vivo che in vitro suggeriscono che il ketoconazolo puo’ interagire con gli enzimi che sono responsabili del metabolismo del paracalcitolo e altri analoghi della Vitamina D. Bisogna prestare particolare attenzione quando il paracalcitolo viene somministrato insieme a ketoconazolo. L’effetto di dosi multiple di ketoconazolo somministratoal dosaggio di 200 mg, due volte al giorno (BID) per 5 giorni, sulla farmacocinetica del paracalcitolo capsule e’ stato studiato in soggetti sani. In presenza di ketoconazolo la C max del paracalcitolo e’ stata influenzata in maniera minima, mentre la AUC 0-infinito e’ circa raddoppiata. L’emivita media del paracalcitolo e’ stata di 17,0 ore in presenza di ketoconazolo in confronto a 9,8 ore, quando il paracalcitoloe’ stato somministrato da solo. I risultati di questo studio indicanoche a seguito di somministrazione orale di paracalcitolo l’aumento massimo della AUC 0-infinito del paracalcitolo dovuta all’interazione farmacologica con il ketoconazolo non dovrebbe essere maggiore di circa due volte. Non sono stati effettuati studi specifici di interazione farmacologica con paracalcitolo iniettabile. La tossicita’ da digitale risulta potenziata dalla presenza di ipercalcemia di qualunque origine;di conseguenza, deve essere adottata la massima cautela nel caso in cui la digitale sia prescritta in concomitanza con il paracalcitolo. I prodotti a base di fosfato o vitamina D-correlati non devono essere assunti in concomitanza con il paracalcitolo, a causa di un aumento del rischio di ipercalcemia e di un incremento del prodotto Ca x P. La somministrazione di dosi elevate di medicinali contenenti calcio o di diuretici tiazidici potrebbe aumentare il rischio di ipercalcemia. Medicinali contenenti magnesio (ad esempio antiacidi) non devono essere assunti in concomitanza a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbe manifestare ipermagnesemia. Medicinali contenenti alluminio (ad esempio antiacidi o chelanti degli ioni fosfato) non devono essere somministrati in terapie a lungo termine in associazione a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbero verificare un aumento dei livelli ematici di alluminio e tossicita’ ossea da alluminio.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: in studi clinici di Fase II/III/IV, sono stati sottoposti a trattamento con paracalcitolo circa 600 pazienti. Nel complesso il 6% dei pazienti trattati con paracalcitolo ha riportato reazioni avverse. La reazione avversa piu’ comune associata alla terapia con paracalcitolo e’ stata l’ipercalcemia, verificatasi nel 4,7% dei pazienti. L’ipercalcemia dipende dal livello di sovrasoppressione del paratormone e puo’ essere ridotta al minimo grazie ad un’adeguata titolazione del dosaggio. Elenco delle reazioni avverse in forma tabellare: le possibili reazioni avverse correlate al paracalcitolo, sia cliniche che di laboratorio, sono riportate nella seguente tabella in base alla classificazione per sistemi e organi, reazione avversae frequenza secondo MedDRA. Per cio’ che riguarda la frequenza sono state utilizzate le seguenti categorie: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo’ esseredefinita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Non comune: sepsi, polmonite, infezione, faringite, infezione della vagina, influenza. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: cancro della mammella. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia, leucopenia, linfoadenopatia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilit?; non nota: edema della laringe, angioedema, orticaria. Patologie endocrine. Comune: ipoparatiroidismo; non comune: iperparatiroidismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercalcemia, iperfosfatemia; non comune: iperkaliemia, ipocalcemia, anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comune: stato confusionale, delirio, depersonalizzazione, agitazione, insonnia, nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, disgeusia; non comune: coma, accidente cerebrovascolare, attacco ischemico transitorio, sincope, mioclono, ipoestesia, parestesia, capogiro. Patologie dell’occhio. Non comune: glaucoma, congiuntivite. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Non comune: disturbo dell’orecchio. Patologie cardiache. Non comune: arresto cardiaco, aritmia, flutter atriale. Patologie vascolari. Non comune: ipertensione, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: edemapolmonare, asma, dispnea, epistassi, tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: emorragia del retto, colite, diarrea, gastrite, dispepsia, disfagia, dolore addominale, costipazione, nausea, vomito, bocca secca, patologia gastrointestinale; non nota: emorragia gastrointestinale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito;non comune: dermatite bollosa, alopecia, irsutismo, eruzione cutanea,iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia, rigidit? articolare, dolore dorsale, contrazione muscolare, mialgia. Patologie dell’apparato riproduttivo edella mammella. Non comune: dolore mammario, disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: disturbi dell’andatura, edema, edema periferico, dolore,dolore in sede di iniezione, piressia, dolore toracico, condizione aggravata, astenia, malessere, sete. Esami diagnostici. Non comune: tempo di sanguinamento prolungato, aspartato aminotransferasi aumentata, analisi di laboratorio anormale, peso corporeo diminuito. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati relativi all’uso di paracalcitolo in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animalihanno mostrato una tossicita’ riproduttiva. Questo farmaco non e’ raccomandato durante la gravidanza e in donne in eta’ fertile che non usano misure contraccettive. Allattamento: non e’ noto se paracalcitolo/metaboliti siano escreti nel latte materno. Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di paracalcitolo/metaboliti nel latte. Il rischio per i neonati/lattanti non puo’essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con questo medicinale tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilita’: gli studi sugli animali non hanno mostrato alcun effetto di paracalcitolo sulla fertilita’.
Forma farmaceutica
SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
FLACONE