DENOMINAZIONE
ARDBEG 80 MG ADULTI POLVERE PER SOLUZIONE ORALE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci antiinfiammatori, antireumatici, non steroidei. Derivati dell’acido propionico.
PRINCIPI ATTIVI
Una bustina contiene: ketoprofene sale di lisina 80 mg (equivalente a50 mg di ketoprofene). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedereparagrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Sorbitolo, silice colloidale anidra, sodio cloruro, saccarina sodica,aroma menta.
INDICAZIONI
Adulti. Trattamento sintomatico di stati infiammatori associati a dolore, tra i quali: artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrosidolorosa, reumatismo extra-articolare, flogosi post-traumatica, affezioni flogistiche dolorose in odontoiatria, otorinolaringoiatria, urologia e pneumologia.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ardbeg non deve essere somministrato nei seguenti casi: ipersensibilita’ al principio attivo, ad altri farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) o ad uno qualsiasi degli eccipienti; pazienti con una storiadi reazione di ipersensibilita’ come broncospasmo, attacchi d’asma, rinite acuta, orticaria, polipi nasali, edema angioneurotico o altre reazioni di tipo allergico a ketoprofene o a sostanze con analogo meccanismo di azione (per esempio acido acetilsalicilico o altri FANS). Reazioni anafilattiche gravi, raramente fatali, sono state osservate in questi pazienti (si veda sezione 4.8): pazienti con asma bronchiale pregressa; graveinsufficienza cardiaca; ulcera peptica/emorragia attiva, ostoria di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu’ episodi distinti, comprovati di sanguinamento o ulcerazione); precedenti anamnestici di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione o dispepsia cronica; storia di sanguinamento gastrointestinale o perforazioneconseguente a pregressa terapia con FANS; leucopenia e piastrinopenia; soggetti con disordini emostatici; morbo di Crohn o colite ulcerosa;gastrite; grave insufficienza epatica (cirrosi epatica, epatiti gravi); diatesi emorragica ed altri disturbi della coagulazione, in corso di terapia diuretica intensiva – terzo trimestre di gravidanza; bambinidi eta’ inferiore a 14 anni.
POSOLOGIA
Adulti: una bustina da 80 mg (dose intera) tre volte al giorno durante i pasti. La dose massima giornaliera e’ 200 mg di ketoprofene, corrispondente a 320 mg di ketoprofene sale di lisina. Il rapporto rischio e beneficio deve essere attentamente considerato prima di iniziare il trattamento con la dose giornaliera di 200 mg di Ketoprofene, e dosi piu’ alte non sono raccomandate (vedi anche sezione 4.4). Popolazioni particolari. Popolazione pediatrica: Ardbeg e’ controindicato nei bambini e adolescenti di eta’ inferiore ai 14 anni. Anziani: la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra’ valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati (vedere par. 4.4). Pazienti con insufficienza epatica: si consiglia di instaurare la terapia al dosaggio minimo giornaliero (vedere par. 4.4). Pazienti con leggera o moderata insufficienza renale: si consiglia di ridurre la dose iniziale e praticare una terapia di mantenimento con la dose minima efficace.Si possono considerare aggiustamenti individualizzati solo dopo aver stabilito la buona tollerabilita’ del farmaco. Monitorare il volume didiuresi e la funzionalita’ renale (vedere par. 4.4). Ardbeg non deve essere utilizzato in pazienti con severe disfunzioni epatiche e renali(vedere 4.3). Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati conl’uso della piu’ breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere 4.4). Istruzioni sull’impiego della bustina: versare il contenuto di una bustina in mezzo bicchiere di acquae mescolare. La dose efficace piu’ bassa deve essere usata per il periodo piu’ breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C.
AVVERTENZE
Avvertenze: gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della piu’ bassa dose efficace per la piu’ breve durata possibiledi trattamento che occorre per controllare isintomi (vedere sezione 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). L’uso concomitante di Ardbeg con altri FANS, deve essere evitato,inclusi gli inibitori selettivi delle cicloossigenasi-2. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e’ piu’ alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu’ bassa dose disponibile. L’usoconcomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedi sotto e sezione4.5). Pazienti con storia di tossicita’ gastrointestinale, in particolare gli anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale insolito (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti cheassumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina (vedere sezione 4.5). Anziani: i pazienti anziani hanno una frequenza aumentata di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possonoessere fatali (vedere sezione 4.2). I pazienti anziani sono piu’ predisposti alla riduzione della funzionalita’ renale, cardiovascolare od epatica. Pazienti con malattia gastrointestinale in atto o pregressa dovrebbero essere attentamente sorvegliati per la comparsa di disturbi digestivi, specialmente sanguinamento gastrointestinale. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono Ardbeg il trattamento deve essere sospeso. Pazienti con ulcera peptica attiva o pregressa: i FANS devono essere somministrati con cautelain pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche’tali condizioni possono essere esacerbate(vedi sezione 4.8-Effetti indesiderati). Alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono, che ketoprofene puo’ essere associato a un elevato rischio di grave tossicita’ gastrointestinale rispetto ad altri FANS, soprattutto ad alte dosi (vedi anche sezioni 4.2 e 4.3). Reazioni cutanee: gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’usodei FANS (vedi 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu’ alto rischio: l’insorgenza della reazione si verificanella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Ardbeg deve essere interrotto alla prima comparsadi rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita’. Precauzioni Disfunzione cardiovascolare, renale ed epatica: in pazienti con funzionalita’ renale compromessa la somministrazione di ketoprofene deve essere effettuata con particolare cautela in considerazione dell’eliminazione essenzialmente renale del farmaco. All’inizio del trattamento, lafunzionalita’ renale deve essere attentamente monitorata nei pazienticon insufficienza cardiaca, cirrosi e nefrosi, nei pazienti in terapia con diuretici o affetti da insufficienza renale cronica, soprattuttose anziani. In questi pazienti, la somministrazione di ketoprofene puo’ indurre una riduzione del flusso ematico renale causata dall’inibizione delle prostaglandine e determinare uno scompenso renale (vedere paragrafo 4.3 controindicazioni). Cautela e’ inoltre richiesta in pazienti soggetti a terapia diuretica o probabili ipovolemiciperche’ risulta aumentato ilrischio di nefrotossicita’. Come per tutti i FANS, ilfarmaco puo’ aumentare l’azoto ureico plasmatico e la creatinina. Come per altri inibitori della sintesi delle prostaglandine, il farmaco puo’ essere associato adeventi avversi sul sistema renale che possono portare a nefrite glomerulare, necrosi papillare renale. sindrome nefroticaed insufficienza renale acuta. Nei pazienti con anomalie nei test di funzionalita’ epatica o con una storia di malattia epatica, i livelli della transaminasi devono essere controllati periodicamente, soprattutto in caso di terapia a lungo termine. Come per altri FANS, il farmacopuo’ provocare piccoli incrementi transitori in alcuni parametri epatici e anche aumenti significativi nelle SGOT e SGPT. In caso di aumento rilevante di tali parametri, la terapia deve essere interrotta. Con ketoprofene sono stati segnalati casi di ittero ed epatite. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: come per altri FANS, ipazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattiacerebrovascolare devono essere trattati con ketoprofene sale di lisina, soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata inpazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiche’ in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo’ essere associato ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infartodel miocardio o ictus). Non ci sono dati sufficienti per escludere unrischio simile per ketoprofene sale di lisina. E’ stato riportato un aumento del rischio di fibrillazione atriale associato all’uso di FANS. Si puo’ verificare iperpotassiemia, soprattuttoin pazienti con diabete sottostante, insufficienza renale, e/o il trattamento concomitante con agenti promotori dell’iperpotassiemia (vedere paragrafo 4.5). In queste circostanze, i livelli di potassio devono essere monitorati.
INTERAZIONI
Associazioni sconsigliate. Altri FANS , (compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi 2) e alte dosi di salicilati (>= 3 g/die): la somministrazione contemporanea di diversi FANS puo’ aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinali, per un effetto sinergico. Anticoagulanti (eparina e warfarin): i FANS posso amplificare gli effetti degli anticoagulanti, come warfarin (vedi sezione 4.4). A umento del rischio di sanguinamento per inibizione della funzionalita’ piastrinica e danno alla mucosa gastrointestinale (vedere sezione 4.4). Se la cosomministrazione non puo’ essere evitata, il paziente deve essere strettamente monitorato. Inibitori dell’aggregazione piastrinica(ticlopidina e clopidogrel): aumento del rischio di sanguinamento perinibizione della funzionalita’ piastrinica e danno alla mucosa gastrointestinale (vedere sezione 4.4). Se la cosomministrazione non puo’ essere evitata, il paziente deve essere strettamente monitorato. Litio (descritto con diversi FANS): i FANS aumentano i livelli plasmatici di litio (diminuita escrezione renale del litio), che possono raggiungerevalori tossici. Questo parametro,percio’,richiede di essere monitorato e il dosaggio di litio deve essere adattato nel corso e in seguito al trattamento con ketoprofene e con altri FANS. Metotrexato, usato adosi superiori di 15 mg/settimana: aumento della tossicita’ ematica del metotrexato, soprattutto se somministrato a dosi elevate (>15 mg/settimana), probabilmente correlato allo spostamento delle proteine legantiil metotrexato e alla diminuzione nella sua clearance renale dovuta agli agenti antiinfiammatori in generale. Lasciare passare almeno 12 ore tra la sospensione o l’inizio del trattamento con ketoprofene e la somministrazione di metotrexato. Idantoine e solfonammidi : gli effettitossici di queste sostanze possono essere aumentati. Associazioni cherichiedono precauzione. Farmaci o categorie terapeutiche che possono promuovere l’iperpotassiemia: alcuni farmaci o categorie terapeutiche possono promuovere l’iperpotassiemia, ad es. sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, inibitori dei convertitori enzimatici (ACEA- inibitori), bloccanti del recettore dell’angiotensina Il, FANS, eparine (a basso peso molecolare o non frazionate), ciclosporina, tacrolimus e trimetoprim. Il verificarsi dell’iperpotassiemia puo’ dipendere dalla presenza di cofattori. Il rischio e’ rafforzato quando ifarmacisopra menzionati sono somministrati in concomitanza. Tenofovir: la somministrazione concomitante di tenofovir disoproxil fumarato e FANS puo’ aumentare ilrischio di insufficienza renale. Diuretici: i pazienti che stanno assumendo diuretici e tra questi, quelli particolarmente disidratati sono maggiormente a rischio di sviluppare insufficienza renale secondaria alla riduzione del flusso ematico renale causata dall’inibizione delle prostaglandine. Talipazienti devono essere reidratati prima dell’inizio della terapia concomitante ed e’ necessario monitorare strettamente la funzionalita’ renale dopo l’inizio del trattamento (si veda Sezione 4.4). I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici. ACE-inibitori e antagonisti dell’angiotensina II: nei pazienti con compromissionedella funzionalita’ renale (ad es.pazienti disidratati e pazienti anzianila co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell’angiotensina. Il e agenti in grado di inibirela ciclo-ossigenasi puo’ comportareun ulteriore deterioramento di tale funzionalita’ renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta. Quindi, la combinazione, deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante. Metotrexato , usatoadosi inferiori a 15 mg/settimana: aumento della tossicita’ ematica del metotrexato per una diminuzione nella sua clearance renale dovuta agli agenti antiinfiammatori in generale. Eseguire il monitoraggio settimanale dell’esame emocitometrico durante le prime settimane dell’associazione. Aumentare il monitoraggio in presenza di un peggioramento anche lieve della funzionalita’ renale, cosi’ come negli anziani. Corticosteroidi: aumento il rischio di ulcerazione gastrointestinale o sanguinamento (vedi sezione 4.4). Pentossifillina: aumento del rischio di sanguinamento. Aumentare il monitoraggio clinico e controllare piu’ frequentemente il tempo di sanguinamento. Zidovudina: rischio di aumento della tossicita’ sulla linea cellulare rossa per azione sui reticolociti, con anemia severa che si manifesta una settimana dopo l’inizio deltrattamento con il FANS. Controllare l’esame emocitometrico completo ed il conteggio dei reticolociti una o due settimane dopo avere iniziato il trattamento con il FANS. Solfoniluree: i FANS possono incrementare l’effetto ipoglicemico delle solfoniluree spiazzandole dai siti di legame con le proteine plasmatiche. Glicosidi cardioattivi: i FANS possono esacerbare lo scompenso cardiaco, ridurre il tasso della filtrazione glomerulare e aumentare livelli dei glicosidi cardiaci; tuttavia, l’interazione farmacocinetica tra ketoprofene glicosidi attivi non e’ stata dimostrata. Associazioni che necessitano di essere prese in considerazione. Agenti Antiipertensivi (Beta-bloccanti, ACE inibitori, diuretici): i FANS possono ridurre l’effetto dei farmaci antiipertensivi.Il trattamento con un FANS puo’ diminuire il loro effetto antiipertensivo mediante inibizione della sintesi delle prostaglandine vasodilatatrici. Mifepristone: l’efficacia del metodo anticoncezionale puo’, in via teorica, ridursi a causa delle proprieta’ antiprostaglandiniche dei farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) inclusa l’aspirina (acido acetilsalicilico). Vi sono alcune evidenze che suggeriscono che lasomministrazione contemporanea di FANS nel giorno di somministrazionedella dose di prostaglandina non influenza in modo sfavorevole gli effetti del mifepristone o della prostaglandina sulla maturazione cervicale o sulla contrattilita’ uterina e non riduce l’efficacia clinica dell’interruzione medica di gravidanza. Dispositivi anticoncezionali intrauterini (IUDs): l’efficacia del dispositivo puo’ risultare ridotta con conseguente gravidanza .Ciclosporina e tacrolimus: il trattamento contemporaneo con i FANS puo’ comportare un rischio maggiore dinefrotossicita’ soprattutto nei soggetti anziani. Trombolitici: aumento del rischio di sanguinamento. Agenti anti-aggreganti e Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragiagastrointestinale (vedi sezione 4.4).
EFFETTI INDESIDERATI
Come tutti imedicinali, Ardbeg puo’ causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino. Gli eventi avversi piu’ comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Classilicazione delle frequenze attese: Molto comune (1/10), comune (da 1/100 a <= 1/10), non comune (da 1/1000 a <= 1/100), raro (da 1/10000 a <= 1/1000), molto raro (<= 1/10000), non nota (la frequenza non puo’ essere definitasulla base dei dati disponibili). Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con l’uso di ketoprofene negli adulti. Infezioni ed infestazioni. Non nota: meningite asettica, linfangite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rari: anemia emorragica; non nota: trombocitopenia, agranulocitosi, insufficienza midollare, anemia emolitica, leucopenia neutropenia, anemia aplastica, leucocitosi, porpora trombocitopenica. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche (compreso shock), ipersensibilita’. Disturbi del metabolismo e dellanutrizione. Non nota: iperpotassiemia, iponatremia (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Disturbi psichiatrici. Non nota: depressione, allucinazioni, confusione, alterazioni dell’umore, eccitabilita’, insonnia. In un paziente pediatrico che aveva assunto una dose doppia rispetto a quella raccomandata nel RCP si sono manifestate anche ansia, disturbo di comportamento. Patologie del sistema nervoso. Non comuni: cefalea, capogiri, vertigini, sonnolenza; rari: parestesie; molto raro: discinesia, sincope Non nota: convulsioni, disgeusia, tremore, ipercinesia. Patologie dell’occhio. Rari: visione offuscata (si veda Sezione 4.4); non nota: edema periorbitale. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Rari:tinnito. Patologie cardiache. Non nota: insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale, palpitazioni e tachicardia. Patologie vascolari. Nonnota: ipertensione, vasodilatazione, vasculite (inclusa vasculite leucocitoclastica); molto raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Rari: asma; molto raro: edema della laringe; non nota: broncospasmo (soprattutto nei pazienti con ipersensibilita’ accertata all’acido acetilsalicilico e ad altri FANS), rinite, dispnea, laringospasmo, insufficienza respiratoria acuta (e’ stato riportato unsingolo caso, ad esito fatale, in un paziente asmatico e sensibile all’Aspirina). Patologie gastrointestinali. Comuni: dispepsia, nausea, dolore addominale, vomito. Non comuni: stipsi, diarrea, flatulenza, gastrite; rari: ulcera peptica, colite, stomatite; non nota: gastralgia, esacerbazione di colite e morbo di Crohn, emorragia gastrointestinale,perforazione gastrointestinale (a volte fatale, in particolare negli anziani – vedere paragrafo 4.4), ulcera gastrica, ulcera duodenale, pirosi gastrica, edema della bocca, pancreatite, melena, ematemesi, ipercloridria, dolore gastrico, gastrite erosiva, edema della lingua. Patologie epatobiliari. Rari: epatite, transaminasi aumentate, bilirubina ematica aumentata, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: eruzione cutanea, prurito; non nota: fotosensibilizzazione, alopecia, orticaria, angioedema, eruzioni bollose, tra cui sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di Lyell, Necrolisi epidermica tossica, eritema, esantema, esantema maculo-papulare, porpora, pustolosi esantemica acuta generalizzata, dermatite. Patologie renali e urinarie.Molto raro: ematuria; non nota: insufficienza renale acuta, nefrite tubulointerstiziale, nefrite o sindrome nefritica, sindrome nefrosica, nefrite glomerulare, ritenzione idrica/sodica con possibile edema, insufficienza renale acuta, necrosi tubulare acuta, necrosi papillare renale, oliguria, prova di funzione renale anormale. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: edema, affaticamento, edema periferico, brividi; molto raro: astenia, edema del volto. Esami diagnostici. Rari: peso aumentato. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo’ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus) (vedere sezione 4.4). (gia’ presente al 4.4.) Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l’uso del ketoprofene durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza deve essere evitato. L’inibizione della sintesi di prostaglandine puo’ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono unaumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino acirca I’1,5%. E’ stato ritenuto che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita’ embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e’ stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo o il secondo trimestre di gravidanza, il ketoprofene non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il ketoprofene e’ usato da una donna che desidera una gravidanza, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu’ basse possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a tossicita’ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo’ progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo’occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. L’uso del farmaco in prossimita’ del parto puo’ provocare alterazioni dell’emodinamica del piccolo circolo del nascituro con gravi conseguenze per la respirazione. Di conseguenza, il ketoprofene e’ controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento: non vi sonoinformazioni disponibili sull’escrezione di Ketoprofene nel latte materno. Il ketoprofene non e’ raccomandato durante l’allattamento. Fertilita’: l’uso dei FANS puo’ ridurre la fertilita’ femminile e non e’ raccomandato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. L’uso diArdbeg, cosi’ come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delleprostaglandine e della cicloossigenasi e’ sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione dei FANS, cosi’ come di Ardbeg, dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita’ o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita’.
Forma farmaceutica
POLVERE PER SOLUZIONE ORALE
Scadenza
24 MESI
Confezionamento
BUSTINA/BUSTA SINGOLA