ARIXTRA SC 10SIR 2,5MG 0,5ML

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DENOMINAZIONE

ARIXTRA 2,5 MG/0,5 ML SOLUZIONE INIETTABILE, SIRINGA PRERIEMPITA

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agenti antitrombotici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni siringa preriempita (0,5 ml) contiene 2,5 mg di fondaparinux sodico. Eccipienti con effetti noti: contiene meno di 1 mmol di sodio (23mg) per dose e, di conseguenza, esso e’ essenzialmente privo di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili, acido cloridrico, sodio idrossido.

INDICAZIONI

Prevenzione di Episodi Tromboembolici Venosi (TEV) in adulti sottoposti a chirurgia ortopedica maggiore degli arti inferiori quali fratturadell’anca, chirurgia maggiore del ginocchio o chirurgia sostitutiva dell’anca. Prevenzione degli Episodi: tromboembolici Venosi (TEV) in adulti sottoposti a chirurgia addominale considerati ad alto rischio di complicanze tromboemboliche, quali pazienti sottoposti a chirurgia addominale per patologie tumorali (vedere paragrafo 5.1). Prevenzione degli Episodi Tromboembolici Venosi (TEV) in pazienti di pertinenza medica considerati ad alto rischio di TEV e che sono immobilizzati a causa di una patologia acuta quale insufficienza cardiaca e/o disturbi respiratori acuti e/o infezioni o patologie infiammatorie acute. Trattamento dell’angina instabile o dell’infarto del miocardio senza sopra-slivellamento del tratto ST (UA/NSTEMI) in adulti nei quali un approccio invasivo urgente (PCI) (<120 minuti) non e’ indicato (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Trattamento dell’infarto del miocardio associato a sopra-slivellamento del tratto ST (STEMI) in adulti che sono in terapia con trombolitici o che, inizialmente, non sono deputati a ricevere altre forme di terapia di riperfusione. Trattamento di adulti con trombosi venosa superficiale sintomatica spontanea acuta degli arti inferiori in assenza di trombosi venosa profonda concomitante (vedere paragrafi 4.2 e5.1).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ nota al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; sanguinamenti in atto, clinicamentesignificativi; endocardite batterica acuta; grave insufficienza renale caratterizzata da clearance della creatinina < 20 ml/min.

POSOLOGIA

Posologia. Pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica maggiore o addominale: la dose raccomandata di fondaparinux e’ 2,5 mg somministrata una volta al giorno dopo l’intervento chirurgico tramite iniezione sottocutanea. La dose iniziale deve essere somministrata 6 ore dopo la fine dell’intervento chirurgico, una volta che e’ stata assicurata l’emostasi. Il trattamento deve essere continuato finche’ non diminuisce il rischio di tromboembolismo venoso, di solito finche’ il paziente non riprende la deambulazione, almeno 5-9 giorni dopo l’intervento chirurgico. Nella chirurgia dell’anca il trattamento con fondaparinux deve essere prolungato fino a ulteriori 24 giorni. L’esperienza dimostra che nei pazienti sottoposti a chirurgia per frattura d’anca il rischio di TEV persiste oltre 9 giorni dopo l’intervento chirurgico. In questi pazienti l’uso di una profilassi prolungata con fondaparinux deve essere presa in considerazione fino a ulteriori 24 giorni (vedere paragrafo 5.1). Pazienti di pertinenza medica che sono ad alto rischio di complicanze tromboemboliche sulla base di una valutazione di rischio individuale: la dose raccomandata di fondaparinux e’ di 2,5 mg una volta al giorno somministrata tramite iniezione sottocutanea. Nei pazienti di pertinenza medica e’ stato clinicamente studiato un trattamento della durata di 6-14 giorni (vedere paragrafo 5.1) Trattamento dell’angina instabile/ infarto del miocardio senza sopra- slivellamento del tratto ST (UA/NSTEMI): la dose raccomandata di fondaparinux e’ pari a 2,5 mg al giorno, somministrati per iniezione sottocutanea. Il trattamento deve essere iniziato non appena possibile dopo la diagnosi e continuato fino ad un massimo di 8 giorni oppure fino alla dimissione ospedaliera sequesta si verifica prima di tale termine. Se un paziente deve essere sottoposto ad un intervento di angioplastica coronarica percutanea (PCI), durante l’intervento di PCI deve essere somministrata, secondo la pratica clinica standard, eparina non frazionata (ENF), tenendo in considerazione il rischio potenziale di sanguinamento del paziente ed il tempo intercorso dall’ultima dose di fondaparinux (vedere paragrafo 4.4). Il momento piu’ idoneo per ricominciare la somministrazione sottocutanea di fondaparinux dopo rimozione del catetere deve essere oggettodi valutazione clinica. Nello studio clinico pivotal UA/NSTEMI, il trattamento con fondaparinux venne iniziato non prima che fossero trascorse due ore dalla rimozione del catetere. Trattamento dell’infarto delmiocardio con sopra-slivellamento del tratto ST (STEMI): la dose raccomandata di fondaparinux e’ di 2,5 mg al giorno. La prima dose di fondaparinux viene somministrata in endovena mentre le dosi successive sono da somministrarsi per iniezione sottocutanea. Il trattamento deve essere iniziato non appena possibile dopo la diagnosi e continuato fino ad un massimo di 8 giorni oppure fino alla dimissione ospedaliera se questa si verifica prima di tale termine. Se un paziente deve essere sottoposto ad un intervento di angioplastica non-primaria, durante l’intervento di PCI deve essere somministrata, secondo la pratica clinica standard, eparina non frazionata (ENF), tenendo in considerazione il rischio potenziale di sanguinamento del paziente ed il tempo intercorso dall’ultima dose di fondaparinux (vedere paragrafo 4.4). Il momento piu’ idoneo per ricominciare la somministrazione sottocutanea di fondaparinux dopo rimozione del catetere deve essere oggetto di valutazione clinica. Nello studio clinico pivotal STEMI, il trattamento con fondaparinux venne iniziato non prima che fossero trascorse tre ore dalla rimozione del catetere. Pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico di bypass aorto-coronarico (CABG): nei pazienti STEMI o UA/NSTEMI che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico di bypass aorto-coronarico (CABG), fondaparinux, quando possibile, non deve essere somministrato durante le 24 ore precedenti l’intervento e puo’ essere ri- somministrato 48 ore dopo l’intervento chirurgico. Trattamento della trombosi venosa superficiale La dose di fondaparinux raccomandata e’ pari a 2,5 mg al giorno, somministrata con iniezione sottocutanea. I pazienti eleggibili al trattamento con fondaparinux 2,5 mg devono manifestare una trombosi venosa superficiale spontanea degli arti inferiori, acuta, sintomatica ed isolata degli arti inferiori, di lunghezza pari ad almeno 5 cm e documentata da indagine ultrasonografica oda altri esami obiettivi. Il trattamento deve essere iniziato appena possibile subito dopo la diagnosi e dopo l’esclusione di Trombosi Venosa Profonda (TVP) concomitante o di trombosi venosa superficiale entro3 cm dalla giunzione safeno-femorale. Il trattamento deve essere continuato per un minimo di 30 giorni e fino ad un massimo di 45 giorni nei pazienti ad elevato rischio di complicanze tromboemboliche (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Ai pazienti si dovrebbe raccomandare l’autoiniezione del prodotto quando a giudizio del medico essi vogliano farlo e nesiano in grado. I medici devono fornire chiare istruzioni per l’autoiniezione. Pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico o ad altre procedure invasive Nei pazienti con trombosi venosa superficiale che devono sottoporsi a intervento chirurgico o ad altre procedure invasive, fondaparinux, laddove possibile, non deve essere somministrato durante le 24 ore precedenti all’intervento chirurgico. Il trattamento con fondaparinux puo’ ricominciare dopo almeno 6 ore dall’intervento chirurgico sempre che sia stata ottenuta l’emostasi. Categorie particolari di pazienti: prevenzione degli eventi tromboembolici venosi a seguito di intervento chirurgico: nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, il tempo di somministrazione della prima iniezionedi fondaparinux richiede un rigido rispetto nei pazienti di eta’ >=75anni e/o di peso <50 kg e/o con insufficienza renale con una clearance della creatinina compresa tra 20 e 50 ml/min. La prima somministrazione di fondaparinux deve essere fatta non prima di 6 ore dopo la fine dell’intervento chirurgico. L’iniezione non deve essere somministrata senza che sia stata stabilita l’emostasi (vedere paragrafo 4.4). Insufficienza renale: profilassi degli eventi tromboembolici venosi – Fondaparinux non deve essere usato in pazienti con clearance della creatinina < 20ml/min (vedere paragrafo 4.3). Nei pazienti con clearance dellacreatinina compresa tra 20 e 50 ml/min la dose deve essere ridotta a 1,5 mg al giorno. Nessuna riduzione del dosaggio e’ richiesta nei pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina > 50 ml/min). Trattamento di UA/NSTEMI e STEMI: Fondaparinux non deve essereusato in pazienti con clearance della creatinina < 20 ml/min (vedere paragrafo 4.3).

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Non congelare.

AVVERTENZE

Fondaparinux non deve essere somministrato per via intramuscolare. Emorragie: Fondaparinux deve essere usato con cautela nei pazienti che hanno un aumentato rischio di emorragie, come quelli con disordini emorragici congeniti o acquisiti (per esempio conta piastrinica <50.000/mm^3), patologia gastrointestinale ulcerativa in fase attiva ed emorragia intracranica recente o poco dopo chirurgia cerebrale, spinale od oftalmica e in gruppi di pazienti speciali come indicato di seguito. Per la prevenzione degli eventi tromboembolici venosi, gli Agenti che possono aumentare il rischio di emorragia non devono essere somministrati in concomitanza a fondaparinux. Tali agenti comprendono desirudina, agenti fibrinolitici, antagonisti del recettore GP IIb/IIIa, eparina, eparinoidi o Eparine a Basso Peso Molecolare (EBPM). Se richiesta, una terapia concomitante con antagonisti della vitamina K deve essere somministrata secondo le indicazioni del paragrafo 4.5. Altri farmaci antiaggreganti piastrinici (acido acetilsalicilico, dipiridamolo, sulfinpirazone, ticlopidina o clopidogrel) e FANS devono essere usati con cautela. Se la co-somministrazione e’ essenziale, e’ necessario uno strettomonitoraggio. Per il trattamento di UA/NSTEMI e STEMI: Fondaparinux deve essere usato con cautela nei pazienti che sono in corso di trattamento contemporaneo con altri agenti che aumentano il rischio di emorragia (come gli antagonisti del recettore GP IIb/IIIa o i trombolitici).Per il trattamento della trombosi venosa superficiale: Fondaparinux deve essere usato con cautela nei pazienti cui sono somministrati contemporaneamente altri prodotti medicinali che aumentano il rischio di emorragia. PCI e rischio di formazione di trombi nel catetere guida Nei pazienti con STEMI che sono sottoposti a PCI primaria, non e’ raccomandato l’uso di fondaparinux prima e durante l’intervento stesso. Analogamente, nei pazienti UA/NSTEMI in pericolo di vita che richiedano una rivascolarizzazione urgente, l’uso di fondaparinux non e’ raccomandatoprima e durante l’intervento di PCI. Questi sono pazienti con angina refrattaria o ricorrente associata a deviazioni dinamiche del tratto ST, insufficienza cardiaca, aritmia a rischio di vita o instabilita’ emodinamica. Nei pazienti UA/NSTEMI e STEMI sottoposti ad intervento di PCI non primaria, non e’ raccomandato l’uso di fondaparinux come unicoanticoagulante durante la PCI, a causa di un incremento nel rischio di trombi nel catetere guida (vedere studi clinici al paragrafo 5.1). Di conseguenza, durante la PCI non primaria deve essere utilizzata eparina non frazionata (ENF), in accordo con la pratica clinica standard (vedere posologia al paragrafo 4.2). Pazienti con trombosi venosa superficiale Prima di iniziare il trattamento con fondaparinux deve essere confermata la presenza di trombosi venosa superficiale a distanza maggiore di 3 cm dalla giunzione safeno-femorale e deve essere esclusa la presenza di TVP concomitante mediante ultrasonografia per compressione(CUS) o altre metodiche obiettive. Non ci sono dati relativi all’uso di fondaparinux 2,5 mg nei pazienti con trombosi venosa superficiale associata a TVP concomitante o con trombosi venosa superficiale entro 3cm dalla giunzione safeno-femorale (vedere paragrafi 4.2 e 5.1). La sicurezza e l’efficacia di fondaparinux 2,5 mg non sono state studiate nei seguenti gruppi: pazienti con trombosi venosa superficiale dopo terapia sclerosante o come conseguenza di una linea endovenosa, pazienticon una storia di trombosi venosa superficiale nei precedenti 3 mesi,pazienti con una storia di malattia venosa tromboembolica nei precedenti 6 mesi, o pazienti con un tumore attivo (vedere paragrafi 4.2 e 5.1). Anestesia spinale/epidurale: nei pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica maggiore, con l’uso concomitante di fondaparinux e anestesiespinali/epidurali o punture spinali non puo’ essere esclusa la comparsa di ematomi epidurali o spinali che possono dare luogo a paralisi prolungate o permanenti. Il rischio di questi rari eventi puo’ aumentarecon l’uso post-operatorio di cateteri epidurali permanenti o con l’uso concomitante di altri farmaci che agiscono sull’emostasi. Pazienti anziani: la popolazione anziana ha un aumentato rischio di sanguinamento. Dato che la funzionalita’ renale generalmente diminuisce con l’eta’, i pazienti anziani possono mostrare una ridotta eliminazione e una aumentata esposizione a fondaparinux (vedere paragrafo 5.2). Fondaparinux deve essere usato con cautela nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.2). Basso peso corporeo. Prevenzione del TEV e trattamento di UA/NSTEMI e STEMI: i pazienti con peso corporeo < 50 kg hanno un aumentatorischio di sanguinamento. L’eliminazione di fondaparinux diminuisce con il peso. Fondaparinux deve essere usato con cautela in questi pazienti (vedere paragrafo 4.2). Trattamento della trombosi venosa superficiale: non ci sono dati clinici a disposizione per l’uso di fondaparinux per il trattamento della trombosi venosa superficiale in pazienti con peso corporeo inferiore a 50 kg. Di conseguenza, fondaparinux non e’raccomandato per il trattamento della trombosi superficiale venosa inquesti pazienti (vedere paragrafo 4.2). Insufficienza renale E’ noto che fondaparinux viene escreto principalmente dai reni. Profilassi deltromboembolismo venoso (TEV): i pazienti con clearance della creatinina <50 ml/min hanno un aumentato rischio di sanguinamento e di TEV e devono essere trattati con cautela (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2). Ci sono dati clinici limitati a disposizione per i pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min. Trattamento di UA/NSTEMI e STEMI: per il trattamento di UA/NSTEMI e STEMI sono disponibili solo dati clinici limitati sull’uso di fondaparinux 2,5 mg in monosomministrazione giornaliera, in pazienti con clearance della creatinina compresa tra 20 e 30 ml/min. Di conseguenza e’ compito del medico stabilire se il beneficio del trattamento sia maggiore del rischio (vedere paragrafi 4.2 e 4.3). Trattamento della trombosi venosa superficiale: Fondaparinux non deve essere usato in pazienti con clearance della creatinina <20 ml/min (vedere paragrafo 4.3). La dose deve essere ridotta a 1,5mg una volta al giorno nei pazienti con clearance della creatinina compresa nel range tra 20 e 50 ml/min (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). La sicurezza e l’efficacia del dosaggio di 1,5 mg non sono state studiate.Insufficienza epatica grave. Prevenzione del TEV e Trattamento di UA/NSTEMI e STEMI: non e’ necessario alcun aggiustamento della dose di fondaparinux. Tuttavia l’uso di fondaparinux in pazienti con insufficienza epatica grave deve essere considerato con cautela a causa di un aumentato rischio di sanguinamento dovuto alla carenza dei fattori della coagulazione nei pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafo 4.2).

INTERAZIONI

La somministrazione concomitante di fondaparinux e di sostanze che possono accrescere il rischio di emorragia aumenta il rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti orali (warfarin), inibitori piastrinici (acido acetilsalicilico), FANS (piroxicam) e digossinanon hanno interagito con la farmacocinetica di fondaparinux. La dose di fondaparinux (10 mg) negli studi di interazione era piu’ alta delladose raccomandata per le attuali indicazioni. Fondaparinux non influenza ne’ l’attivita’ INR di warfarin, ne’ il tempo di sanguinamento sotto trattamento con acido acetilsalicilico o piroxicam, ne’ la farmacocinetica della digossina allo steady state. Prosecuzione del trattamento con un altro farmaco anticoagulante: se la prosecuzione del trattamento deve essere iniziata con una eparina o con una EBPM, come regola generale la prima iniezione deve essere somministrata 1 giorno dopo l’ultima iniezione di fondaparinux. Se e’ richiesta la prosecuzione del trattamento con un antagonista della vitamina K, il trattamento con fondaparinux deve essere continuato finche’ non viene raggiunto il valorestabilito di INR.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse gravi piu’ comunemente riportate con fondaparinuxsono complicanze emorragiche (in vari siti che includono rari casi disanguinamenti intracranici/intracerebrali e retroperitoneali) ed anemia. Fondaparinux deve essere usato con cautela nei pazienti che hanno un aumentato rischio di emorragia (vedere paragrafo 4.4). La sicurezzadi fondaparinux 2,5 mg e’ stata valutata su 3.595 pazienti sottopostia chirurgia ortopedica maggiore degli arti inferiori trattati fino a 9 giorni, 327 pazienti sottoposti a chirurgia per frattura d’anca trattati per 3 settimane successive a una profilassi iniziale di 1 settimana, 1.407 pazienti sottoposti a chirurgia addominale trattati fino a 9giorni, 425 pazienti di pertinenza medica a rischio di complicanze tromboemboliche trattati fino a 14 giorni, 10.057 pazienti sottoposti a trattamento di UA o ACS NSTEMI, 6.036 pazienti sottoposti a trattamento di ACS STEMI. Per la prevenzione degli eventi tromboembolici venosi,le reazioni avverse segnalate dagli sperimentatori come almeno possibilmente correlate con fondaparinux sono presentate all’interno di ciascun gruppo di frequenza (molto comune >=1/10; comune: >= 1/100, < 1/10; non comune >= 1/1.000, < 1/100; raro: >= 1/10.000, < 1/1.000; molto raro: <1/10.000) e secondo la classificazione per sistemi ed organi inordine decrescente di gravita’; tali reazioni avverse devono essere interpretate nel contesto chirurgico e medico. Reazioni avverse in pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica maggiore degli arti inferiori e/o chirurgia addominale. Infezioni ed infestazioni. Raro: infezione della ferita chirurgica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune:emorragia post-operatoria, anemia; non comune: sanguinamento (epistassi, gastrointestinale, emottisi, ematuria, ematomi) trombocitopenia, porpora, trombocitemia, anomalie piastriniche, alterazioni della coagulazione. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni allergiche (inclusi casi molto rari di angioedema, reazioni anafilattoidi/anafilattiche). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipopotassiemia. Patologie del sistema nervoso. Raro: ansia, sonnolenza, vertigini,capogiri, cefalea, confusione. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, vomito raro: dolore addominale, dispepsia, gastrite, stipsi, diarrea. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento degli enzimi epatici, alterazione della funzionalit? epatica raro: bilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, prurito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: edema, edema periferico, febbre, secrezione della ferita. Raro: dolore toracico, affaticamento, vampate di calore, dolore alle gambe, edema genitale, arrossamenti, sincope. Reazioni avverse in pazienti di pertinenza medica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: sanguinamento (ematomi, ematuria, emottisi, sanguinamento gengivale); non comune: anemia. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni allergiche (inclusi casi molto rari di angioedema, reazioni anafilattoidi/anafilattiche). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, prurito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: dolore toracico. In altri studi o nel corsodell’esperienza post-marketing, sono stati segnalati rari casi di sanguinamenti intracranici/intracerebrali e retroperitoneali. Il profilo degli eventi avversi riportato nel programma della SCA e’ consistente con le reazioni avverse identificate per la profilassi degli eventi tromboembolici venosi. Il sanguinamento e’ stato l’evento piu’ comunemente riportato nei pazienti con UA/NSTEMI e STEMI. L’incidenza di sanguinamento maggiore aggiudicato e’ stata del 2,1% (fondaparinux) vs 4,1% (enoxaparina) fino al giorno 9 compreso nello studio di fase III UA/NSTEMI, e l’incidenza dell’emorragia grave aggiudicata secondo i criteriTIMI modificati e’ stata dell’1,1% (fondaparinux) vs 1,4% (controllo [ENF/placebo]) fino al giorno 9 compreso nello studio STEMI di fase III. Nello studio di fase III UA/NSTEMI, gli eventi avversi non emorragici piu’ comunemente riportati (in almeno l’1% dei soggetti in trattamento con fondaparinux) sono stati cefalea, dolore toracico e fibrillazione atriale. Nello studio di fase III condotto in pazienti con STEMI, gli eventi avversi non emorragici piu’ comunemente riportati (in almeno l’1% dei soggetti trattati con fondaparinux) sono stati fibrillazione atriale, febbre, dolore toracico, cefalea, tachicardia ventricolare,vomito, e ipotensione. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopol’autorizzazione del medicinale e’ importante. Essa permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversasospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non esistono dati sufficienti provenienti dall’uso di fondaparinux in gravidanza. Non sono disponibili dati clinici sull’esposizione in gravidanza. Gli studi sull’animale sono insufficienti per quanto riguarda gli effetti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto e sviluppo post-natale a causa dell’esposizione limitata. Fondaparinux non deve essere prescritto a donne gravide a meno che non sia strettamente necessario. Allattamento al seno: Fondaparinux e’ escreto nel latte del ratto ma non e’ noto se fondaparinux venga escreto nel latte umano. L’allattamento al seno non e’ consigliato durante il trattamento con fondaparinux. L’assorbimento orale da parte del bambino e’ comunque improbabile. Fertilita’: non ci sono dati disponibili sull’effetto di fondaparinux sulla fertilita’ umana. Gli studi sull’animale nonhanno mostrato alcun effetto sulla fertilita’.

Forma farmaceutica

SOLUZIONE INIETTABILE

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

SIRINGA