ARTROSILENE 10SUPP 160MG

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DENOMINAZIONE

ARTROSILENE 160 MG SUPPOSTE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci antiinfiammatori/antireumatici non steroidei.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni supposta contiene: principio attivo: ketoprofene sale di lisina mg 160. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Gliceridi semisintetici.

INDICAZIONI

Trattamento sintomatico di stati infiammatori associati a dolore, trai quali: artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrosi dolorosa, reumatismo extra articolare, flogosi post-traumatiche, nell’adulto.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Artrosilene 160 mg supposte non deve essere somministrato nei seguenti casi: ipersensibilita’ al principio attivo, ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1; asma, broncospasmo, rinite acuta, orticaria, polipi nasali, edema angioneurotico o altre reazioni allergiche causateda ketoprofene o altri medicinali con analogo meccanismo d’azione, per esempio acido acetilsalicilico, altri FANS e inibitori selettivi della ciclo-ossigenasi (vedere paragrafo 4.8); asma bronchiale pregressa;grave insufficienza cardiaca; gastrite; ulcera peptica/emorragia attiva, o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu’ episodi distinti di dimostrata ulcerazione o emorragia; precedenti anamnestici di emorragia gastrointestinale, ulcerazione, perforazione o dispepsia cronica; storia di sanguinamento gastrointestinale o perforazione conseguenti a pregressa terapia con FANS; morbo di Crohn o colite ulcerosa; grave insufficienza epatica (cirrosi epatica, epatiti gravi); grave insufficienza renale; ipoperfusione renale; emorragia cerebrovascolare o di qualsiasi sanguinamento in atto; leucopenia e piastrinopenia;diatesi emorragica ed altri disturbi della coagulazione, disordini emostatici; gravi disturbi dell’emocoagulazione; utilizzo di un dosaggioelevato di diuretici; terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo4.6); eta’ pediatrica; proctite o anamnesi di proctorragia; disturbi emorroidari o altre lesioni locali in atto o presenti nell’anamnesi recente.

POSOLOGIA

Posologia: la dose raccomandata e’ 1 supposta 2 volte al giorno o secondo parere medico. La dose massima giornaliera e’ 200 mg di ketoprofene, corrispondente a 320 mg di ketoprofene sale di lisina. Il rapportorischio e beneficio deve essere attentamente considerato prima di iniziare il trattamento con la dose giornaliera di 200 mg di ketoprofene (vedere paragrafo 4.4). Non superare la dose massima giornaliera. La dose efficace piu’ bassa deve essere usata per il periodo piu’ breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della piu’ breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Popolazioni speciali. Anziani: la posologia deve essere attentamente stabilita prendendo in considerazione un’eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. Pazienti con insufficienza epaticao renale: si raccomanda una terapia al dosaggio minimo giornaliero e un attento monitoraggio (vedere paragrafo 4.4). In caso di insufficienza renale si raccomanda di controllare il volume di diuresi e la funzionalita’ renale (vedere paragrafo 4.4). Artrosilene 160 mg supposte non deve essere utilizzato in pazienti con severe disfunzioni epatiche erenali (vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica: artrosilene 160 mg supposte e’ controindicato nei bambini (vedere paragrafo 4.3).

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.

AVVERTENZE

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della piu’ bassa dose efficace per la piu’ breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e le sezioni sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). L’uso concomitante di Artrosilene 160 mg supposte con altri FANS deve essere evitato, inclusi gli inibitori selettivi delle cicloossigenasi-2.Reazioni gastrointestinali. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravieventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Nei pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e’ piu’ alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu’ bassadose possibile. L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostoloo inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono in concomitanza basse dosi diacido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicita’ gastrointestinale, specialmente gli anziani, devono riferire qualsiasi sintomo e/o segno addominale (compreso il sanguinamento gastrointestinale) anche all’inizio del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, comecorticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’acidoacetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Anziani: gli anziani hanno una frequenza aumentata di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Pazienti con malattia gastrointestinale in atto o pregressa dovrebbero essere attentamente sorvegliati per la comparsa di disturbi digestivi, specialmente sanguinamento gastrointestinale. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono Artrosilene 160mg supposte il trattamento deve essere sospeso. Pazienti con ulcera peptica attiva o pregressa: alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono che ketoprofene puo’ essere associato a un elevato rischio di grave tossicita’ gastrointestinale, rispetto ad altri FANS, soprattutto ad alte dosi (vedere paragrafi 4.2 e 4.3). Reazioni cutanee: gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). All’inizio del trattamento i pazienti sembrano essere a piu’ alto rischio. Artrosilene 160 mg supposte deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita’. Precauzioni. Disfunzione cardiovascolare, renale ed epatica: in pazienti con funzionalita’ renale compromessa la somministrazione di ketoprofene deve essere effettuata con particolare cautela in considerazione dell’eliminazione essenzialmente renale del farmaco. La funzionalita’ renale deve essere attentamente monitorata nei pazienti con insufficienza cardiaca, cirrosi e nefrosi, nei pazienti che ricevono una terapia diuretica, in pazienti con compromissione renale cronica, in particolare se i pazienti sono anziani. In questi pazienti, la somministrazione di ketoprofene puo’ provocare una diminuzione del flusso ematico renale causata dall’inibizione delleprostaglandine e portare uno scompenso renale (vedere paragrafo 4.3).Cautela e’ inoltre richiesta in pazienti soggetti a terapia diureticao probabili ipovolemici perche’ risulta aumentato il rischio di nefrotossicita’. Come per tutti i FANS, Artrosilene 160 mg supposte puo’ aumentare l’azoto ureico plasmatico e la creatinina. Come per altri inibitori della sintesi delle prostaglandine, Artrosilene 160 mg supposte puo’ essere associato ad eventi avversi sul sistema renale che possonoportare a nefrite glomerulare, necrosi papillare renale, sindrome nefrotica ed insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.8). In pazienti con valori della funzione epatica anormali o con storia di malattiaepatica, i livelli di transaminasi devono essere valutati periodicamente. Come per tutti i FANS, Artrosilene 160 mg supposte puo’ provocareincrementi di alcuni parametri epatici e anche aumenti significativi nelle SGOT e SGPT (vedere paragrafo 4.8). In caso di aumento rilevantedi tali parametri, la terapia deve essere interrotta. Con l’uso di ketoprofene, sono stati riferiti casi di ittero ed epatite (vedere paragrafo 4.8). Durante la terapia a lungo termine devono essere condotti test di funzionalita’ epatica e renale e controllato l’emocromo. I pazienti anziani sono piu’ predisposti alla riduzione della funzionalita’ renale, cardiovascolare od epatica.

INTERAZIONI

Associazioni non raccomandate. Altri FANS (compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2) e alte dosi di salicilati (> 3g/die): la somministrazione contemporanea di diversi FANS puo’ aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinali, per effetto sinergico. Anticoagulanti (eparina e warfarin) e i FANS possono amplificare gli effetti degli anticoagulanti. Se la cosomministrazione non puo’ essere evitata, il paziente deve essere strettamente monitorato. Inibitoridell’aggregazione piastrinica (ticlopidina e clopidogrel): la somministrazione contemporanea di un FANS puo’ aumentare il rischio di sanguinamento per inibizione della funzionalita’ piastrinica e danno alla mucosa gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Se la cosomministrazione non puo’ essere evitata, il paziente deve essere strettamente monitorato. Litio: la somministrazione contemporanea di diversi FANS puo’ aumentare i livelli plasmatici di litio, che possono raggiungere valori tossici, per una ridotta escrezione renale. I livelli plasmatici di litio devono essere attentamente monitorati e il dosaggio di litio deve essere adattato durante e dopo sospensione del trattamento con ketoprofene o con altri FANS. Metotrexato a dosi superiori di 15 mg/settimana: la somministrazione contemporanea di un FANS puo’ aumentare il rischio di tossicita’ ematica del metotrexato, soprattutto se somministratoad alte dosi, probabilmente per uno spiazzamento di legame alle proteine plasmatiche e una diminuzione della clearance renale. L’assunzionedei due medicinali deve essere distanziata di almeno 12 ore. Idantoine e solfonammidi: gli effetti tossici di queste sostanze possono essere aumentati; poiche’ il legame proteico del ketoprofene e’ elevato, puo’ essere necessario ridurre il dosaggio di difenilidantoina o di sulfamidici, in caso di somministrazione contemporanea. Associazioni che richiedono precauzione. Farmaci o categorie terapeutiche che possono promuovere l’iperkaliemia: sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, inibitori dei convertitori enzimatici (ACE-inibitori), bloccanti del recettore dell’angiotensina II, FANS, eparine (a basso peso molecolare o non frazionate), ciclosporina, tacrolimus e trimetoprim. Il verificarsi dell’iperkaliemia puo’ dipendere dalla presenza di cofattori. Il rischio e’ rafforzato in caso di somministrazione contemporanea dei farmaci su menzionati. Tenofovir: la somministrazione concomitante di tenofovir disoproxil fumarato e FANS puo’ aumentare il rischio di insufficienza renale. Diuretici: soggetti trattati con diuretici, soprattutto in caso di disidratazione, sono maggiormente a rischio di sviluppare insufficienza renale secondaria alla riduzione del flusso ematico renale causata dall’inibizione delle prostaglandine. Si raccomandano l’idratazione prima di iniziare la terapia concomitante e lo stretto monitoraggio della funzionalita’ renale dopo l’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4). I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici. ACE-inibitori e antagonisti dell’angiotensina II: la cosomministrazione con inibitori della ciclo-ossigenasi puo’ comportare un ulteriore deterioramento della funzione renale e possibile insufficienza renale acuta soprattutto nei soggetti disidratati e anziani. Si raccomandano cautela, idratazione e monitoraggio della funzione renale in caso di terapia congiunta. Metotrexato in dosi inferiori a 15 mg/settimana:gli antiinfiammatori determinano una diminuzione della clearance renale del metotrexato con conseguente aumento della tossicita’ ematica. In caso di alterata funzione renale o di eta’ avanzata, il monitoraggiodeve avere una frequenza maggiore. Corticosteroidi: la somministrazione contemporanea di FANS puo’ aumentare il rischio di ulcerazione gastrointestinale o sanguinamento (vedere paragrafo 4.4). Pentossifillina:la cosomministrazione puo’ determinare un aumento del rischio di sanguinamento: si raccomandano controlli del tempo di sanguinamento. Solfoniluree: i FANS possono incrementare l’effetto ipoglicemico delle solfoniluree spiazzandole dai siti di legame con le proteine plasmatiche. Sono da tenere presenti eventuali interazioni anche con altri ipoglicemizzanti orali. Zidovudina: la combinazione con FANS aumenta il rischio di tossicita’ sui reticolociti con anemia severa che si manifesta una settimana dopo l’inizio del trattamento con i FANS. E’ necessario controllare l’esame emocitometrico completo ed il conteggio dei reticolociti una settimana e dopo avere iniziato il trattamento con il FANS. Glicosidi cardioattivi: i FANS possono esacerbare lo scompenso cardiaco, ridurre il tasso della filtrazione glomerulare e aumentare i livellidei glicosidi cardiaci; tuttavia, l’interazione farmacocinetica tra ketoprofene e glicosidi attivi non e’ stata dimostrata. Associazioni che necessitano di essere prese in considerazione. Agenti antipertensivi(Beta-bloccanti, ACE inibitori, diuretici): il trattamento con un FANS puo’ ridurre l’effetto dei farmaci antiipertensivi mediante inibizione della sintesi delle prostaglandine vasodilatatrici. Trombolitici: la contemporanea somministrazione con i FANS puo’ aumentare il rischio di sanguinamento. Agenti anti-aggreganti (ticlopidina e clopidogrel) einibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): i FANS possono aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Probenecid: la cosomministrazione di probenecid puo’ ridurre marcatamente la clearance plasmatica del ketoprofene per inibizione della secrezione tubulare e della glucuronoconiugazione pertanto e’ necessario un adattamento della dose di ketoprofene. Difenilidantoina e sulfamidici: Poiche’ il legame proteico del ketoprofene e’ elevato, puo’ essere necessario ridurre il dosaggio di difenilidantoina o di sulfamidiciin caso di cosomministrazione. Ciclosporina e tacrolimus: il trattamento contemporaneo con i FANS puo’ comportare un rischio maggioredi effetti additivi nefrotossici, soprattutto nei soggetti anziani. Antibiotici chinolonici: dati su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni correlati all’uso di chinolonici. I pazienti in trattamento con FANS e chinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli eventi avversi piu’ comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Classificazione delle frequenze attese: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000), non note (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con l’uso di ketoprofene negli adulti.Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): anemia emorragica; frequenza non nota: trombocitopenia, agranulocitosi, insufficienza midollare, anemia emolitica, leucopenia, neutropenia, anemia aplastica, leucocitosi, porpora trombocitopenica. Disturbi del sistema immunitario. Frequenza non nota: reazione anafilattica (compreso shock), ipersensibilit?. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Frequenza non nota: iperkaliemia, iponatremia. Patologie gastrointestinali. Comune (>=1/100, <1/10): dispepsia, nausea, dolore addominale, vomito; non comune (>=1/1.000, <1/100): stipsi, diarrea, flatulenza,gastrite; raro (>=1/10.000, <1/1.000): stomatite, ulcera peptica; frequenza non nota: gastralgia, esacerbazione di colite e malattia di crohn, emorragia gastrointestinale, perforazione gastrointestinale (a volte fatale, in particolare negli anziani – vedere paragrafo 4.4), ulcerazione della bocca, ulcera gastrica, ulcera duodenale, pirosi gastrica, perforazione duodenale, edema della, bocca, pancreatite, melena, ematemesi, ipercloridria, dolore gastrico, gastrite erosiva, edema della lingua, fastidio addominale, tenesmo rettale, feci molli, colite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune (>=1/1.000, <1/100): eruzione cutanea, prurito; molto raro (<1/10.000): eritema; frequenza non nota: reazione di fotosensibilit?, alopecia, orticaria,angioedema, dermatite bollosa tra cui sindrome di stevens-johnson e necrolisi epidermica tossica, edema, esantema, sindrome di lyell, esantema maculo-papulare, porpora, pustolosi esantematica acuta generalizzata, dermatite. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune (>=1/1.000, <1/100): affaticamento; molto raro (<1/10.000): edema della faccia; frequenza non nota: edema periferico, brividi, astenia. Patologie del sistema nervoso. Non comune (>=1/1.000, <1/100): cefalea, vertigine, sonnolenza; raro (>=1/10.000, <1/1.000): parestesia; frequenza non nota: crisi convulsiva, disgeusia, tremore, discinesia, ipercinesia, capogiro, sincope. Patologie dell’occhio. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): visione offuscata (vedere paragrafo 4.4); frequenza non nota: edema periorbitale. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): tinnito. Patologie epatobiliari. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): epatite, transaminasi aumentate, bilirubina ematica aumentata; frequenza non nota: ittero. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): asma; frequenza non nota: broncospasmo (soprattutto nei pazienti con ipersensibilit? accertata all’acido acetilsalicilico e ad altri fans), rinite, dispnea, laringospasmo, insufficienza respiratoria acuta (? stato riportato un caso, ad esito fatale, in un paziente asmatico e sensibile all’acid o acetilsalicilico), edema della laringe. Patologie renali e urinarie. Frequenza non nota: insufficienza renale acuta, nefrite tubulo-interstiziale, nefrite, sindrome nefritica, sindrome nefrosica, glomerulonefrite, ritenzione idrica/sodica con possibile edema, necrositubulare acuta, necrosi papillare renale, oliguria, prova di funzionalit? renale anormale, ematuria. Disturbi psichiatrici. Frequenza non nota: depressione, allucinazione, stato confusionale, umore alterato, agitazione, insonnia. Patologie cardiache. Frequenza non nota: insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale, palpitazioni, tachicardia. Patologie vascolari. Frequenza non nota: ipertensione, vasodilatazione, vasculite (inclusa vasculite leucocitoclastica), ipotensione. Esami diagnostici. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): peso aumentato. Infezioni ed infestazioni. Frequenza non nota: meningite asettica, linfangite. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo’ essere associato ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi(p.es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l’uso del ketoprofene durante il primo e secondo trimestre di gravidanza deve essere evitato, la somministrazione di ketoprofene deve essere presa in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre supera il rischio per l’embrione o il feto. L’inibizione della sintesi di prostaglandine puo’ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. E’ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata dellaterapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita’ embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e’ stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Pertanto il ketoprofene non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, se non strettamente necessario. Se il ketoprofene e’ usato da una donna che intende programmare una gravidanza, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, il dosaggio deve essere mantenuto il piu’ basso possibile per la durata di trattamento piu’ breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possonoesporre il feto a: tossicita’ cardiopolmonare (con chiusura prematuradel dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo’ progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che puo’ occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio L’uso del medicinale in prossimita’ del parto puo’ provocare alterazioni dell’emodinamica del piccolo circolo del nascituro con gravi conseguenze per la respirazione. Di conseguenza, il ketoprofene e’ controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento: non visono informazioni disponibili sull’escrezione di ketoprofene nel latte umano. Il ketoprofene non e’ raccomandato durante l’allattamento conlatte materno. Fertilita’: l’uso dei FANS, cosi’ come di Atrosilene 160 mg supposte, puo’ ridurre la fertilita’ femminile e pertanto non e’raccomandato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione dei FANS, cosi’ come di Artrosilene, deve essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita’ o che sono sottoposte aindagini sulla fertilita’.

Forma farmaceutica

SUPPOSTE

Scadenza

60 MESI

Confezionamento

VALVA