AXELTA 30CPR RIV 25MG

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DENOMINAZIONE

AXELTA 25 MG COMPRESSE RIVESTITE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antagonisti di ormone e agenti connessi, inibitori di enzimi.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene: exemestane 25 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: polisorbato 80, mannitolo, ipromellosa 5cP, crospovidone, cellulosa microcristallina, sodio amido glicollato tipo A, silice colloidale anidra, magnesio. Rivestimento: titanio diossido, propilenglicole, ipromellosa 5cP.

INDICAZIONI

AXELTA e’ indicato nel trattamento adiuvante delle donne in post-menopausa con carcinoma mammario invasivo in fase iniziale e con recettoriestrogenici positivi, dopo iniziale terapia adiuvante con tamoxifene per 2-3 anni. AXELTA e’ indicato nel trattamento del carcinoma mammario in fase avanzata, in donne in stato di post-menopausa naturale o indotta, nelle quali la malattia e’ progredita dopo trattamento con terapia anti-estrogenica. L’efficacia non e’ stata dimostrata nelle pazienti con recettori estrogenici negativi.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; pre-menopausa; gravidanza e allattamento.

POSOLOGIA

Pazienti adulte e anziane: la dose raccomandata di AXELTA e’ di una compressa rivestita con film (25 mg) da assumere per via orale una volta al giorno, dopo un pasto. Nelle pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale, il trattamento con AXELTA deve proseguire fino a completamento di una terapia ormonale adiuvante combinata sequenziale (tamoxifene seguito da AXELTA) di cinque anni o di durata inferiore in caso di recidiva del tumore. In pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata, il trattamento con AXELTA deve proseguire fino a quando e’ evidente la progressione del tumore. Non sono richiesti aggiustamenti di dosaggio nei pazienti con insufficienza epatica o renale (vedere paragrafo 5.2). Bambini e adolescenti: l’uso nei bambini e negli adolescenti non e’ raccomandato.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

AXELTA non deve essere somministrato alle donne in stato endocrino dipre-menopausa. Pertanto, se ritenuto appropriato da un punto di vistaclinico, lo stato di post-menopausa dovra’ essere verificato dosando i livelli di LH, FSH e di estradiolo. AXELTA deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione della funzionalita’ epatica o renale. AXELTA e’ un potente agente che riduce il livello di estrogeni. Una riduzione della densita’ minerale ossea e una maggiore incidenza di fratture sono stati osservati dopo la somministrazione (vedere paragrafo 5.1). Durante il trattamento adiuvante con AXELTA, le donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi devono essere sottoposte ad un controllo della densita’ minerale ossea valutata con densitometria ossea all’ inizio del trattamento. Sebbene non siano disponibili dati sufficienti a mostrare gli effetti di una terapia per il trattamento della riduzione della densita’ minerale ossea, causata da AXELTA, il trattamento dell’osteoporosi deve essere iniziato nelle pazienti a rischio. Lepazienti trattate con AXELTA devono essere attentamente monitorate.

INTERAZIONI

Studi condotti in vitro hanno mostrato che il farmaco viene metabolizzato dal citocromo P450 (CYP) 3A4 e dalle aldochetoreduttasi (vedere paragrafo 5.2) e non inibisce alcuno dei principali isoenzimi CYP. In uno studio clinico di farmacocinetica, l’inibizione specifica del CYP 3A4 da parte del ketoconazolo, non ha mostrato effetti significativi sulla farmacocinetica dell’ exemestane. In uno studio di interazione conrifampicina, un potente induttore del CYP450, somministrata alla dosedi 600mg/die e una dose singola di 25 mg di exemestane, l’ AUC dell’exemestane e’ stata ridotta del 54% e la C max del 41%. Poiche’ la rilevanza clinica di tale interazione non e’ stata valutata, la somministrazione concomitante di farmaci quali rifampicina, anticonvulsivanti (es. fenitoina e carbamazepina) e preparati a base di erbe contenenti hypericum perforatum (Erba di San Giovanni) noti per indurre il CYP3A4, puo’ ridurre l’efficacia di AXELTA. AXELTA deve essere usato con cautela con farmaci che vengono metabolizzati attraverso la via del CYP3A4 e che hanno una finestra terapeutica ristretta. Non esiste alcuna esperienza clinica relativa all’ uso concomitante di AXELTA con altri farmaci antitumorali. AXELTA non deve essere somministrato in concomitanzacon medicinali contenenti estrogeni poiche’ questi annullerebbero la sua azione farmacologica.

EFFETTI INDESIDERATI

Exemestane e’ stato generalmente ben tollerato in tutti gli studi clinici condotti con Exemestane somministrato a una dose standard di 25 mg/die e gli effetti indesiderati sono stati generalmente di gravita’ da lieve a moderata. L’ incidenza di interruzioni a causa di eventi avversi e’ stata del 7,4% nelle pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale sottoposte a trattamento adiuvante con Exemestane dopo terapiaadiuvante con tamoxifene. Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza sono state vampate di calore (22%), artralgia (18%) e stanchezza (16%). L’incidenza di interruzioni a causa di eventi avversi nella popolazione totale di pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata e’ stato 2.8%. Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenzasono state vampate di calore (14%) e nausea (12%). La maggior parte delle reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze farmacologiche da deprivazione estrogenica (p. es. vampate di calore). Le reazioni avverse sotto elencate sono suddivise per classe sistemico organica e frequenza. La frequenza e’ cosi’ definita: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100 a <1/10), non comune (>=1/1.000 a < 1/100), raro (>=1/10.000 a <1/1000). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia; comune: depressione. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: mal di testa; comune: capogiri, sindrome del tunnel carpale; non comune:sonnolenza. Patologie vascolari. Molto comune: vampate di calore. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: dolori addominali, vomito, stipsi, dispepsia, diarrea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: aumento della sudorazione; comune: rush, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolori muscoloscheletrici e delle articolazioni (*); comune: osteoporosi, fratture. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: stanchezza; comune: dolorabilit?, edema periferico; non comune: astenia. ^(*) Include: artralgia, e con minore frequenza dolore agli arti, osteoartrite,dolore dorsale, artrite, mialgia e rigidita’ delle articolazioni. Patologie del sistema emolinfopoietico. In pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata raramente sono stati segnalati casi di trombocitopenia e leucopenia. Una diminuzione occasionale del numero dei linfocitie’ stata osservata in circa il 20% delle pazienti che ricevevano Exemestane, in particolare in quelle con linfopenia preesistente. Tuttavia, in tali pazienti i valori medi dei linfociti non si sono modificati in maniera significativa nel tempo e non e’ stato osservato alcun corrispondente aumento delle infezioni virali. Questi effetti non sono stati osservati in pazienti trattate negli studi relativi al carcinoma mammario in fase iniziale. Patologie epatobiliari: e’ stato osservato unaumento dei parametri dei test di funzionalita’ epatica, compresi glienzimi, la bilirubina e la fosfatasi alcalina. Di seguito si mostra la frequenza degli eventi avversi e delle patologie sopra specificati nello studio di carcinoma mammario in fase iniziale (IES), indipendentemente dalla causalita’, segnalati nelle pazienti che ricevevano il farmaco in studio e fino a 30 giorni dalla fine della terapia. Eventi avversi e patologie: vampate di calore, stanchezza, mal di testa, insonnia, aumento della sudorazione, ginecologici, capogiri, nausea, osteoporosi, emorragie vaginali, altro tumore primario, vomito, disturbi visivi, tromboembolismo, fratture osteoporotiche, infarto del miocardio. Nello studio IES, la frequenza di cardiopatia ischemica nei gruppi di trattamento con exemestane e tamoxifene e’ stato di 4.5% e 4.2%, rispettivamente. Non e’ stata notata alcuna differenza significativa per qualsiasi evento cardiovascolare, quali ipertensione (9, 9% contro 8.4%), infarto del miocardio (0.6% contro 0,2%) e insufficienza cardiaca (1,1% contro 0,7%). Nello studio IES, l’exemestane e’ stato associato ad una maggiore incidenza di ipercolesterolemia, rispetto al trattamento con tamoxifene (3,7% contro 2,1%). In un altro studio randomizzato in doppio cieco su donne in post-menopausa con carcinoma mammario in fase iniziale a rischio basso trattate con exemestane (N=73) o placebo (N=73) per 24 mesi, l’exemestane e’ stato associato ad una riduzione mediadel 7-9% di colesterolo HDL, contro un aumento del 1% con placebo. Per di piu’, e’ stata osservata una riduzione del 5-6% di apolipoproteina A1 nel gruppo dell’exemestane, contro 0-2% nel gruppo di placebo. L’effetto su altri parametri lipidici analizzati (colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, apolipoproteina-B e lipoproteina-a) e’ stato molto simile nei due gruppi di trattamento. La significativita’ clinica di questi risultati non e’ chiara. Nello studio IES, e’ stata osservata piu’ frequentemente ulcera gastrica nel gruppo dell’exemestane, rispetto al gruppo di tamoxifene (0,7% contro <0,1%). La maggioranza delle pazienti con ulcera gastrica trattate con exemestane hanno ricevuto una terapia concomitante con agenti antinfiammatori non steroidei e/o avevano una storia antecedente. Reazioni avverse dall’esperienzapost-marketing. Patologie epatobiliari: epatite, epatite colestatica.Poiche’ questi eventi sono segnalati su base volontaria da una popolazione di dimensione incerta, non e’ sempre possibile stimare in modo affidabile la loro frequenza o stabilire una relazione di causalita’ con l’esposizione al farmaco.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non sono disponibili dati clinici su donne in stato di gravidanza esposte a Exemestane. Studi sugli animali hanno dimostrato effetti tossici sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non e’ noto. Pertanto, AXELTA e’ controindicato ingravidanza. Allattamento: non e’ noto se l’exemestane venga escreto nel latte umano. AXELTA non deve essere somministrato durante l’ allattamento. Donne in peri-menopausa o in eta’ fertile: il medico dovra’ discutere la necessita’ di adeguati metodi contraccettivi con donne in eta’ fertile, comprese donne in peri-menopausa o donne che sono recentemente entrate nella fase successiva alla menopausa fino a che non sia completamente stabilito il loro stato di post-menopausa.(vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

Forma farmaceutica

COMPRESSE RIVESTITE

Scadenza

24 MESI

Confezionamento

BLISTER