AYVAKYT 30CPR RIV 50MG FL

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DENOMINAZIONE

AVYAKYT COMPRESSE RIVESTITE CON FILM (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Cio’ permettera’ la rapida identificazione di nuoveinformazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari e’ richiesto disegnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalita’ di segnalazione delle reazioni avverse.)

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agenti antineoplastici, inibitore della protein chinasi.

PRINCIPI ATTIVI

AVYAKYT 25 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 25 mg di avapritinib. AYVAKYT 50 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 50 mg di avapritinib. AYVAKYT 100 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 100 mg di avapritinib. AYVAKYT 200 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg di avapritinib. AYVAKYT 300 mg compresse rivestite con film: ognicompressa rivestita con film contiene 300 mg di avapritinib. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, copovidone, sodiocroscarmelloso, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: talco, macrogol 3350, alcol polivinilico, biossido di titanio (E171). Inchiostro di stampa (solo per 100 mg, 200 mg e 300 mg compresse rivestitecon film): gommalacca glaze 45% (20% esterificato) in etanolo, blu brillante FCF (E133), biossido di titanio (E171), ossido di ferro nero (E172), glicole propilenico.

INDICAZIONI

Tumore stromale gastrointestinale (GIST) non resecabile o metastatico. AYVAKYT e’ indicato come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con tumori stromali gastrointestinali (GIST) non resecabili o metastatici che presentano la mutazione del recettore alfa del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFRA) D842V. Mastocitosi sistemica avanzata (AdvSM): AYVAKYT e’ indicato come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da mastocitosi sistemica aggressiva (ASM), mastocitosi sistemica associata a neoplasia ematologica (SM-AHN) o leucemia mastocitaria (MCL), in seguito ad almeno una terapia sistemica.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

La terapia deve essere iniziata da un medico esperto nella somministrazione di terapia antitumorale. Posologia per GIST: per GIST, la dose iniziale raccomandata di avapritinib e’ di 300 mg per via orale una volta al giorno, a stomaco vuoto (vedere “Modo di somministrazione”). Iltrattamento deve essere continuato fino a progressione della malattiao comparsa di tossicita’ inaccettabile. La selezione dei pazienti peril trattamento del GIST non resecabile o metastatico positivo alla mutazione PDGFRA D842V deve essere basata su un metodo di analisi validato. L’uso concomitante di avapritinib con inibitori forti o moderati del CYP3A dovrebbe essere evitato. Se l’uso concomitante con un inibitore moderato del CYP3A non puo’ essere evitato, la dose iniziale di avapritinib deve essere ridotta da 300 mg a 100 mg per via orale una volta al giorno (vedere paragrafo 4.5). Posologia per AdvSM: per AdvSM la dose iniziale raccomandata di avapritinib e’ di 200 mg per via orale una volta al giorno, a stomaco vuoto (vedere “Modo di somministrazione”). Questa dose di 200 mg una volta al giorno e’ anche la dose massima raccomandata che non deve essere superata dai pazienti con AdvSM. Il trattamento deve essere continuato fino a progressione della malattia ocomparsa di tossicita’ inaccettabile. Il trattamento con avapritinib non e’ raccomandato in pazienti con conta piastrinica <50×10^9 /L. L’uso concomitante di avapritinib con inibitori forti o moderati del CYP3A dovrebbe essere evitato. Se l’uso concomitante con un inibitore moderato del CYP3A non puo’ essere evitato, la dose iniziale di avapritinib deve essere ridotta da 200 mg a 50 mg per via orale una volta al giorno (vedere paragrafo 4.5). Modifiche della dose per reazioni avverse:si puo’ prendere in considerazione l’interruzione del trattamento cono senza riduzione della dose per la gestione delle reazioni avverse in base alla severita’ e alla presentazione clinica. La dose deve essere modificata in base alla sicurezza e alla tollerabilita’ La dose potra’ essere ridotta ad intervalli di 100 mg sino ad una dose minima di 100 mg una volta al giorno. Le riduzioni della dose raccomandata e le modifiche in caso di reazioni avverse sono indicate nelle. Modifiche della dose raccomandata per AYVAKYT per reazioni avverse. Riduzione della dose: prima; gist (dose iniziale 300 mg): 200 mg una volta al giorno; advsm (dose iniziale 200 mg): 100 mg una volta al giorno. Riduzione della dose: seconda; gist (dose iniziale 300 mg): 100 mg una volta al giorno; advsm (dose iniziale 200 mg): 50 mg una volta al giorno. Riduzione della dose: terza; gist (dose iniziale 300 mg): -; advsm (dose iniziale 200 mg): 25 mg una volta al giorno. Dosi mancate: se una dose di avapritinib viene saltata, il paziente deve compensare la dose dimenticata, a meno che la dose successiva non sia programmata entro 8 ore (vedere “Modo di somministrazione”). Se la dose non e’ stata assunta almeno 8 ore prima della dose successiva, tale dose deve essere omessa e il paziente deve riprendere il trattamento con la dose successiva programmata. Se dovesse vomitare dopo l’assunzione di una dose di avapritinib, il paziente non deve assumere una dose aggiuntiva, ma deve continuare con la dose successiva programmata. Popolazioni speciali. Anziani: non e’ raccomandato alcun aggiustamento del dosaggio per i pazienti di eta’ pari o superiore a 65 anni (vedere paragrafo 5.2). Compromissione epatica: non e’ raccomandato alcun aggiustamento del dosaggio per i pazienti con compromissione epatica lieve (bilirubina totale entroil limite superiore della norma [ULN] e aspartato aminotransferasi (AST) >ULN o bilirubina totale superiore a 1 – 1,5 volte ULN e qualsiasiAST) e compromissione epatica moderata (bilirubina totale >1,5 – 3 volte ULN e qualsiasi AST). Avapritinib non e’ stato studiato in soggetti con compromissione epatica severa (classe Child-Pugh C) e pertanto il suo impiego in pazienti con compromissione epatica severa non puo’ essere raccomandato (vedere paragrafo 5.2). Compromissione renale: non e’ raccomandato alcun aggiustamento del dosaggio per i pazienti con compromissione renale lieve e moderata (clearance della creatinina [CLcr] 30-89 ml/min stimata mediante Cockcroft-Gault). Avapritinib non e’ stato studiato in pazienti con compromissione renale severa (CLcr 15-29ml/min) o malattia renale allo stadio terminale (CLcr <15 ml/min), pertanto il suo impiego in pazienti con compromissione renale severa o malattia renale allo stadio terminale non puo’ essere raccomandato (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficaciadi AYVAKYT nei bambini e negli adolescenti di eta’ compresa tra 0 e 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: AYVAKYT e’ per uso orale. Le compresse devono essere assunte a stomaco vuoto almeno 1 ora prima o almeno 2 ore dopo un pasto (vedere paragrafo 5.2). I pazienti devono deglutire la(e) compressa(e) intera(e) con un bicchiere d’acqua.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Emorragie: nei pazienti con GIST non resecabile o metastatico e con AdvSM, avapritinib e’ risultato associato a un aumento dell’incidenza di reazioni avverse, comprese reazioni avverse gravi e severi, come emorragia gastrointestinale e intracranica. Gli eventi di emorragia gastrointestinale sono stati gli eventi avversi emorragici piu’ frequentemente segnalati durante il trattamento con avapritinib nei pazient con GIST non resecabile o metastatico, ma si sono presentate anche emorragie epatiche e tumorali (vedere paragrafo 4.8). La sorveglianza di routine degli eventi avversi emorragici deve includere un esame obiettivo. Devono essere completate le conte ematiche, incluse le piastrine, e i parametri della coagulazione devono essere monitorati, soprattutto neipazienti con condizioni che predispongono al sanguinamento, oltre chein quelli trattati con anticoagulanti (es. warfarin e fenprocumone) oaltri medicinali concomitanti che aumentano il rischio di sanguinamento. Emorragie intracraniche: si sono presentate reazioni avverse di emorragia intracranica in pazienti che hanno ricevuto avapritinib. Primadi iniziare il trattamento con avapritinib, il rischio di emorragia intracranica deve essere attentamente valutato in pazienti con un aumento del rischio potenziale come trombocitopenia, aneurisma vascolare o anamnesi di emorragia intracranica o accidente cerebrovascolare nell’anno precedente. I pazienti che manifestano segni e sintomi neurologiciclinicamente rilevanti (ad es., cefalea severa, problemi di vista, sonnolenza e/o debolezza focale) durante il trattamento con avapritinib devono interrompere l’assunzione di avapritinib ed informare immediatamente il medico. La diagnostica per immagini del cervello mediante risonanza magnetica per immagini (RMI) o tomografia computerizzata (TAC) puo’ essere eseguita a discrezione del medico in base alla severita’ ealla presentazione clinica. Nei pazienti in cui viene osservata emorragia intracranica correlata al trattamento con avapritinib, indipendentemente dal grado di severita’, avapritinib deve essere definitivamente sospeso (vedere paragrafo 4.2). GIST non resecabile o metastatico: sono state segnalate reazioni avverse gravi di emorragia intracranica in pazienti con GIST non resecabile o metastatico che ricevono avapritinib (vedere paragrafo 4.8). Il meccanismo esatto non e’ noto. Non vi e’ alcuna esperienza nella sperimentazione clinica sull’uso di avapritinib in pazienti con metastasi cerebrali. Mastocitosi sistemica avanzata: sono state segnalate reazioni avverse gravi di emorragia intracranica in pazienti con AdvSM che ricevono avapritinib (vedere paragrafo 4.8). Il meccanismo esatto non e’ noto. L’incidenza di emorragia intracranica e’ risultata maggiore in pazienti con conta piastrinica <50x 10^9 /L ed in pazienti con una dose iniziale >300 mg. In considerazione di quanto sopra, una conta piastrinica deve essere eseguita prima di iniziare il trattamento. Avapritinib non e’ raccomandato in pazienti conconta piastrinica <50x 10^9 /L. Dopo l’inizio del trattamento una conta piastrinica va eseguita ogni 2 settimane per le prime 8 settimane indipendentemente dalla conta piastrinica basale. Dopo 8 settimane di trattamento monitorare la conta piastrinica ogni 2 settimane (o con unafrequenza maggiore, come clinicamente indicato) se i valori sono inferiori a 75 x 10^9 /L, ogni 4 settimane se i valori sono compresi tra 75 e 100 x 10^9 /L, e come clinicamente indicato se i valori sono superiori a 100 x 10^9 /L. Gestire una conta piastrinica <50 x 10^9 /L sospendendo temporaneamente avapritinib. Puo’ essere necessario trasfondere piastrine e la modifica della dose raccomandata. Nelle sperimentazioni cliniche, la trombocitopenia e’ risultata generalmente reversibile mediante riduzione o sospensione di avapritinib. La dose massima per ipazienti con AdvSM non deve superare i 200 mg una volta al giorno. Effetti cognitivi: effetti cognitivi, quali compromissione della memoria, disturbi cognitivi, stato confusionale ed encefalopatia possono manifestarsi in pazienti che ricevono avapritinib (vedere paragrafo 4.8). Il meccanismo degli effetti cognitivi non e’ noto. Si raccomanda di monitorare clinicamente i pazienti per individuare segni e sintomi di eventi cognitivi quali smemoratezza di nuova insorgenza o in aumento, confusione e/o difficolta’ nelle funzioni cognitive. I pazienti devono informare immediatamente il medico se manifestano sintomi cognitivi di nuova insorgenza o in peggioramento. Per i pazienti con effetti cognitivi osservati correlati al trattamento con avapritinib. Nelle sperimentazioni cliniche, le riduzioni o le interruzioni della dose hanno migliorato gli effetti cognitivi di Grado >=2 rispetto a nessuna azione. Ritenzione di liquidi: sono stati segnalati casi di ritenzione di liquidi, compresi casi severi di edema localizzato (edema della faccia, periorbitale, periferico e/o versamento pleurico) o edemi generalizzati, con categoria di frequenza di almeno comune in pazienti con GIST non resecabile o metastatico che assumono avapritinib. Altri edemi localizzati (edema laringeo e/o versamento pericardico) sono stati segnalati non comunemente (vedere paragrafo 4.8). In pazienti con AdvSM, edema localizzato (facciale, periorbitale, periferico, edema polmonare, versamento pericardico e/o pleurico) o generalizzato ed ascite sono stati osservati con una frequenza di categoria almeno comune (veder paragrafo 4.8). Altri edemi localizzati (edema laringeo) sono stati riportati raramente. Pertanto, si raccomanda di valutare i pazienti per queste reazioni avverse, inclusa la regolare valutazione di peso e sintomi respiratori. Un aumento di peso rapido e imprevisto o sintomi respiratori che indicano ritenzione di liquidi devono essere attentamente valutati e si devono intraprendere cure di supporto e misure terapeutiche appropriate, quali i diuretici. Per i pazienti che si presentano con ascitesi raccomanda di valutare l’eziologia dell’ascite. Prolungamento dell’intervallo QT: il prolungamento dell’intervallo QT e’ stato osservatoin pazienti con GIST non resecabile o metastatico e AdvSM trattati con avapritinib nell’ambito di sperimentazioni cliniche.

INTERAZIONI

Principi attivi che possono avere un effetto su avapritinib. Forti e moderati inibitori del CYP3A: la co-somministrazione di avapritinib con un forte inibitore del CYP3A ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di avapritinib e puo’ risultare in un aumento delle reazioni avverse. La co-somministrazione di itraconazolo (200 mg due volte al giornoil Giorno 1, seguita da 200 mg una volta al giorno per 13 giorni) conuna dose singola da 200 mg di avapritinib il Giorno 4 in soggetti sani ha aumentato la C max di avapritinib di 1,4 volte e l’AUC 0-inf di 4,2 volte, rispetto a una dose di 200 mg di avapritinib somministrato da solo. L’uso concomitante di avapritinib con inibitori forti o moderati di CYP3A (quali antimicotici inclusi ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo; alcuni macrolidi, come eritromicina, claritromicina e telitromicina; principi attivi per trattare le infezioni da virus dell’immunodeficienza umana/sindrome da immunodeficienza acquisita (HIV/AIDS) come cobicistat, indinavir, lopinavir, nelfinavir, ritonavir e saquinavir; nonche’ conivaptan per l’iponatriemia e boceprevir per il trattamento dell’epatite) inclusi pompelmo o succo di pompelmo dovrebbe essere evitato. Se l’uso concomitante con un inibitore moderato del CYP3A non puo’ essere evitato, la dose iniziale di avapritinib deve essere ridotta da 300 mg a 100 mg per via orale una volta al giorno per i pazienti con GIST, e da 200 mg a 50 mg per via orale una volta al giorno per i pazienti con AdvSM (vedere paragrafo 4.2 e 4.4). Forti e moderati induttori del CYP3A: la co-somministrazione di avapritinib con un potente induttore del CYP3A ha diminuito le concentrazioni plasmatiche di avapritinib e puo’ risultare in una minore efficacia di avapritinib. La co-somministrazione di rifampicina (600 mg una volta al giorno per 18 giorni) con una dose singola da 400 mg di avapritinib il Giorno 9 in soggetti sani ha diminuito la C max di avapritinib del 74% e l’AUC 0-inf del 92%, rispetto a una dose da 400 mg di avapritinib somministrato da solo. La co-somministrazione di avapritinib con forti e moderati induttori del CYP3A (ad es. desametasone, fenitoina, carbamazepina, rifampicina, fenobarbital, fosfenitoina, primidone, bosentan, efavirenz, etravirina, modafinil, dabrafenib, nafcillina o Hypericum perforatum, noto anche come erba di San Giovanni) deve essere evitata. Effetto di avapritinib su altri principi attivi: studi in vitro hanno dimostrato che avapritinib e’ un inibitore diretto del CYP3A e un inibitore tempo-dipendente del CYP3A. Pertanto, avapritinib potrebbe avere il potenziale di aumentare le concentrazioni plasmatiche di medicinali co-somministrati che sono substrati del CYP3A. Studi in vitro hanno indicato che avapritinib e’ un induttore del CYP3A. Pertanto, avapritinib potrebbe avere il potenziale di diminuire le concentrazioni plasmatiche dei medicinali co-somministrati che sono substrati del CYP3A. E’ necessaria cautela per la co-somministrazione di avapritinib con substrati del CYP3A con indice terapeutico ristretto, poiche’ le loro concentrazioni plasmatiche possono essere alterate. Avapritinib e’ un inibitore di P-gp, BCRP, MATE1, MATE2-K e BSEP in vitro. Pertanto, avapritinib ha il potenziale di alterare le concentrazioni dei substrati di questi trasportatori in caso di co-somministrazione.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: il database di sicurezza include un totale di 585 pazienti con GIST (tutte le dosi), 550 dei quali hanno ricevuto avapritinib a una dose iniziale di 300 mg o 400 mg, nonche’193 pazienti arruolati in studi per AdvSM (tutte le dosi), 126 dei quali hanno ricevuto avapritinib a una dose iniziale di 200 mg; vedere paragrafo 5.1. GIST non resecabile o metastatico: le reazioni avverse piu’ comuni di ogni grado durante il trattamento con avapritinib a una dose iniziale di 300 mg o 400 mg sono state nausea (45%), stanchezza (40%), anemia (39%), edema periorbitale (33%), iperbilirubinemia (28%),edema della faccia (27%), diarrea (26%), vomito (24%), edema periferico (23%), lacrimazione aumentata (22%), appetito ridotto (21%) e compromissione della memoria (20%). Le reazioni avverse gravi si sono verificate nel 23% dei pazienti trattati con avapritinib. Le reazioni avverse gravi piu’ comuni durante il trattamento con avapritinib sono stateanemia (6%) e versamento pleurico (1%). Le reazioni avverse piu’ comuni che hanno portato all’interruzione permanente del trattamento sono state stanchezza, encefalopatia ed emorragia intracranica (<1% ciascuna). Le reazioni avverse che hanno portato a una riduzione della dose includevano anemia, stanchezza, conta dei neutrofili diminuita, bilirubina ematica aumentata, compromissione della memoria, disturbo cognitivo, edema periorbitale, nausea ed edema della faccia. Mastocitosi sistemica avanzata: le reazioni avverse piu’ comuni di ogni grado durante il trattamento con avapritinib a una dose iniziale di 200 mg sono stateedema periorbitale (38%), trombocitopenia (37%), edema periferico (33%), e anemia (22%). Le reazioni avverse gravi si sono verificate nel 12% dei pazienti trattati con avapritinib. Le reazioni avverse gravi piu’ comuni durante il trattamento con avapritinib sono state ematoma subdurale (2%), anemia (2%) ed emorragia (2%). Nei pazienti con AdvSM trattati con 200 mg, il 7,1% ha manifestato reazioni avverse che hanno portato all’interruzione permanente del trattamento. In due pazienti (1,6%) e’ comparso un ematoma subdurale. In un paziente (0,8% ciascuna) si sono verificati disordini cognitivi, umore depresso, diarrea, disturbo dell’attenzione, riduzione dell’emoglobina, cambiamenti del coloredei capelli, diminuzione della libido, nausea, neutropenia, menopausaprematura e trombocitopenia. Le reazioni avverse che hanno portato a una riduzione della dose includevano trombocitopenia, neutropenia, edema periorbitale, disturbo cognitivo, edema periferico, conta delle piastrine diminuita, conta dei neutrofili diminuita, anemia, astenia, stanchezza, artralgia, fosfatasi alcalina ematica aumentata, bilirubina ematica aumentata e conta dei globuli bianchi diminuita. Elenco delle reazioni avverse: le reazioni avverse che sono state segnalate in studiclinici in >=1% dei pazienti con GIST sono elencate di seguito, escluse le reazioni avverse menzionate nel paragrafo 4.4 che sono incluse indipendentemente dalla frequenza, secondo la classificazione per sistemi e organi e frequenza di MedDRA. Per pazienti con AdvSM le reazioni avverse che sono state segnalate in studi clinici in >=3% dei pazientisono elencate di seguito. Le frequenze sono definite tramite le seguenti convenzioni: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000) o molto raro (<1/10.000). All’interno di ciascun raggruppamento di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravita’ decrescente. GIST non resecabile o metastatico. Reazioni avverse segnalate in pazienti con GIST non resecabile o metastatico trattati con avapritinib in sperimentazioni cliniche. Infezioni ed infestazioni. Comune: congiuntivite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: emorragia di tumore. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: anemia, conta dei leucociti diminuita, conta dei neutrofili diminuita; comune: trombocitopenia, conta linfocitaria diminuita. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: appetito diminuito; comune: ipofosfatemia, ipokaliemia, ipomagnesiemia, iponatriemia, disidratazione, ipoalbuminemia, ipocalcemia. Disturbi psichiatrici. Comune: stato confusionale, depressione, ansia, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: compromissione della memoria, disturbo cognitivo, capogiro, effetto sul senso del gusto; comune: emorragia intracranica1, compromissione mentale2, neuropatia periferica, sonnolenza, afasia, ipocinesia, cefalea, disturbo dell’equilibrio, disturbo del linguaggio, tremore; non comune: encefalopatia. Patologie dell’occhio. Molto comune: lacrimazione aumentata; comune: emorragia oculare3, visione offuscata, emorragia della congiuntiva, fotofobia. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Comune: vertigine. Patologie cardiache. Non comune: versamento pericardico. Patologie vascolari. Comune: ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: versamento pleurico, dispnea, congestione nasale, tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale, vomito^o, diarrea,nausea, secchezza, malattia da reflusso gastroesofageo; comune: emorragia gastrointestinale4, ascite, stipsi, disfagia, stomatite, flatulenza, ipersecrezione salivare. Patologie epatobiliari. Molto comune: iperbilirubinemia; non comune: emorragia epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: cambiamento del colore dei capelli, eruzione cutanea; comune: eritrodisestesia palmo-plantare, reazione di fotosensibilita’, ipopigmentazione cutanea, prurito, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia, dolore dorsale, spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Comune: lesione traumatica renale acuta, creatinina ematica aumentata, ematuria.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta’ fertile/contraccezione in uomini e donne: le donne in eta’ fertile devono essere informate che avapritinib puo’ causare dannofetale (vedere paragrafo 5.3). Lo stato di gravidanza delle donne potenzialmente fertili deve essere controllato prima di iniziare il trattamento con AYVAKYT. Le donne in eta’ fertile e gli uomini con partner femminili in eta’ fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 1 mese dopo l’ultima dose di AYVAKYT. Indicare alle pazienti di contattare immediatamente il medico in caso di gravidanza o se si sospetta una gravidanza durante l’assunzionedi AYVAKYT. Gravidanza: i dati relativi all’uso di avapritinib in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita’ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). AYVAKYT non e’ raccomandato durante la gravidanza e in donne in eta’ fertile che non usano misure contraccettive. Se AYVAKYT e’ usato durante la gravidanza o se la paziente rimane incinta mentre assume AYVAKYT, la paziente deve essere informata del potenziale rischio per il feto. Allattamento: non e’ noto se avapritinib/metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non puo’ essere escluso. L’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con AYVAKYT e per 2 settimane dopo la dose finale. Fertilita’: nonesiste alcun dato relativo all’effetto di AYVAKYT sulla fertilita’ umana. Non e’ stato osservato alcun effetto rilevante in uno studio di fertilita’ nel ratto (vedere paragrafo 5.3).

Forma farmaceutica

COMPRESSE RIVESTITE

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

FLACONE