BACTRIMEL OS SOSP 40MG+8MG/ML

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DENOMINAZIONE

BACTRIMEL 40 MG/ML + 8 MG/ML SOSPENSIONE ORALE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici per uso sistemico.

PRINCIPI ATTIVI

Un ml di sospensione orale contiene 40 mg di sulfametoxazolo e 8 mg di trimetoprim. Un cucchiaio dosatore da 5 ml contiene 200 mg di sulfametoxazolo e 40 mg di trimetoprim. Eccipienti con effetti noti: sorbitolo 630 mg/ml; metile paraidrossibenzoato (E218); propile paraidrossibenzoato (E216). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Sorbitolo (630 mg/ml), cellulosa microcristallina, carmellosa sodica,metile paraidrossibenzoato (E218), propile paraidrossibenzoato (E216), polisorbato 80, aromi (banana e vaniglia) e acqua depurata.

INDICAZIONI

Bactrimel sospensione orale e’ indicato negli adulti, negli adolescenti, nei bambini e nei lattanti di eta’ superiore alle 6 settimane per le seguenti indicazioni (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.4, 4.8 e 5.1): infezioni delle vie urinarie superiori. Infezioni complicate delle vie urinarie inferiori. Prostatite. Infezioni gravi che hanno origine nelle vie urinarie. Riacutizzazione di bronchite cronica. Shigellosi. Febbre tifoide e paratifoide. Trattamento delle infezioni causate da Pneumocystis jirovecii; profilassi delle infezioni causate da Pneumocystis jirovecii, in particolare in pazienti immunocompromessi. Devono esseretenute in considerazione le linee guida ufficiali sull’impiego appropriato degli agenti antibatterici e la situazione di resistenza locale.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ a trimetoprim e sulfametoxazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Grave danno epatico, discrasie ematiche (ematopoiesi megaloblastica). Non somministrare ai lattanti al di sotto delle 6 settimane di eta’ (vedere il paragrafo 4.6 Gravidanza e allattamento). Deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi compresi bambini allattati al seno a causa del rischio di scatenare emolisi. Non somministrare a pazienti con clearance della creatinina <15 ml/min (vedere il paragrafo 4.2), a meno che il paziente non si sottoponga a regolare trattamento di emodialisi. Bactrimel non deve essere somministrato insieme a dofetilide (vedere il paragrafo 4.5 Interazioni).

POSOLOGIA

Posologia. Adulti e adolescenti sopra i 12 anni con difficolta’ a deglutire le compresse: Bactrimel sospensione orale e’ raccomandato negliadulti e negli adolescenti sopra i 12 anni solo se hanno difficolta’ a deglutire le compresse. Bambini: nei bambini, il dosaggio e’ equivalente a una dose di circa 6 mg di trimetoprim e 30 mg di sulfametoxazolo per kg di peso corporeo al giorno. Il dosaggio per peso corporeo puo’ essere usato nei casi in cui venga ritenuto piu’ accurato dal medicocurante. Attenersi alle linee guida terapeutiche locali. Raccomandazioni per il dosaggio standard. Adulti e bambini sopra i 12 anni: 20 ml (4 cucchiaio dosatore) di Bactrimel sospensione orale ogni 12 ore (cioe’ mattina e sera). Bambini da 6 a 12 anni: 10 ml (2 cucchiaio dosatore) di Bactrimel sospensione orale ogni 12 ore (cioe’ mattina e sera). Bambini da 6 mesi a 5 anni: 5 ml (1 cucchiaio dosatore) di Bactrimel sospensione orale ogni 12 ore (cioe’ mattina e sera). Bambini da 6 settimane a 5 mesi: 2,5 ml (mezzo cucchiaio dosatore) di Bactrimel sospensione orale ogni 12 ore (cioe’ mattina e sera). In caso di infezioni fulminanti, il dosaggio puo’ essere aumentato del 50% in tutti i gruppi di eta’. Casi specifici. Profilassi di polmonite da Pneumocystis jirovecii. Adulti e adolescenti sopra i 12 anni: 10-20 ml (2-4 cucchiaio dosatore) di Bactrimel sospensione orale tra tre e sette volte la settimana (una volta al giorno). Bambini: la dose raccomandata e’ 150 mg/m^2/giorno di trimetoprim con 750 mg/m^2/giorno di sulfametoxazolo somministrati oralmente in dosi egualmente divise due volte al giorno, per 3giorni consecutivi la settimana. Se necessario, si puo’ considerare un dosaggio piu’ frequente, fino a sette giorni la settimana (giornalmente). Cio’ corrisponde a circa 5 mg/kg/giorno di trimetoprim e 25 mg/kg/giorno di sulfametoxazolo. La dose totale giornaliera non deve superare 320 mg di trimetoprim e 1600 mg di sulfametoxazolo. Trattamento della polmonite da Pneumocystis jirovecii. Adulti, adolescenti sopra i 12 anni, bambini: 20 mg di trimetoprim e 100 mg di sulfametoxazolo per kg di peso corporeo al giorno divisi in due o piu’ somministrazioni. Funzionalita’ renale compromessa. In caso di funzionalita’ renale compromessa il dosaggio deve essere somministrato secondo il seguente schema. Clearance della creatinina: > 30 ml/min; creatinina sierica: < 320 micromoli/l; dosaggio come per i pazienti con funzionalit? renale normale. Clearance della creatinina: 30-15 ml/min; creatinina sierica: 320-405 micromoli/l; dosaggio in caso di funzionalit? renale compromessa.20 ml di sospensione orale ogni 12 ore (cio? mattino e sera) per 3 giorni, quindi 20 ml di sospensione orale ogni 24 ore per tutto il tempoin cui le analisi di controllo lo consentono. Clearance della creatinina: < 15 ml/min; creatinina sierica: > 405 micromoli/l; dosaggio in caso di funzionalit? renale compromessa. Il prodotto pu? essere somministrato soltanto a pazienti sottoposti a regolare trattamento di dialisi. 20 ml di sospensione orale ogni 24 ore per tutto il tempo in cui leanalisi di controllo lo consentono. Nei pazienti con funzionalita’ renale compromessa (clearance della creatinina < 30 ml/min), la concentrazione plasmatica totale di sulfametoxazolo deve essere determinata ogni terzo giorno di trattamento, 12 ore dopo l’ultima dose. Se la concentrazione plasmatica totale supera 600 micromoli/l, il trattamento conBactrimel deve essere interrotto. Se la concentrazione totale scende al di sotto di 500 micromoli/l (ad es. in pazienti in emodialisi), il trattamento puo’ essere continuato e le analisi di controllo possono essere eseguite ogni terzo giorno. La dialisi peritoneale determina unaclearance minima di trimetoprim e sulfametoxazolo e pertanto il loro uso non e’ raccomandato in questi pazienti. Durata del trattamento Il trattamento deve essere continuato finche’ il paziente e’ libero da sintomi da 2 giorni e di norma non deve superare i 7 giorni. Se non si nota un evidente miglioramento clinico dopo 7 giorni di terapia, il paziente deve essere rivalutato. Esacerbazioni di bronchite cronica : i pazienti che non rispondono in modo soddisfacente a un trattamento di 5-7 giorni con Bactrimel devono essere rivalutati e si deve considerareun altro trattamento farmacologico. Modo di somministrazione: per usoorale. Per l’uso con questa sospensione orale viene fornito un cucchiaio dosatore. Usare soltanto il cucchiaio dosatore incluso nella confezione esterna. Il cucchiaio dosatore e’ graduato a 1,25 ml, 2,5 ml e 5ml. Agitare il flacone prima di ogni uso. Vedere il paragrafo 6.6.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C dopo la prima apertura. Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere il paragrafo 6.3.

AVVERTENZE

Prestare cautela nel caso di compromissione renale, deficit di folatisospetto o confermato, disidratazione, malnutrizione o eta’ avanzata,nonche’ nell’allergia grave e nell’asma bronchiale. La durata del trattamento deve essere il piu’ breve possibile per minimizzare il rischio di effetti indesiderati. Il trattamento deve essere interrotto se insorge una eruzione cutanea. Con l’uso di trimetoprim e sulfametoxazolosono state segnalate reazioni cutanee potenzialmente letali quali sindrome di Stevens-Johnson (SJS), eruzione cutanea con eosinofilia e sintomi sistemici indotta da farmaco (DRESS) e necrolisi epidermica tossica (TEN). I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi di reazioni cutanee e monitorati attentamente per tali reazioni cutanee. Il piu’ alto rischio di insorgenza di SJS, DRESS e TEN si ha nelle prime settimane di trattamento. Se si verificano i sintomi o i segni di SJS, DRESS o TEN (ad es. eruzione cutanea progressiva, spesso con vescicole o lesioni della mucosa) il trattamento con Bactrimel deve essere interrotto. I migliori risultati nella prevenzione della progressione di SJS, DRESS e TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l’immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco che si sospetta possa causare i sintomi. Una precoce sospensione e’ in genere associata a una migliore prognosi. Se il paziente ha sviluppato SJS, DRESSo TEN con l’uso di trimetoprim e sulfametoxazolo, il paziente non dovra’ mai piu’ essere trattato con trimetoprim e sulfametoxazolo. E’ stato anche segnalato, seppur raramente, esito fatale in relazione a reazioni avverse quali discrasie ematiche e necrosi epatica fulminante. Lemanifestazioni cutanee o ematologiche richiedono l’interruzione immediata e definitiva del trattamento. Si raccomandano emocromi piu’ regolari a intervalli settimanali nel trattamento dei pazienti piu’ anzianie di quelli predisposti alla carenza di folati. L’integrazione di folati deve anche essere considerata durante il trattamento a lungo termine con alte dosi di Bactrimel. I pazienti devono essere monitorati attentamente durante il trattamento a lungo termine. Il follow-up deve prevedere un monitoraggio regolare dei parametri clinici e di laboratorio, inclusi i test ematologici, ematochimici e di funzionalita’ epatica. Le variazioni relative alla carenza di acido folico disponibile possono essere annullate con la somministrazione di acido folinico (vedereil riassunto delle caratteristiche del prodotto dei farmaci che contengono acido folinico) senza un impatto avverso sull’effetto antibatterico. Deve essere posta particolare cautela quando si prescrive Bactrimel ai pazienti piu’ anziani. In particolare, occorre considerare la possibilita’ di compromissione renale e/o epatica e il dosaggio nella compromissione renale deve essere adattato di conseguenza (vedere il paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione). L’incidenza di reazioni avverse e’ aumentata nei pazienti piu’ anziani. Il rischio e’ correlato alla dose e aumenta con la durata del periodo di trattamento. Occorre effettuare un particolare monitoraggio biologico in caso di insufficienza epatica (transaminasi e bilirubina), anamnesi ematologica (emocromo, piastrine, reticolociti) e insufficienza renale (clearance della creatinina). I pazienti con compromissione renale grave (cioe’ conuna clearance della creatinina di 15-30 ml/min) trattati con trimetoprim e sulfametoxazolo devono essere monitorati attentamente per i sintomi o i segni di tossicita’, come nausea, vomito e iperkaliemia. E’ necessario l’attento monitoraggio del potassio sierico e della funzionalita’ renale nei pazienti che ricevono dosi elevate di Bactrimel, cosi come nei pazienti affetti da polmonite da Pneumocystis jirovecii, nonche’ nei pazienti trattati con una dose standard di Bactrimel che hannouna sottostante compromissione del metabolismo del potassio o compromissione renale (vedere paragrafo 4.8) e nei pazienti con infezione da HIV, negli anziani e nei pazienti trattati con altri farmaci che aumentano il potassio (vedere paragrafo 4.5). Se si nota una riduzione significativa della conta ematica, il trattamento con Bactrimel deve essere interrotto. Tranne in casi eccezionali, Bactrimel non deve essere somministrato a pazienti con gravi disturbi ematologici. Come con tutti i farmaci contenenti sulfamidici, si raccomanda cautela nei pazienti con disfunzione della tiroide. Durante il trattamento occorre mantenereun adeguato flusso urinario. I segni di cristalluria in vivo sono rari, sebbene siano stati osservati cristalli di solfato nell’urina raffreddata di pazienti trattati. Il rischio di cristalluria puo’ essere aumentato nei pazienti malnutriti. I pazienti devono essere informati del rischio di reazioni di fotosensibilita’ (vedere il paragrafo 4.8). Deve essere evitata l’esposizione al sole o alle radiazioni UV e si raccomanda di indossare indumenti per proteggersi da una significativa esposizione diretta al sole per la durata del trattamento e per i tre giorni successivi all’interruzione. I pazienti che sono “acetilatori lenti” possono essere piu’ inclini a reazioni idiosincrasiche ai sulfamidici. Nella co-somministrazione con antiepilettici, come fenitoina, primidone e barbiturici, i livelli di acido folico devono essere determinati nella terapia a lungo termine. Da notare che i disturbi del metabolismo dell’acido folico possono verificarsi anche senza una riduzione dei livelli di acido folico sierico. Sono stati segnalati casi di infiltrati polmonari come quelli che si verificano nell’alveolite eosinofila o allergica. Questi possono manifestarsi con sintomi quali tosse o dispnea. Se questi sintomi compaiono o peggiorano inaspettatamente, ilpaziente deve essere rivalutato e il trattamento con Bactrimel deve essere sospeso. E’ stato dimostrato che alte dosi di trimetoprim somministrate a pazienti con polmonite da Pneumocystis jirovecii inducono unincremento progressivo ma reversibile dei livelli sierici di potassio. Persino il trattamento con le dosi raccomandate puo’ causare iperkaliemia nei pazienti con un disturbo del metabolismo del potassio, con compromissione renale o in quelli trattati in concomitanza con altri farmaci iperkaliemici. Si raccomanda l’attento monitoraggio del potassiosierico in questi pazienti. Si verificano diarrea/colite pseudomembranosa causate da Clostridium difficile. I pazienti con diarrea devono pertanto essere monitorati attentamente. Bactrimel non deve essere somministrato a pazienti con un rischio noto o sospetto di porfiria acuta.I sulfamidici compreso Bactrimel possono indurre un aumento del flusso urinario, in particolare in pazienti con anemia di origine cardiaca (vedere il paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).

INTERAZIONI

Le seguenti combinazioni con Bactrimel potrebbero richiedere un aggiustamento della dose. Interazioni farmacocinetiche: Trimetoprim e’ un inibitore del trasportatore dei cationi organici 2 (OCT2), dei trasportatori MATE1/2-K ed e’ un debole inibitore del CYP2C8. Sulfametoxazolo e’ un debole inibitore del CYP2C9. Farmaci trasportati da OCT2, MATE1 e/o MATE2-K: l’esposizione sistemica a farmaci trasportati da OCT2, MATE1 e MATE2 -K puo’ aumentare quando essi sono somministrati insieme atrimetoprim+sulfametoxazolo. Gli esempi includono dofetilide, amantadina, memantina, metformina e lamivudina. Trimetoprim+sulfametoxazolo non deve essere somministrato in associazione con dofetilide (vedere ilparagrafo 4.3). Vi sono evidenze che trimetoprim inibisce l’escrezione renale di dofelitide. Trimetoprim 160 mg in combinazione con sulfametoxazolo 800 mg somministrato due volte al giorno contemporaneamente adofetilide 500 microgrammi due volte al giorno per 4 giorni, ha determinato un aumento dell’area sotto la curva (AUC) di dofetilide del 103% e un aumento del 93% nella concentrazione massima (C max ). Dofetilide puo’ determinare aritmia ventricolare grave associata a un prolungamento dell’intervallo QT, tra cui torsade de pointes , che e’ direttamente correlata alla concentrazione plasmatica di dofetilide. I pazienti trattati con amantadina o memantina possono essere ad aumentato rischio di reazioni avverse neurologiche come delirio e mioclono. Con la co-somministrazione di trimetoprim (200 mg due volte al giorno) e di metformina, l’AUC della metformina e’ aumentata del 30%-40% circa. La rilevanza clinica di questo incremento non e’ nota. Lamivudina: e’ statosegnalato che trimetoprim inibisce l’eliminazione renale e aumenta i livelli ematici di lamivudina. Medicinali metabolizzati dal CYP2C8: l’esposizione sistemica ai medicinali metabolizzati prevalentemente dal CYP2C8 puo’ aumentare quando essi sono co-somministrati con trimetoprim+sulfametoxazolo. Gli esempi includono paclitaxel, amiodarone, dapsone, repaglinide, rosiglitazone e pioglitazone. Paclitaxel e amiodarone hanno una ristretta finestra terapeutica, pertanto la cosomministrazione con trimetoprim+sulfametoxazolo non e’ raccomandata. Sia dapsone sia trimetoprim+sulfametoxazolo possono causare metaemoglobinemia, pertanto sono possibili interazioni sia farmacocinetiche sia farmacodinamiche. I pazienti trattati sia con dapsone che con trimetoprim +sulfametoxazolo devono essere monitorati per il rischio di metaemoglobinemia. Se possibile occorre considerare terapie alternative. I pazienti trattati con repaglinide, rosiglitazone o pioglitazone devono essere monitorati regolarmente per l’ipoglicemia. Medicinali metabolizzati dal CYP2C9 L’esposizione sistemica a medicinali metabolizzati principalmente dal CYP2C9 puo’ aumentare quando co-somministrati con trimetoprim +sulfametoxazolo. Gli esempi includono cumarine (warfarin, acenocumarolo, fenprocumone), fenitoina e derivati delle sulfoniluree (glibenclamide, gliclazide, glipizide, clorpropamide e tolbutamide). La coagulazione deve essere monitorata in pazienti trattati con cumarine. Trimetoprim inibisce il metabolismo della fenitoina. Dopo il trattamento con una dose standard di trimetoprim+sulfametoxazolo, l’emivita di eliminazione della fenitoina aumenta del 39% e la sua clearance si riduce del 27%. Ipazienti trattati con fenitoina devono essere monitorati per la comparsa di segni di tossicita’ da fenitoina. Interazioni farmacodinamiche e interazioni con meccanismo non noto Clozapina Il trattamento concomitante con clozapina, un medicinale che puo’ potenzialmente causare agranulocitosi, deve essere evitato. Ciclosporina: in pazienti trattati con trimetoprim+sulfametoxazolo e ciclosporina dopo trapianto renale e’stato osservato un peggioramento reversibile della funzione renale. Tacrolimus: il trattamento concomitante con tacrolimus puo’ aumentare il rischio di reazioni avverse nefrotossiche. I pazienti trattati con trimetoprim+sulfametoxazolo in concomitanza con tacrolimus devono pertanto essere monitorati per la funzionalita’ renale. Digossina: livelli aumentati di digossina nel sangue possono essere riscontrati con il trattamento concomitante con Bactrimel, in particolare nei pazienti piu’anziani. I livelli sierici di digossina devono essere monitorati. Zidovudina. Zidovudina e, in misura minore, trimetoprim+sulfametoxazolo, inducono notoriamente reazioni ematologiche avverse. Pertanto vi e’ lapossibilita’ di un incremento dell’effetto farmacodinamico. I pazienti che assumono il trattamento di associazione con trimetoprim+sulfametoxazolo e zidovudina devono essere monitorati per la tossicita’ ematologica e puo’ essere necessario un aggiustamento della dose. Azatioprina e mercaptopurina Il trattamento concomitante con azatioprina o mercaptopurina puo’ aumentare il rischio di reazioni avverse ematologiche, in particolare nei pazienti che assumono trimetoprim+sulfametoxazolo per un lungo periodo di tempo o che hanno un rischio aumentato di carenza di acido folico. Devono pertanto essere considerate alternative a trimetoprim+sulfametoxazolo per i pazienti che assumono azatioprina o mercaptopurina. Se trimetoprim+sulfametoxazolo viene somministrato in combinazione con azatioprina o mercaptopurina, i pazienti devono esseremonitorati per le reazioni avverse ematologiche. Medicinali iperkaliemici A causa degli effetti di risparmio del potassio di trimetoprim+sulfametoxazolo, occorre porre cautela quando trimetoprim+sulfametoxazolo viene somministrato contemporaneamente ad altri medicinali che possono aumentare il potassio sierico, come gli ACE inibitori, i bloccanti dei recettori dell’angiotensina, i diuretici risparmiatori di potassioe il prednisolone. Il monitoraggio regolare del potassio sierico e’ raccomandato in particolare nei pazienti con sottostanti disturbi dellaconcentrazione del potassio, con funzionalita’ renale compromessa o pazienti che assumono alte dosi di trimetoprim +sulfametoxazolo (vedereil paragrafo 4.4). Si prevede che prednisolone riduca il verificarsi di iperkaliemia indotta da trimetoprim in quanto l’effetto mineralcorticoide esercitato sui tubuli distali dal trattamento glucocorticoide determina una kaliuresi transitoria acuta. Tuttavia, in uno studio retrospettivo, l’iperkaliemia si e’ sviluppata nel 39% dei pazienti trattati con trimetoprim-sulfametoxazolo piu’ prednisolone rispetto allo 0% (nessuno) dei pazienti trattati con trimetoprim- sulfametoxazolo da solo. L’ipotesi degli autori era che l’aumento dell’incidenza di iperkaliemia potesse essere correlato all’effetto catabolico del prednisoloneco- somministrato nei pazienti con escrezione ridotta del potassio indotta da trimetoprim.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati piu’ comuni sono eruzioni cutanee e disturbigastrointestinali. Sono state segnalate gravi reazioni avverse cutanee (SCAR), sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedere il paragrafo 4.4). Reazioni avverse segnalate nellapopolazione generale dei pazienti trattati con trimetoprim e sulfametoxazolo. Infezioni e infestazioni. Non comune: infezioni fungine qualicandidiasi. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rara: leucopenia,granulocitopenia, trombocitopenia, anemia megaloblastica, anemia emolitica/ autoimmune, anemia aplastica; molto rara: agranulocitosi, pancitopenia, metaemoglobinemia, eosinofilia (associate a dress). Disturbi del sistema immunitario. Molto rara: reazioni da ipersensibilit? come febbre, edema angioneurotico, reazioni anafilattiche, malattia da siero. Periarterite nodosa. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rara: ipoglicemia; molto rara: aumento del potassio sierico. Disturbi psichiatrici. Molto rara: allucinazioni. Patologie del sistema nervoso.Non comune: convulsioni; rara: neuropatia (incluse neurite perifericae parestesia); molto rara: meningite asettica o sintomi simili alla meningite, atassia. Patologie dell’occhio. Molto rara: uveite. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Molto rara: tinnito, vertigine. Patologie cardiache. Molto rara: miocardite allergica. Patologie vascolari.Molto rara: porpora, porpora di henoch-schoenlein, vasculite necrotizzante, granulomatosi con poliangioite; non nota: vasculite, poliarterite nodosa. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito; non comune: diarrea, colite pseudomembranosa; rara: stomatite, glossite, dolore addominale; non nota: pancreatite acuta. Patologie epatobiliari. Comune: transaminasi aumentate; non comune: bilirubina aumentata, epatite; rara: colestasi; molto rara: necrosi epatica; non nota: sindrome del dotto biliare evanescente. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione fissa da farmaci, dermatite esfoliativa, eruzione cutanea, eruzione maculopapulosa, esantema morbilliforme, eritema, prurito; non comune: orticaria; molto rara: fotosensibilit?, eritema multiforme, sindrome di stevensjohnson, necrolisi epidermica tossica(sindrome di lyell), eruzione cutanea con eosinofilia e sintomi sistemici indotta da farmaco (dress); non nota: dermatosi neutrofila febbrile acuta (sindrome di sweet). Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connettivo. Molto rara: rabdomiolisi; non nota: artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Comune: azoto ureico ematicoaumentato, creatinina sierica aumentata; non comune: funzionalit? renale compromessa; rara: cristalluria; molto rara: nefrite interstiziale, aumentata produzione di urina (vedere il paragrafo 4.4). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto rara: infiltrati polmonari, tosse, dispnea. Esami diagnostici. Non nota: iperkaliemia, iponatremia. Descrizione di reazioni avverse selezionate: la maggior parte delle alterazioni ematologiche osservate sono state di lieve entita’, asintomatiche e reversibili dopo interruzione della terapia. Come con tutti i medicinali, possono verificarsi reazioni allergiche in pazienti ipersensibili ai componenti del medicinale. Le reazioni cutanee piu’ comuni osservate con l’uso di Bactrimel sono state generalmente di lieve entita’ e velocemente reversibili dopo interruzione della terapia. Alte dosi di trimetoprim, come quelle utilizzate nei pazienti affetti da polmonite da Pneumocystis jirovecii, inducono un aumento progressivoma reversibile delle concentrazioni sieriche di potassio in un gran numero di pazienti. Anche alle dosi raccomandate, trimetoprim puo’ causare iperkaliemia se somministrato a pazienti con alterazioni del metabolismo del potassio o compromissione renale, o in trattamento concomitante con medicinali che inducono iperkaliemia (vedere il paragrafo 4.4). In pazienti non diabetici trattati con trimetoprim-sulfametoxazolo sono stati riportati casi di ipoglicemia, solitamente dopo pochi giorni di terapia (vedere il paragrafo 4.5). I pazienti con funzionalita’ renale compromessa, malattie epatiche o malnutrizione, o quelli in trattamento con alte dosi di trimetoprim-sulfametoxazolo, sono ulteriormente ad alto rischio. Effetti di Bactrimel nei pazienti HIV-positivi: lapopolazione di pazienti HIV-positivi presenta uno spettro di reazioniavverse simile alla popolazione generale. Tuttavia, alcune reazioni avverse si verificano con una frequenza piu’ alta e con sintomi clinicidifferenti. Queste differenze riguardano le seguenti classi di organi. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia, granulocitopenia, trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia. Patologie gastrointestinali. Molto comune: anoressia, nausea, vomito, diarrea; non comune: stomatite, glossite, diarrea. Patologie epatobiliari. Molto comune: transaminasi aumentate. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea maculo-papulosa, in genere con prurito, prurito. Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: febbre solitamente associata a eruzione maculo-papulare. Esami diagnostici. Molto comune: iperkaliemia; non comune: iponatremia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: Trimetoprim e sulfametoxazolo attraversano la barriera placentare. La sicurezza dell’uso durante la gravidanza non e’ stata determinata. L’uso di trimetoprim e sulfametoxazolo durante la gravidanzadeve essere evitato, specialmente durante il primo trimestre, a meno che il potenziale beneficio per la madre non giustifichi il potenzialerischio per il feto. Uno studio osservazionale di oltre 165.000 gravidanze nella coorte di gravidanze del Quebec ha suggerito un rischio aumentato di 2,72 volte di aborto spontaneo in donne trattate con trimetoprim in combinazione con sulfametoxazolo prima della 20^a settimana di gravidanza rispetto a nessun uso di antibiotici nello stesso periodo. Uno studio osservazionale di oltre 930.000 gravidanze in Danimarca ha suggerito un rischio aumentato di 2,04 volte di aborto spontaneo dopo esposizione a trimetoprim durante il primo trimestre, che e’ un rischio di 1,41 volte superiore rispetto a nessun uso di antibiotici durante lo stesso periodo. Durante l’ultimo mese di gravidanza, i sulfamidici possono causare kernittero nel neonato rimuovendo la bilirubina dall’albumina nel plasma (vedere il paragrafo 5.2). Trimetoprim puo’ interferire con il metabolismo dell’acido folico e esperimenti su animali hanno mostrato che dosi molto alte di trimetoprim e sulfametoxazolo somministrate durante l’organogenesi producono malformazioni tipiche dell’antagonismo dell’acido folico. Si raccomanda inoltre che alle donne in gravidanza o alle donne che stanno pianificando una gravidanza siano somministrati 5 mg di acido folico al giorno mentre sono in trattamento con Bactrimel. Allattamento: sia trimetoprim che sulfametoxazolo passano nel latte materno. Anche se la quantita’ di Bactrimel ingerita da un neonato allattato con latte materno e’ piccola (vedere il paragrafo 5.2), l’esigenza della madre di essere trattata con sulfametoxazolo/trimetoprim e i benefici dell’allattamento con latte materno devono essere valutati in relazione ai potenziali rischi per il lattante. Si raccomanda particolare cautela per i bambini prematuri e quelli con deficit di G-6PD, che sono a maggior rischio di itterizia.

Forma farmaceutica

SOSPENSIONE ORALE

Scadenza

60 MESI

Confezionamento

FLACONE