DENOMINAZIONE
BENILEXA 20 MICROGRAMMI/24 ORE SISTEMA A RILASCIO INTRAUTERINO
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Contraccettivi intrauterini, sistema a rilascio intrauterino in plastica con progestinico.
PRINCIPI ATTIVI
Il principio attivo e’ il levonorgestrel. Il sistema a rilascio intrauterino contiene 52 mg di levonorgestrel. Il rilascio iniziale di levonorgestrel e’ di circa 20 microgrammi al giorno e si riduce progressivamente di circa il 60% dopo 6 anni. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Serbatoio in polidimetilsilossano (PDMS), membrana in polidimetilsilossano (PDMS), corpo a T in polietilene a bassa densita’ con 20-24% di bario solfato, filo in polipropilene, ftalocianina di rame blu.
INDICAZIONI
Contraccezione. Trattamento del sanguinamento mestruale abbondante. Benilexa puo’ essere particolarmente utile per le donne con sanguinamento mestruale abbondante che richiedono una contraccezione (reversibile).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Gravidanza accertata o presunta; malattia infiammatoria pelvica acutao ricorrente; infezioni del tratto genitale inferiore; endometrite postparto; aborto settico negli ultimi tre mesi; cervicite, displasia cervicale; tumori maligni dell’utero o della cervice sospetti o accertati; tumore epatico o altre epatopatie acute o gravi; anomalie uterine congenite o acquisite, compresi i fibromi, se deformano la cavita’ uterina; sanguinamento uterino anormale di eziologia sconosciuta; condizioni associate ad un’aumentata suscettibilita’ alle infezioni; tumori ormone-dipendenti in corso o sospetti come il cancro alla mammella (vedere paragrafo 4.4); neoplasie acute che interessano il sangue o leucemie salvo quando in remissione; malattie trofloblastiche recenti anche se i livelli di hCG rimangono elevati; ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
POSOLOGIA
Inizio del trattamento: nelle donne in eta’ fertile, Benilexa e’ inserito nella cavita’ uterina entro sette giorni dall’inizio delle mestruazioni. Puo’ essere sostituito con un nuovo sistema in qualunque momento del ciclo mestruale. Inserimento dopo il parto: per ridurre il rischio di perforazione, gli inserimenti dopo il parto devono essere rimandati fino alla completa involuzione dell’utero. Non inserire prima di 6 settimane dopo il parto. Se la paziente ha un significativo sanguinamento dopo il parto e/o dolore, prima dell’inserimento si deve escludere un’infezione o altre cause. Benilexa puo’ anche essere inserito immediatamente dopo un aborto nel primo trimestre di gravidanza. Benilexae’ efficace per sei anni nella indicazione della contraccezione e ha una dimostrata efficacia per 3 anni per l’indicazione di abbondante menorragia. Pertanto, Benilexa deve essere rimosso o sostituito dopo 6 anni di utilizzo, o prima se si ripresenta un sanguinamento mestruale abbondante o fastidioso. Se l’utilizzatrice desidera continuare ad utilizzare lo stesso metodo, un nuovo sistema puo’ essere inserito immediatamente, nel caso in cui non sia richiesta alcuna ulteriore protezione. Popolazione pediatrica Benilexa non e’ stato studiato in pazienti dieta’ inferiore ai 16 anni. Benilexa non deve essere usato prima del menarca. Compromissione epatica: Benilexa e’ controindicato nei pazienti con tumore epatico o altre epatopatie acute o gravi (vedere paragrafo 4.3). Istruzioni per l’uso e la manipolazione: Benilexa e’ fornito in una confezione sterile che non deve essere aperta fino al momento dell’inserimento. Il prodotto deve essere maneggiato in condizioni di asepsi. Se la confezione sterile appare danneggiata, il prodotto deve essere gettato (vedere paragrafo 6.6 per le istruzioni di smaltimento). Come inserire Benilexa E’ fortemente raccomandato che Benilexa venga inserito esclusivamente da medici/operatori sanitari esperti nell’inserimento di un sistema a rilascio intrauterino di levonorgestrel e/o chesiano stati adeguatamente addestrati nella procedura di inserimento di un sistema a rilascio intrauterino di levonorgestrel. In caso di difficolta’ all’inserimento e/o di dolore o sanguinamento inusuali durante o dopo l’inserimento, vedere il paragrafo 4.4. Benilexa e’ fornito sterile dopo essere stato sterilizzato con ossido di etilene. Non risterilizzare. Esclusivamente monouso. Non utilizzare se la confezione interna e’ danneggiata o aperta. Inserire prima dell’ultimo giorno del mese riportato in etichetta. Benilexa e’ inserito usando l’inseritore fornito nella cavita’ uterina facendo attenzione alle seguenti istruzioni di inserimento. Le seguenti istruzioni di inserimento saranno fornite nella scatola contenente il sistema a rilascio intrauterino. Leggereattentamente le seguenti istruzioni per l’uso poiche’ potrebbero esserci delle differenze nel tipo di dispositivo per l’inserimento rispetto ad altri dispositivi intrauterini usati in precedenza. Condizioni per l’uso. 1. Nelle donne in eta’ fertile, Benilexa e’ inserito entro 7 giorni dall’inizio delle mestruazioni. Puo’ essere sostituito da un nuovo sistema in qualunque momento del ciclo. 2. E’ fortemente raccomandato che Benilexa venga inserito solo da medici/operatori sanitari che siano stati adeguatamente istruiti e che abbiano letto attentamente queste istruzioni prima di inserire Benilexa. 3. Benilexa e’ fornito in una confezione sterile che non deve essere aperta fino al momento dell’inserimento. Il prodotto deve essere maneggiato in condizioni di asepsi. Non usare se la confezione interna e’ danneggiata o aperta. 4. Conun esame ginecologico determinare la posizione (antiversione, retroversione) e le dimensioni dell’utero. Escludere gravidanza e controindicazioni. 5. Posizionare uno speculum, usare una soluzione antisettica idonea per detergere la vagina la cervice. 6. Usare dilatatori cervicali se e’ stata diagnosticata stenosi cervicale. Non forzare per superare la resistenza. Se e’ necessaria la dilatazione cervicale, considerare l’uso di analgesici e/o un blocco paracervicale. 7. Bloccare la cervice con una pinza tenaculum e applicare una leggera trazione cosi’ da allineare il canale cervicale e la cavita’ uterina. 8. Determinare la profondita’ della cavita’ uterina mediante isterometria. Se la profondita’ uterina e’ < 5,5 cm interrompere la procedura. Preparazione per l’inserimento Caricare lo stantuffo ed il dispositivo intrauterino (IUS) nel tubo di inserimento Aprire parzialmente il blister (circa 1/3 dall’estremita’ in basso) ed introdurre lo stantuffo nel tubo di inserimento. Liberare i fili dalla flangia. Tirare il filo per caricare il dispositivo intrauterino nel tubo. I bracci del dispositivo intrauterinodevono stare in posizione orizzontale, parallelamente al lato piatto della flangia. Posizionare il margine inferiore della flangia in corrispondenza del valore misurato con la sonda Posizionare la flangia blu cosi’ che il margine inferiore della flangia corrisponda al valore determinato mediante isterometria. I lati piatti della flangia devono sempre rimanere paralleli ai bracci. Questo permettera’ che i bracci si aprano correttamente nella cavita’ uterina. Regolare la posizione del dispositivo intrauterino nel tubo di inserimento: tenere fermo lo stantuffo mentre si tira il filo e si sposta il tubo per regolare la posizione del dispositivo intrauterino. Le protuberanze dei bracci laterali devono essere vicine, opposte l’una all’altra, leggermente al di sopradell’estremita’ superiore del tubo di inserimento e l’estremita’ distale del tubo deve essere allineata con il primo segno di marcatura dello stantuffo. Se il tubo non e’ allineato con il primo segno di marcatura dello stantuffo, si deve tirare il filo piu’ saldamente. Inserimento. Introdurre il dispositivo nel canale cervicale fino a che la flangia blu e’ a contatto con la cervice. Tirare l’intero dispositivo fuoridal blister, tenendo saldamente insieme lo stantuffo ed il tubo nellaposizione correttamente regolata. Introdurre l’insieme nel canale cervicale finche’ la flangia blu e’ a contatto con la cervice. Rilasciarei bracci del dispositivo intrauterino: tenendo lo stantuffo, rilasciare il filo e tirare il tubo di inserimento fino a che la sua estremita’ inferiore raggiunge il secondo segno di marcatura dello stantuffo. Spingere il dispositivo intrauterino verso il fondo Per posizionare il dispositivo intrauterino nella cavita’ uterina, spingere il tubo di inserimento simultaneamente con lo stantuffo, fino a che la flangia blu e’ di nuovo a contatto con la cervice. Benilexa e’, quindi, correttamente posizionato nella cavita’ uterina. Rilasciare il dispositivo intrauterino dal tubo nella cavita’ uterina. Senza muovere lo stantuffo, estrarre il tubo di inserimento verso l’occhiello dello stantuffo.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale. Tenere il sacchetto nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
AVVERTENZE
Esame medico: prima dell’inserimento, si deve raccogliere un’anamnesipersonale e familiare completa. L’esame medico deve essere guidato daquesto e dalle controindicazioni e avvertenze per l’uso. Il battito ela pressione sanguigna devono essere misurati ed un esame pelvico bimanuale eseguito per determinare la posizione dell’utero. La paziente deve essere visitata nuovamente sei settimane dopo l’inserimento e devono essere eseguiti ulteriori esami, laddove clinicamente indicato, adeguati alla singola donna piuttosto che come procedimento abituale. Prima dell’inserimento si deve escludere una gravidanza in atto e le infezioni genitali devono essere trattate con esito positivo. Le donne devono essere informate che Benilexa non protegge dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie a trasmissione sessuale (consultare il paragrafo sotto sulle infezioni pelviche). Le donne devono essere incoraggiate a sottoporsi a screening cervicale e della mammella in modo adeguato alla loro eta’. Condizioni in cui Benilexa puo’ essere utilizzato con cautela: Benilexa deve essere utilizzato con cautela dopo aver consultato uno specialista, o deve essere presa in considerazione la rimozione del sistema, se sussiste o se si presenta per la prima volta unadelle seguenti condizioni durante il trattamento: emicrania, emicrania focale con perdita asimmetrica della vista o altri sintomi indicativi di ischemia cerebrale transitoria; cefalea di insolita intensita’ o frequenza; ittero; aumento marcato della pressione arteriosa; neoplasie acute che interessano il sangue o leucemie in remissione; uso di unaterapia cronica con corticosteroidi; anamnesi di cisti ovariche sintomatiche funzionali; gravi arteriopatie in atto o pregresse, come ictuso infarto del miocardio; fattori di rischio gravi o multipli per malattia arteriosa; arteria trombotica o qualsiasi malattia embolica in atto; tromboembolismo venoso acuto. Benilexa deve essere usato con cautela nelle donne con cardiopatia congenita o valvulopatia a rischio di endocardite infettiva. Sanguinamenti irregolari possono mascherare sintomi e segni di una poliposi o di un tumore endometriale, ed, in questicasi, sara’ necessario prendere in considerazione tutte le misure atte a chiarire la diagnosi. In generale, le donne che usano Benilexa devono essere incoraggiate a smettere di fumare. Avvertenze e precauzioniper l’inserimento/rimozione Informazioni generali: l’inserimento e larimozione possono essere associati a un certo grado di dolore e sanguinamento. In caso di difficolta’ all’inserimento e/o di dolore o sanguinamento inusuali durante o dopo l’inserimento, devono essere immediatamente eseguite un esame medico ed un’ecografia per escludere una perforazione del corpo uterino o della cervice (vedere anche “Perforazione”). La procedura puo’ scatenare svenimenti dovuti ad una reazione vasovagale oppure convulsioni in pazienti epilettiche. Nel caso di primi segni di un attacco vaso-vagale, puo’ essere necessario interrompere l’inserimento o rimuovere il sistema. La donna deve essere mantenuta in posizione supina, la testa abbassata e le gambe sollevate in posizioneverticale, se necessario, allo scopo di ristabilire il flusso sanguigno cerebrale. Una via respiratoria deve essere mantenuta pervia; una cannula tracheale deve essere sempre a portata di mano. Una bradicardiapersistente puo’ essere controllata con atropina per via endovenosa. Se e’ disponibile ossigeno, puo’ essere somministrato. Perforazione: puo’ verificarsi perforazione del corpo o della cervice uterina, piu’ comunemente durante l’inserimento, sebbene possa non essere rilevata fino a qualche tempo dopo. Questo puo’ essere associato con dolore gravee sanguinamento persistente. Se si sospetta la perforazione il sistema deve essere rimosso il piu’ presto possibile; puo’ essere necessarioun intervento chirurgico. L’incidenza di perforazione durante o a seguito dell’inserimento di Benilexa nello studio clinico, che escludeva le donne in allattamento, e’ stata dello 0,1%. In un ampio studio di coorte, comparativo prospettico non interventistico, tra le utilizzatrici di IUS/IUD (N= 61.448 donne), l’incidenza di perforazione e’ stata di 1,3 (95% CI: 1,1-1,6) ogni 1.000 inserimenti nell’intera coorte di studio; 1,4 (95% CI: 1,1-1,8) ogni 1.000 inserimenti nella coorte di un altro LNG-IUS e 1,1 (95% CI: 0,7-1,6) ogni 1.000 inserimenti nella coorte utilizzatrice di sistema intrauterino (IUD) in rame. Lo studio ha mostrato che sia l’inserimento durante l’allattamento sia l’inserimento fino a 36 settimane dopo il parto erano associati ad un aumento del rischio di perforazione. Questi fattori di rischio erano indipendenti dal tipo di IUS/IUD inserito. Incidenza di perforazione ogni 1.000 inserimenti sull’intera coorte di studio, stratificata per allattamentoal seno e periodo intercorso dal parto all’inserimento (donne pluripare). Inserimento <=36 settimane dopo il parto. Allattamento al momentodell’inserimento: 5,6 (95% ci 3,9-7,9; n=6.047 inserimenti); non allattamento al momento dell’inserimento: 1,7 (95% ci 0,8-3,1; n=5.927 inserimenti). Inserimento >36 settimane dopo il parto. Allattamento al momento dell’inserimento: 1,6 (95% ci 0,0-9,1; n=608 inserimenti); non allattamento al momento dell’inserimento: 0,7 (95% ci 0,5-1,1; n=41.910inserimenti). L’allattamento al seno al momento dell’inserimento e l’inserimento fino a 36 settimane dopo il parto sono stati confermati come fattori di rischio anche nel sottogruppo seguito per 5 anni. Il rischio di perforazione puo’ essere aumentato in caso di inserimento post-partum (vedere paragrafo 4.2), durante l’allattamento e nelle donne con utero retroverso fisso. Deve essere effettuata un’ulteriore visita medica dopo l’inserimento seguendo la guida di cui sopra alla voce “Esame medico”, che puo’ essere adattata, come clinicamente indicato, a donne con fattori di rischio per la perforazione. Infezione pelvica: nelle utilizzatrici di dispositivi intrauterini in rame (IUDs), la frequenza di infezioni pelviche e’ piu’ elevata nel primo mese dopo l’inserimento, per diminuire successivamente. Fattori di rischio noti per la malattia infiammatoria pelvica sono partner sessuali multipli, rapporti frequenti e giovane eta’. L’infezione pelvica puo’ avere gravi conseguenze in quanto puo’ compromettere la fertilita’ ed aumentare il rischio di gravidanza ectopica. Come con altre procedure ginecologiche o chirurgiche, a seguito dell’inserimento del sistema a rilascio intrauterino si puo’ verificare una grave infezione o sepsi (inclusa la sepsi streptococcica di gruppo A), sebbene sia estremamente raro. Per le donne che usano Benilexa con sintomi e segni indicativi di infezioni pelviche, sono consigliati esami batteriologici ed un attento monitoraggioanche con sintomi moderati, e si consiglia di iniziare un’appropriataterapia antibiotica.
INTERAZIONI
Il metabolismo dei progestinici puo’ essere aumentato dall’uso concomitante di sostanze in grado di indurre gli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci, in particolare gli enzimi del citocromo P450, come gli anticonvulsivanti (ad es. fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e gli antinfettivi (ad es. griseofulvina, rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz). D’altro canto, sostanze in grado di inibire gli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci (ad es. itraconazolo, ketoconazolo) possono aumentare le concentrazioni sieriche di levonorgestrel. L’effetto di questi medicinali sull’efficacia contraccettivadi Benilexa non e’ noto, ma non si ritiene essere di particolare rilievo in considerazione del meccanismo d’azione locale.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati sono piu’ comuni durante i primi mesi dopo l’inserimento, e diminuiscono con l’uso prolungato. Effetti indesiderati molto comuni (che si verificano in piu’ del 10% delle utilizzatrici)includono sanguinamento uterino/vaginale compresi spotting, oligomenorrea, amenorrea (vedere paragrafo 5.1) e cisti ovariche benigne. La frequenza di cisti ovariche benigne dipende dal metodo diagnostico utilizzato, e negli studi clinici sono stati diagnosticati follicoli ingrossati nel 12% dei soggetti che usano un sistema a rilascio intrauterinodi levonorgestrel. La maggior parte dei follicoli sono asintomatici esi risolvono entro tre mesi. La tabella sotto riporta le reazioni avverse, classificate per sistemi e organi secondo MedDRA (MedDRA SOCs). Le frequenze sono basate su dati provenienti da studi clinici. Infezioni e infestazioni. Molto comune: infezioni batteriche vaginali, infezioni micotiche vulvovaginali. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilita’, comprese eruzione cutanea, orticaria ed angioedema. Disturbi psichiatrici. Comune: umore, depresso, nervosismo, diminuzionedella libido. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, emicrania, presincope; non comune: sincope. Patologie vascolari. Comune: capogiro. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore/disagio addominale, nausea, distensione addominale, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: acne; non comune: alopecia, irsutismo, prurito, eczema, cloasma/iperpigmentazione della cute; raro: eruzione cutanea, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore lombare. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Molto comune: sanguinamento uterino/vaginale compresi spotting, oligomenorrea, amenorrea, cisti ovariche benigne; comune: dolore pelvico, dismenorrea, perdite vaginali, vulvovaginiti, dolore/fastidio mammario, dispareunia, spasmo dell’utero; non comune: perforazione uterina*, malattia infiammatoria, pelvica, endometrite,cervicite, striscio del pap test normale, classe ii. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non comune: gravidanza ectopica. Patologie sistemiche e condizioni del sito di somministrazione. Molto comune: dolore procedurale, sanguinamento procedurale; comune: espulsionedel dispositivo contraccettivo intrauterino; non comune: edema. Esamidiagnostici. Comune: aumento di peso. *Questa frequenza si basa su unampio studio di coorte prospettico comparativo non interventistico nelle utilizzatrici di IUS/IUD il quale ha mostrato che l’allattamento seno al momento dell’inserimento e l’inserimento, fino a 36 settimane dopo il parto sono fattori di rischio indipendenti di perforazione” (vedere paragrafo 4.4). Infezioni ed infestazioni: casi di sepsi (inclusala sepsi streptococcica di gruppo A) sono stati riportati a seguito dell’inserimento di sistemi a rilascio intrauterini (vedere paragrafo 4.4). Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali: quando si instaurauna gravidanza in una donna con Benilexa in situ , il rischio relativo di gravidanza ectopica e’ aumentato (vedere “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego” e “Fertilita’, gravidanza e allattamento”). Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: sono stati segnalati casi di cancro alla mammella nelle utilizzatrici di sistemi a rilascio intrauterini di levonorgestrel (frequenza non nota, vedere paragrafo 4.4). In associazione con la procedura di inserimento o di rimozione di Benilexa sono state segnalate le seguenti reazioni avverse: dolore, sanguinamento, reazione vaso-vagale correlata all’inserimento con capogiro o sincope (vedere paragrafo 4.4). La procedura puo’ anche scatenare una crisi convulsiva in pazienti epilettiche. Segnalazione dellereazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l’uso di Benilexa e’ controindicato in caso di gravidanzaaccertata o presunta. Se si instaura una gravidanza in una donna con Benilexa in situ, si deve escludere una gravidanza ectopica (vedere paragrafo 4.4), il sistema deve essere rimosso e bisogna prendere in considerazione l’interruzione della gravidanza in quanto c’e’ un alto rischio di complicazioni per la gravidanza (aborto, infezioni e sepsi). La rimozione di Benilexa o l’esplorazione uterina possono indurre un aborto spontaneo. Se queste procedure non sono possibili o se la donna desidera proseguire la gravidanza, la donna deve essere informata dei rischi e, di conseguenza, queste gravidanze devono essere strettamente monitorate. La donna deve essere istruita in merito alla necessita’ diriferire tutti i sintomi indicativi di complicanze gravidiche, come dolori addominali crampiformi con febbre. Esposizione locale a levonorgestrel: devono essere tenuti in considerazione i possibili effetti virilizzanti sul feto a causa della somministrazione intrauterina e dell’esposizione locale all’ormone. L’esperienza clinica circa l’esito di gravidanze con sistemi a rilascio intrauterini di levonorgestrel i n situ e’ limitata a causa della sua elevata efficacia contraccettiva, ma la donna deve essere informata che, ad oggi, non vi sono evidenze di anomalie congenite causate dall’uso locale di sistemi a rilascio intrauterini di levonorgestrel nei casi in cui la gravidanza e’ stata portata a termine con il sistema di rilascio intrauterino in situ. Allattamento: Levonorgestrel viene escreto in piccole quantita’ nel latte materno dopo l’uso di sistemi a rilascio intrauterini di levonorgestrel. Dal momento che non vi e’ nessun rischio per il bambino, l’allattamento puo’ essere continuato durante l’uso di Benilexa. E’ stato riportato raramente sanguinamento uterino in donne che utilizzano un sistema di rilascio intrauterino di levonorgestrel durante l’allattamento. Fertilita’: l’uso del sistema a rilascio intrauterino di levonorgestrel non compromette la fertilita’ futura della donna, dopo la rimozione del sistema intrauterino.
Forma farmaceutica
SISTEMA A RILASCIO INTRAUTERINO
Scadenza
60 MESI
Confezionamento
BLISTER