DENOMINAZIONE
BOTINERO COMPRESSE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
ACE inibitori e bloccanti del canale del calcio.
PRINCIPI ATTIVI
BOTINERO 4 mg/5 mg compresse: ogni compressa contiene 4 mg di perindopril tert-butilamina (pari a 3,34 mg di perindopril) e 5 mg di amlodipina (come besilato). BOTINERO 4 mg/10 mg compresse: ogni compressa contiene 4 mg di perindopril tert-butilamina (pari a 3,34 mg di perindopril) e 10 mg di amlodipina (come besilato). BOTINERO 8 mg/5 mg compresse: ogni compressa contiene 8 mg di perindopril tert-butilamina (pari a6,68 mg di perindopril) e 5 mg di amlodipina (come besilato). BOTINERO 8 mg/10 mg compresse: ogni compressa contiene 8 mg di perindopril tert-butilamina (pari a 6,68 mg di perindopril) e 10 mg di amlodipina (come besilato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Cellulosa microcristallina tipo 200XLM; cellulosa microcristallina tipo 112; sodio amido glicolato tipo A; silice colloidale anidra; magnesio stearato.
INDICAZIONI
BOTINERO e’ indicato come terapia sostitutiva per il trattamento dell’ipertensione essenziale e/o della malattia coronarica stabile in pazienti gia’ controllati con perindopril e amlodipina, somministrati separatamente allo stesso dosaggio.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Relative a perindopril: ipersensibilita’ al perindopril o ad un qualsiasi altro ACE inibitore; anamnesi di angioedema associato ad una precedente terapia con ACE inibitori; angioedema ereditario o idiopatico; secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6); uso concomitante con medicinali contenenti aliskiren nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1); uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan BOTINERO non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5). Relative ad amlodipina: grave ipotensione; ipersensibilita’ all’amlodipina o ad un derivato delle diidropiridine; shock, incluso shock cardiogenico; ostruzione dell’efflusso ventricolare sinistro (ad esempio, stenosi aortica di grado elevato); insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto miocardico acuto. Relative a BOTINERO: tutte le controindicazioni legate a ciascun componente singolo, come elencate sopra, devono applicarsi anche all’associazione fissa di BOTINERO. Ipersensibilita’ ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1.
POSOLOGIA
La combinazione a dose fissa non e’ adatta per la terapia iniziale. Se e’ necessario un cambiamento della dose, i singoli componenti devonoessere titolati individualmente. Posologia. Uso orale. Una compressa al giorno in dose singola, da assumere preferibilmente al mattino e comunque prima di un pasto. Popolazioni speciali. Pazienti con compromissione renale e pazienti anziani (vedere paragrafi 4.4 e 5.2): negli anziani e nei pazienti con compromissione renale l’eliminazione del perindoprilato e’ ridotta. Pertanto, l’abituale follow-up medico includera’ un frequente monitoraggio della creatinina e del potassio. BOTINERO puo’ essere somministrato in pazienti con clearance della creatinina >=60 ml/min e non e’ adatto a pazienti con clearance della creatinina <60 ml/min. In questi pazienti si raccomanda una titolazione individuale della dose con i singoli componenti. Amlodipina usata a dosaggi analoghi in pazienti anziani e giovani e’ ugualmente ben tollerata. Nei pazienti anziani si raccomandano i dosaggi normalmente utilizzati, ma l’aumento di dosaggio va considerato con cautela. Modificazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina non sono correlate al grado di compromissione renale. Amlodipina non e’ dializzabile. L’uso concomitante di perindopril con aliskiren e’ controindicato nei pazienti con compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1). Pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi4.4 e 5.2): non sono stati stabiliti dosaggi specifici per pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata; pertanto la scelta del dosaggio deve essere effettuata con cautela e deve partire dal dosaggiopiu’ basso. Per individuare la dose ottimale di inizio e la dose di mantenimento in questi pazienti si raccomanda una titolazione individuale della dose con i singoli componenti. La farmacocinetica di amlodipina non e’ stata studiata nei pazienti con insufficienza epatica grave;pertanto, in questi pazienti il trattamento con amlodipina deve essere iniziato con il dosaggio piu’ basso, seguito da un graduale aggiustamento del dosaggio. Popolazione pediatrica BOTINERO non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti poiche’ in questa fascia di eta’ l’efficacia e la tollerabilita’ di perindopril e amlodipina in associazione non sono state stabilite.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce e dall’umidita’. Questo medicinale non richiede alcuna condizione speciale di temperatura di conservazione.
AVVERTENZE
Tutte le avvertenze legate a ciascun componente singolo, come elencate sotto, devono applicarsi anche all’associazione fissa BOTINERO. Relative a perindopril. Ipersensibilita’/Angioedema: in pazienti trattati con ACE inibitori, incluso perindopril, e’ stato riferito raramente angioedema del volto, delle estremita’, delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe (vedere paragrafo 4.8), chepuo’ manifestarsi in qualsiasi momento nel corso della terapia. In questi casi, BOTINERO deve essere immediatamente sospeso e deve essere iniziato un adeguato monitoraggio, che deve essere continuato fino allacompleta remissione dei sintomi. In quei casi in cui il gonfiore sia limitato al volto e alle labbra la condizione generalmente si risolve senza trattamento, anche se gli antistaminici sono stati utili nel dare sollievo ai sintomi. L’angioedema associato a edema laringeo puo’ essere fatale. Laddove vi e’ coinvolgimento della lingua, della glottideo della laringe, che puo’ causare ostruzione delle vie aree, deve essere immediatamente somministrata terapia di emergenza, che puo’ includere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervieta’ delle vie aree. Il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo medico fino a completa e confermata remissione dei sintomi. I pazienti con un’anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACEinibitori possono essere a rischio maggiore di angioedema durante il trattamento con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.3). In pazienti trattati con ACE inibitori e’ stato riferito raramente angioedema intestinale. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea e vomito); in alcuni casi non c’era stato precedente angioedema facciale e i livelli di esterasi C-1 erano normali. L’angioedema venivadiagnosticato tramite procedure che includevano TC addominale o ecografia o tramite chirurgia e i sintomi si sono risolti con l’interruzione della terapia con ACE inibitore. L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti in terapia con ACEinibitori che presentano dolore addominale (vedere paragrafo 4.8). L’uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan e’ controindicato in considerazione dell’aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di perindopril. Il trattamento con perindopril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). L’uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo’ determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficolta’ respiratorie) (vedere paragrafo 4.5). Occorre cautela nell’iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta gia’ assumendo un ACE-inibitore. Reazioni anafilattoidi durante l’aferesi delle lipo-proteine a bassa densita’ (LDL): raramente i pazienti trattati con ACE inibitori durante aferesi delle lipo-proteine a bassa densita’ (LDL) con destrano solfato hanno manifestato reazioni anafilattoidi pericolose per la vita. Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE inibitori prima di ciascuna aferesi. Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione: i pazienti trattati con ACE inibitori durante il trattamento con desensibilizzazione (ades. veleno di imenotteri) hanno manifestato reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate quando gli ACE inibitori venivano temporaneamente sospesi, ma sono ricomparse in caso di somministrazione accidentale. Neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia/anemia: in pazienti trattati con ACE inibitori sono state riferite neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. In pazienti con funzione renale normale e nessun altro fattore di complicazione,la neutropenia si verifica raramente. Perindopril deve essere usato con estrema cautela in pazienti con malattia vascolare del collagene, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o un’associazione di questi fattori di complicazione, in particolare se vi e’ una preesistente compromissione della funzione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato gravi infezioni, che in pochi casi non hanno risposto a terapia antibiotica intensiva. Se perindopril viene usato in questi pazienti, si consiglia il monitoraggio periodico del numero di globuli bianchi e i pazienti devono essere avvertiti di riferire qualsiasi segno di infezione (ad es. mal di gola, febbre). Gravidanza: la terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno chenon sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi4.3 e 4.6). Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita’renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non e’ pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco e’ considerata assolutamente necessaria, cio’ deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita’ renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
INTERAZIONI
Relative a perindopril. Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3). Doppio blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): i dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’usocombinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, e’ associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita’ renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l’uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e’ controindicato poiche’ aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Uso concomitante non raccomandato. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l’uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo’ determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo4.4). Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene il potassio sierico simantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con perindopril si puo’ sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride),gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare perindopril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quantoe’ noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l’amiloride., L’associazione di perindopril con i farmaci sopracitati non e’ pertanto raccomandata. Se e’ indicato l’uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente ilpotassio sierico. Ciclosporina: durante l’uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo’ manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l’uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo’ manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Litio: aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita’ del litio (graveneurotossicita’) sono stati riscontrati durante la somministrazione concomitante di litio e ACE-inibitori. L’associazione di perindopril con litio non e’ raccomandata. Se l’associazione si dimostra necessaria,si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli plasmatici di litio(vedere paragrafo 4.4). Estramustina: rischio di aumento degli effetti avversi quali edema angioneurotico (angioedema). Uso concomitante che richiede particolare attenzione. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) incluso acido acetilsalicilico >= 3 g/die: quando gli ACE inibitori vengono somministrati simultaneamente con farmaci antinfiammatori non steroidei (ad esempio, acido acetilsalicilico a regimi di dosaggio antinfiammatorio, inibitori della COX-2 e FANS non selettivi), puo’ verificarsi un’attenuazione dell’effetto antipertensivo. L’uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo’ portare ad un aumento del rischio di peggioramento della funzionalita’ renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta, e ad un aumento del potassio sierico, in particolare in pazienti con preesistente compromissione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela, in particolare nei pazientianziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalita’ renale dopo l’inizio della terapia concomitante, e successivamente a intervalli regolari. Agenti antidiabetici (insulina, sulfonamidi ipoglicemizzanti): l’uso di inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina puo’ aumentare l’effetto ipoglicemico nei pazienti diabetici trattati con insulina o con sulfonamidi ipoglicemizzanti. L’insorgenza di episodi ipoglicemici e’ molto rara (c’e’ probabilmente un miglioramento della tolleranza al glucosio con una conseguente riduzione delle necessita’ di insulina). Uso concomitante da prendere sotto sorveglianza. Diuretici: i pazienti in terapia con diuretici e in particolare quellicon deplezione di volume e/o sali possono manifestare un’eccessiva riduzione nella pressione arteriosa dopo l’inizio della terapia con un ACE inibitore. La possibilita’ di effetti ipotensivi puo’ essere ridotta con l’interruzione del diuretico, espandendo la volemia o aumentando l’assunzione di sale prima di iniziare la terapia con dosi basse e progressive di perindopril. Simpaticomimetici: gli agenti simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE inibitori. Oro: reazioni nitroidi (i cui sintomi includono rossore del volto, nausea, vomito e ipotensione) sono stati riferiti raramente in pazienti in terapia concomitante con oro iniettabile (sodio aurotiomalato) e ACE inibitori incluso perindopril. Relative ad amlodipina. Uso concomitante non raccomandato. Dantrolene: negli animali, sono stati osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a iperkaliemia in seguito a somministrazione di verapamil e dantrolene per viaendovenosa. A causa del rischio di iperkaliemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitante di bloccanti dei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti a ipertermia maligna e nel trattamento dell’ipertermia maligna. Uso concomitante che richiede particolare attenzione. Inibitori di CYP3A4: l’uso concomitante di amlodipina con inibitori del CYP3A4 potenti o moderati (inibitori della proteasi, antifungini azolici, macrolidi quali eritromicina o claritromicina,verapamil o diltiazem, ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir) puo’ causare un aumento significativo dell’esposizione all’amlodipina. Il significato clinico di queste variazioni farmacocinetiche puo’ essere piu’ pronunciato negli anziani. Pertanto possono essere necessari un monitoraggio clinico e un aggiustamento del dosaggio.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. Perindopril: il profilo di sicurezza di perindopril e’ in linea con il profilo di sicurezza degli ACE inibitori. Gli eventi avversi piu’ frequenti riportati nei trial clinici e osservati sono: capogiri, mal di testa, parestesia, vertigini, disturbi visivi, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale,costipazione, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea, vomito, prurito,eruzioni cutanee, crampi muscolari, e astenia. Amlodipina: le reazioni avverse piu’ comunemente riportate durante il trattamento sono sonnolenza, capogiri, mal di testa, palpitazioni, vampate di calore, doloreaddominale, nausea, gonfiore alle caviglie, edema e affaticamento. Tabulazione degli effetti indesiderati: in corso di trattamento con perindopril o amlodipina somministrati separatamente, sono stati segnalatii seguenti effetti indesiderati classificati secondo la classificazione MedDRA per classe di organi e in base alle seguenti classi di frequenza: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>= 1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei datidisponibili). All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effettiindesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravita’. Patologie del sistema emolinfopoietico. Eosinofilia. Perindopril: non comune*. Leucopenia/neutropenia (vedere paragrafo 4.4). Amlodipina: molto raro; Perindopril: molto raro. Agranulocitosi o pancitopenia (vedereparagrafo 4.4). Perindopril: molto raro. Trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4). Amlodipina: molto raro; Perindopril: molto raro. Anemia emolitica in pazienti con una deficienza congenita di G6PDH (vedere paragrafo 4.4). Perindopril: molto raro. Riduzione dell’emoglobina e dell’ematocrito. Perindopril: molto raro. Disturbi del sistema immunitario.Reazioni allergiche. Amlodipina: molto raro; Perindopril: non comune.Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Iperglicemia. Amlodipina: molto raro. Ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4 e 4.5). Perindopril: non comune*. Iperkaliemia, reversibile alla sospensione (vedere paragrafo 4.4). Perindopril: non comune*. Iponatriemia. Perindopril: non comune*. Disturbi psichiatrici. Insonnia. Amlodipina: non comune; Cambiamenti d’umore (inclusa ansia). Amlodipina: non comune; Perindopril: non comune. Disturbi del sonno. Perindopril: non comune. Depressione. Amlodipina: non comune; Perindopril: non comune. Confusione. Amlodipina: raro; Perindopril: molto raro. Patologie del sistema nervoso. Sonnolenza (specialmente all’inizio del trattamento). Amlodipina: comune; Perindopril: non comune. Capogiri (specialmente all’inizio del trattamento). Amlodipina: comune; Perindopril: comune. Cefalea (specialmente all’inizio del trattamento). Amlodipina: comune; Perindopril: comune. Tremore. Amlodipina: non comune. Ipoestesia. Amlodipina: non comune. Parestesia. Amlodipina: non comune; Perindopril: comune. Ipertonia. Amlodipina: molto raro. Neuropatia periferica. Amlodipina: molto raro. Vertigini. Perindopril: comune. Disgeusia. Amlodipina: non comune; Perindopril: comune. Sincope. Amlodipina: non comune; Perindopril: non comune*. Patologie dell’occhio. Disturbi della visione (inclusa diplopia). Amlodipina: non comune; Perindopril: comune. Patologie dell’orecchio e dellabirinto. Tinnito. Amlodipina: non comune; Perindopril: comune. Patologie endocrine. Sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH). Perindopril: raro. Patologie cardiache. Palpitazioni. Amlodipina: comune; Perindopril: non comune*. Sincope. Amlodipina: non comune. Dolore da angina. Amlodipina: raro. Angina pectoris. Perindopril: molto raro. Infarto miocardico, possibilmente secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti a rischio elevato (vedere paragrafo 4.4). Amlodipina: molto raro; Perindopril: molto raro. Aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale). Amlodipina: molto raro; Perindopril: molto raro. Patologie vascolari. Vampate. Amlodipina: comune. Rossore. Perindopril: raro. Ipotensione (ed effetti correlati all’ipotensione). Amlodipina: non comune; Perindopril: comune. Ictus possibilmente secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti a rischio elevato (vedere paragrafo 4.4). Perindopril: molto raro. Vasculite. Amlodipina: molto raro; Perindopril: non comune*. Fenomeno di Raynaud. Perindopril: non nota. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Dispnea. Amlodipina: non comune; Perindopril: comune. Rinite. Amlodipina: non comune; Perindopril: molto raro. Tosse. Amlodipina: molto raro; Perindopril: comune. Broncospasmo. Perindopril: non comune. Polmonite eosinofila. Perindopril: molto raro. Patologie gastrointestinali. Iperplasia gengivale. Amlodipina: molto raro. Dolore addominale, nausea. Amlodipina: comune; Perindopril: comune. Vomito. Amlodipina: non comune; Perindopril: comune. Dispepsia. Amlodipina: noncomune; Perindopril: comune. Abitudini intestinali alterate. Amlodipina: non comune. Secchezza delle fauci. Amlodipina: non comune; Perindopril: non comune. Disgeusia. Perindopril: comune. Diarrea, costipazione. Amlodipina: non comune; Perindopril: comune. Pancreatite. Amlodipina: molto raro; Perindopril: molto raro. Gastrite. Amlodipina: molto raro.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Considerati gli effetti dei singoli componenti di questa associazionesulla gravidanza e l’allattamento: BOTINERO non e’ raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. BOTINERO e’ controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. BOTINERO non e’ raccomandato durante l’allattamento. Pertanto deve essere presa una decisione se interrompere l’allattamento o interrompere BOTINERO tenendo conto dell’importanza di questa terapia per la madre. Gravidanza. Relative a perindopril: l’uso degli ACE inibitori non e’ raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE inibitori e’ controindicato durante il 2. e 3. trimestre di gravidanza(vedi paragrafi 4.3 e 4.4). L’evidenza epidemiologica riguardo il rischio di teratogenicita’ a seguito dell’esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza, non e’ stata conclusiva; comunque, non si puo’ escludere un piccolo aumento del rischio. Le pazienti che intendono programmare una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, che possiedano un comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che il proseguimento dellaterapia con ACE inibitori non sia considerata essenziale. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, deve essere intrapresa una terapia alternativa. E’ noto che negli esseri umani, l’esposizione ad una terapia di ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre induce fetotossicita’ (diminuita funzionalita’ renale, oligoidramnios, ritardo nella ossificazione del cranio) e tossicita’ neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). (Vedere paragrafo 5.3). Se si fosse verificata un’esposizione ad ACE inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita’ renale e del cranio. I neonati di madri che hanno assunto ACE inibitori devono essere posti sotto attenta osservazione per l’ipotensione (vedi paragrafi 4.3 e 4.4). Relative ad amlodipina: nell’uomo, la sicurezza di amlodipina durante la gravidanza non e’ stata stabilita. Negli studi animali, a dose elevate e’ stata osservata tossicita’ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). L’uso in gravidanza e’ raccomandato solo se non esistono alternative piu’ sicure e quando la malattia stessa comporta un rischio maggiore per la madre e per il feto. Allattamento. Relative a perindopril: poiche’ non sono disponibili informazioni sull’uso di perindopril durante l’allattamento, BOTINERO non e’ raccomandato ed e’ preferibile ricorrere a trattamenti alternativi con profilo di sicurezza meglio stabilito durante l’allattamento al seno, specialmente quando si allatta un neonato o un neonato pretermine. Relative ad amlodipina: l’amlodipina viene escreta nel latte materno. La percentuale della dose materna ricevuta dal neonato e’ stata stimata con un intervallo interquartile del 3 – 7%, con un massimo del 15%. L’effetto dell’amlodipina sui neonati non e’ noto. Bloccanti dei canali del calcio simili del tipo della diidropiridina vengono escreti nel latte materno. Si deve prendere una decisione se continuare/interrompere l’allattamento o continuare/interrompere la terapia con amlodipina tenendo conto del beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia con amlodipina per la madre. Fertilita’: in pazienti trattati con bloccanti dei canali calcio, sono state riportate alterazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita’. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilita’ maschile (vedereparagrafo 5.3).
Forma farmaceutica
COMPRESSE
Scadenza
24 MESI
Confezionamento
BLISTER