BRILIQUE 56CPR RIV 60MG

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DENOMINAZIONE

BRILIQUE 60 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiaggreganti piastrinici, esclusa l’eparina.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene 60 mg di ticagrelor. Brilique contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioe’ essenzialmente “senza-sodio”. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: mannitolo (E421), calcio idrogeno fosfato diidrato, magnesio stearato (E470b), sodio amido glicolato tipo A, idrossipropilcellulosa (E463). Rivestimento della compressa: titanio diossido (E171), ossido di ferro nero (E172), ossido di ferro rosso (E172), macrogol 400, ipromellosa (E464).

INDICAZIONI

Brilique, in co-somministrazione con acido acetilsalicilico (ASA), e’indicato per la prevenzione di eventi aterotrombotici in pazienti adulti con sindrome coronarica acuta (SCA) o storia di infarto miocardico(IM) ed un alto rischio di sviluppare un evento aterotrombotico (vedere paragrafi 4.2 e 5.1).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.8). Sanguinamento patologico in atto. Storia clinica di emorragia intracranica (vedere paragrafo 4.8). Compromissione della funzionalita’ epatica severa (vedereparagrafi 4.2, 4.4 e 5.2). Co-somministrazione di ticagrelor con forti inibitori del CYP3A4 (per es. ketoconazolo, claritromicina, nefazodone, ritonavir e atazanavir), poiche’ la co-somministrazione puo’ portare ad un incremento sostanziale dell’esposizione a ticagrelor (vedere paragrafo 4.5).

POSOLOGIA

Posologia: i pazienti in trattamento con Brilique devono anche assumere quotidianamente una bassa dose di mantenimento di ASA compresa tra 75 e 150 mg, a meno che non sia specificatamente controindicato. Sindromi coronariche acute: il trattamento con Brilique deve essere iniziato con una singola dose da carico da 180 mg (due compresse da 90 mg) e proseguito successivamente con 90 mg due volte al giorno. Il trattamento con Brilique 90 mg due volte al giorno e’ raccomandato per 12 mesi nei pazienti con SCA, a meno che l’interruzione della terapia sia clinicamente indicata (vedere paragrafo 5.1). Storia di infarto miocardico: Brilique 60 mg due volte al giorno e’ la dose raccomandata quando e’richiesto un trattamento prolungato dei pazienti con una storia di IMdi almeno un anno e un alto rischio di un evento aterotrombotico (vedere paragrafo 5.1). Il trattamento puo’ essere iniziato senza interruzione come terapia di continuazione dopo il trattamento iniziale di un anno con Brilique 90 mg o un’altra terapia con un inibitore del recettore per l’adenosina difosfato (ADP) nei pazienti con SCA con un alto rischio di un evento aterotrombotico. Il trattamento puo’ essere inoltre iniziato fino a 2 anni dall’IM, o entro un anno dopo l’interruzione del precedente trattamento con un inibitore del recettore per l’ADP. Ci sono dati limitati sull’efficacia e sicurezza di ticagrelor oltre i 3 anni di trattamento prolungato. Se e’ necessario un cambio di terapia, la prima dose di Brilique deve essere somministrata 24 ore dopo l’ultima dose dell’altro medicinale antipiastrinico. Dose dimenticata: devono anche essere evitate interruzioni nella continuita’ del trattamento. Il paziente che dimentica una dose di Brilique deve assumere solo una compressa (la dose successiva) all’orario stabilito. Popolazioni speciali. Anziani: non e’ richiesto alcun aggiustamento della dose negli anziani (vedere paragrafo 5.2). Compromissione renale: non e’ necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2). Compromissione epatica: ticagrelor non e’stato studiato nei pazienti con compromissione epatica severa e pertanto il suo utilizzo in questi pazienti e’ controindicato (vedere paragrafi 4.3). Limitate informazioni sono disponibili nei pazienti con compromissione epatica moderata. In questi pazienti, non e’ raccomandato alcun aggiustamento della dose, ma ticagrelor deve essere usato con cautela (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Non e’ necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di ticagrelor nei bambini al di sotto dei 18 anni non sono state stabilite. Non vi e’ un uso rilevante di ticagrelor nei bambini con anemia falciforme (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). Modo di somministrazione: per usoorale. Brilique puo’ essere somministrato durante i pasti o lontano dai pasti. Per i pazienti che non sono in grado di deglutire la(e) compressa(e) intera(e), le compresse possono essere frantumate in una polvere fine, mescolate in mezzo bicchiere d’acqua e bevute immediatamente. Il bicchiere deve essere sciacquato con un ulteriore mezzo bicchiered’acqua ed il contenuto bevuto. La miscela puo’ inoltre essere somministrata attraverso un sondino naso-gastrico (CH8 o piu’ grande). Dopo la somministrazione della miscela e’ importante irrigare il sondino naso-gastrico con acqua.

CONSERVAZIONE

Questo prodotto medicinale non richiede condizioni speciali per la conservazione.

AVVERTENZE

Rischio di sanguinamento: l’utilizzo di ticagrelor in pazienti con noto aumento del rischio emorragico deve essere bilanciato rispetto al beneficio in termini di prevenzione degli eventi aterotrombotici (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Se clinicamente indicato, ticagrelor deve essere usato con cautela nei seguenti gruppi di pazienti: pazienti con predisposizione al sanguinamento (per es., dovuto a trauma recente, intervento chirurgico recente, disturbi della coagulazione, sanguinamento gastrointestinale in fase attiva o recente) o che sono a maggior rischio di trauma. L’uso di ticagrelor e’ controindicato in pazienti con sanguinamento patologico attivo, in quelli con anamnesi di emorragia intracranica ed in pazienti con compromissione della funzionalita’ epaticasevera (vedere paragrafo 4.3). Pazienti con somministrazione concomitante di medicinali che possono aumentare il rischio di sanguinamento (per es. farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), anticoagulanti orali e/o fibrinolitici) entro le 24 ore dalla dose di ticagrelor. La trasfusione piastrinica non ha invertito l’effetto antiaggregante di ticagrelor nei volontari sani ed e’ improbabile che sia di beneficio clinico nei pazienti con sanguinamento. Poiche’ la co-somministrazione di ticagrelor e desmopressina non riduce il tempo di sanguinamento standard, e’ improbabile che la desmopressina possa essere efficace nel trattamento clinico degli eventi emorragici (vedere paragrafo 4.5). La terapia antifibrinolitica (acido aminocaproico o acido tranexamico) e/ola terapia con il fattore VIIa ricombinante possono aumentare l’emostasi. Ticagrelor puo’ essere ripreso una volta che la causa del sanguinamento sia stata identificata e controllata. Interventi chirurgici: i pazienti devono essere avvisati di informare i medici ed i dentisti che stanno assumendo ticagrelor prima di programmare qualsiasi intervento chirurgico e prima di assumere un nuovo medicinale. Fra i pazienti dello studio PLATO sottoposti ad intervento di impianto di bypass aorto-coronarico (CABG), il braccio con ticagrelor ha mostrato piu’ sanguinamenti rispetto a clopidogrel, quando la terapia era sospesa entro 1 giorno prima dell’intervento chirurgico, ma un tasso simile di sanguinamenti maggiori rispetto a clopidogrel quando la terapia era interrotta2 o piu’ giorni prima dell’intervento chirurgico (vedere paragrafo 4.8). Se un paziente sta per essere sottoposto ad intervento chirurgico elettivo e un effetto antiaggregante piastrinico non e’ desiderato, ticagrelor deve essere interrotto 5 giorni prima dell’intervento (vedereparagrafo 5.1). Pazienti con precedente ictus ischemico: i pazienti con SCA e precedente ictus ischemico possono essere trattati con ticagrelor fino a 12 mesi (studio PLATO). Nello studio PEGASUS, i pazienti con storia di IM con precedente ictus ischemico non sono stati inclusi.Pertanto, in assenza di dati, il trattamento per piu’ di un anno non e’ raccomandato in questi pazienti. Compromissione epatica: l’uso di ticagrelor e’ controindicato nei pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafi 4.2 e 4.3). C’e’ un’esperienza limitata dell’uso di ticagrelor nei pazienti con compromissione epatica moderata, pertanto, in questi pazienti deve essere usata cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Pazienti a rischio di eventi bradicardici: il monitoraggio Holter dell’ECG ha mostrato un aumento della frequenza di pause ventricolari per lo piu’ asintomatiche durante il trattamento con ticagrelorrispetto a clopidogrel. I pazienti con aumentato rischio di eventi bradicardici (per es. pazienti senza un pacemaker portatori di sindrome del nodo del seno, blocco AV di secondo o terzo grado o sincope correlata a bradicardia) sono stati esclusi dai principali studi che hanno valutato la sicurezza e l’efficacia di ticagrelor. Pertanto, data la limitata esperienza clinica, ticagrelor deve essere usato con cautela inquesti pazienti (vedere paragrafo 5.1). Inoltre deve essere usata cautela quando si somministra ticagrelor in concomitanza a medicinali noti per indurre bradicardia. Tuttavia non e’ stata osservata alcuna evidenza clinicamente rilevante di reazioni avverse nello studio PLATO in seguito a co-somministrazione con uno o piu’ medicinali noti per indurre bradicardia (per es. 96% beta bloccanti, 33% calcio antagonisti diltiazem e verapamil, e 4% digossina) (vedere paragrafo 4.5). Durante ilsottostudio con monitoraggio Holter nel PLATO, un numero maggiore di pazienti ha riportato pause ventricolari >=3 secondi con ticagrelor rispetto a clopidogrel durante la fase acuta della SCA. L’aumento delle pause ventricolari osservato con monitoraggio Holter, e’ stato maggiore con ticagrelor in pazienti con insufficienza cardiaca cronica (ICC),rispetto alla popolazione totale dello studio durante la fase acuta della SCA. Diversamente, tale evento non si e’ verificato dopo un mese di trattamento con ticagrelor o nel confronto con clopidogrel. Non ci sono state conseguenze cliniche negative associate a questo squilibrio(incluso sincope o applicazione di pacemaker) in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 5.1). Dispnea: nei pazienti trattati con ticagrelor sono stati riportati episodi di dispnea. La dispnea e’ di solito di intensita’ da lieve a moderata e spesso si risolve senza richiedere l’interruzione del trattamento.

INTERAZIONI

Ticagrelor e’ principalmente un substrato del CYP3A4 ed un lieve inibitore del CYP3A4. Ticagrelor e’ anche un substrato della glicoproteinaP (P-gp) ed un debole inibitore della P-gp e puo’ aumentare l’esposizione ai substrati della P-gp. Effetti di medicinali e altri prodotti su ticagrelor. Inibitori del CYP3A4. Forti inibitori del CYP3A4: La co-somministrazione di ketoconazolo e ticagrelor ha aumentato C max e AUCdi ticagrelor rispettivamente di 2,4 e 7,3 volte. C max e AUC del metabolita attivo sono risultati ridotti rispettivamente dell’89% e del 56%. Altri forti inibitori del CYP3A4 (claritromicina, nefazodone, ritonavir e atazanavir) possono produrre effetti simili e pertanto l’uso concomitante di forti inibitori del CYP3A4 con ticagrelor e’ controindicato (vedere paragrafi 4.3). Moderati inibitori del CYP3A4: la co-somministrazione di diltiazem e ticagrelor ha aumentato la C max del ticagrelor del 69% e l’AUC di 2,7 volte e ha diminuito la C max del metabolita attivo del 38%, mentre l’AUC e’ rimasta invariata. Non ci sono effetti di ticagrelor sui livelli plasmatici del diltiazem. Altri inibitori moderati del CYP3A4 (ad es. amprenavir, aprepitant, eritromicina e fluconazolo) possono produrre un effetto simile e possono essere somministrati insieme a ticagrelor. Un aumento di 2 volte dell’esposizione a ticagrelor e’ stato osservato dopo il consumo giornaliero di grandi quantita’ di succo di pompelmo (3 x 200 ml). Si ritiene che tale dimensione dell’aumento dell’esposizione non sia clinicamente rilevante nella maggior parte dei pazienti. Induttori del CYP3A: la co-somministrazione di rifampicina e ticagrelor ha diminuito C max e AUC del ticagrelor rispettivamente del 73% e dell’86%. La C max del metabolita attivo e’ rimasta invariata e l’AUC si e’ ridotta del 46%, rispettivamente. Altri induttori del CYP3A (per es. fenitoina, carbamazepina e fenobarbitale) possono ridurre l’esposizione a ticagrelor. La co-somministrazione di ticagrelor con potenti induttori del CYP3A puo’ diminuire l’esposizione e l’efficacia di ticagrelor pertanto, il loro uso concomitantecon ticagrelor non e’ consigliato. Ciclosporina (inibitore della P-gpe del CYP3A): la co-sommininistrazione di ciclosporina (600 mg) e ticagrelor ha aumentato la C max e l’AUC di ticagrelor di 2,3 volte e 2,8volte, rispettivamente. L’AUC del metabolita attivo e’ aumentata del 32% e la C max e’ diminuita del 15% in presenza di ciclosporina. Non sono disponibili dati sull’uso concomitante di ticagrelor con altri principi attivi che sono anche potenti inibitori della P-gp e inibitori moderati del CYP3A4 (per es. verapamil, chinidina) che inoltre possono causare un aumento dell’esposizione a ticagrelor. Se tale associazionenon puo’ essere evitata, il loro uso concomitante deve essere effettuato con cautela. Altri: studi clinici di interazione farmacologica hanno mostrato che la co-somministrazione di ticagrelor con eparina, enoxaparina ed ASA o desmopressina non ha provocato effetti sul profilo farmacocinetico di ticagrelor o del metabolita attivo o sull’aggregazione piastrinica indotta da ADP rispetto a ticagrelor da solo. Se clinicamente indicati, medicinali che alterano l’emostasi devono essere utilizzati con cautela in associazione con ticagrelor. In pazienti con SCA trattati con morfina, e’ stata osservata un’esposizione ritardata e ridotta agli inibitori orali del recettore P2Y 12 , incluso ticagrelor eil suo metabolita attivo (riduzione del 35% dell’esposizione a ticagrelor). Questa interazione puo’ essere correlata alla ridotta motilita’gastrointestinale e si applica ad altri oppioidi. La rilevanza clinica non e’ nota, ma i dati indicano il potenziale di efficacia ridotta di ticagrelor nei pazienti in cui sono co-somministrati ticagrelor e morfina. Nei pazienti con SCA, in cui il trattamento con morfina non puo’ essere sospeso e una rapida inibizione del P2Y 12 e’ ritenuta cruciale, puo’ essere considerato un trattamento con un inibitore parenterale del recettore P2Y 12. Effetti di ticagrelor su altri medicinali. Medicinali metabolizzati dal CYP3A4. Simvastatina: la co-somministrazionedi ticagrelor e simvastatina ha aumentato la C max della simvastatinadell’81% e l’AUC del 56%, e ha prodotto un incremento della C max della simvastatina-acido del 64% e dell’AUC del 52%, con alcuni incrementi individuali superiori di 2-3 volte. La co-somministrazione di ticagrelor e dosi di simvastatina superiori a 40 mg al giorno puo’ causare reazioni avverse dovute alla simvastatina, e deve essere valutata rispetto ai potenziali benefici. Non ci sono stati effetti della simvastatina sui livelli plasmatici del ticagrelor. Ticagrelor puo’ indurre effetti similari sulla lovastatina. L’uso concomitante di ticagrelor con dosi di simvastatina o lovastatina superiori a 40 mg non e’ raccomandato. Atorvastatina: la co-somministrazione di atorvastatina e ticagrelorha aumentato la C max dell’atorvastatina-acido del 23% e l’AUC del 36%. Simili incrementi di AUC e C max sono stati osservati per tutti i metaboliti dell’atorvastatina-acido. Tali incrementi non sono considerati clinicamente significativi. Un effetto simile su altre statine metabolizzate dal CYP3A4 non puo’ essere escluso. I pazienti dello studio PLATO che hanno ricevuto ticagrelor assumevano svariati tipi di statine, in assenza di alcun problema associato alla sicurezza della statinanel 93% della coorte di pazienti dello studio PLATO che assumeva questi medicinali. Ticagrelor e’ un inibitore lieve del CYP3A4. La co-somministrazione di ticagrelor e substrati del CYP3A4 con bassi indici terapeutici (cioe’ cisapride o alcaloidi dell’ergot) non e’ raccomandata,poiche’ ticagrelor puo’ aumentare l’esposizione a questi medicinali.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: il profilo di sicurezza di ticagrelor e’ stato valutato in due ampi studi clinici di fase 3 (PLATO e PEGASUS) che hanno incluso piu’ di 39.000 pazienti (vedere paragrafo 5.1). Nello studio PLATO, i pazienti in trattamento con ticagrelor hanno mostrato una piu’ alta incidenza di interruzione di terapia a causa dieventi avversi rispetto a clopidogrel (7,4% vs 5,4%). Nello studio PEGASUS, i pazienti in trattamento con ticagrelor hanno mostrato una piu’ alta incidenza di interruzione di terapia a causa di eventi avversi rispetto alla terapia con solo ASA (16,1% con ticagrelor 60 mg con ASAvs 8,5% per la terapia con solo ASA). Le reazioni avverse piu’ comunemente riportate nei pazienti trattati con ticagrelor erano sanguinamento e dispnea (vedere paragrafo 4.4). Elenco delle reazioni avverse: leseguenti reazioni avverse sono state identificate a seguito degli studi effettuati con ticagrelor o sono state riportate nell’esperienza post-marketing. Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi (SOC) secondo MedDRA. All’interno di ciascuna SOC le reazioni avverse sono raggruppate per categoria di frequenza. Le classi di frequenza sono definite in base alle seguenti convenzioni: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse secondo la frequenza e la classificazione per sistemi e organi (SOC). Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: sanguinamenti da tumore^a. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: sanguinamenti da malattia del sangue^b; non nota: porpora trombotica trombocitopenica^c. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilit? incluso angioedema^c. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune:iperuricemia^d; comune: gotta/artrite, gottosa. Disturbi psichiatrici. Non comune: confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro, sincope, cefalea; non comune: emorragia intracranica^m. Patologiedell’occhio. Non comune: emorragia oculare^e. Patologie dell’orecchioe del labirinto. Comune: vertigine; non comune: otorragia. Patologie vascolari. Comune: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: dispnea; comune: emorragie delle vie respiratorie^f. patologie gastrointestinali. Comune: emorragia gastrointestinale^g, diarrea, nausea, dispepsia, stipsi; non comune: emorragia retroperitoneale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: sanguinamento sottocutaneo o cutaneo^h, eruzione cutanea, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Non comune: emorragie muscolari^i. Patologie renali e urinarie. Comune: sanguinamento delle vie urinarie^j. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: emorragie dell’apparato riproduttivo^k. Esami diagnostici. Comune: creatinina ematica aumentata^d. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: emorragia post procedurale, sanguinamenti traumatici^l. ^a per es. sanguinamento per cancro alla vescica, cancro gastrico e cancro al colon. ^bper es. maggiore tendenza alla contusione, ematoma spontaneo, diatesiemorragica. ^c Identificato nell’esperienza post-marketing. ^d Frequenza derivata da osservazioni di laboratorio (L’acido urico aumenta oltre il limite superiore normale rispetto al basale al di sotto ed entroil range di riferimento. La creatinina aumenta oltre il 50% rispetto al basale e non dalla segnalazione dell’evento avverso. ^e per es. sanguinamento congiuntivale, retinico, intraoculare. ^f per es. epistassi, emottisi. ^g per es. sanguinamento gengivale, emorragia rettale, emorragia da ulcera gastrica. ^h per es. ecchimosi, emorragia cutanea, petecchie. ^i per es. emartrosi, emorragia muscolare. ^j per es. ematuria, cistite emorragica. ^k per es. emorragia vaginale, ematospermia, emorragia postmenopausa. ^l per es. contusione, ematoma traumatico, emorragia traumatica. ^m per es. emorragia intracranica spontanea, correlata alla procedura o traumatica. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Sanguinamento. Eventi di sanguinamento nello studio PLATO: Gli esiti globali degli eventi di sanguinamento dello studio PLATO sono riportati di seguito. Analisi degli eventi di sanguinamento globali, valutati secondo Kaplan-Meier riportati a 12 mesi (PLATO): totali maggiori secondo i criteri plato; maggiori fatali/pericolosi per la vita, secondo i criteri plato; maggiori non correlati a cabg, secondo i criteriplato, maggiori non correlati alla procedura, secondo i criteri plato; totali maggiori + minori, secondo i criteri plato; maggiori + minorinon correlati alla procedura, secondo i criteri plato; maggiori, secondo la scala timi; maggiori + minori, secondo la scala timi. Definizioni delle categorie dei sanguinamenti. Sanguinamento maggiore fatale/pericoloso per la vita: clinicamente manifesto con diminuzione di emoglobina >50 g/L o trasfusione >= 4 unita’ di globuli rossi; o fatale; o intracranica; o intrapericardica con tamponamento cardiaco; o con shockipovolemico o severa ipotensione che richiede trattamento ipertensivoo intervento chirurgico. Altro sanguinamento maggiore: clinicamente manifesto con diminuzione di emoglobina di 30-50 g/L o trasfusione di 2-3 unita’ di globuli rossi; o significativamente disabilitante. Sanguinamento minore: richiede l’intervento medico per l’arresto o il trattamento dell’emorragia. Sanguinamento maggiore secondo la scala TIMI: clinicamente manifesto con diminuzione di emoglobina >50 g/L o emorragiaintracranica. Sanguinamento minore secondo la scala TIMI: clinicamente manifesto con diminuzione di emoglobina di 30-50 g/L. *p-value calcolato sulla base dal modello dei rischi proporzionali di Cox tenendo ilgruppo di trattamento come unica variabile esplicativa. Ticagrelor e clopidogrel non differiscono nelle percentuali di sanguinamenti maggiori fatali/pericolosi per la vita, secondo i criteri PLATO, sanguinamenti totali Maggiori secondo i criteri PLATO, sanguinamenti maggiori secondo la scala TIMI o minori secondo la scala TIMI. Tuttavia, piu’ sanguinamenti maggiori + minori combinati secondo i criteri PLATO si sono verificati con ticagrelor rispetto a clopidogrel. Pochi pazienti nellostudio PLATO hanno avuto sanguinamenti fatali: 20 (0,2%) per ticagrelor e 23 (0,3%) per clopidogrel (vedere paragrafo 4.4).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne potenzialmente fertili: le donne potenzialmente fertili devono adottare appropriate misure contraccettive per evitare possibili gravidanze durante la terapia con ticagrelor. Gravidanza: i dati relativi all’uso di ticagrelor in donne in gravidanza non esistono o sono limitati. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita’ riproduttiva(vedere paragrafo 5.3). Ticagrelor non e’ raccomandato durante la gravidanza. Allattamento: dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di ticagrelor/suoi metaboliti attivi nel latte (vedere paragrafo 5.3). Il rischio per i neonati/lattanti non puo’ essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapiacon ticagrelor tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilita’: ticagrelor non produce alcun effetto sulla fertilita’ maschile o femminile negli animali (vedere paragrafo 5.3).

Forma farmaceutica

COMPRESSE RIVESTITE

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

BLISTER