BRUFECOD 30CPR RIV 400MG+30MG

SKU: 42269011 Category:

DENOMINAZIONE

BRUFECOD 400MG/30MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Oppioidi in combinazione con analgesici non-oppioidi.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene: principi attivi; ibuprofene 400 mg e codeina fosfato emidrato 30 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

BRUFECOD 400mg/30mg compresse rivestite con film contiene i seguenti eccipienti. Nucleo: amido sodio glicolato, cellulosa microcristallina silicizzata, L-leucina, talco. Rivestimento: copolimero dell’acido metacrilico-etilacrilato (1:1) dispersione 30%, talco, titanio diossido (E171), macrogol 6000, simeticone emulsione, sodio carbossimetilcellulosa.

INDICAZIONI

BRUFECOD e’ indicato nel trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato negli adulti se non adeguatamente alleviato dagli altri antidolorifici quali paracetamolo o ibuprofene.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ a ibuprofene, codeina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ulcera peptica/emorragia attiva o anamnesi di ricorrenza della condizione (due o piu’ episodi distinti comprovati di ulcerazione o sanguinamento). Anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, in correlazione a terapia precedente conFANS. BRUFECOD non deve essere somministrato a pazienti che hanno sperimentato asma, orticaria o reazioni di tipo allergico dopo l’assunzione di acido acetilsalicilico o altri FANS. Grave asma o insufficienza respiratoria. Costipazione cronica. Insufficienza cardiaca severa (IV classe NYHA). Grave insufficienza epatica. Grave insufficienza renale (velocita’ di filtrazione glomerulare <30 mL/min). Malattia intestinale infiammatoria o sanguinamento intestinale. BRUFECOD non deve essere somministrato a pazienti con patologie che comportano un’aumentata tendenza al sanguinamento. Ultimo trimestre di gravidanza. Donne durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6). Pazienti noti per essere metabolizzatori ultrarapidi CYP2D6.

POSOLOGIA

Posologia. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu’ brevepossibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Adulti: 1 compressa ogni 4-6 ore. La dose non deve superare 6 compresse (2.400 mg ibuprofene / 180 mg codeina fosfato emidrato) nelle 24 ore. Anziani: per gli anziani non e’ richiesto un aggiustamento specifico della dose, eccetto in caso di compromissione della funzione renaleo aumentata possibilita’ di sensibilita’ agli effetti centrali degli oppioidi o sintomi di ipertrofia prostatica. In tali circostanze, il dosaggio deve essere stabilito individualmente. Popolazione pediatrica:BRUFECOD non e’ raccomandato nei bambini e negli adolescenti di eta’ inferiore a 18 anni. Danno renale: nei pazienti con compromissione della funzionalita’ renale da lieve a moderata la dose deve essere mantenuta al livello piu’ basso possibile, monitorando la funzionalita’ renale (per i pazienti con insufficienza renale grave vedere paragrafo 4.3). Compromissione epatica: nei pazienti con compromissione della funzionalita’ epatica da lieve a moderata la dose deve essere mantenuta al livello piu’ basso possibile (per i pazienti con insufficienza epaticagrave vedere paragrafo 4.3). Modo di somministrazione: questo medicinale deve essere assunto durante i pasti o con del cibo per evitare disturbi gastrointestinali. In caso di problemi digestivi, consultare il medico prima di assumere questo medicinale. Assumere le compresse di BRUFECOD con un bicchiere d’acqua. Le compresse di BRUFECOD devono essere ingerite intere, e non devono essere masticate, spezzettate, schiacciate o succhiate per evitare disturbi orali o irritazione della gola.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna speciale precauzione per la conservazione.

AVVERTENZE

Avvertenze generali. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento. Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo impiegando la piu’ bassa dose efficace per il piu’ breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i rischi gastrointestinali e cardiovascolari riportati di seguito). I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare sanguinamento e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali. La codeina puo’ causare confusione e sedazione eccessiva negli anziani. Questi effetti possono essere ridotti al minimo impiegando la piu’ bassa dose efficace per il piu’ breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi. BRUFECOD deve essere usato con cautela nei pazienti con ipotensione, ipotiroidismo, tendenza alle convulsioni, aumentata pressione intracranica o trauma cranico. BRUFECOD deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza epatica, renale o cardiaca, poiche’ l’uso di FANS puo’ compromettere la funzionalita’ renale. L’assunzione concomitante abituale di antidolorifici simili aumenta ulteriormente tale rischio. Per i pazienti con insufficienza renale, epatica o cardiaca, si deve utilizzare la piu’ bassa dose efficace, per il piu’ breve periodo possibile e monitorare la funzione epatica e renale specialmente nei pazienti trattati per un lungo periodo (vedere paragrafo 4.3). Deve essere evitato l’uso concomitante di alcool durante la terapia. Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti: BRUFECOD puo’ mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l’avvio di un trattamento adeguato e peggiorare pertanto l’esito dell’infezione. Cio’ e’ stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunita’ e nelle complicanze batteriche della varicella. Quando BRUFECOD e’ somministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, e’ consigliato il monitoraggio dell’infezione. In contesti non ospedalieri, il paziente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano. Metabolismo del CYP2D6: la codeina viene metabolizzata dall’enzima epatico CYP2D6 in morfina, il suo metabolita attivo. Se un paziente ha una carenza o gli manca completamente questo enzima, non sara’ ottenuto un sufficiente effetto analgesico. Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica puo’ avere questa carenza. Tuttavia, se il paziente e’ un metabolizzatore estensivo o ultrarapido, vi e’ un aumentato rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicita’ da oppioidi anche alle dosi comunemente prescritte. Questi pazienti convertono rapidamente la codeina in morfina con conseguenti livelli sierici di morfinamaggiori di quelli attesi. I sintomi generali di tossicita’ da oppioidi includono confusione, sonnolenza, respiro corto, pupille piccole, nausea, vomito, costipazione e mancanza di appetito. Nei casi piu’ gravi questa puo’ comprendere sintomi di depressione circolatoria e respiratoria, che puo’ essere rischiosa per la vita e molto raramente fatale. Le stime di prevalenza di metabolizzatori ultra-rapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito. Popolazione: africana/etiope; prevalenza: 29%. Popolazione: afroamericana; prevalenza: da 3.4% a 6.5%. Popolazione: asiatica; prevalenza: da 1.2% a 2%. Popolazione: caucasica; prevalenza: da 3.6% a 6.5%. Popolazione: greca; prevalenza: 6.0%. Popolazione: ungherese; prevalenza: 1.9%. Popolazione: nord europea; prevalenza: 1%-2%. Fertilita’ femminile: l’uso di BRUFECOD puo’ compromettere la fertilita’ femminile, ed e’ dunque sconsigliato per le pazienti che intendono intraprendere una gravidanza. Se la paziente ha difficolta’ a concepire o si sta sottoponendo a indagini di infertilita’, deve essere considerata l’interruzione della terapia con BRUFECOD. Sanguinamento, ulcerazione e perforazione gastrointestinale: con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante il trattamento, e’ stato segnalato sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, anche letale, con o senza sintomi premonitori o anamnesi di eventi gastrointestinali gravi. Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale e’ maggiore con dosi di FANS piu’ elevate, nei pazienti con anamnesi di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3) e negli anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento alla dose minima disponibile. Per questipazienti e anche per i pazienti che richiedono la somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico a bassa dose o altri medicinali che potrebbero aumentare il rischio gastrointestinale, occorre prenderein considerazione la terapia di associazione con farmaci gastroprotettivi (p. es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) (vedere di seguito e paragrafo 4.5). La somministrazione concomitante di ibuprofene e altri FANS, tra cui gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 (Cox-2), deve essere evitata per l’aumentato rischio di ulcerazione o sanguinamento (vedere paragrafo 4.5). I pazienti con anamnesi di malattia gastrointestinale, in particolare quelli anziani, devono riferire eventuali sintomi addominali insoliti (in particolare sanguinamento gastrointestinale), soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento.Occorre prestare cautela nei pazienti trattati con farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento,quali corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o antipiastrinici come l’acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Quando si sviluppa sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale il trattamento con BRUFECODdeve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con anamnesi di malattia gastrointestinale (p. es. colite ulcerosa e morbo di Crohn), perche’ la patologia puo’ essere aggravata (vedere paragrafo 4.8). La codeina deve essere usata con cautela nei pazienti con malattie delle vie biliari, p.es. pancreatite acuta, poiche’ la codeina puo’ causare spasmo dello sfintere di Oddi e diminuire le secrezioni biliari e pancreatiche. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: per i pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata sono necessari un monitoraggio e una consultazione appropriati, perche’ in associazione alla terapia con FANS sono stati segnalati ritenzione idrica, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puo’ essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus).

INTERAZIONI

Deve essere esercitata cautela nei pazienti trattati con uno dei seguenti farmaci, poiche’ in alcuni pazienti sono state riportate interazioni. Diuretici, beta-bloccanti, ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II: i FANS possono ridurre l’effetto ipotensivo di diuretici, beta-bloccanti e altri medicinali antipertensivi. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicita’ dei FANS. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (p. es. pazienti disidratati o pazientianziani con funzione renale compromessa) la somministrazione concomitante di un ACE inibitore o di un beta-bloccante o di un antagonista dell’angiotensina II e un inibitore della ciclossigenasi puo’ provocare un ulteriore deterioramento della funzionalita’ renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto,la combinazione di FANS e ACE inibitori, beta-bloccanti o antagonistidell’angiotensina II deve essere somministrata con cautela, in particolare negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati edeve essere valutata la necessita’ di monitorare la funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante e, in seguito, periodicamente.I medicinali contenenti ibuprofene non devono essere usati in concomitanza con altri medicinali che aumentano il rischio di sanguinamento gastrointestinale. Anticoagulanti: i FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Antiaggreganti piastrinici: i FANS non devono essere usati in associazione con antiaggreganti piastrinici come la ticlopidina a causa del potenziamento dell’inibizione della funzionalita’ piastrinica. Aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): gli SSRI e i FANS comportano un aumentato rischio di sanguinamento, per esempio dal tratto gastrointestinale. Questo rischio risulta aumentato con la terapia in associazione (vedere paragrafo 4.4). Il meccanismo potrebbe essere legato alla ridotta captazione della serotonina nelle piastrine. Metrotrexato: i FANS come l’ibuprofene possono inibire la secrezione tubulare del metotrexato e ridurre la clearance del metotrexato. Aminoglicosidi: i FANS possono ridurre l’eliminazione degli aminoglicosidi. Glicosidi cardiaci: i FANS possono esacerbare l’insufficienza cardiaca,compromettere la velocita’ di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici dei glicosidi cardiaci. Digossina: l’ibuprofene ritarda la clearance renale della digossina, con conseguente aumento delleconcentrazioni sieriche di digossina. Litio: l’ibuprofene riduce la clearance renale del litio, con conseguente aumento delle concentrazioni plasmatiche di litio. Ciclosporina e tacrolimus: possibile aumento della tossicita’ renale, poiche’ l’ibuprofene compromette la circolazione renale. Corticosteroidi: maggior rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale in associazione con i FANS (vedere paragrafo 4.4). Colestiramina: il trattamento concomitante con ibuprofene e colestiramina puo’ ridurre l’assorbimento dell’ibuprofene nel tratto gastrointestinale. La rilevanza clinica non e’ tuttavia nota. Estratto dell’albero Maidenhair (Ginkgo biloba): l’uso concomitante con l’ibuprofene puo’ aumentare il rischio di sanguinamento con i FANS. Mifepristone: acausa delle proprieta’ antiprostaglandiniche dei FANS puo’ teoricamente determinarsi una diminuzione dell’efficacia del medicinale. L’evidenza limitata suggerisce che la cosomministrazione di FANS nel giorno delle prostaglandine non influenza negativamente gli effetti del mifepristone o della prostaglandina sulla maturazione cervicale o sulla contrattilita’ uterina e non riduce l’efficacia clinica del medicinale sull’interruzione di gravidanza. Inibitori della monoaminossidasi: gli agonisti degli oppiacei possono potenziare gli effetti degli inibitori della monoaminossidasi. Aumentato rischio di effetti sul sistema nervoso centrale e di depressione respiratoria. Inibitori del CYP2D6: gli inibitori del CYP2D6 (es. chinidina, fluoxetina) riducono la formazione di morfina dalla codeina. L’effetto analgesico della codeina puo’ diminuire in misura significativa. Antibiotici chinolonici: dati sugli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associato con gli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANSe chinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni. Sulfaniluree: i FANS possono aumentare l’effetto delle sulfaniluree. Sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia in pazienti in trattamento con sulfaniluree che assumevano ibuprofene. Zidovudina: aumentodel rischio di tossicita’ ematologica in caso di cosomministrazione con FANS. Vi e’ evidenza di un aumentato rischio di emartrosi e di ematoma in pazienti emofiliaci affetti da HIV in contemporaneo trattamentocon zidovudina e ibuprofene. Inibitori del CYP2C9: la somministrazione concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 puo’ aumentare l’esposizione all’ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9) si e’ osservata un’aumentata esposizione al S(+)-ibuprofene pari a circa l’80-100%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di ibuprofene quando si somministrano concomitantemente forti inibitori del CYP2C9, in particolare quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrate con voriconazolo o fluconazolo. Depressori del sistema nervoso centrale: gli effetti dei depressori del SNC (altri oppioidi, antistaminici, ansiolitici, sedativi, ipnotici, antipsicotici, neurolettici, compreso l’alcool) possono essere potenziati dalla codeina. Medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati: L’uso concomitante di medicinali contenenti oppioidi (ad esempio codeina) con medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati aumenta il rischio disedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC. La dose e la durata del trattamento devono essere limitate. (vedere paragrafo 4.4). Anticolinergici: gli anticolinergici o altri farmaci con attivita’ anticolinergica possono determinare, se utilizzati in concomitanza con analgesici oppioidi come la codeina, un aumentato rischio di ritenzione urinaria e/o grave costipazione, che possono causare ileo paralitico. Alcool: possibile aumento dell’effetto depressivo della codeina. Inibitori della COX-2 e altri FANS: l’uso concomitante con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2, deve essere evitato per il potenziale effetto additivo.

EFFETTI INDESIDERATI

Patologie gastrointestinali: gli effetti avversi osservati piu’ comunemente sono di natura gastrointestinale. Possono manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, anche letale,in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo la somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente si e’ osservata gastrite. Disturbi de sistema immunitario: in seguito al trattamento con FANS sono state riferite reazioni di ipersensibilita’. Queste possono consistere in (a) reazioni allergiche aspecifiche e anafilassi, (b) reattivita’ delle vierespiratorie comprendente asma, aggravamento dell’asma, broncospasmo o dispnea, o (c) vari disturbi cutanei, tra cui rash di vari tipi, prurito, orticaria, porpora, angioedema e, piu’ raramente, dermatiti esfoliative e bollose (tra cui sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica ed eritema multiforme). Infezioni ed infestazioni: e’ stata descritta l’esacerbazione di infiammazioni infezione-correlate (ad es. sviluppo di fascite necrotizzante) in concomitanza con l’uso deiFANS. Se si manifestano segni di un’infezione o se questi peggiorano durante l’uso di Ibuprofene, si raccomanda il paziente di andare immediatamente dal medico. Le reazioni avverse almeno possibilmente correlate all’ibuprofene sono elencate secondo la classificazione per sistemie organi e frequenza MedDRA. Le frequenze sono state adottate sulla base delle seguenti convenzioni: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000),molto raro (<1/10.000) e non noto (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Effetti dell’ibuprofene. Infezioni e infestazioni. Non comune: rinite; raro: meningite asettica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia, trombocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica e anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazione anafilattica. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, ansia; raro: depressione, stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiro; non comune: parestesia, sonnolenza; raro: neurite ottica. Patologie dell’occhio. Non comune: disturbi della vista; raro: neuropatia ottica tossica. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Non comune: deficit uditivo, tinnito, vertigini. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: asma, broncospasmo, dispnea. Patologie gastrointestinali. Comune: dispepsia, diarrea, nausea, vomito, dolore addominale, flatulenza, costipazione, melena, ematemesi, emorragia gastrointestinale; noncomune: gastrite, ulcera duodenale, ulcera gastrica, ulcerazione del cavo orale, perforazione gastrointestinale; molto raro: pancreatite; non noto: colite e morbo di crohn. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite, ittero, alterazione della funzionalit? epatica (disfunzione epatica); raro: danno epatico; molto raro: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; non comune: orticaria, prurito, porpora, angioedema, reazione di fotosensibilit?; molto raro: dermatiti bollose, tra cui sindrome di stevens-johnson, necrolisi epidermica tossica ed eritema multiforme; non noto: reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome dress) pustolosi esantematica acuta generalizzata (peag). Patologie renali e urinarie. Non comune: nefrite tubulointerstiziale, sindrome nefrotica e insufficienza renale. Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione. Comune: affaticamento; raro: edema. Patologie cardiache. Non noto: insufficienza cardiaca, infarto del miocardio. Patologie vascolari. Non noto: ipertensione. Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puo’ essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Ulcere, perforazione o sanguinamento gastrointestinali possono talvolta essere letali, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). L’ibuprofene puo’ determinare un prolungamento del tempo di sanguinamento attraverso l’inibizione reversibile dell’aggregazione piastrinica. Nella maggior parte dei casi di meningite asettica segnalati era presente una patologia autoimmune sottostante (in particolare lupus eritematoso sistemico e patologie del tessuto connettivo correlate). In concomitanza con il trattamento con FANS sono stati riferiti edema, ipertensione e insufficienza cardiaca nonche’ esacerbazione della colite ulcerosa e del morbo di Crohn. Effetti oppioidi. La codeina puo’ avere effetti oppioidi tipici. La presenza e gravita’ di tali sintomi dipendono dalla dose, dalla durata del trattamento e della sensibilita’ individuale. Gli effetti includono: Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: broncospasmo, depressione respiratoria. Disturbi psichiatrici: confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro, sedazione e sonnolenza torpore, astenia. Patologie gastrointestinali. Comune:costipazione, nausea e vomito. Patologie del sistema immunitario: eruzione cutanea, orticaria, reazioni allergiche. Patologie renali e urinarie: ritenzione urinaria. Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione: possono svilupparsi tolleranza e dipendenza, in particolare in relazione all’impiego prolungato di quantitativi elevati dicodeina. Il rischio di sviluppare dipendenza dalla codeina e’ basso rispetto alla morfina, ma questa possibilita’ deve comunque essere tenuta in considerazione. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: lasegnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

L’uso di ibuprofene durante la gravidanza non e’ consigliato, non essendo stata stabilita la sua sicurezza (vedere paragrafo 4.3). Gravidanza: l’inibizione della sintesi delle prostaglandine puo’ influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embriofetale. I dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l’uso diun inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare e’ risultato aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti in funzione della dose e della durata della terapia. Negli animali la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di determinare un aumento della perditapre e post impianto e della mortalita’ embriofetale. Inoltre, e’ stato segnalato un aumento delle incidenze di varie malformazioni, comprese quelle cardiovascolari, in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Duranteil primo e il secondo trimestre di gravidanza BRUFECOD non deve essere somministrato se non strettamente necessario. Se BRUFECOD viene assunto da una donna che sta tentando di concepire o durante il primo e ilsecondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute al livello minimo possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre: il feto a tossicita’ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale, che puo’ evolvere in insufficienza renale con oligoidramnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza a possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo’ verificarsi anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterine che determina un ritardo o un prolungamento del travaglio. La codeina puo’ prolungare il travaglio. La somministrazione di codeinain dosi elevate in prossimita’ del travaglio puo’ provocare depressione respiratoria neonatale. Il suo impiego durante il travaglio e’ sconsigliato se il bambino e’ prematuro. Gli analgesici oppioidi attraversano la barriera placentare. La codeina puo’ provocare sindrome da astinenza nel neonato qualora nei giorni precedenti al parto vengano somministrati medicinali contenenti codeina. Pertanto, si raccomanda un attento monitoraggio del neonato la cui madre ha assunto oppiacei duranteil travaglio (categoria FDA C) (in caso di depressione respiratoria grave puo’ essere necessario somministrare naloxone). Di conseguenza, BRUFECOD e’ controindicato durante l’ultimo trimestre di gravidanza. Allattamento: sia l’ibuprofene che la codeina vengono escreti nel latte materno. La codeina non deve essere usata durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Alle normali dosi terapeutiche la codeina e il suo metabolita attivo possono essere presenti nel latte materno a dosi molto basse ed e’ improbabile che cio’ possa influire negativamente sul lattante. Tuttavia, se la paziente e’ un metabolizzatore ultrarapido CYP2D6, livelli piu’ elevati del metabolita attivo, la morfina, possono essere presenti nel latte materno e in rarissimi casi possono provocare sintomi di tossicita’ da oppioidi nel neonato, che possono essere fatali. Fertilita’: l’uso dell’ibuprofene puo’ compromettere la fertilita’ e non e’ raccomandato nelle donne che stanno tentando di concepire.Nelle donne che hanno difficolta’ a concepire o si stanno sottoponendo a indagini sulla fertilita’, deve essere considerata l’interruzione della terapia con ibuprofene.

Forma farmaceutica

COMPRESSE RIVESTITE

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

BLISTER