COAREDAM 28CPS 20MG+10MG

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DENOMINAZIONE

COAREDAM CAPSULE RIGIDE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Inibitori della HMG-CoA reduttasi, altre associazioni.

PRINCIPI ATTIVI

COAREDAM 10 mg/5 mg capsule rigide: ogni capsula contiene 10 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio 10,40 mg) e 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato 6,94 mg). COAREDAM 10 mg/10 mg capsule rigide: ogni capsula contiene 10 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio 10,40 mg) e 10 mg di amlodipina (come amlodipina besilato 13,88 mg). COAREDAM 20 mg/5 mg capsule rigide: ogni capsula contiene 20 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio 20,80 mg) e 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato 6,94). COAREDAM 20 mg/10 mg capsule rigide: ogni capsula contiene 20 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio 20,80 mg) e 10 mg di amlodipina (come amlodipina besilato 13,88 mg). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Amido di mais, amido pregelatinizzato, cellulosa microcristallina tipo 102, crospovidone tipo A, sodio stearil fumarato, titanio diossido (E 171), gelatina.

INDICAZIONI

COAREDAM e’ indicato come terapia sostitutiva in pazienti che sono adeguatamente controllati con rosuvastatina e amlodipina somministrati simultaneamente, al medesimo dosaggio dell’associazione. Il medicinale e’ indicato per il trattamento dell’ipertensione, dell’angina pectoriscronica stabile e dell’angina di Prinzmetal in pazienti adulti affetti da una delle seguenti condizioni: ipercolesterolemia primaria (tipo IIa inclusa ipercolesterolemia familiare di tipo eterozigote) o dislipidemia mista (tipo IIb), in aggiunta alla dieta quando la risposta a quest’ultima e ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. eserciziofisico, riduzione ponderale) risulta essere inadeguata; ipercolesterolemia familiare di tipo omozigote in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad esempio LDL aferesi) o quando tali trattamenti non risultano appropriati; necessita’ di prevenzione di eventi cardiovascolari in pazienti adulti ritenuti ad alto rischio di insorgenza di un primo evento cardiovascolare, come terapia aggiuntiva alla correzione di altri fattori di rischio.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Correlate a COAREDAM: ipersensibilita’ ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Correlate al principio attivo rosuvastatina: malattia epatica in fase attiva, inclusi inspiegabili, persistenti aumenti dei livelli delle transaminasi sieriche e qualsiasi aumento delle transaminasi sieriche oltre 3 volte il limite superiore di normalita’ (ULN); danno renale grave (clearance dellacreatinina <30 ml/min); miopatia; trattamento concomitante con ciclosporina; durante la gravidanza e l’allattamento e nelle donne in eta’ fertile che non usano misure contraccettive adeguate; ipersensibilita’ a rosuvastatina o alle statine. Correlate al principio attivo amlodipina: grave ipotensione; shock (incluso shock cardiogeno); ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (per esempio stenosi aortica di grado elevato); insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto del miocardio acuto; ipersensibilita’ ad amlodipina o derivati diidropiridinici.

POSOLOGIA

Posologia: prima di iniziare il trattamento il paziente deve essere sottoposto ad una dieta ipocolesterolemica standard, che deve essere mantenuta anche durante il trattamento con COAREDAM La dose raccomandatae’ di una capsula al giorno. COAREDAM non e’ adatto per la terapia iniziale. Prima di passare a COAREDAM, i pazienti devono essere controllati con dosi stabili dei monocomponenti assunti allo stesso tempo tenendo conto degli obiettivi della terapia e della risposta del paziente,utilizzando le linee guida terapeutiche attualmente in uso. La dose di COAREDAM dovrebbe essere basata sulle dosi dei singoli componenti della combinazione al momento del cambio. Se e’ richiesta una modifica della posologia per una qualsiasi ragione (ad es nuova diagnosi di malattia correlata, cambiamento della condizione del paziente o dovuta all’interazione tra farmaci), e’ necessario utilizzare nuovamente i singoli componenti per determinare la posologia. Nei pazienti che soffrono di ipertensione, amlodipina e’ usata in associazione con diuretici tiazidici, alfa o beta bloccanti o un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina. Non e’ richiesto alcun aggiustamento di dose dell’amlodipina in caso di somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici, beta bloccanti o un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina. Pazienti anziani: non e’ richiesto alcun aggiustamento di dose per questi pazienti. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di rosuvastatina e amlodipina nei soggetti di eta’ inferiore a 18 anni non e’ stata stabilita. Pertanto l’uso nei pazienti di eta’ inferiore a18 anni non e’ raccomandato. Pazienti con danno renale: none’ necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con danno renale lieve o moderato. L’uso di COAREDAM in pazienti con danno renale grave e’ controindicato a tutte le dosi (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). L’amlodipina non e’ dializzabile pertanto deve essere somministrata con cautela nei pazienti sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4). Pazienti con compromissione della funzionalita’ epatica: la rosuvastatina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4.e 5.2). Non e’ stato osservato alcun aumento di esposizione sistemica alla rosuvastatina in soggetti con punteggio Child-Pugh fino a 7 mentre e’ stato osservato un aumento di esposizione sistemica in soggetti con punteggio Child-Pugh 8 e 9 (vedere sezione 5.2). In questi pazienti deve essere considerata una valutazione della della funzione renale (vedere sezione 4.4). Non esistono esperienze in soggetti con punteggio Child-Pugh superiore a 9. COAREDAM e’ controindicato nei pazienti con malattia epatica in fase attiva (vedere paragrafo 4.3). Nel caso di amlodipina, per i pazienti con compromissione da lieve a moderata non sono state stabilite raccomandazioni di dosaggio; pertanto la dose deve essere selezionata con cautela e deve essere iniziata alle dosi piu’ basse dell’intervallo di dose (vedere paragrafi 4.4.e 5.2). La farmacocinetica dell’amlodipina non e’ stata studiata nella compromissione epatica grave. Differenze etniche: un’aumentata esposizione sistemica di rosuvastatina e’ stata osservata nei soggetti asiatici (vedere paragrafo 5.2). Polimorfismi genetici: e’ noto che specifici tipi di polimorfismi genetici possono portare ad un aumento dell’esposizione alla rosuvastatina (vedere paragrafo 5.2). Per quei pazienti che hanno questi specifici tipi di polimorfismi, e’ raccomandata una dose giornaliera piu’ bassa di rosuvastatina. Terapia concomitante: la rosuvastatina e’ un substrato per diverse proteine di trasporto (ad es. OATP1B1 e BCRP). Il rischio di miopatia (inclusa la rabdomiolisi) e’ maggiore quando rosuvastatina viene somministrata in concomitanza con determinati medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di rosuvastatina a causa delle interazioni con questi trasportatori proteici (ad es. ciclosporina e certi inibitori delle proteasi che includono combinazioni di ritonavir con atazanavir, lopinavir, e/o tipranavir; vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Quando possibile, devono essere presi in considerazione medicinali alternativi, e, se necessario, la temporanea interruzione della terapia con rosuvastatina. In situazioni in cui la co-somministrazione di questi medicinali con rosuvastatina e’ inevitabile, il beneficio e il rischio del trattamento concomitante e gli adeguamenti del dosaggio di rosuvastatina devono essere considerati con attenzione (vedere paragrafo 4.5). Modo di somministrazione: COAREDAM capsule deve essere assunto una volta al giorno, alla stessa ora, a stomaco vuoto o pieno. La capsula deve essere inghiottita con un liquido e non deve essere masticata.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Effetti a carico del rene: in pazienti trattati con alte dosi di rosuvastatina, in particolare con 40 mg, e’ stata osservata proteinuria, per lo piu’ di origine tubulare, rilevata con il dipstick test e che nella maggior parte dei casi e’ stata transitoria e intermittente. La proteinuria non e’ risultata predittiva di danno renale acuto o progressivo (vedere paragrafo 4.8). La frequenza degli eventi renali gravi e’ piu’ elevata con la dose da 40 mg. Effetti a carico della muscolatura scheletrica: ni pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi superiori di 20 mg, sono stati riportati effetti a carico della muscolatura scheletrica, ad es. mialgia, miopatiae, raramente, rabdomiolisi. Sono stati riportati casi molto rari di rabdomiolisi con l’uso di ezetimibe in associazione con inibitori dellaHMG-CoA reduttasi. Non si puo’ escludere una interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5) e si raccomanda cautela nell’uso di questa associazione. Dosaggio della creatinchinasi: la creatinchinasi (CK) non deve essere dosata dopo intensa attivita’ fisica o in presenza di una possibile altra causa di aumento della CK che possa confondere l’interpretazione del risultato. Se i livelli di CK sono significativamenteelevati al basale (> 5xULN), deve essere effettuato un test di conferma entro 5-7 giorni. Se tale test conferma un valore basale di CK > 5xULN, il trattamento non deve essere iniziato. Prima del trattamento: come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, COAREDAM deve essere prescritto con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla miopatia/rabdomiolisi a causa di rosuvastatina. Tali fattori includono: danno renale; ipotiroidismo; storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie; storia pregressa di tossicita’ muscolare con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi o fibrati; abuso di alcool; ta’> 70 anni; casi in cui si puo’ verificare un aumento dei livelli plasmatici (vedere paragrafi 4.2, 4.5 e 5.2); uso concomitante di fibrati.In questi pazienti il rischio correlato al trattamento deve essere considerato in rapporto al possibile beneficio ed e’ raccomandato il monitoraggio clinico. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN), il trattamento non deve essere iniziato. Durante il trattamento: si deve chiedere ai pazienti di comunicare immediatamente la comparsa di dolore muscolare, debolezza o crampi inspiegabili, in particolar modo se associati a malessere o febbre. In questi pazienti devono essere misurati i livelli di CK. Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumenti rilevanti di CK (> 5xULN), o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani (anche se i livelli di CK sono < 5xULN). La ripresa della terapia con COAREDAM o con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi deve essere riconsiderata se i sintomi scompaiono e i livelli di CK tornano alla normalita’, utilizzando la dose piu’ bassa e sotto stretto controllo medico. Nei pazienti asintomatici non e’ necessario il monitoraggio di routine dei livelli di CK. Ci sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (Immune-Mediated Necrotizing Myopathy, IMNM) durante o dopo il trattamento con statine, inclusa la rosuvastatina. L’IMNM e’ caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da creatinchinasi sierica elevata, che permangono nonostante l’interruzione del trattamento con statine. La somministrazione contemporanea di rosuvastatina ed altri farmaci in un ridotto numero di pazientitrattati negli studi clinici, non ha evidenziato un aumento degli effetti a carico della muscolatura scheletrica. Tuttavia, nei pazienti sottoposti a terapia con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi somministrati insieme a derivati dell’acido fibrico, compreso gemfibrozil, ciclosporina, acido nicotinico, antifungini azolici, inibitori delle proteasi e antibiotici macrolidi, si e’ registrato un aumento dell’incidenza di miosite e di miopatia. Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando viene somministrato in concomitanza con alcuni inibitori della HMG-CoA reduttasi. Pertanto, la combinazione di rosuvastatina e amlodipina e gemfibrozil non e’ raccomandata. Il beneficio, in termini diulteriori modifiche dei livelli lipidici, ottenibile con l’uso combinato di rosuvastatina con fibrati o niacina deve essere attentamente valutato in relazione ai potenziali rischi che tali combinazioni comportano (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). COAREDAM non deve essere somministrato in concomitanza con formulazioni sistemiche di acido fusidico o entro 7 giorni dall’interruzione del trattamento con acido fusidico. Nei pazienti per i quali l’uso di acido fusidico per via sistemica e’ considerato essenziale, il trattamento con statine deve essere sospeso pertutta la durata del trattamento con acido fusidico. Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni fatali) in pazienti che ricevevano questa associazione con acido fusidico (vedere paragrafo 4.5). Si deve consigliare al paziente di cercare immediatamente assistenza medica se manifesta qualsiasi sintomo di debolezza muscolare, dolore o dolorabilita’. La terapia a base di statine puo’ essere reintrodotta sette giorni dopo l’ultima dose di acido fusidico.

INTERAZIONI

Correlate al principio attivo rosuvastatina. Effetto della co-somministrazione di medicinali sulla rosuvastatina. Inibitori delle proteine di trasporto: rosuvastatina e’ un substrato per alcune proteine di trasporto inclusi il trasportatore di assorbimento epatico OATP1B1 e il trasportatore di efflusso BCRP. La somministrazione concomitante di rosuvastatina con medicinali che sono inibitori di queste proteine di trasporto puo’ causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina e un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2,4.4, 4.5). Ciclosporina: durante il trattamento concomitante con rosuvastatina e ciclosporina i valori di AUC di rosuvastatina sono stati, in media, 7 volte superiori a quelli osservati nei volontari sani. La rosuvastatina e’ controindicata nei pazienti trattati contemporaneamente con ciclosporina (vedere paragrafo 4.3). La somministrazione concomitante non ha avuto effetti sulle concentrazioni plasmatiche di ciclosporina. Inibitori delle proteasi: sebbene non sia noto l’esatto meccanismo dell’interazione, l’uso concomitante degli inibitori delle proteasi puo’ aumentare fortemente l’esposizione a rosuvastatina. Per esempio, in uno studio di farmacocinetica, la somministrazione concomitante di 10 mg di rosuvastatina ed una combinazione di due inibitori delle proteasi (300 mg di atazanavir/100 mg di ritonavir) in volontari sani e’ stata associata con un aumento di circa tre volte e sette volte rispettivamente dell’AUC e della C max di rosuvastatina allo stato stazionario. L’uso concomitante di rosuvastatina e alcune combinazioni di inibitori delle proteasi puo’ essere preso in considerazione dopo un’attenta valutazione degli aggiustamenti della dose di rosuvastatina sulla base dell’aumento previsto dell’esposizione alla rosuvastatina (vedereparagrafi 4.2, 4.4, 4.5). Gemfibrozil e altri prodotti ipolipemizzanti: l’uso concomitante di rosuvastatina e gemfibrozil ha provocato un aumento di 2 volte della C max e AUC di rosuvastatina (vedere paragrafo4.4). Sulla base di dati ottenuti da studi specifici di interazione, non sono attese interazioni farmacocinetiche rilevanti con fenofibrato, tuttavia possono verificarsi interazioni farmacodinamiche. Gemfibrozil, fenofibrato, altri fibrati e dosi ipolipemizzanti (uguali o superiori a 1g/die) di niacina (acido nicotinico) aumentano il rischio di miopatia quando somministrati in concomitanza con inibitori della HMG-CoA reduttasi, probabilmente perche’ possono dare miopatia anche quando vengono somministrati da soli. Ezetimibe: l’uso concomitante di 10 mg di rosuvastatina e 10 mg di ezetimibe ha provocato un aumento di 1.2 volte dell’AUC di rosuvastatina in soggetti ipercolesterolemici. Tuttavia, un’interazione farmacodinamica in termini di effetti avversi, tra COAREDAM ed ezetimibe non puo’ essere esclusa (vedere paragrafo 4.4). Antiacidi: la somministrazione contemporanea di rosuvastatina e di unasospensione di antiacidi contenente alluminio e idrossido di magnesioha provocato una diminuzione della concentrazione plasmatica di rosuvastatina di circa il 50%. Questo effetto risultava attenuato quando gli antiacidi venivano somministrati due ore dopo COAREDAM. La rilevanzaclinica di tale interazione non e’ stata studiata. Eritromicina : l’uso concomitante di rosuvastatina e di eritromicina ha causato una diminuzione dell’AUC di rosuvastatina del 20% e una diminuzione della C max del 30%. Tale interazione puo’ essere causata dall’aumento della motilita’ intestinale provocata dall’eritromicina. Enzimi del citocromo P450: i risultati degli studi condotti in vitro e in vivo dimostrano che rosuvastatina non e’ ne’ un inibitore ne’ un induttore degli isoenzimi del citocromo P450. Inoltre, rosuvastatina non e’ un buon substratoper questi isoenzimi. Pertanto, non sono attese interazioni tra farmaci derivanti dal metabolismo mediato dal citocromo P450. Non si sono osservate interazioni clinicamente rilevanti tra rosuvastatina e fluconazolo (un inibitore di CYP2C9 e CYP3A4) o ketoconazolo (un inibitore di CYP2A6 e CYP3A4). Interazioni che richiedono aggiustamenti della dose di rosuvastatina: quando e’ necessario somministrare contemporaneamente rosuvastatina con altri medicinali noti per aumentare l’esposizione alla rosuvastatina, le dosi di rosuvastatina devono essere adattate.La dose massima giornaliera di rosuvastatina deve essere adeguata in modo che l’esposizione di rosuvastatina attesa non superi quella che si avrebbe verosimilmente con una dose da 40 mg al giorno di rosuvastatina assunta senza medicinali potenzialmente interagenti, ad esempio una dose da 20 mg di rosuvastatina con gemfibrozil (aumento di 1.9 volte), e una dose da 10 mg di rosuvastatina con combinazione di atazanavir/ritonavir (aumento di 3.1 volte). Effetto della co-somministrazione di medicinali sull’esposizione di rosuvastatina (AUC; in ordine decrescente di grandezza) da studi clinici pubblicati.

EFFETTI INDESIDERATI

Le seguenti reazioni avverse sono state osservate e riportate duranteil trattamento con amlodipina e con rosuvastatina con le seguenti frequenze: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 a <1/10), non comune (>= 1/1.000 a <1/100), raro (>= 1/10.000, <1/1.000), molto raro <1/10.000) e non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Elenco delle reazioni avverse: le reazioni avverse riportate di seguito sono classificate secondo la frequenza e la classificazione per organi e sistemi (SOC). Patologie del sistema emolinfopoietico: leucocitopenia, trombocitopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario: reazioni allergiche, reazioni di ipersensibilita’ incluso angioedema. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: iperglicemia. Patologie endocrine: diabete mellito1. Disturbi psichiatrici: disturbi del sonno (insonnia, incubi) depressione, cambi di umore (inclusa ansia), confusione, depressione. Patologie del sistema nervoso: capogiri, cefalea, sincope, sonnolenza, tremore, disgeusia, ipoestesia, parestesia, ipertonia, neuropatia periferica, polineuropatia, perdita di memoria. Patologie dell’occhio: disturbi della vista (inclusa diplopia). Patologie dell’orecchio e del labirinto: tinnito. Patologiecardiache: palpitazioni, aritmia, (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale), infarto del miocardio. Patologievascolari: vampate di calore, ipotensione, vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, rinite, tosse. Patologie gastrointestinali: alterazione delle abitudini intestinali (inclusa diarrea e constipazione), vomito, dolore addominale, nausea, dispepsia, bocca secca, gastrite, iperplasia gengivale, costipazione, pancreatite, diarrea. Patologie epatobiliari: epatite, ittero, aumento delle transaminasi epatiche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: alopecia, porpora, discromia cutanea, iperidrosi, esantema, angioedema, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, edema di quincke, fotosensibilita’, rash, prurito, orticaria, sindrome di stevens-johnson, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress), necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: gonfiore alle caviglie, mal di schiena, crampi muscolari, mialgia, miopatia (inclusa miosite), rabdomiolisi, artralgia, miopatia necrotizzante immuno- mediata, patologie dei tendini a volte complicate da rottura, sindrome simil-lupoide, lacerazione muscolare. Patologie renali e urinarie: disturbi della minzione, nicturia, aumento della frequenza urinaria, ematuria. Patologie dell’apparato riproduttivoe della mammella: disturbi della potenza (impotenza), ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, affaticamento, edema, dolore al petto, dolore, malessere. Esami diagnostici: incremento ponderale, decremento ponderale. ^1 La frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori rischio (glicemiaa digiuno 2: 5.6 mmol/L, BMI >30 kg/m^2, aumento di trigliceridi, anamnesi di ipertensione). Per amlodipina sono stati riportati casi eccezionali di sindrome extrapiramidale. Come con gli altri inibitori dellaHMG-CoA reduttasi, l’incidenza di reazioni avverse da farmaco tende ad essere dose-dipendente. Descrizione di reazioni avverse selezionate Effetti a carico del rene : in pazienti trattati con rosuvastatina e’ stata riscontrata proteinuria, per lo piu’ di origine tubulare, rilevata con il dipstick test. Il passaggio delle proteine nelle urine da assenza di proteine o tracce a ++ ed oltre e’ stato riscontrato in meno dell’1% dei pazienti talora durante il trattamento con 10 e 20 mg ed in circa il 3% dei pazienti trattati con 40 mg. Un minore aumento nel passaggio da assenza o tracce a + e’ stato osservato con la dose di 20 mg. Nella maggior parte dei casi, la proteinuria diminuisce o scomparespontaneamente con il proseguire della terapia. Dall’analisi dei datiprovenienti da studi clinici e dall’esperienza post-marketing non e’ stato identificato alcun nesso di causalita’ tra proteinuria e malattia renale acuta o progressiva. Ematuria e’ stata osservata in pazienti trattati con rosuvastatina e i dati derivanti dagli studi clinici dimostrano che il numero di eventi e’ basso. Effetti a carico della muscolatura scheletrica : nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi >20 mg, sono stati riportati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es. mialgia, miopatia (inclusa miosite) e, raramente, rabdomiolisi con e senza insufficienza renale acuta. Un aumento dose-correlato dei livelli di CK e’ stato osservato in pazienti che assumevano rosuvastatina; nella maggior parte dei casi, si trattava di aumenti lievi, asintomatici e transitori. In caso di alti livelli di CK (> 5xULN), il trattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.4). Effetti a carico del fegato: come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in un numero ridotto di pazienti in terapia con rosuvastatina e’ stato osservato un aumento dose-correlatodelle transaminasi; nella maggior parte dei casi si trattava di un aumento lieve, asintomatico e transitorio. Con alcune statine sono statiriportati i seguenti eventi avversi: – disfunzioni sessuali – casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4). La frequenza di rabdomiolisi, di eventi renali gravi e di eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche) e’ piu’ elevata con la dose da 40 mg. Segnalazione delle reazioni avverse sospetteLa segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette unmonitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

COAREDAM e’ controindicato durante la gravidanza e l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Gravidanza: le donne in eta’ fertile devono adottare idonee misure contraccettive. Dal momento che il colesterolo e glialtri derivati della biosintesi del colesterolo sono essenziali per lo sviluppo del feto, il rischio potenziale derivante dall’inibizione dell’HMG-CoA reduttasi supera i vantaggi del trattamento durante la gravidanza. La sicurezza dell’amlodipina durante la gravidanza umana non e’ stata stabilita. Gli studi sull’animale hanno fornito prove di limitata tossicita’ riproduttiva della rosuvastatina, mentre tossicita’ riproduttiva e’ stata osservata ad alte dosi di amlodipina (vedere paragrafo 5.3). Se una paziente in terapia con COAREDAM risulta in stato digravidanza, il trattamento deve essere immediatamente sospeso. Allattamento: COAREDAM e’ controindicato durante l’allattamento. L’amlodipina viene escreta nel latte materno. La percentuale della dose materna ricevuta dalneonato e’ stata stimata con un intervallo interquartile del 3 – 7%, con un massimo del 15%. L’effetto dell’amlodipina sui neonati non e’ noto. Rosuvastatina e’ escreta nel latte di ratto. Non ci sono dati disponibili sull’escrezione del farmaco nel latte materno umano(vedere paragrafo 4.3). Fertilita’: in alcuni pazienti trattati con bloccanti dei canali calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita’. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilita’ maschile (vedere paragrafo 5.3).

Forma farmaceutica

CAPSULE RIGIDE

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

BLISTER