DENOMINAZIONE
CORTIREX COMPRESSE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Glucocorticoidi.
PRINCIPI ATTIVI
Compresse.
ECCIPIENTI
CORTIREX 5 mg compresse contiene: lattosio monoidrato, sodio amido glicolato (tipo A), talco, silice colloidale idrata, magnesio stearato. CORTIREX 20 mg compresse contiene: lattosio monoidrato, sodio amido glicolato (tipo A), talco, silice colloidale idrata, magnesio stearato. CORTIREX 25 mg compresse contiene: lattosio monoidrato, sodio amido glicolato (tipo A), talco, silice colloidale idrata, magnesio stearato.
INDICAZIONI
CORTIREX 5 mg/ 20mg/ 25mg compresse viene utilizzato in adulti, bambini e adolescenti ed e’ indicato per il trattamento di patologie che richiedono una terapia sistemica con glucocorticoidi, tra cui le seguenti in base al tipo e alla gravita’ (schemi di dosaggio SD da a a d), vedere paragrafo 4.2. Dosaggio). Terapia sostitutiva: insufficienza della corteccia surrenale di qualsiasi natura (per es. malattia di Addison, sindrome adrenogenitale, adrenalectomia, carenza di ACTH) dopo il periodo di crescita (i farmaci di prima scelta sono idrocortisone e cortisone); condizioni di stress dopo terapia di lunga durata con corticosteroidi. Reumatologia: fasi attive di vasculiti sistemiche; panarterite nodosa (SD: a, b) con serologia di epatite B positiva durata del trattamento limitata a due settimane; arterite gigantocellulare, polimialgia reumatica (SD: c); arterite temporale (SD: a) quando e’ presente perdita acuta della vista si consiglia terapia d’urto iniziale endovenosa con glucocorticoidi ad alto dosaggio e terapia continua con controllo della VES; granulomatosi di Wegener: terapia di induzione (SD: a-b)in combinazione con metotrexato (decorso lieve senza compromissione renale) o secondo lo schema di Fauci (decorso grave con compromissione renale e/o polmonare), mantenimento della remissione: (SD: d, diminuendo la dose gradualmente fino alla sospensione) in combinazione con immunosoppressori; sindrome di Churg-Strauss: terapia iniziale (SD: a-b),con compromissione degli organi e decorso grave in combinazione con immunosoppressori, mantenimento della remissione: (SD: d); fasi attive di malattie reumatiche sistemiche (SD: a, b): lupus eritematoso sistemico; – polimiosite/policondrite cronica atrofizzante; collagenosi miste; – artrite reumatoide attiva (SD: da a a d) con gravi forme ad andamento progressivo, per es. forme con decorso distruttivo (SD: a) e/o manifestazioni extra-articolari (SD: b); altre artriti infiammatorie-reumatiche, in base alla gravita’ della malattia e quando gli antiinfiammatori non-steroidei (FANS) non possono essere utilizzati: spondiloartriti (spondilite anchilosante con partecipazione di articolazioni periferiche (SD: b, c), artrite psoriasica (SD: c, d), artropatia enteropatica con elevata attivita’ infiammatoria (SD: a); artriti reattive (SD:c); artrite nella sarcoidosi (SD: b inizialmente); cardite nella febbre reumatica, in casi gravi per 2-3 mesi (SD: a); artrite idiopatica giovanile con decorso sistemico grave (sindrome di Still) o con iridociclite non trattabile localmente (SD: a). Pneumologia: asma bronchiale (SD: da c ad a), si consiglia la somministrazione contemporanea di broncodilatatori; esacerbazione acuta di BPCO (SD: b), durata consigliatadella terapia fino a 10 giorni; malattie polmonari interstiziali comealveolite acuta (SD: b), fibrosi polmonare (SD: b), bronchiolite obliterante polmonite in organizzazione (BOOP) (SD: b diminuendo la dose gradualmente fino alla sospensione), se del caso in combinazione con immunosoppressori, polmonite cronica eosinofila (SD: b con dosi in diminuzione fino alla sospensione), per la terapia a lungo termine di formecroniche di sarcoidosi negli stadi II e III (con difficolta’ respiratoria, tosse e peggioramento dei valori della funzionalita’ polmonare) (SD: b); profilassi delle sindromi di dispnea in neonati prematuri (SD: b, due volte). Malattie delle vie respiratorie superiori: gravi decorsi di pollinosi e rinite allergica, dopo il fallimento di glucocorticoidi somministrati per via intranasale (SD: c); stenosi di laringe e trachea: edema di Quincke, laringite subglottica ostruttiva (pseudocroup) (SD: da b ad a). Dermatologia: patologie della cute e delle mucose che non possono essere trattate adeguatamente con glucocorticoidi topici a causa della gravita’ e/o della estensione o del coinvolgimento sistemico, quali: patologie allergiche, pseudoallergiche e allergico-infettive: per es. orticaria acuta, reazioni anafilattoidi, esantemi indotti da farmaco, eritema multiforme essudativo, necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell), pustolosi acuta generalizzata, eritema nodoso, dermatosi neutrofila febbrile acuta (sindrome di Sweet), eczema allergico da contatto (SD: da b ad a); malattie eczematose: per es. eczema atopico, eczemi da contatto, eczema microbico (nummulare) (SD: da bad a); malattie granulomatose: per es. sarcoidosi, cheilite granulomatosa (sindrome di Melkersson-Rosenthal monosintomatica) (SD: da b ad a); dermatosi bullose: per es. pemfigo volgare, pemfigoide bulloso, pemfigoide benigno della mucosa, dermatosi lineare da IgA (SD: da b ad a); vasculiti: per es. vasculite allergica, poliarterite nodosa (SD: da b ad a); malattie autoimmuni: per es. dermatomiosite, sclerodermia sistemica (fase indurativa), lupus eritematoso cronico discoide e subacuto cutaneo (SD: da b ad a); dermatosi gravidiche (vedere anche paragrafo 4.6): per es. herpes gestazionale, impetigine erpetiforme (SD: da d ad a); dermatosi eritemato-squamose: per es. psoriasi pustolosa, pitiriasi rubra pilare, gruppo delle parapsoriasi (SD: da c ad a); eritrodermie, anche nella sindrome di Se’zary (SD: da c ad a); altre patologie: per es. reazione di Jarisch-Herxheimer nel trattamento della sifilide con penicillina, emangioma cavernoso con crescita veloce, malattia di Behcet, pioderma gangrenoso, fascite eosinofila, lichen ruber esantematico, epidermolisi bollosa ereditaria (DS: da c ad a). Ematologia/oncologia: anemia emolitica autoimmune (SD: da c ad a), porpora trombocitopenica idiopatica (malattia di Werlhof)) (DS: a), trombocitopenia intermittente acuta (SD: a); leucemia linfoblastica acuta, malattia di Hodgkin, linfoma non-Hodgkin, leucemia linfatica cronica, malattia di Waldenstrom, mieloma multiplo (SD: e); ipercalcemia con malattie maligne sottostanti (SD: da c ad a); profilassi e terapia di vomito indotto da citostatici (SD: da b ad a), utilizzazione nell’ambito di schemi antiemetici; terapia palliativa di malattie maligne. Indicazione: il prednisone puo’ essere utilizzato per alleviare i sintomi, per es. in caso di inappetenza, anoressia e debolezza generale in malattie maligne progredite in assenza di alternative terapeutiche specifiche.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Non vi sono controindicazioni nel trattamento a breve termine nelle indicazioni vitali.
POSOLOGIA
Posologia. Il dosaggio dipende dal tipo e dalla gravita’ della patologia e dalla risposta individuale di ciascun paziente. In generale vengono utilizzate dosi iniziali relativamente alte, che devono essere chiaramente piu’ elevate nei decorsi acuti gravi rispetto alle patologie croniche. A seconda dei sintomi clinici e alla risposta si puo’ ridurre con velocita’ differente alla piu’ bassa dose di mantenimento possibile (in generale fra 5 e 15 mg di prednisone al giorno). In modo particolare nelle patologie croniche e’ spesso necessario un trattamento a lungo termine con basse dosi di mantenimento. Nella misura in cui non vi e’ una prescrizione differente, valgono le seguenti raccomandazionidi dosaggio. Terapia sostitutiva (dopo il periodo della crescita): 5-7,5 mg di prednisone/die, in due dosi separate (mattina e mezzogiorno,in caso di sindrome adrenogenitale mattina e sera). Nella sindrome adrenogenitale, la dose serale ha lo scopo di diminuire l’aumento notturno di ACTH in modo da contrastare un’iperplasia della corteccia surrenale. Se necessario, somministrare anche un mineralcorticoide (fludrocortisone). In caso di particolari sforzi a livello fisico (per es. trauma, operazione), infezioni che sopravvengono, etc., puo’ essere necessario aumentare la dose di 2-3 volte, in caso di sforzi estremi (per es.parto) fino a 10 volte. Condizioni di stress a seguito di terapia a lungo termine con glucocorticoidi: somministrare tempestivamente fino a50 mg di prednisone/die. La diminuzione della dose deve avvenire in piu’ giorni. Terapia farmacologica: le tabelle seguenti indicano una panoramica sulle linee guida generali di dosaggio con rimando alla letteratura specializzata attuale. Adulti: Dosaggio: alto. Dose in mg/die: 80 – 100 (250); dose in mg/kg di peso corporeo/die: 1,0 – 3,0. Dosaggio: media. Dose in mg/die: 40 – 80; dose in mg/kg di peso corporeo/die:0,5 – 1,0. Dosaggio: basso. Dose in mg/die: 10 – 40; dose in mg/kg dipeso corporeo/die: 0,25 – 0,5. Dosaggio: molto basso. Dose in mg/die:1,5 – 7,5 (10); dose in mg/kg di peso corporeo/die: ./. Chemioterapiain combinazione, vedere schema di dosaggio “e” (DS: e). In generale, l’intera dose giornaliera viene assunta al mattino fra le 6,00 e le 8,00 (terapia circadiana). Dosi giornaliere elevate possono pero’ anche essere suddivise in 2-4 somministrazioni, dosi giornaliere medie in 2-3.
CONSERVAZIONE
Conservare al di sotto di 30 gradi C.
AVVERTENZE
Il trattamento con CORTIREX compresse puo’ portare a un rischio piu’ elevato di infezioni batteriche, virali, parassitarie, opportunistichee micotiche a causa della immunosoppressione. La sintomatologia di una infezione esistente o in sviluppo puo’ essere mascherata e la diagnosi puo’ essere resa piu’ difficile. Infezioni latenti, come tubercolosi o epatite B, possono essere riattivate. Una terapia con CORTIREX deve essere effettuata solo con indicazioni rigorose e se del caso con terapia antinfettiva mirata aggiuntiva nelle seguenti patologie: infezioni virali acute (epatite B, herpes zoster, herpes simplex, varicella, cheratite erpetica); epatite cronica-attiva positiva a HbsAg; circa da8 settimane prima a 2 settimane dopo vaccinazioni protettive con vaccini vivi; micosi sistemiche e parassitosi (per es. nematodi); in pazienti con strongiloidiasi sospetta o accertata (Strongyloides stercoralis) i glucocorticoidi possono portare ad attivazione e moltiplicazione di massa dei parassiti; poliomielite; linfoadenite dopo vaccinazione BCG; – infezioni batteriche acute e croniche; in caso di tubercolosi nell’anamnesi utilizzazione solo con protezione tuberculostatica. Inoltre, una terapia con CORTIREX deve essere effettuata sotto stretto controllo medico, se del caso con terapia specifica aggiuntiva, in caso di:ulcera gastrointestinale; osteoporosi; ipertensione difficilmente regolabile; diabete mellito difficilmente regolabile; malattie psichiatriche (anche in anamnesi) compresa suicidalita’: si raccomanda sorveglianza neurologica o psichiatrica; glaucoma ad angolo chiuso o aperto; siraccomanda sorveglianza oftalmologica e terapia concomitante; ulcerazioni o ferite della cornea; si raccomanda sorveglianza oftalmologica eterapia concomitante. A causa del rischio di perforazione intestinale, CORTIREX puo’ essere utilizzato sotto stretto controllo medico corrispondente in caso di: colite ulcerosa grave con minaccia di perforazione eventualmente anche senza irritazione peritoneale; diverticolite; enteroanastomosi (immediatamente post-operative). I segni di irritazione peritoneale dopo perforazione gastrointestinale possono mancare in pazienti trattati con alte dosi di glucocorticoidi. Il rischio di disturbi a tendini, tendinite e rotture tendinee e’ piu’ elevato, se fluorochinoloni e glucocorticoidi vengono somministrati insieme. Durante l’uso di CORTIREX nei diabetici si deve tenere in considerazione un fabbisogno eventualmente piu’ elevato di insulina o antidiabetici orali. Durante il trattamento con CORTIREX e’ necessario un controllo regolare della pressione sanguigna nei pazienti con ipertensione difficilmente regolabile. I pazienti con grave insufficienza cardiaca devono essere sorvegliati con cura, siccome esiste il pericolo di peggioramento. Neltrattamento di una miastenia grave si puo’ giungere inizialmente a unpeggioramento dei sintomi, per cui la somministrazione di corticosteroidi deve avere luogo in ambito ospedaliero. In modo particolare con sintomatologia grave facio-faringea e diminuzione del volume di respirazione la terapia con CORTIREX deve essere iniziata progressivamente. L’uso a lungo termine anche di basse dosi di prednisone porta a un aumento del rischio di infezioni anche da parte di microorganismi che altrimenti causano raramente infezioni (cosiddette infezioni opportunistiche). Fondamentalmente, le vaccinazioni con vaccini inattivati sono possibili. Si deve tuttavia prestare attenzione al fatto che la reazione immunitaria e quindi il successo della vaccinazione possono essere pregiudicate da elevate dosi di corticoidi. In una terapia a lungo termine con CORTIREX sono indicati regolari controlli medici (compresi controllo oculistici a intervalli di tre mesi), con dosi comparativamente alte si deve prestare attenzione a un sufficiente apporto di potassio ea una restrizione del sodio e sorvegliare i livelli sierici di potassio. Se durante il trattamento con CORTIREX si arriva a condizioni particolari di stress (malattie con febbre, incidente, operazione, parti, etc.) puo’ diventare necessario un aumento temporaneo della dose. A causa del possibile pericolo in situazioni di stress, per il paziente interapia a lungo termine si deve fornire una appropriata documentazione per i casi di bisogno. Si possono presentare gravi reazioni anafilattiche. A seconda della durata e della dose del trattamento si deve tenere in considerazione un’influenza negativa sul metabolismo del calcio, cosi’ che si consiglia una profilassi dell’osteoporosi. Questo vale soprattutto in caso di fattori di rischio presenti contemporaneamente,come predisposizione familiare, eta’ avanzata, dopo la menopausa, apporto insufficiente di proteine e calcio, forti fumatori, eccessivo consumo di alcool, carenza di attivita’ fisica. La prevenzione consiste in sufficiente apporto di calcio e vitamina D e attivita’ fisica. In caso di osteoporosi gia’ esistente si deve considerare in aggiunta una terapia con medicinali. Al termine o se del caso alla interruzione della somministrazione a lungo termine di glucocorticoidi si deve pensare ai seguenti rischi: esacerbazione o recidiva della malattia di base, insufficienza acuta della corteccia surrenale (in particolare in condizioni di stress, per es. durante infezioni, dopo incidenti, con sforzo fisico eccessivo), sindrome da astinenza da cortisone. Particolari malattie virali (varicella, morbillo) possono avere un decorso particolarmente grave in pazienti trattati con glucocorticoidi. Sono particolarmente in pericolo pazienti con difese immunitarie basse (immunodepressi) senza precedenti infezioni da varicella o morbillo. Se queste persone hanno contatti con persone ammalate di varicella o morbillo durante il trattamento con CORTIREX, se del caso si deve introdurre una terapia preventiva. Crisi renale sclerodermica: si richiede cautela in pazienti con sclerosi sistemica a causa di un aumento dell’incidenza di crisi renale sclerodermica (possibilmente fatale) con ipertensione e diuresi diminuita osservate in seguito all’assunzione di una dose giornaliera pari o superiore a 15 mg di prednisolone. La pressione arteriosa ela funzione renale (creatinina s), pertanto, devono essere sottopostea controlli regolari. In caso di sospetta crisi renale, la pressione arteriosa deve essere sottoposta a controlli accurati.
INTERAZIONI
Studi di interazioni sono stati condotti su adulti. Altre interazionisono state registrate in base all’esperienza clinica. Glicosidi cardiaci: l’effetto dei glicosidi puo’ essere aumentato dalla carenza di potassio. Diuretici/lassativi: l’eliminazione di potassio viene aumentata. Antidiabetici: l’effetto ipoglicemizzanti viene diminuito. Derivaticumarinici (anticoagulanti orali): l’effetto degli anticoagulanti puo’ essere diminuito o aumentato. Un adeguamento della dose dell’anticoagulante puo’ essere necessario in caso di somministrazione contemporanea. Antinfiammatori non steroidei (FANS), salicilati e indometacina: e’ aumentato il pericolo di ulcerazioni gastrointestinali. Rilassanti muscolari non depolarizzati: il rilassamento muscolare puo’ risultare prolungato. Atropina, altri anticolinergici: possibile aumento della pressione interna dell’occhio in caso di somministrazione contemporanea.Praziquantel: associazione con i corticosteroidi e’ possibile una diminuzione della concentrazione ematica di praziquantel. Clorochina, idrossiclorochina, meflochina: rischio aumentato di comparsa di miopatie,cardiomiopatie. Somatotropina: l’effetto della somatotropina puo’ essere diminuito. Protirelina: l’aumento di TSH con la somministrazione di protirelina puo’ essere diminuito. Estrogeni (per es. inibitori dell’ovulazione): l’emivita dei glucocorticoidi puo’ essere prolungata. Per questo l’effetto dei corticoidi puo’ essere aumentato. Antiacidi: possibile diminuito assorbimento di prednisone in caso di assunzione contemporanea di idrossido di magnesio o di alluminio. L’assunzione dei due farmaci deve quindi avvenire con un intervallo di tempo (2 ore). Sostanze che attivano CYP3A4, come rifampicina, fenitoina, barbiturato, carbamazepina e primidone possono diminuire l’effetto dei corticoidi. Efedrina: l’efficacia dei glucocorticoidi puo’ essere diminuita a causa dell’aumento del metabolismo. Si ritiene che il trattamento concomitante con inibitori di CYP3A, compresi i medicinali contenenti cobicistat, possa aumentare il rischio di effetti indesiderati sistemici. L’associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso e’ necessario monitorare i pazienti per verificare l’assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi. Sostanze immunosoppressive: aumentata predisposizione a infezioni epossibile peggioramento o manifestazione di infezioni latenti. Inoltre, per ciclosporina: i valori ematici di ciclosporina vengono aumentato. C’e’ un pericolo aumentato di convulsioni cerebrali. ACE-inibitori:rischio aumentato di comparsa di variazioni del quadro ematologico. Ifluorochinoloni possono aumentare il rischio di disturbi ai tendini. Influenza su prove diagnostiche Le reazioni della pelle ai test allergici possono essere represse.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati sono organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Terapia ormonale sostitutiva: basso rischiodi effetti indesiderati se si rispettano i dosaggi raccomandati. Terapia farmacologica: possono presentarsi i seguenti effetti indesiderati, che dipendono molto dalla dose e dalla durata della terapia e la cuifrequenza non e’ nota. Infezioni e infestazioni: mascheramento di infezioni, manifestazione, esacerbazione o riattivazione di infezioni virali, fungine, batteriche parassitarie e opportunistiche, attivazione di strongiloidiasi (paragrafo 4.4). Patologie del sistema emolinfopoietico: moderata leucocitosi, linfopenia, eosinopenia, policitemia. Disturbi del sistema immunitario: reazioni allergiche (per es. esantema da farmaci), gravi reazioni anafilattiche come aritmie, broncospasmi, ipo- o ipertensione, collasso circolatorio, arresto cardiaco, indebolimento delle difese immunitarie. Patologie endocrine: soppressione surrenalica e induzione di una sindrome di Cushing (sintomi tipici: “faccia aluna piena”, adiposi del tronco e stato pletorico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: ritenzione di sodio con formazione di edema, aumentata escrezione di potassio (attenzione: disturbi del ritmo), aumento di peso, riduzione della tolleranza al glucosio, diabete mellito, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia. Aumento dell’appetito. Disturbi psichiatrici: depressione, irritabilita’, euforia, aumento del desiderio, psicosi, manie, allucinazioni, labilita’ emotiva, ansia, disturbi del sonno, tendenze suicide. Patologie del sistema nervoso: Pseudotumor cerebri, manifestazioni di epilessia latente e aumento della predisposizione agli accessi in caso di epilessia manifesta. Patologiedell’occhio: cataratta, in particolare con annebbiamento sottocapsulare posteriore, glaucoma, peggioramento dei sintomi nell’ulcera corneale, vengono favorite le infezioni virali, micotiche e batteriche dell’occhio. Visione offuscata (vedere anche il paragrafo 4.4). Patologie vascolari: ipertensione, aumento del rischio di arteriosclerosi e trombosi, vasculite (anche come sindrome da sospensione dopo terapia a lungotermine), aumentata fragilita’ capillare. Patologie gastrointestinali: ulcera gastrointestinale, sanguinamento gastrointestinale, pancreatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: striae rubrae, atrofia della cute, teleangectasie, petecchie, ecchimosi, ipertricosi, acne da steroidi, dermatite rosacea-simile (periorale), variazioni della pigmentazione cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: atrofia e debolezza muscolare, miopatia, osteoporosi (dose-dipendente, possibile anche con utilizzazione per breve tempo), necrosi ossea asettica, disturbi ai tendini, tendinite, rotture tendinee e lipomatosi epidurale, inibizione della crescita nei bambini In caso di riduzione troppo veloce della dose dopo un trattamento a lungo termine si possono verificare disturbi come dolori muscolari e articolari. Patologie renali ed urinarie: crisi renale sclerodermica. Trale diverse sottopopolazioni, l’insorgenza di crisi renali sclerodermiche varia. Il rischio piu’ elevato e’ stato segnalato in pazienti con sclerosi sistemica diffusa; il rischio piu’ basso e’ stato segnalato in pazienti con sclerosi sistemica limitata (2%) e sclerosi sistemica ad esordio giovanile (1%). Patologie dell’apparato riproduttivo e dellamammella: disturbi della secrezione dell’ormone sessuale (a seguito di cio’ comparsa di: amenorrea, irsutismo, impotenza). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: ritardata guarigione delle ferite. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: durante la gravidanza il trattamento puo’ avere luogo solo dopo valutazione accurata di rischi e benefici. In caso di terapia alungo termine con glucocorticoidi durante la gravidanza non si possono escludere disturbi della crescita del feto. In esperimenti su animali il prednisone ha portato a formazione di palatoschisi (vedere 5.3). E’ in discussione un aumento del rischio di formazione di fessure orali nei feti umani a causa della somministrazione di glucocorticoidi durante il primo trimestre di gravidanza. Se i glucocorticoidi vengono somministrati al termine della gravidanza, esiste, per il feto, il pericolo di una atrofia della corteccia surrenale, che rende necessario un trattamento sostitutivo del neonato con diminuzione progressiva. Allattamento: il prednisone viene escreto nel latte materno. Finora non stati riportati danni ai lattanti. Cio’ nonostante, l’indicazione durantel’allattamento deve essere rigorosa. Se a causa della malattia sono necessari dosaggi piu’ elevati, l’allattamento al seno deve essere interrotto.
Forma farmaceutica
COMPRESSE DIVISIBILI
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER