COVERSYL 30CPR RIV 5MG FL

SKU: 47260017 Category:

DENOMINAZIONE

COVERSYL 5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

ACE-inibitori, non associati.

PRINCIPI ATTIVI

Perindopril arginina. Una compressa rivestita con film contiene 3,395mg di perindopril equivalenti a 5 mg di perindopril arginina. Eccipiente con effetto noto: 72,58 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo: lattosio monoidrato; magnesio stearato; maltodestrina; silicecolloidale idrofoba; amido di mais glicolato (tipo A). Rivestimento con film: glicerolo; ipromellosa; clorofillina rameica; macrogol 6000; magnesio stearato; titanio biossido.

INDICAZIONI

Ipertensione: trattamento dell’ipertensione. Insufficienza cardiaca: trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia. Coronaropatia stabile: riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o a qualunque altro ACE inibitore; storiadi angioedema correlata a precedente terapia con ACE inibitori (vedere paragrafo 4.4); angioedema ereditario o idiopatico; secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6); uso concomitantedi Coversyl con medicinali contenenti aliskiren in pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1); uso concomitante di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.4 e 4.5); trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente (vedere paragrafo 4.5); importante stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosidell’arteria in caso di un unico rene funzionante (vedere paragrafo 4.4).

POSOLOGIA

Posologia. La posologia deve essere individualizzata in base al profilo del paziente (vedere paragrafo 4.4) e alla risposta pressoria. Ipertensione: Coversyl puo’ essere usato in monoterapia o in associazione con altre classi di antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1). La dose iniziale raccomandata e’ di 5 mg da assumere in un’unica somministrazione giornaliera al mattino. Nei pazienti con sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato (in particolare ipertensione renovascolare, deplezione idrosalina, scompenso cardiaco o ipertensione grave) puo’ verificarsi una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa in seguito all’assunzione della dose iniziale. In questi pazienti si raccomanda di iniziare il trattamento con una dose di 2,5 mg e sotto stretto controllo medico. Dopo un mese di trattamento la dose puo’ essere aumentata fino a 10 mg in un’unica somministrazione quotidiana. Si puo’ avere ipotensione sintomatica in seguito all’iniziodella terapia con Coversyl; cio’ e’ piu’ probabile che si verifichi in pazienti che sono al momento trattati con diuretici. Dunque, si raccomanda cautela, dato che questi pazienti possono presentare deplezioneidrosalina. Ove possibile, il diuretico deve essere interrotto 2 o 3 giorni prima di iniziare il trattamento con Coversyl (vedere paragrafo4.4). Nei pazienti ipertesi nei quali l’assunzione del diuretico non puo’ essere sospesa, il trattamento con Coversyl deve essere iniziato con una dose di 2,5 mg. La funzionalita’ renale e i livelli di potassio sierici devono essere tenuti sotto controllo. La posologia di Coversyl deve essere successivamente adattata in funzione della risposta pressoria. Ove richiesto, il trattamento diuretico puo’ essere reintrodotto. Nei pazienti anziani il trattamento deve essere iniziato con una dose di 2,5 mg che, se necessario, puo’ essere progressivamente aumentata a 5 mg dopo un mese di trattamento e quindi a 10 mg in base alla funzionalita’ renale (vedere la tabella sottostante). Insufficienza cardiaca congestizia: si raccomanda che il trattamento con Coversyl, generalmente in associazione con un diuretico non risparmiatore di potassioe/o con digossina e/o con un beta-bloccante, sia istituito sotto stretto controllo medico con una dose iniziale consigliata di 2,5 mg assunti al mattino. Tale dose puo’ essere aumentata, se tollerata, fino a 5mg in un’unica assunzione giornaliera, dopo 2 settimane. Gli aggiustamenti posologici devono avvenire in base alla risposta clinica individuale del paziente. Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave e in altri pazienti considerati a rischio elevato (pazienti con funzionalita’ renale compromessa e che presentano una alterazione degli elettroliti, pazienti trattati contemporaneamente con diuretici e/o con vasodilatatori), il trattamento deve essere iniziato sotto attento controllo medico (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica ad esempio nei pazienti con deplezione salina con osenza iponatriemia, pazienti ipovolemici o in trattamento con alte dosi di diuretici, si deve procedere, ove possibile, a una correzione ditali fattori prima di iniziare la terapia con Coversyl. La pressione arteriosa, la funzione renale e le concentrazioni plasmatiche di potassio devono essere controllate attentamente sia prima che durante il trattamento con Coversyl (vedere paragrafo 4.4). Coronaropatia stabile: il trattamento con Coversyl deve essere iniziato con una dose di 5 mg in un’unica assunzione giornaliera per 2 settimane, da aumentare fino a 10 mg, in un’unica assunzione quotidiana, in base alla funzionalita’renale e a condizione che la dose da 5 mg sia ben tollerata. I pazienti anziani devono iniziare il trattamento con 2,5 mg da assumere in un’unica somministrazione quotidiana per una settimana, da aumentare fino a 5 mg una volta al giorno nella settimana successiva, prima di aumentare la dose fino a 10 mg, in un’unica somministrazione quotidiana, in base alla funzionalita’ renale (vedere Tabella “Adattamento della posologia nell’insufficienza renale”). Il dosaggio deve essere aumentatosolo se la dose inferiore precedente e’ stata ben tollerata. Popolazioni speciali. Pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con insufficienza renale la posologia deve essere adattata in base alla clearance della creatinina come delineato nella sottostante tabella I: Tabella I: aggiustamento della posologia nell’insufficienza renale. Clearance della creatinina (ml/min): ClCR? 60; 5 mg al giorno. Clearance della creatinina (ml/min): 30< ClCR< 60; 2,5 mg al giorno. Clearance dellacreatinina (ml/min): 15< ClCR< 30; 2,5 mg a giorni alterni. Pazienti emodializzati* Clearance della creatinina (ml/min): ClCR< 15; 2,5 mg il giorno della dialisi. * La clearance di dialisi del perindoprilato e’ di 70 ml/min. Nei pazienti in emodialisi, la dose deve essere somministrata dopo la dialisi. Pazienti con insufficienza epatica: nei pazienti con insufficienza epatica non e’ richiesto alcun adattamento dellaposologia (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di perindopril nei bambini e negli adolescenti di eta’ inferiore a 18 anni non sono state stabilite. I dati al momentodisponibili sono riportati nel paragrafo 5.1 ma non puo’ essere fattaalcuna raccomandazione riguardante la posologia. Pertanto, nei bambini e negli adolescenti l’uso non e’ raccomandato. Modo di somministrazione: per uso orale. Si raccomanda di assumere Coversyl in un’unica dose giornaliera al mattino prima di un pasto.

CONSERVAZIONE

Tenere il contenitore ben chiuso per proteggerlo dall’umidita’.

AVVERTENZE

Coronaropatia stabile: se durante il primo mese di trattamento con perindopril si manifesta un episodio di angina pectoris instabile (maggiore o no), deve essere effettuata un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio prima di continuare il trattamento. Ipotensione: gliACE inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa.Raramente e’ stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata, e tale evento e’ piu’ probabile che si manifesti in pazienti ipovolemici, per esempio in seguito a un trattamento diuretico, ad un regime alimentare a ridotto contenuto di sale, a dialisi, a diarrea o vomito, o in pazienti affetti da grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). E’ stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, associata o meno a insufficienza renale. Cio’ e’ piu’ probabile che avvenga in pazienti affetti da un’insufficienza cardiaca di grado maggiormente severo, come rispecchiato dalla somministrazione di dosi elevate di diuretici dell’ansa, dall’iponatriemia o dalla compromissione della funzionalita’ renale. L’inizio del trattamento e gli adattamenti posologici devono essere accuratamente controllati nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Analoghe considerazioni devono essere fatte per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari nei quali una eccessiva caduta della pressione arteriosa puo’ portare a un infarto miocardico oa un evento cerebrovascolare. Se dovesse manifestarsi ipotensione, ilpaziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deveessere somministrata una infusione endovenosa di una soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). La comparsa di un’ipotensione transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che generalmente puo’ avvenire senza difficolta’ dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia. In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia e con pressione arteriosa normale o bassa, si puo’ verificare un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistemica in seguito alla somministrazione di Coversyl.Tale effetto e’ previsto e generalmente non costituisce motivo di sospensione del trattamento. Se l’ipotensione diviene sintomatica, puo’ rendersi necessaria una riduzione della posologia o l’interruzione del trattamento con Coversyl. Stenosi delle valvole aortica e mitrale/cardiomiopatia ipertrofica: al pari degli altri ACE inibitori, Coversyl deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d’efflusso del ventricolo sinistro, quali stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica. Insufficienza renale: nei casi di insufficienza renale (clearance della creatinina < 60 ml/min) la posologia iniziale del perindopril deve essere adattata in funzione della clearance della creatinina del paziente (vedere paragrafo 4.2) e successivamente in funzione della risposta del paziente altrattamento. In questi pazienti un regolare controllo del potassio e della creatinina devono far parte della pratica medica corrente (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia,l’ipotensione conseguente all’inizio della terapia con ACE inibitori puo’ determinare una ulteriore compromissione della funzione renale. In tale situazione e’ stata riferita insufficienza renale acuta generalmente reversibile. In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria in rene unico trattati con ACE inibitori e’ stato osservato un aumento dell’azotemia e della creatinina plasmatica, generalmente reversibile all’arresto del trattamento. Cio’ e’ probabile che si verifichi soprattutto nei pazienti con insufficienza renale. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale. In questi pazienti il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico con posologie ridotte e accuratamente titolate. Poiche’ il trattamento con diuretici puo’ contribuire all’instaurarsi di quanto sopra descritto, la loro somministrazione deve essere interrotta e la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con Coversyl. In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattiarenovascolare pregressa, e’ stato riscontrato un aumento generalmentelieve e transitorio dell’azotemia e della creatinina plasmatica, soprattutto quando Coversyl e’ stato somministrato in concomitanza a un diuretico. Cio’ e’ piu’ probabile che si verifichi in pazienti con preesistente compromissione renale. Una riduzione della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o di Coversyl potrebbero rendersi necessarie. Pazienti in emodialisi In pazienti in emodialisi con membrane ad alto flusso e in terapia con ACE inibitori sono state segnalate reazionianafilattoidi. Per questi pazienti dovrebbe essere preso in considerazione l’impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antipertensivi. Trapianto di rene: non vi sono esperienze sulla somministrazione di Coversyl in pazienti sottoposti ad un recente trapianto di rene. Ipertensione renovascolare: nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria in caso di un unico rene funzionante in trattamento con ACE inibitori, vi e’ un aumentato rischio di ipotensione e insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3). Il trattamento con diuretici puo’ essere un fattorecontribuente. In pazienti con stenosi unilaterale dell’arteria renale, in caso di modifiche anche lievi dei livelli di creatinina sierica, puo’ verificarsi una perdita della funzionalita’ renale. Ipersensibilita’/Angioedema: un angioedema al volto, alle estremita’, alle labbra, alle membrane mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe e’ stato raramente segnalato in pazienti trattati con ACE inibitori, incluso Coversyl (vedere paragrafo 4.8). Cio’ puo’ verificarsi in qualunquemomento durante la terapia. In questi casi Coversyl deve essere immediatamente sospeso e il paziente tenuto sotto osservazione fino a completa risoluzione dei sintomi.

INTERAZIONI

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco delsistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, e’ associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita’ renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Farmaci che inducono iperkaliemia: alcuni farmaci o classi terapeutiche possono aumentare l’insorgenza di iperkaliemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell’angiotensina II, FANS, eparine, agenti immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim. L’associazione di questi farmaci aumenta il rischio di iperkaliemia. Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3). Aliskiren: in pazienti diabetici o con insufficienza renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalita’ renale e della morbilita’ cardiovascolare e aumentodella mortalita’. Trattamenti extracorporei I trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente come la dialisi o l’emofiltrazione con alcuni tipi di membrana adalto flusso (ad es. membrane poliacrilonitriliche) e l’aferesi delle lipoproteine a bassa densita’ con destrano solfato, a causa dell’aumentato rischio di reazioni anafilattoidi gravi (vedere paragrafo 4.3). Se tali trattamenti sono necessari, dovrebbe essere considerato l’utilizzo di un diverso tipo di membrana dialitica o una diversa classe di farmaci antipertensivi. Sacubitril/valsartan: l’uso concomitante di perindopril con sacubitril/valsartan e’ controindicato poiche’ la concomitante inibizione della neprilisina a dell’enzima di conversione (ACE) dell’angiotensina I, puo’ aumentare il rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall’assunzione dell’ultima dose di perindopril.La terapia con perindopril non deve essere cominciata prima che sianotrascorse 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Uso concomitante non raccomandato (vedere paragrafo4.4). Aliskiren: in pazienti che non sono diabetici o non sono affetti da insufficienza renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalita’ renale e della morbilita’ cardiovascolare e aumento della mortalita’. Terapia concomitante con ACE inibitore e bloccante delrecettore dell’angiotensina: e’ stato riportato in letteratura che nei pazienti con malattia aterosclerotica conclamata, insufficienza cardiaca o nei diabetici con danno d’organo terminale, la terapia concomitante con un ACE inibitore e un bloccante del recettore dell’angiotensina e’ associata ad una maggiore frequenza di ipotensione, sincope, iperkaliemia e peggioramento della funzionalita’ renale (compresa insufficienza renale acuta) se confrontata con l’utilizzo di un solo agente attivo sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Il duplice blocco (ad esempio mediante l’associazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell’angiotensina II) deve essere limitato a casi valutati singolarmente con uno stretto controllo della funzionalita’ renale, dei livelli di potassio e della pressione sanguigna. Estramustina: rischio di aumentati effetti indesiderati quali edema angioneurotico(angioedema). Co-trimossazolo (trimetoprim / sulfametossazolo): i pazienti che assumono in concomitanza con-trimossazolo (trimetoprim / sulfametossazolo) possono essere ad aumentato rischio di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4). Diuretici risparmiatori di potassio (ad es. triamterene, amiloride) sali di potassio: iperkaliemia (potenzialmente letale), specialmente insieme a insufficienza renale (effetto iperkaliemico additivo). Si sconsiglia l’associazione di perindopril con i farmacisopra citati (vedere paragrafo 4.4). Se ciononostante l’uso concomitante dei farmaci sopra citati e’ ritenuto appropriato, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia. Per l’uso dello spironolattone nell’insufficienza cardiaca vedere sotto. Litio: aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e dellatossicita’ del litio sono stati riscontrati in seguito a somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. La somministrazione di perindopril in corso di trattamento con litio e’ sconsigliata, tuttavia, se ritenuto necessario, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli plasmatici di litio (vedere paragrafo 4.4). Uso concomitante che richiede particolare attenzione. Agenti antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali): studi epidemiologici hanno suggeritoche la somministrazione concomitante di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali) puo’ provocare un aumento dell’effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. La comparsa di tale fenomeno sembra essere piu’ probabile durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con insufficienza renale. Baclofene: aumento dell’effetto antipertensivo. Controllare la pressione sanguigna e se necessario adeguare il dosaggio dell’antipertensivo. Diuretici non risparmiatori di potassio: i pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione del volume e/o salina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l’inizio di una terapia con un ACE inibitore. La possibilita’ di effetti ipotensivi puo’ essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia o aumentando l’assunzione di sale prima di iniziare una terapia con perindopril, a dosi basse e progressive. Nell’ipertensione arteriosa, nel caso in cui una precedente terapia con un diuretico ha causato una deplezione salina e/o del volume, e’ necessario interrompere il diuretico prima di iniziare il trattamento con l’ACE inibitore, nel qual caso puo’ essere reintrodotto un diuretico non risparmiatore di potassio, oppure e’ necessario iniziare il trattamentocon l’ACE inibitore a basso dosaggio e aumentarlo progressivamente.

EFFETTI INDESIDERATI

Riepilogo del profilo di sicurezza: il profilo di sicurezza del perindopril e’ coerente con il profilo di sicurezza degli ACE inibitori: gli eventi avversi piu’ frequenti riportati negli studi clinici e osservati con perindopril sono: capogiro, cefalea, parestesia, vertigini, disturbi visivi, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale, costipazione, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea, vomito, prurito, rash, crampi muscolari e astenia. Tabella riepilogativa delle reazioni avverse: durante gli studi clinici e/o in corso di trattamento con perindopril sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati che sono stati classificati secondo la seguente frequenza: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10000, <1/1000); molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie delsistema emolinfopoietico. Eosinofilia: non comune*. Agranulocitosi o pancitopenia: molto raro. Riduzione dell’emoglobina e dell’ematocrito:molto raro. Leucopenia/neutropenia: molto raro. Anemia emolitica in pazienti affetti da una deficienza congenita di G-6PDH (vedere paragrafo 4.4): molto raro. Trombocitopenia: molto raro. Patologie endocrine. Sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH): raro. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Ipoglicemia (vedere paragrafi 4.4 e 4.5): non comune*. Iperkaliemia, reversibile alla sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.4): non comune*. Iponatriemia: non comune*. Disturbi psichiatrici. Depressione: non comune*. Disturbi dell’umore: non comune. Disturbi del sonno: non comune. Patologie del sistema nervoso. Capogiro: comune. Cefalea: comune. Parestesia: comune. Vertigine: comune. Sonnolenza: non comune*. Sincope: non comune*. Confusione: molto raro. Patologie dell’occhio. Alterazioni della visione: comune. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Tinnito: comune. Patologie cardiache. Palpitazioni: non comune*. Tachicardia: non comune*. Angina pectoris (vedere paragrafo 4.4): molto raro. Aritmia: molto raro. Infarto miocardico possibilmente secondario ad una eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4): molto raro. Patologie vascolari. Ipotensione (ed effetti correlati all’ipotensione): comune. Vasculite: non comune*. Rossore: raro*. Ictus possibilmente secondario ad una eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4): molto raro. Fenomeno di Raynaud: nonnota. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Tosse: comune. Dispnea: comune. Broncospasmo: non comune. Polmonite eosinofila: molto raro. Rinite: molto raro. Patologie gastrointestinali. Dolore addominale: comune. Stipsi: comune. Diarrea: comune. Disgeusia: comune. Dispepsia: comune. Nausea: comune. Vomito: comune. Secchezza della bocca: non comune. Pancreatite: molto raro. Patologie epatobiliari. Epatitecitolitica o colestatica (vedere paragrafo 4.4): molto raro. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Prurito: comune. Rash: comune. Orticaria (vedere paragrafo 4.4): non comune. Angioedema del volto, delle estremit?, delle labbra, delle membrane mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe (vedere paragrafo 4.4): non comune. Reazioni di fotosensibilizzazione: non comune*. Pemfigoide: non comune*. Iperidrosi: non comune. Aggravamento della psoriasi: raro*. Eritema multiforme: molto raro. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Crampi muscolari: comune. Artralgia: non comune*. Mialgia: non comune*. Patologie renali e urinarie. Insufficienza renale: non comune. Insufficienza renale acuta: raro. Anuria/Oliguria: raro*. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Disfunzione erettile: non comune. Astenia: comune. Dolore al petto: non comune*.Malessere: non comune*. Edema periferico: non comune*. Piressia: non comune*. Esami diagnostici. Aumento dell’urea ematica: non comune*. Aumento della creatinina ematica: non comune*. Aumento della bilirubina ematica: raro. Aumento degli enzimi epatici: raro. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Rischio di cadute: non comune*. * frequenza calcolata dagli studi clinici per eventi avversi riportatia seguito di segnalazioni spontanee. Studi clinici: durante il periodo di randomizzazione dello studio EUROPA, sono stati raccolti solo glieventi avversi gravi. Pochi pazienti hanno riportato eventi avversi gravi: 16 dei 6122 pazienti (0,3%) trattati con perindopril e 12 dei 6107 pazienti (0,2%) trattati con placebo. Nei pazienti trattati con perindopril, e’ stata osservata ipotensione in 6 pazienti, angioedema in 3 e arresto cardiaco improvviso in 1 paziente. Piu’ pazienti hanno sospeso il trattamento per tosse, ipotensione o altra intolleranza nel braccio trattato con perindopril rispetto ai soggetti trattati con placebo, il 6,0% (n=366) verso il 2,1% (n=129) rispettivamente. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiestodi segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l’uso degli ACE inibitori non e’ raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE inibitori e’ controindicato durante il secondo e il terzo trimestre digravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita’ a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo’ essere escluso un piccolo aumento del rischio. A meno che il proseguimento della terapia con un ACE inibitore non sia considerato essenziale, per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza., Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitorideve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E’ noto che nella donna l’esposizione adACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita’ fetale (ridotta funzionalita’ renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicita’ neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita’ renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitoridevono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Allattamento: poiche’ non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Coversyl durante l’allattamento con lattematerno, Coversyl non e’ raccomandato e sono da preferire trattamentialternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento con latte materno, specialmente in caso di allattamento con latte materno di neonati o prematuri. Fertilita’: non ci sono stati effetti sulla capacita’ riproduttiva o sulla fertilita’.

Forma farmaceutica

COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

FLACONE