DENOMINAZIONE
CRESEMBA 100 MG CAPSULE RIGIDE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antimicotici per uso sistemico, derivati triazolici.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula contiene 100 mg di isavuconazolo (sotto forma di 186,3 mg di isavuconazonio solfato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Contenuto della capsula: magnesio citrato (anidro), cellulosa microcristallina, talco, silice colloidale anidra, acido stearico. Involucro della capsula: ipromellosa, acqua purificata, ossido di ferro rosso (E172) (solo corpo della capsula), biossido di titanio (E171), gomma di gellano, potassio acetato, disodio edetato, sodio laurilsolfato. Inchiostro di stampa: gommalacca, propilene, glicole idrossido di potassio,ossido di ferro nero (E172).
INDICAZIONI
Cresemba e’ indicato negli adulti per il trattamento di aspergillosi invasiva; mucormicosi in pazienti per i quali il trattamento con amfotericina B non e’ appropriato (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Devono essere tenute in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato dei farmaci antimicotici.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Co-somministrazione con ketoconazolo (vedere paragrafo 4.5). Co-somministrazione con -dosi elevate di ritonavir (>200 mg ogni 12 ore) (vedere paragrafo 4.5). Co-somministrazione con induttori forti di CYP3A4/5 come rifampicina, rifabutina, carbamazepina, barbiturici a lunga durata d’azione (ad es. fenobarbital), fenitoina ed erba di S. Giovanni o con induttori moderati di CYP3A4/5 come efavirenz, nafcillina ed etravirina (vedere paragrafo 4.5). Pazienti affetti da sindrome del QT corto familiare (vedere paragrafo 4.4).
POSOLOGIA
Posologia: e’ possibile attuare una terapia mirata precoce (terapia preventiva o basata sulla diagnostica) in attesa che la malattia sia confermata da specifici test diagnostici. Tuttavia, una volta disponibili tali risultati, la terapia antimicotica deve essere adattata di conseguenza. Dose di carico: la dose di carico raccomandata e’ di due capsule (equivalente a 200 mg di isavuconazolo) ogni 8 ore per le prime 48ore (6 somministrazioni in totale). Dose di mantenimento La dose di mantenimento raccomandata e’ di due capsule (equivalente a 200 mg di isavuconazolo) una volta al giorno, a partire da 12-24 ore dopo l’ultimadose di carico. La durata della terapia deve essere stabilita in basealla risposta clinica (vedere paragrafo 5.1). Per trattamenti a lungotermine di durata superiore a 6 mesi, si deve valutare attentamente il rapporto beneficio-rischio (vedere paragrafi 5.1 e 5.3). Passaggio all’infusione endovenosa: Cresemba e’ disponibile anche sotto forma di polvere per concentrato per soluzione per infusione, contenente 200 mgdi isavuconazolo. Sulla base dell’elevata biodisponibilita’ orale (98%, vedere paragrafo 5.2), il passaggio dalla somministrazione endovenosa a quella orale e viceversa e’ appropriato se clinicamente indicato.Anziani: non e’ necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani; l’esperienza clinica in tale popolazione e’, tuttavia, limitata. Compromissione renale: non e’ necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale, inclusi quelli con malattia renale in stadio terminale (vedere paragrafo 5.2). Compromissione epatica: non e’ necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (classi A e B di Child-Pugh) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Isavuconazolo non e’ stato studiato in pazienti con compromissione epatica severa (classe C di Child-Pugh). L’uso in questi pazienti non e’ raccomandato, a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.2). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di Cresemba nei bambini di eta’ inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: le capsule di Cresemba possono essere assunte con o senza cibo. Le capsule di Cresemba devono essere ingerite intere. Le capsule non vanno masticate, frantumate, sciolte o aperte.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dall’umidita’.
AVVERTENZE
Ipersensibilita’: l’ipersensibilita’ a isavuconazolo puo’ determinarereazioni avverse tra cui reazione anafilattica, ipotensione, insufficienza respiratoria, dispnea, eruzione da farmaci, prurito ed eruzione cutanea (vedere paragrafo 4.8). In caso di reazione anafilattica, l’uso di isavuconazolo deve essere interrotto immediatamente e deve essereiniziato un trattamento medico appropriato. Si deve prestare attenzione quando si prescrive isavuconazolo a pazienti con ipersensibilita’ ad altri antimicotici azolici. Reazioni avverse cutanee severe: duranteil trattamento con antimicotici azolici sono state segnalate reazioniavverse cutanee severe, come la sindrome di Stevens-Johnson. Se un paziente sviluppa una reazione avversa cutanea severa, si deve sospendere la somministrazione di Cresemba. Reazioni cardiovascolari. Accorciamento dell’intervallo QT: Isavuconazolo e’ controindicato nei pazienti affetti da sindrome del QT corto familiare (vedere paragrafo 4.3). In uno studio sull’intervallo QT condotto su soggetti umani sani, isavuconazolo ha accorciato l’intervallo QTc in modo dipendente dalla concentrazione. Per il regime posologico da 200 mg, la differenza della mediadei minimi quadrati (LSM) rispetto al placebo e’ stata di 13,1 ms 2 ore dopo la somministrazione [IC 90%: 17,1; 9,1 ms]. L’aumento della dose a 600 mg ha determinato una differenza della LSM rispetto al placebo di 24,6 ms 2 ore dopo la somministrazione [IC 90%: 28,7; 20,4 ms]. E’ necessario prestare attenzione quando si prescrive isavuconazolo a pazienti che assumono altri medicinali noti per ridurre l’intervallo QT, come rufinamide. Aumento delle transaminasi epatiche o epatite: in alcuni studi clinici e’ stato segnalato un aumento delle transaminasi epatiche (vedere paragrafo 4.8). L’aumento delle transaminasi epatiche ha raramente richiesto l’interruzione di isavuconazolo. Se clinicamente indicato, si deve prendere in considerazione il monitoraggio degli enzimi epatici. E’ stata segnalata epatite con gli agenti azolici antimicotici compreso isavuconazolo. Compromissione epatica severa: Isavuconazolo non e’ stato studiato in pazienti con compromissione epatica severa (classe C di Child-Pugh). L’uso in questi pazienti non e’ raccomandato, a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi. Questi pazienti devono essere monitorati attentamente per rilevare eventuali effetti tossici del farmaco (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.2). Uso concomitante di altri medicinali Inibitori di CYP3A4/5: Ketoconazolo e’ controindicato (vedere paragrafo 4.3). Per l’inibitore forte di CYP3A4 lopinavir/ritonavir, e’ stato osservato un aumento di due volte dell’esposizione a isavuconazolo. Per altri inibitori forti di CYP3A4/5, si puo’ prevedere un effetto meno pronunciato. Non e’ necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo quando viene somministrato insieme a inibitori forti di CYP3A4/5 ma si consiglia cautela poiche’ le reazioni avverse ai farmaci possono aumentare (vedere paragrafo 4.5). Induttori di CYP3A4/5: la co-somministrazione con induttori deboli di CYP3A4/5 come aprepitant, prednisone e pioglitazone puo’ causare riduzioni da lievi a moderate dei livelli plasmatici di isavuconazolo; tale co-somministrazione deve essere evitata a meno che nonsi ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi (vedere paragrafo 4.5). Substrati di CYP3A4/5, inclusi gli immunosoppressori: Isavuconazolo puo’ essere considerato un inibitore moderato di CYP3A4/5 per cui l’esposizione sistemica a medicinali metabolizzati da CYP3A4 puo’ risultare aumentata in caso di co-somministrazione con isavuconazolo. L’uso concomitante di isavuconazolo e substrati di CYP3A4 come gli immunosoppressori tacrolimus, sirolimus e ciclosporina puo’ aumentare l’esposizione sistemica a tali medicinali. Durante la co-somministrazionepossono essere necessari un monitoraggio terapeutico appropriato dei farmaci e un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 4.5). Substrati di CYP2B6: Isavuconazolo e’ un induttore di CYP2B6. L’esposizione sistemica a medicinali metabolizzati da CYP2B6 puo’ risultare ridotta incaso di co-somministrazione con isavuconazolo. Si deve quindi prestare attenzione quando substrati di CYP2B6, specialmente medicinali con indice terapeutico stretto, come ciclofosfamide, sono co-somministrati con isavuconazolo. L’uso concomitante del substrato di CYP2B6 efavirenz e di isavuconazolo e’ controindicato poiche’ efavirenz e’ un induttore moderato di CYP3A4/5 (vedere paragrafo 4.3). Substrati della P-gp: Isavuconazolo puo’ aumentare l’esposizione ai medicinali che sono substrati della P-gp. Puo’ essere necessario un aggiustamento della dose dei medicinali che sono substrati della P-gp, specialmente se hanno un indice terapeutico stretto, come digossina, colchicina e dabigatran etexilato, se somministrati insieme a isavuconazolo (vedere paragrafo 4.5). Limitazioni dei dati clinici: i dati clinici su isavuconazolo nel trattamento della mucormicosi sono limitati a uno studio clinico prospettico non controllato su 37 pazienti affetti da mucormicosi comprovata o probabile che hanno ricevuto isavuconazolo come trattamento primario o perche’ altri trattamenti antimicotici (principalmente amfotericina B) non erano appropriati. Per le singole specie di Mucorales, i dati di efficacia clinica sono molto limitati, spesso a uno o due pazienti (vedere paragrafo 5.1). Dati sulla suscettibilita’ sono disponibili solo per un sottogruppo ristretto di casi. Questi dati indicano che leconcentrazioni di isovuconazolo richieste per l’inibizione in vitro sono molto variabili in generi/specie diversi all’interno dell’ordine Mucorales e generalmente sono superiori alle concentrazioni richieste per inibire le specie di Aspergillus. Si deve osservare che non e’ stato condotto alcuno studio di ricerca dello dose nella mucormicosi e cheai pazienti e’ stata somministrata la stessa dose di isavuconazolo usata per il trattamento dell’aspergillosi invasiva.
INTERAZIONI
Possibile influenza di altri medicinali sulla farmacocinetica di isavuconazolo: Isavuconazolo e’ un substrato di CYP3A4 e CYP3A5 (vedere paragrafo 5.2). La co- somministrazione di medicinali che sono inibitoridi CYP3A4 e/o CYP3A5 puo’ aumentare le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo. La co-somministrazione di medicinali che sono induttoridi CYP3A4 e/o CYP3A5 puo’ ridurre le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo. Medicinali che inibiscono CYP3A4/5: la co-somministrazione di isavuconazolo con l’inibitore forte di CYP3A4/5 ketoconazolo e’ controindicata in quanto questo medicinale puo’ aumentare significativamente le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo (vedere paragrafi4.3 e 4.5). Per l’inibitore forte di CYP3A4 lopinavir/ritonavir, e’ stato osservato un aumento di due volte dell’esposizione a isavuconazolo. Per altri inibitori forti di CYP3A4, come claritromicina, indinavire saquinavir, si puo’ prevedere un effetto meno pronunciato, in base alla loro relativa potenza. Non e’ necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo quando viene somministrato insieme a inibitoriforti di CYP3A4/5 ma si consiglia cautela poiche’ le reazioni avverseai farmaci possono aumentare (vedere paragrafo 4.4). Non e’ richiestoalcun aggiustamento della dose per gli inibitori deboli o moderati diCYP3A4/5. Medicinali che inducono CYP3A4/5: la co-somministrazione diisavuconazolo con induttori potenti di CYP3A4/5 come rifampicina, rifabutina, carbamazepina, barbiturici a lunga durata d’azione (ad es. fenobarbital), fenitoina ed erba di S. Giovanni o con induttori moderatidi CYP3A4/5 come efavirenz, nafcillina ed etravirina e’ controindicata, poiche’ questi medicinali possono ridurre significativamente le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo (vedere paragrafo 4.3). La co-somministrazione con induttori deboli di CYP3A4/5 come aprepitant, prednisone e pioglitazone puo’ causare riduzioni da lievi a moderate deilivelli plasmatici di isavuconazolo, per cui tale co-somministrazionedeve essere evitata a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi (vedere paragrafo 4.4). La co-somministrazione con dosi elevate di ritonavir (>200 mg due volte al giorno) e’ controindicata, in quanto ad alte dosi ritonavir puo’ indurre CYP3A4/5 e ridurre le concentrazioni plasmatiche di isavuconazolo (vedere paragrafo 4.3). Possibile influenza di isavuconazolo sull’esposizione ad altri medicinali. Medicinali metabolizzati da CYP3A4/5: Isavuconazolo e’ un inibitore moderato di CYP3A4/5; la co-somministrazione di isavuconazolo e di medicinali che sono substrati di CYP3A4/5 puo’ causare l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali. Medicinali metabolizzati da CYP2B6: Isavuconazolo e’ un induttore debole di CYP2B6; la co-somministrazione di isavuconazolo puo’ causare la riduzione delle concentrazioni plasmatiche dei substrati di CYP2B6. Medicinali trasportati dalla P-gp nell’intestino: Isavuconazolo e’ un inibitore debole della glicoproteina P (P-gp); la co- somministrazione con isavuconazolo puo’ causare l’aumento delle concentrazioni plasmatiche dei substrati della P-gp. Medicinali trasportati dalla BCRP: Isavuconazolo e’ un inibitore in vitro della BCRP e le concentrazioni plasmatiche dei substrati della BCRP possono quindi risultare aumentate. Si deve prestare attenzione quando isavuconazolo e’ somministrato insieme a substrati della BCRP. Medicinali escreti per via renale attraverso proteine di trasporto: Isavuconazolo e’ un inibitore debole del trasportatore di cationi organici 2 ( organic cation transporter 2 , OCT2). La co- somministrazione di isavuconazolo e di medicinali che sono substrati dell’OCT2 puo’ causare l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali. Substrati dell’uridina difosfato-glucuronosiltransferasi (UGT):Isavuconazolo e’ un inibitore debole dell’UGT. La co-somministrazionedi isavuconazolo e di medicinali che sono substrati dell’UGT puo’ causare un lieve aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali. Elenco delle interazioni. Anticonvulsivanti. Carbamazepina, fenobarbital e fenitoina (induttori forti di cyp3a4/5): la somministrazione concomitante di isavuconazolo e carbamazepina, fenitoina e barbiturici a lunga durata d’azione come fenobarbital e’ controindicata. Antibatterici. Rifampicina (induttore forte di cyp3a4/5): la somministrazione concomitante di isavuconazolo e rifampicina e’ controindicata. Rifabutina (induttore forte di cyp3a4/5): la somministrazione concomitantedi isavuconazolo e rifabutina e’ controindicata. Nafcillina (inibitore moderato di cyp3a4/5): la somministrazione concomitante di isavuconazolo e nafcillina e’ controindicata. Claritromicina (inibitore forte di cyp3a4/5): non e’ necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo; prestare attenzione poiche’ le reazioni avverse ai farmaci possono aumentare. Antimicotici. Ketoconazolo (inibitore forte di cyp3a4/5): la somministrazione concomitante di isavuconazolo e ketoconazoloe’ controindicata. Medicinali vegetali. Erba di s. Giovanni (induttore forte di cyp3a4/5): la somministrazione concomitante di isavuconazolo ed erba di s. Giovanni e’ controindicata. Immunosoppressori. Ciclosporina, sirolimus, tacrolimus (substrati di cyp3a4/5): non e’ necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Ciclosporina, sirolimus, tacrolimus: monitoraggio dei livelli plasmatici e aggiustamento appropriato della dose, se necessario. Micofenolato mofetile (mmf) (substrato dell’ugt): non e’ necessario alcun aggiustamento della dose diisavuconazolo. Mmf: consigliato monitoraggio per rilevare eventuali effetti tossici correlati a mpa. Prednisone (substrato di cyp3a4): la co-somministrazione deve essere evitata a meno che non si ritenga che il beneficio potenziale superi i rischi. Oppioidi. Oppiacei a breve durata d’azione (alfentanil, fentanil) (substrati di cyp3a4/5): non e’ necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Oppiacei a breve durata d’azione (alfentanil, fentanil): attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di effetti tossici del farmaco e riduzione della dose, se necessario. Metadone (substrato di cyp3a4/5, 2b6 e 2c9): non e’ necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Metadone: non e’ necessario alcun aggiustamento della dose. Antitumorali. Alcaloidi della vinca (vincristina, vinblastina) (substrati della p-gp): non e’ necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Alcaloidi della vinca: attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di effetti tossici del farmaco e riduzione della dose, se necessario. Ciclofosfamide (substrato di cyp2b6): non e’ necessario alcun aggiustamento della dose di isavuconazolo. Ciclofosfamide: attento monitoraggio per l’eventuale comparsa di mancanza di efficacia e incremento della dose, se necessario.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza. Le piu’ comuni reazioni avverse correlate al trattamento sono state: valori epatici elevati nelle analisi chimiche (7,9%), nausea (7,4%), vomito (5,5%), dispnea (3,2%), dolore addominale (2,7%), diarrea (2,7%), reazione nel sito di iniezione (2,2%), cefalea (2,0%), ipokaliemia (1,7%) ed eruzione cutanea (1,7%). Le reazioni avverse che hanno piu’ frequentemente portato all’interruzione permanente del trattamento con isavuconazolo sono state: stato confusionale (0,7%), insufficienza renale acuta (0,7%), aumento della bilirubina ematica (0,5%), convulsioni (0,5%), dispnea (0,5%), epilessia(0,5%), insufficienza respiratoria (0,5%) e vomito (0,5%). Elenco della reazioni avverse. Di seguito sono presentate le reazioni avverse a isavuconazolo nel trattamento delle infezioni micotiche invasive, in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. La frequenza delle reazioni avverse e’ definita nel modo seguente: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); e non comune (>=1/1.000, <1/100); non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei datidisponibili). All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravita’. Riassunto delle reazioni avverse in base alla classificazione meddra per sistemi e organi e alla frequenza. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: neutropenia, trombocitopenia^, pancitopenia, leucopenia^, anemia^. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita’^; non nota: reazione anafilattica*. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipokaliemia, appetito ridotto; non comune: ipomagnesemia, ipoglicemia, ipoalbuminemia, malnutrizione^. Disturbi psichiatrici. Comune: delirium^,^#; non comune: depressione, insonnia^. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, sonnolenza; non comune: convulsioni^, sincope, capogiro, parestesia^, encefalopatia, pre-sincope, neuropatia periferica, disgeusia. Patologie dell’orecchio e del labirinto.Non comune: vertigine. Patologie cardiache. Non comune: fibrillazioneatriale, tachicardia, bradicardia^, palpitazioni, flutter atriale, intervallo qt dell’elettrocardiogramma abbreviato, tachicardia sopraventricolare, extrasistoli ventricolari, extrasistoli sopraventricolari. Patologie vascolari. Comune: tromboflebite^; non comune: collasso circolatorio, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea^, insufficienza respiratoria acuta^; non comune: broncospasmo, tachipnea, emottisi, epistassi. Patologie gastrointestinali. Comune: vomito, diarrea, nausea, dolore addominale^; non comune: dispepsia, stipsi, distensione dell’addome. Patologie epatobiliari. Comune: valori epatici elevati nelle analisi chimiche^,^#; non comune: epatomegalia; epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea^, prurito; non comune: petecchie, alopecia, eruzione da farmaci, dermatite^. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolore dorsale. Patologie renali e urinarie. Comune: insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore toracico^, stanchezza; non comune: edema periferico^, malessere, astenia. ^ indica che i termini preferiti appropriati sono stati raggruppati in un singolo concetto medico. * reazione avversa identificata dopo l’immissione in commercio. ^# vedere il paragrafo descrizione di reazioni avverse selezionate qui di seguito. Descrizione di reazioni avverse selezionate: il vaneggiamento include reazioni di stato confusionale. I valori epatici elevati nelle analisi chimiche includono eventi di alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata, bilirubina ematica aumentata, lattato deidrogenasi ematica aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata, enzimi epatici aumentati, funzione epatica anormale, iperbilirubinemia, prova di funzione epatica anormale e transaminasi aumentate. Effetti sui valori di laboratorio: in uno studio clinico in doppio cieco, randomizzato, controllato verso farmaco attivo, su 516 pazienti con malattia micotica invasiva causata da Aspergillus spp. o altri funghi filamentosi, al termine del trattamento in studio sono stati segnalati aumenti delle transaminasi epatiche (alanina aminotransferasi o aspartato aminotransferasi) > 3 x ULN (limite normale superiore) nel 4,4% deipazienti che hanno ricevuto isavuconazolo. Aumenti marcati delle transaminasi epatiche >10 x ULN si sono sviluppati nell’1,2% dei pazienti trattati con isavuconazolo. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permetteun monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati relativi all’uso di Cresemba in donne in gravidanza non ci sono. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita’ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani e’ sconosciuto. Cresemba non deve essere usato durante la gravidanza, se non in pazienti con infezioni micotiche severe o potenzialmente fatali, nelle quali isavuconazolo puo’ essere usato se i benefici previsti superano i possibili rischi per il feto. Donne in eta’ fertile: Cresemba non e’ raccomandato in donne in eta’ fertile che non usano misure contraccettive. Allattamento: i dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di isavuconazolo/metaboliti nel latte (vedere paragrafo 5.3). Il rischio per i neonati/lattanti non puo’ essere escluso. L’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con Cresemba. Fertilita’: non vi sono dati sull’effetto di isavuconazolo sulla fertilita’ umana. Studi sugli animali non hanno mostrato una compromissione della fertilita’ in rattidi sesso maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).
Forma farmaceutica
CAPSULE RIGIDE
Scadenza
30 MESI
Confezionamento
BLISTER