DENOMINAZIONE
CUTAQUIG 165 MG/ML SOLUZIONE INIETTABILE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Cio’ permettera’ la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalita’ di segnalazione delle reazioni avverse)
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Sieri immuni e immunoglobuline: Immunoglobuline, umane normali, per somministrazione extravascolare.
PRINCIPI ATTIVI
Immunoglobulina umana normale (SCIg). Un mL contiene: immunoglobulinaumana normale 165 mg (purezza almeno del 95% IgG). Ogni flaconcino da6 mL contiene: 1 g di immunoglobulina umana normale. Ogni flaconcino da 10 mL contiene: 1,65 g di immunoglobulina umana normale. Ogni flaconcino da 12 mL contiene: 2 g di immunoglobulina umana normale. Ogni flaconcino da 20 mL contiene: 3,3 g di immunoglobulina umana normale. Ogni flaconcino da 24 mL contiene: 4 g di immunoglobulina umana normale.Ogni flaconcino da 48 mL contiene: 8 g di immunoglobulina umana normale. Distribuzione delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi). IgG 1: 71%. IgG 2: 25%. IgG 3: 3%. IgG 4: 2%. Il contenuto massimo di IgA e’ di 300 microgrammi/mL. Prodotto dal plasma di donatori umani. Eccipiente(i) con effetti noti: questo medicinale contiene 33,1 mg di sodio per flaconcino da 48 mL e 13,8 mg per flaconcino da 20 mL, vedere paragrafo 4.4. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo6.1.
ECCIPIENTI
Maltosio, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
Terapia sostitutiva in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) nelle: sindromi di immunodeficienza primitiva (PID) con produzione di anticorpi compromessa (vedere paragrafo 4.4); immunodeficienze secondarie (SID) in pazienti affetti da infezioni gravi o ricorrenti, trattamentoantimicrobico inefficace e insufficienza anticorpale specifica comprovata (PSAF)* o livelli sierici di IgG <4 g/L. *PSAF = incapacita’ di produrre un aumento di almeno 2 volte del titolo anticorpale IgG ai vaccini antipneumococcico polisaccaridico e contenenti l’antigene polipeptidico.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.4). Cutaquig non deve essere somministrato per via endovascolare. Inoltre non deve essere somministrato per via intramuscolare in caso di trombocitopenia severae in presenza di altri disturbi dell’emostasi.
POSOLOGIA
La terapia sostitutiva deve essere avviata e monitorata sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dell’immunodeficienza. Posologia: la dose e il regime posologico dipendono dall’indicazione. Terapia sostitutiva: il medicinale deve essere somministrato per via sottocutanea. Nella terapia sostitutiva, e’ possibile che la dose debba essere personalizzata per ciascun paziente in base alla farmacocinetica e alla risposta clinica. Cutaquig puo’ essere somministrato a intervalli regolari con una frequenza che varia da una somministrazione quotidiana a una somministrazione a settimane alterne. I seguenti regimi posologici vengono forniti a titolo orientativo. Terapia sostitutiva nelle sindromi da immunodeficienza primitiva (come definito nel paragrafo 4.1): il regime posologico deve raggiungere un livello minimo di IgG(misurato prima dell’infusione successiva) di almeno 5-6 g/L e mirarea rientrare nell’intervallo di riferimento delle IgG sieriche in relazione all’eta’. Puo’ essere richiesta una dose di carico di almeno 0,2-0,5 g/kg (1,2-3,0 mL/kg) di peso corporeo e rendersi necessario suddividerla nell’arco di piu’ giorni, con una dose massima giornaliera compresa tra 0,1 e 0,15 g/kg. Dopo che i livelli di IgG hanno raggiunto lo stato stazionario, le dosi di mantenimento vengono somministrate a intervalli ripetuti per raggiungere una dose cumulativa mensile dell’ordine di 0,4-0,8 g/kg (2,4-4,8 mL/kg). Puo’ essere necessario iniettareogni singola dose in siti anatomici diversi. I livelli minimi devono essere misurati e valutati unitamente all’incidenza dell’infezione. Per ridurre il tasso di infezione, puo’ essere necessario aumentare la dose e mirare a livelli minimi piu’ alti. Terapia sostitutiva nelle immunodeficienze secondarie (come definito nel paragrafo 4.1): la dose raccomandata viene somministrata a intervalli ripetuti (all’incirca una volta alla settimana) per raggiungere una dose cumulativa mensile dell’ordine di 0,2-0,4 g/kg (1,2 – 2,4 mL/kg). Puo’ essere necessario iniettare ogni singola dose in siti anatomici diversi. I livelli minimi diIgG devono essere misurati e valutati congiuntamente all’incidenza dell’infezione. La dose deve essere adeguata secondo necessita’ per raggiungere una protezione ottimale contro le infezioni; puo’ essere necessario aumentare la dose nei pazienti con infezioni persistenti; una riduzione della dose puo’ essere considerata quando il paziente resta libero da infezioni. Popolazione pediatrica: la posologia nei bambini e negli adolescenti (0-18 anni) non differisce da quella degli adulti, poiche’ la posologia per ogni indicazione e’ determinata dal peso corporeo e regolata in base all’esito clinico nelle indicazioni della terapia sostitutiva. Cutaquig e’ stato valutato in 38 soggetti pediatrici (26 bambini [di eta’ compresa tra 2 e < 12 anni] e 12 adolescenti [di eta’ compresa tra 12 e < 16 anni]) affetti da malattia da immunodeficienza primitiva. Non sono stati necessari requisiti di dose specifici per soggetti pediatrici per raggiungere i livelli sierici desiderati di IgG. Popolazione anziana: considerato che la dose e’ somministrata in base al peso corporeo e regolata in funzione dell’esito clinico delle sopra menzionate condizioni cliniche, non si ritiene che la dose nellapopolazione anziana differisca da quella dei soggetti di eta’ compresa tra 18 e 65 anni. Nello studio clinico Cutaquig e’ stato valutato in3 pazienti di eta’ superiore ai 65 anni. Non sono stati necessari specifici requisiti di dose per raggiungere i livelli sierici desiderati di IgG. Modo di somministrazione: solo per uso sottocutaneo. L’infusione sottocutanea per il trattamento a domicilio deve essere avviata e monitorata da un operatore sanitario esperto nell’orientamento dei pazienti al trattamento a domicilio. Si deve spiegare al paziente e/o a unassistente familiare l’uso del dispositivo per infusione, le tecnichedi infusione, le tecniche asettiche per la manipolazione, nonche’ come tenere un diario del trattamento, riconoscere le reazioni avverse gravi e quali misure adottare in questi casi. Cutaquig puo’ essere iniettato in siti come addome, coscia, parte superiore del braccio e parte laterale dell’anca. Velocita’ di infusione: l’aggiustamento della velocita’ e del volume di infusione per sito si basa sulla tollerabilita’ del soggetto. Per la somministrazione iniziale si raccomanda una velocita’ di 15 mL/h/sito. A partire dall’infusione 7 in poi, se ben tollerata (vedere paragrafo 4,4), la velocita’ di infusione puo’ essere aumentata gradualmente fino a 25 mL/h/sito. Velocita’ di infusione all’oraraccomandata per tutti i siti combinati: 30 mL/h per le prime 6 infusioni, quindi aumentare gradualmente fino a 50 mL/h e, se ben tollerata, fino a 80 mL/h. E’ possibile utilizzare simultaneamente piu’ dispositivi per infusione. Volume di infusione per sito: la quantita’ di prodotto infuso in un sito particolare varia. Nei neonati e nei bambini, il sito di infusione puo’ essere cambiato ogni 5-15 mL. Negli adulti, le dosi superiori a 30 mL possono essere suddivise secondo le preferenze del paziente. Non ci sono limiti al numero dei siti di infusione. Ladistanza tra i siti di infusione deve essere di almeno 5 cm.
CONSERVAZIONE
Conservare in frigorifero (2 – 8 gradi C.). Non congelare. Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dallaluce. Entro il periodo di validita’, il prodotto puo’ essere conservato a temperatura ambiente (non conservare a temperature superiori a 25gradi C.) fino a un massimo di 9 mesi senza necessita’ di refrigerarlo nuovamente durante questo periodo; se non utilizzato dopo questa data, il prodotto deve essere smaltito. Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere paragrafo 6.3.
AVVERTENZE
Si raccomanda vivamente di registrare il nome e il numero di lotto del prodotto ogni volta che Cutaquig viene somministrato a un paziente, allo scopo di mantenere un collegamento tra paziente e lotto del prodotto. Il medicinale contiene una quantita’ massima di 90 mg di maltosioper mL come un eccipiente. L’interferenza del maltosio nei test per determinare la glicemia puo’ portare a letture dei valori di glucosio erroneamente elevati e, di conseguenza, alla somministrazione inappropriata di insulina che, a sua volta, e’ causa di ipoglicemia potenzialmente fatale e morte. E’ inoltre possibile che effettivi episodi ipoglicemici non vengano trattati se lo stato ipoglicemico e’ mascherato da valori di glucosio ritenuti erroneamente elevati (vedere paragrafo 4.5). Per i casi di insufficienza renale acuta vedere di seguito. Cutaquigdeve essere somministrato solo per via sottocutanea. Se Cutaquig viene somministrato accidentalmente in un vaso sanguigno, i pazienti potrebbero andare incontro a shock. La velocita’ di infusione raccomandata,indicata nel paragrafo 4.2, deve essere rigorosamente rispettata. I pazienti devono essere sottoposti a stretto monitoraggio e attenta osservazione per rilevare eventuali sintomi durante l’intero periodo di infusione. Alcune reazioni avverse possono manifestarsi con maggior frequenza nei pazienti trattati con immunoglobulina umana normale per la prima volta o, in casi rari, quando il prodotto a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o se e’ trascorso un lungo intervallo di tempo dall’infusione precedente. Potenziali complicanze possono spesso essere evitate: iniettando inizialmente il prodotto lentamente (vedere paragrafo 4.2); accertandosi che i pazienti siano sottoposti a stretto monitoraggio per rilevare eventuali sintomi durante l’intero periodo di infusione. In particolare i pazienti non trattati in precedenza con immunoglobulina umana normale, i pazienti che sono passati a un altro prodotto a base di immunoglobuline o per i quali e’ trascorso unlungo intervallo di tempo dall’infusione precedente devono essere monitorati durante la prima infusione e per la prima ora dopo la prima infusione, per rilevare potenziali segni avversi. Tutti gli altri pazienti devono essere tenuti in osservazione per almeno 20 minuti dopo la somministrazione. In caso di reazione avversa, la velocita’ di somministrazione deve essere ridotta o l’infusione deve essere sospesa. Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico necessita l’immediata interruzione dell’iniezione. Il trattamento necessario dipende dalla natura e dalla gravita’ della reazione avversa. In caso di shock applicare gli standard clinici per il trattamento dello shock. Ipersensibilita’: la comparsa di vere reazioni allergiche e’ rara. In particolare, possono manifestarsi in pazienti con anticorpi anti-IgA che devono essere trattati con particolare cautela. I pazienti con anticorpi anti-IgA, per i quali il trattamento sottocutaneo con prodotti a base di IgG resta l’unica opzione, devono essere trattati con Cutaquig solo sotto attenta supervisione medica. In casi rari l’immunoglobulina umana normale puo’ indurre un calo della pressione arteriosa con reazione anafilattica, anche in pazienti che avevano tollerato un precedente trattamento con immunoglobulina umana normale. Tromboembolia: eventi tromboembolici arteriosi e venosi, compresi infarto miocardico, ictus, trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, sono stati associati all’usodi immunoglobuline. I pazienti devono essere sufficientemente idratati prima di utilizzare le immunoglobuline. Cautela e’ richiesta nei pazienti con fattori di rischio preesistenti per eventi trombotici (come eta’ avanzata, ipertensione, diabete mellito e anamnesi di malattia vascolare o episodi trombotici, pazienti con disturbi trombofilici acquisiti o ereditari, pazienti soggetti a periodi di immobilizzazione prolungati, pazienti con ipovolemia grave, pazienti con malattie che aumentano la viscosita’ del sangue). Si devono informare i pazienti sui sintomi precoci degli eventi tromboembolici, compresi dispnea, dolore e gonfiore a un arto, deficit neurologici focali e dolore toracico e consigliare loro di rivolgersi immediatamente al medico all’esordio dei sintomi. Sindrome da meningite asettica (Aseptic Meningitis Syndrome, AMS): il manifestarsi della sindrome da meningite asettica e’ stato segnalato in associazione al trattamento sottocutaneo con immunoglobuline;generalmente i sintomi iniziano entro un periodo compreso tra molte ore e 2 giorni dal trattamento. L’interruzione del trattamento con immunoglobuline puo’ portare alla remissione dell’AMS nell’arco di alcuni giorni senza sequele. Si devono informare i pazienti sui sintomi precoci che comprendono forte cefalea, rigidita’ del collo, sonnolenza, febbre, fotofobia, nausea e vomito. Disfunzione/insufficienza renale: reazioni avverse renali gravi sono state segnalate in pazienti trattati con immunoglobuline, in particolare con prodotti contenenti saccarosio (Cutaquig non contiene saccarosio). Queste reazioni comprendono insufficienza renale acuta, necrosi tubulare acuta, nefropatia del tubulo prossimale e nefrosi osmotica. I fattori che aumentano il rischio di complicanze renali comprendono, a mero titolo esemplificativo ma non esaustivo, insufficienza renale preesistente, diabete mellito, ipovolemia,medicinali nefrotossici concomitanti, eta’ superiore a 65 anni, sepsi, iperviscosita’ e paraproteinemia. Emolisi: i prodotti a base di IgG possono contenere anticorpi contro i gruppi sanguigni che possono agire come emolisine e indurre il rivestimento in vivo degli eritrociti con immunoglobulina, il che provoca un esito positivo al test dell’antiglobulina diretto (test di Coombs) e, raramente, puo’ causare emolisi. Monitorare i pazienti che ricevono prodotti a base di immunoglobulina per individuare segni e sintomi clinici di emolisi.
INTERAZIONI
Vaccini con virus vivo attenuato: la somministrazione di immunoglobuline puo’ compromettere l’efficacia dei vaccini con virus vivo attenuato – come morbillo, rosolia, parotite e varicella – per un periodo di almeno 6 settimane e fino a 3 mesi. Dopo la somministrazione di questo medicinale, si deve lasciar trascorrere un intervallo di 3 mesi prima della vaccinazione con vaccini con virus vivo attenuato. In caso di morbillo, questa compromissione puo’ persistere fino a 1 anno. Pertanto,lo status anticorpale deve essere controllato nei pazienti che vengono vaccinati contro il morbillo. Test della glicemia: Cutaquig contienemaltosio che, in alcuni tipi di sistemi per il test della glicemia, puo’ essere interpretato erroneamente come glucosio. Alla luce della eventualita’ di ottenere letture dei valori glicemici erroneamente elevate, si devono utilizzare soltanto sistemi di test specifici per il glucosio per gli esami o il monitoraggio dei livelli glicemici nei pazienti diabetici. Popolazione pediatrica: le interazioni elencate si riferiscono sia agli adulti che ai bambini.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: occasionalmente possono manifestarsi reazioni avverse come brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione e dolore dorso-lombare moderato. In casi rari le immunoglobuline umane normali possono provocare un calo improvviso della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha manifestato ipersensibilita’ a precedenti somministrazioni. Reazioni locali ai siti di infusione: gonfiore, dolore, arrossamento, indurimento, calore locale, prurito, ecchimosi ed eruzione cutanea possono manifestarsi con frequenza. Di regola la frequenza di queste reazioni diminuisce nel corso del trattamento. Per le informazioni sulla sicurezza relativamente agli agenti trasmissibili, vedere paragrafo 4.4. Elenco tabulato delle reazioni avverse: i dati di sicurezza clinica sono basati sullo studiopivotale di fase III, in aperto, a braccio singolo, prospettico, multicentrico con Cutaquig in soggetti con PID, precedentemente trattati con IVIg per almeno 6 mesi. Questo studio e’ stato condotto in Europa eAmerica del Nord. In questo studio la sicurezza di Cutaquig e’ stata valutata in 75 soggetti. Sono state somministrate 4462 infusioni di Cutaquig in totale. Il seguente elenco e’ conforme alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC e livello di termini preferiti). Le frequenze per paziente sono state valutate in conformita’ alla seguenteconvenzione: Molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravita’ decrescente. Frequenza delle reazioni avverse (ADR) per soggetto e per infusione nello studio clinico con Cutaquig. Frequenza/infusione. Patologie del sistemanervoso. Raro: cefalea. Patologie gastrointestinali. Raro: distensione addominale, dolore addominale, vomito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune:reazione al sito di iniezione; raro: piressia. Esami diagnostici. Raro: test di coombs positivo, presenza di emoglobina libera, diminuzionedell’aptoglobina. Frequenza/soggetto. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea. Patologie gastrointestinali. Comune: distensione addominale, dolore addominale, vomito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: reazione al sito di iniezione; comune: piressia. Esami diagnostici. Comune: test di coombs positivo, presenza di emoglobina libera, diminuzionedell’aptoglobina. Le seguenti reazioni avverse sono state individuatedurante l’uso post-autorizzazione di Cutaquig. Dal momento che questereazioni avverse vengono segnalate volontariamente da una popolazionedi dimensioni incerte, non e’ sempre possibile stimare in modo attendibile la loro frequenza o stabilire una relazione causale con l’esposizione al farmaco. Patologie del sistema nervoso. Reazione avversa (PT): capogiro. Patologie gastrointestinali. Reazione avversa (PT): nausea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Reazione avversa (PT): prurito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Reazione avversa (PT): stanchezza. Le seguenti reazioni avverse aggiuntive sono state riportate durante l’uso post-autorizzazione dei prodotti a base di immunoglobulina sottocutanea: edema del viso, tremore, pallore, broncospasmmo, dispnea, tosse, diarrea, orticaria, eruzione cutanea, vampate di calore, sensazione di caldo, sensazione di freddo, astenia, sintomi simil-influenzali, sensazione di malessere, dolore nel sito d’iniezione, sensazione di costrizione alla gola, meningite asettica, ipertensione ed eventi tromboembolici. Popolazione pediatrica: si prevede che frequenza, tipo e severita’ delle reazioni avverse nei bambini siano uguali a quelle negli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiestodi segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione. Agenzia Italiana del Farmaco. Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: la sicurezza di questo medicinale per l’uso nella gravidanza umana non e’ stata stabilita in studi clinici controllati, pertanto deve essere somministrato soltanto con cautela nelle donne in gravidanza e che allattano con latte materno. I prodotti a base di immunoglobuline hanno dimostrato di attraversare la placenta, con maggiore intensita’ durante il terzo trimestre. L’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non si prevedono effetti dannosi sul decorso della gravidanza o sul feto e il neonato. Allattamento: le immunoglobuline sono escrete nel latte materno e possono contribuire alla protezione del neonato da patogeni che hanno un portale mucoso di entrata. Fertilita’: l’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non siano prevedibili effetti dannosi sulla fertilita’.
Forma farmaceutica
SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
FLACONE