FRIPASS 28CPR 100MG

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DENOMINAZIONE

FRIPASS 100 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agenti antitrombotici, antiaggreganti piastrinici esclusa eparina.

PRINCIPI ATTIVI

100 mg di cilostazolo.

ECCIPIENTI

Amido di mais, cellulosa microcristallina, calcio carmelloso, ipromellosa e magnesio stearato.

INDICAZIONI

Il farmaco e’ indicato per aumentare la distanza percorsa a piedi senza dolore e la distanza massima in pazienti con claudicatio intermittens , senza dolore a riposo e senza necrosi dei tessuti periferici. Il medicinale e’ indicato in seconda linea, in pazienti nei quali modifiche dello stile di vita e altri interventi appropriati non hanno migliorato in modo sufficiente i sintomi della claudicatio intermittens .

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ accertata al cilostazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Danno renale grave: clearance della creatinina <= 25 ml/min.Compromissione epatica moderata o grave. Scompenso cardiaco congestizio. Gravidanza. Pazienti con accertata predisposizione emorragica. Pazienti con anamnesi di tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare o di ectopie ventricolari multifocali, trattate adeguatamente o meno, e in pazienti con prolungamento dell’intervallo QTc. Pazienti conanamnesi di grave tachiaritmia. Pazienti trattati contemporaneamente con due o piu’ antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti supplementari. Pazienti con angina pectoris instabile, infarto del miocardio negli ultimi 6 mesi, o sottoposti a intervento coronarico negli ultimi 6 mesi.

POSOLOGIA

100 mg due volte al giorno. Il cilostazolo deve essere assunto 30 minuti prima della prima colazione e della cena. L’assunzione di cilostazolo con il cibo ha evidenziato un aumento delle concentrazioni massime(C max) di cilostazolo nel plasma, che puo’ essere associato con un’aumentata frequenza di reazioni avverse. Il trattamento con cilostazolodeve essere avviato da medici esperti nella gestione della claudicatio intermittens. Occorre riesaminare il paziente dopo 3 mesi di trattamento, per l’eventuale sospensione del cilostazolo laddove si osserva un effetto inadeguato o i sintomi non sono migliorati. I pazienti in terapia con cilostazolo devono proseguire le modifiche apportate allo stile di vita e gli interventi farmacologici per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari. Il cilostazolo non e’ un sostituto di tali terapie farmacologiche. La riduzione della dose a 50 mg due volte al giorno e’ raccomandata nei pazienti che ricevono medicinali che sono forti inibitori del CYP3A4, come taluni macrolidi, antifungini azolici, inibitori delle proteasi, oppure medicinali che inibiscono marcatamente ilCYP2C19, come omeprazolo. Non vi sono particolari requisiti posologici per gli anziani. La sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono state stabilite. Non e’ necessario aggiustare la dose in pazienti con clearance della creatinina > 25 ml/min. Cilostazolo e’ controindicato neipazienti con clearance della creatinina <= 25 ml/min. Non e’ necessario aggiustare la dose in pazienti con lieve malattia epatica. Non ci sono dati disponibili in pazienti con compromissione epatica moderata ograve. Poiche’ il cilostazolo e’ metabolizzato estesamente dagli enzimi epatici, e’ controindicato nei pazienti con compromissione epatica moderata o grave.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

L’opportunita’ del trattamento con cilostazolo deve essere attentamente considerata assieme ad altre opzioni terapeutiche, come la rivascolarizzazione. In base al suo meccanismo d’azione, il cilostazolo puo’ indurre tachicardia, palpitazioni, tachiaritmia e/o ipotensione. L’aumento della frequenza cardiaca associato con il cilostazolo va da 5 a 7 battiti al minuto circa; di conseguenza, nei pazienti a rischio questopuo’ indurre angina pectoris. I pazienti potenzialmente a maggior rischio di eventi avversi cardiaci gravi per via dell’aumentata frequenzacardiaca, per esempio pazienti con coronaropatia stabile, devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con cilostazolo, mentre l’uso del cilostazolo e’ controindicato in pazienti con angina pectoris instabile, o con infarto del miocardio/intervento coronarico negli ultimi 6 mesi, oppure con storia di grave tachiaritmia. Deve essereprestata cautela al momento di prescrivere il cilostazolo a pazienti con ectopia atriale o ventricolare e a pazienti con fibrillazione o flutter atriale. I pazienti devono essere informati della necessita’ di riferire qualsiasi episodio emorragico o di facile comparsa di ecchimosi nel corso della terapia. L’assunzione del cilostazolo deve essere interrotta in caso di emorragia retinica. A causa dell’effetto inibitorio del cilostazolo sull’aggregazione piastrinica, e’ possibile che si verifichi un aumentato rischio emorragico in concomitanza con procedure chirurgiche. Se un paziente deve sottoporsi ad un intervento chirurgico elettivo che non richiede un effetto antiaggregante piastrinico, la somministrazione di cilostazolo deve essere interrotta 5 giorni prima dell’intervento. Vi sono state segnalazioni rare o molto rare di anomalie ematologiche, incluse trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, pancitopenia e anemia aplastica. Gran parte dei pazienti e’ guaritaa seguito dell’interruzione di cilostazolo. Tuttavia, alcuni casi di pancitopenia e di anemia aplastica hanno avuto esito fatale. Oltre a segnalare gli episodi emorragici e di facile comparsa di ecchimosi, i pazienti devono essere informati della necessita’ di riferire tempestivamente qualunque altro segno che possa suggerire l’esordio precoce di discrasia ematica, come piressia e mal di gola. Un esame emocromocitometrico completo deve essere eseguito nei casi di sospetta infezione, oin presenza di altre evidenze cliniche di discrasia ematica. Il trattamento con cilostazolo deve essere interrotto tempestivamente se insorgono prove cliniche o di laboratorio di anomalie ematologiche. Nel caso di pazienti in terapia con forti inibitori del CYP3A4 o del CYP2C19,i livelli di cilostazolo nel plasma hanno evidenziato un aumento. In tali casi si raccomanda una dose di cilostazolo pari a 50 mg due volteal giorno. E’ necessaria cautela nella co-somministrazione del cilostazolo e qualunque altro agente con potenziale effetto ipotensivo, per via della possibilita’ di effetti ipotensivi additivi con una tachicardia riflessa. Deve essere prestata attenzione alla co-somministrazionedi cilostazolo e qualunque altro antiaggregante piastrinico.

INTERAZIONI

Cilostazolo e’ un inibitore della fosfodiesterasi (PDE) III con attivita’ antiaggregante piastrinica. In uno studio clinico su soggetti sani, la somministrazione di cilostazolo 150 mg due volte al giorno per cinque giorni non ha portato al prolungamento del tempo di sanguinamento. La co-somministrazione a breve termine di ASA e cilostazolo ha suggerito un aumento dell’inibizione dell’aggregazione piastrinica indottada adenosina difosfato (ADP) ex vivo, rispetto al solo ASA. Non sono emersi trend apparenti verso una maggiore frequenza di eventi avversi emorragici nei pazienti in terapia con cilostazolo e ASA, a confronto con i pazienti che assumevano placebo e dosi equivalenti di ASA. La somministrazione concomitante di cilostazolo e clopidogrel non ha avuto effetti su conta piastrinica, tempo di protrombina (PT) o tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT). Si consiglia cautela al momento di co-somministrare il cilostazolo e qualunque altro antiaggregante piastrinico. L’opportunita’ di un monitoraggio periodico dei tempi di sanguinamento deve essere presa in considerazione. Il trattamento con cilostazolo e’ controindicato nei pazienti in terapia con due o piu’ antiaggreganti piastrinici/anticoagulanti supplementari. Una percentuale maggiore di emorragia e’ stata osservata con l’uso concomitante di clopidogrel, ASA e cilostazolo. Non e’ stato possibile osservare inibizione del metabolismo di warfarin ne’ alcun effetto sui parametri di coagulazione. Tuttavia, si consiglia cautela per i pazienti che ricevono sia il cilostazolo che un anticoagulante, ed e’ necessario un frequentemonitoraggio per ridurre il rischio emorragico. Il trattamento con cilostazolo e’ controindicato nei pazienti in terapia con due o piu’ antiaggreganti piastrinici/anticoagulanti supplementari. Cilostazolo e’ metabolizzato estesamente dagli enzimi del CYP, in particolare CYP3A4 eCYP2C19, e in misura minore CYP1A2.Il metabolita deidro, la cui potenza e’ maggiore di 4 – 7 volte rispetto a quella di cilostazolo nell’inibire l’aggregazione piastrinica, sembra essere formato principalmentetramite il CYP3A4. Il metabolita 4′-trans-idrossi, con potenza pari aun quinto di quella di cilostazolo, sembra essere formato prevalentemente tramite il CYP2C19. Di conseguenza, i farmaci inibitori del CYP3A4 o del CYP2C19 accrescono l’attivita’ farmacologica totale e potrebbero potenziare gli effetti indesiderati di cilostazolo. Di conseguenza,per pazienti che assumono contemporaneamente forti inibitori del CYP3A4 o del CYP2C19 la dose raccomandata e’ 50 mg due volte al giorno. Lasomministrazione di cilostazolo con eritromicina ha portato a un aumento nella AUC del cilostazolo, accompagnato da un aumento nella AUC del metabolita deidro e da un aumento della AUC del metabolita 4′-trans-idrossi. In base alla AUC, la complessiva attivita’ farmacologica di cilostazolo aumenta con la co-somministrazione con eritromicina. Sulla base di tali dati, la dose raccomandata di cilostazolo e’ 50 mg due volte al giornoin presenza di eritromicina e di agenti analoghi. La co- somministrazione di ketoconazolo con cilostazolo ha portato a un aumento della AUC per il cilostazolo, accompagnato da una riduzione della AUC per il metabolita deidro, e un aumento della AUC per il metabolita 4′-trans-idrossi. In base alla AUC, la complessiva attivita’ farmacologica di cilostazolo aumenta di 35% con la co-somministrazione con ketoconazolo. Sulla base di tali dati, la dose raccomandata di cilostazoloe’ 50 mg due volte al giornoin presenza di ketoconazolo e agenti analoghi. La somministrazione di cilostazolo con diltiazem ha portato a unaumento nella AUC per il cilostazolo, accompagnato da un aumento della AUC del metabolita deidro e da un aumento della AUC del metabolita 4′-trans-idrossi. In base alla AUC, la complessiva attivita’ farmacologica del cilostazolo aumenta di 19% con la co- somministrazione con diltiazem. Sulla base di tali dati, non e’ necessario alcun aggiustamentodella dose. La somministrazione di una singola dose di 100 mg di cilostazolo con 240 ml di succo di pompelmo non ha avuto effetti di rilievo sulla farmacocinetica del cilostazolo. Sulla base di tali dati, non e’ necessario alcun aggiustamento della dose. Un effetto rilevante dalpunto di vista clinico su cilostazolo e’ comunque possibile con quantita’ maggiori di succo di pompelmo. La somministrazione di cilostazolocon omeprazolo ha aumentato la AUC per il cilostazolo, con un aumentodella AUC per il metabolita deidro, e una riduzione della AUC per il metabolita 4′-trans-idrossi. In base alla AUC, la complessiva attivita’ farmacologica aumenta di 47% con la co-somministrazione con omeprazolo. Sulla base di tali dati, la dose raccomandata di cilostazolo e’ 50mg due volte al giorno in presenza di omeprazolo. E’ stato dimostratoche il cilostazolo aumenta la AUC della lovastatina e il suo acido b-idrossi nella misura del 70%. Si consiglia cautela nel co-somministrare il cilostazolo con substrati del CYP3A4 con stretto indice terapeutico. Si raccomanda attenzione nella co-somministrazione con statine metabolizzate dal CYP3A4. Non e’ stato valutato l’effetto degli induttoridel CYP3A4 e del CYP2C19 sulla farmacocinetica di cilostazolo. L’effetto antiaggregante piastrinico puo’ venire teoricamente alterato e deve essere attentamente monitorato in caso di co-somministrazione di cilostazolo e di induttori del CYP3A4 e CYP2C19. Negli studi clinici, il fumo di sigaretta (che induce il CYP1A2) ha ridotto di 18% le concentrazioni plasmatiche di cilostazolo. Altre potenziali interazioni E’ necessaria cautela nel co-somministrare cilostazolo con qualunque altro agente in grado di ridurre la pressione arteriosa, a causa della possibilita’ di un effetto ipotensivo aggiuntivo con tachicardia riflessa.

EFFETTI INDESIDERATI

Le frequenze degli effetti indesiderati corrispondono a: molto comune(>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: ecchimosi; non comune: anemia; raro: prolungamento del tempo di sanguinamento, trombocitemia; non nota: tendenza emorragica, trombocitopenia, granulocitopenia, agranulocitosi, leucopenia, pancitopenia, anemia aplastica. Disturbi del sistema immunitario; non comune: reazione allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: edema (periferico, facciale), anoressia;non comune: iperglicemia, diabete mellito. Disturbi psichiatrici; noncomune: ansieta’. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiri; non comune: insonnia, sogni anormali; non nota: paresi, ipoestesia. Patologie dell’occhio; non nota: congiuntivite. Patologie dell’orecchio e del labirinto; non nota: tinnito. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni, tachicardia, angina pectoris, aritmia, extrasistoli ventricolari; non comune: infarto del miocardio, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco congestizio, tachicardia sopraventricolare, tachicardia ventricolare, sincope. Patologie vascolari. Non comune: emorragia oculare, epistassi, emorragia gastrointestinale, emorragia non specificata, ipotensione ortostatica; non nota: vampate, ipertensione, ipotensione, emorragia cerebrale, emorragia polmonare, emorragia muscolare, emorragia del tratto respiratorio, emorragia sottocutanea. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: rinite,faringite; non comune: dispnea, polmonite, tosse; non nota: polmoniteinterstiziale. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, feci anomale; comune: nausea e vomito, dispepsia, flatulenza, dolore addominale; non comune: gastrite. Patologie epatobiliari; non nota: epatite, anomalie della funzionalita’ epatica, ittero. Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo; comune: rash, prurito; non nota: eczema, eruzioni cutanee, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo; non comune: mialgia. Patologie renali e urinarie. Raro:insufficienza renale, danno renale; non nota: ematuria, pollachiuria.Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore toracico, astenia; non comune: brividi, malessere;non nota: piressia, dolore. Esami diagnostici; non nota: aumento dei livelli di acido urico, aumento dell’azotemia, aumento della creatinina ematica. E’ stato osservato un aumento della frequenza di palpitazioni e di edema periferico somministrando cilostazolo contemporaneamentecon altri vasodilatatori che causano tachicardia riflessa, come i calcio-antagonisti derivati diidropiridinici. Il solo evento avverso che ha portato all’interruzione della terapia e’ stata la cefalea. Altre cause frequenti di interruzione includevano palpitazioni e diarrea. Di per se’ cilostazolo puo’ comportare un aumentato rischio emorragico, asua volta potenziato dalla co-somministrazione di qualunque altro agente con analogo potenziale. Il rischio di emorragia intraoculare puo’ essere superiore nei pazienti diabetici. Un aumento della frequenza didiarrea e palpitazioni e’ stato riscontrato in pazienti di eta’ superiore a 70 anni.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso di cilostazolo in donne in gravidanza. Il farmaco non deve essere usato durante la gravidanza. L’escrezione di cilostazolo nel latte materno umano non e’ nota. A causa del potenziale effetto dannoso per il neonato allattato con latte materno da una madre in trattamento, l’uso del medicinale non e’ raccomandato durante l’allattamento.

Forma farmaceutica

COMPRESSE

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

BLISTER