DENOMINAZIONE
TETRIS “500 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM”
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antibatterici per uso sistemico-macrolidi.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene il principio attivo: azitromicina diidrato 524,1 mg pari ad azitromicina 500 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Eccipienti: calcio idrogeno fosfato anidro, amido pregelatinizzato, sodio laurilsolfato, croscarmellosa sodica, carmellosa sodica, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, titanio diossido, triacetina, lattosio monoidrato.
INDICAZIONI
Trattamento delle infezioni causate da germi sensibili all’azitromicina: infezioni delle alte vie respiratorie (incluse otiti medie, sinusiti, tonsilliti e faringiti); infezioni delle basse vie respiratorie (incluse bronchiti e polmoniti); infezioni odontostomatologiche; infezioni della cute e dei tessuti molli; uretriti non gonococciche (da Chlamydia trachomatis); ulcera molle (da Haemophilus ducreyi).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. L’uso del prodotto e’ controindicato nei pazienti con ipersensibilita’ all’eritromicina, ad uno qualsiasi degli antibiotici macrolidi o ketolidi; grave insufficienza epatica; l’azitromicina e’ generalmente controindicata in gravidanza, durante l’allattamento e nella primissima infanzia (vedere paragrafo 4.6).
POSOLOGIA
Adulti: per il trattamento delle infezioni delle alte e basse vie respiratorie, della cute e dei tessuti molli e delle infezioni odontostomatologiche: 500 mg al giorno in un’unica somministrazione, per tre giorni consecutivi. Per il trattamento delle malattie sessualmente trasmesse, causate da ceppi sensibili di Chlamydia trachomatis o di Haemophilus ducreyi: 1000 mg, assunti una sola volta, in un’unica somministrazione orale. Anziani: il medesimo schema posologico dei pazienti adultipuo’ essere applicato al paziente anziano. Dal momento che i pazientianziani possono avere condizioni pro-aritmiche in atto, si raccomandaparticolare cautela a causa del rischio che si sviluppino aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali eprecauzioni d’impiego”). Popolazione pediatrica: per i bambini dal peso pari o superiore a 45 kg puo’ essere usato lo stesso dosaggio dell’adulto (500 mg/die per tre giorni consecutivi). La dose totale massimaconsigliata per qualsiasi terapia pediatrica e’ di 1500 mg. Il farmaco deve essere sempre somministrato in dose singola giornaliera. Tetrispuo’ essere assunto indifferentemente a stomaco vuoto o dopo i pasti.L’assunzione di cibo prima della somministrazione del prodotto puo’ attenuare gli eventuali effetti indesiderati di tipo gastrointestinale causati dall’azitromicina. Le compresse devono essere deglutite intere. Alterata funzionalita’ renale: non e’ richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con alterazione della funzionalita’ renale da lieve a moderata (GFR 10-80 ml/min) mentre bisogna avere cautela in quelli con grave compromissione (GFR < 10 ml/min.) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Alterata funzionalita’ epatica: nei pazienti con alterazione della funzionalita’ epatica da lieve a moderata puo’ essere usato lo stesso dosaggio dei pazienti con funzionalita’ epatica normale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
CONSERVAZIONE
Conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C.
AVVERTENZE
Ipersensibilita’: come con l’eritromicina e altri macrolidi, sono state segnalate rare reazioni allergiche gravi, tra cui l’edema angioneurotico e l’anafilassi (raramente fatale), reazioni dermatologiche tra cui pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) e eruzione cutanea con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). Alcune di queste reazioni associate a Tetris hanno provocato sintomi ricorrenti e hanno richiesto un periodo di osservazione e trattamento prolungati. Se si verifica una reazione allergica, la somministrazione del medicinale deve essere interrotta e deve essere iniziata una terapia adeguata. I medici devono essere consapevoli del fatto che quando la terapia sintomatica viene sospesa puo’ verificarsi la comparsa di sintomi allergici. Epatotossicita’: poiche’ il fegato e’ la principale via di eliminazione dell’azitromicina, il suo impiego nei pazienti con patologie epatiche importanti deve essere intrapreso con cautela. Con azitromicina sono stati segnalati casi di alterata funzionalita’ epatica, epatite, ittero colestatico, necrosi epatica ed epatite fulminante, potenzialmente causadi insufficienza epatica, alcuni dei quali sono risultati fatali (vedere paragrafo 4.8). Alcuni pazienti potrebbero aver avuto malattie epatiche pregresse o potrebbero aver assunto altre specialita’ medicinaliepatotossiche. Nei casi in cui si sviluppano segni e sintomi di disfunzione epatica, quali astenia a comparsa rapida associata ad ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, si devono eseguire immediatamente analisi/esami diagnostici per la funzionalita’ epatica. Interrompere immediatamente il trattamento con azitromicina se si verificano segni di disfunzione epatica. Stenosi pilorica ipertrofica infantile (IHPS): in seguito all’uso di azitromicina nei neonati (trattamento fino al quarantaduesimo giorno di vita), e’ stata riportata stenosi pilorica ipertrofica infantile (IHPS). I genitori e glioperatori sanitari devono essere informati di contattare il medico qualora si verifichi vomito o irritabilita’ in seguito all’assunzione dicibo. Derivati dell’Ergotamina: in pazienti in trattamento con derivati dell’ergotamina la co-somministrazione di antibiotici macrolidi ha precipitato crisi di ergotismo. Non vi sono dati a disposizione sulla possibilita’ di una interazione tra ergot e azitromicina. Tuttavia, data la possibilita’ teorica di ergotismo, azitromicina e derivati dell’ergot non devono essere somministrate contemporaneamente. Cosi’ come con ogni altra preparazione antibiotica, e’ raccomandata una particolare osservazione per l’eventuale insorgenza di superinfezioni con microrganismi non sensibili inclusi i funghi. Diarrea associata a Clostridium difficile: con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui l’azitromicina, sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravita’ puo’ variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C. difficile. Il C. difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo della diarrea. I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilita’ e mortalita’, poiche’ queste infezioni sono in genere refrattarie alla terapia antibatterica e richiedono spesso una colectomia. Bisogna considerare la possibilita’ di diarrea associata a C. difficile in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibiotico. E’ inoltre necessaria un’attenta anamnesi poiche’ i casi di diarrea associata a C. difficile sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibiotici. Nei pazienti con grave compromissione della funzionalita’ renale (GFR < 10 ml/min.), e’ stato osservato un aumento del 33% dell’esposizione sistemica all’azitromicina (vedere paragrafo 5.2). In caso di infezioni sessualmente trasmesse e’ necessario escludere una concomitante infezione da Treponema pallidum. Prolungamento dell’intervallo QT: nel trattamento con altri macrolidi, inclusa azitromicina, e’ stato riscontrato un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT, con il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni dipunta (vedere paragrafo 4.8). Dato che le seguenti condizioni possonodeterminare un aumento del rischio di aritmie ventricolari (comprese le torsioni di punta) che possono causare arresto cardiaco, l’azitromicina deve essere usata con cautela nei pazienti con condizioni pro-aritmiche in atto (soprattutto nelle donne e negli anziani). I medici prescrittori devono tenere in considerazione il rischio del prolungamentodell’intervallo QT, che puo’ essere fatale, nel valutare i rischi-benefici di azitromicina in gruppi di pazienti a rischio, come: pazienti con prolungamento QT congenito o documentato; pazienti che utilizzano contemporaneamente farmaci che notoriamente prolungano l’intervallo QTcome antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e di classeIII (dofetilide, amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina; agenti antipsicotici, quali pimozide; antidepressivi come citalopram, e fluorochinoloni, come moxifloxacina, levofloxacina e cloroquina; pazienti con disturbi elettrolitici, soprattutto nei casi di ipopotassiemia e ipomagnesiemia; pazienti con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o grave insufficienza cardiaca; donne ed anziani che potrebbero mostrare maggiore sensibilita’ agli effetti (correlati al farmaco) dell’alterazione dell’intervallo QT. Sono state segnalate esacerbazioni dei sintomi di miastenia grave e ricomparsa della sindrome miastenica in pazienti sotto terapia con azitromicina (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti con un rischio piu’ elevato di prolungamento della ripolarizzazione cardiaca, non si puo’ escludere del tutto un effetto analogo con l’azitromicina (vedere paragrafo 4.8). L’efficacia e la sicurezza di impiego per la prevenzione od il trattamento della Mycobacterium Avium Complex non sono state accertate nei bambini. Tetris contiene lattosio: I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
INTERAZIONI
Antiacidi: nel corso di uno studio di farmacocinetica sugli effetti derivanti dalla somministrazione contemporanea di antiacidi e azitromicina, non e’ stato rilevato nessun effetto sulla biodisponibilita’ dell’azitromicina, sebbene sia stata osservata una riduzione di circa il 25% delle massime concentrazioni sieriche. Pertanto, i pazienti in terapia con azitromicina e antiacidi non devono assumere i due farmaci contemporaneamente. Cetirizina: nei volontari sani, la somministrazione contemporanea di un regime di 5 giorni di azitromicina e cetirizina 20 mg allo steady state non ha evidenziato interazioni farmacocinetiche ne’ alterazioni significative dell’intervallo QT. Idrossiclorochina: l’azitromicina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che ricevono medicinali noti per prolungare l’intervallo QT che possono indurrearitmia cardiaca, per esempio l’idrossiclorochina. Didanosina (dideossinosina): e’ stato osservato che la somministrazione contemporanea diun regime di 5 giorni di azitromicina 1200 mg/die e didanosina 400 mg/die in 6 pazienti HIV positivi non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica allo steady state della didanosina rispetto al placebo. Digossina e colchicina: e’ stato riportato che l’assunzione di antibiotici macrolidi, inclusa azitromicina, con substrati della glicoproteina-Pcome la digossina e la colchicina, ha causato un aumento dei livelli sierici dei substrati della glicoproteina-P. Pertanto deve essere tenuta in considerazione la possibilita’ di un incremento dei livelli sierici di digossina in caso di assunzione concomitante di azitromicina e substrati della glicoproteina P, come la digossina. Durante e dopo l’interruzione del trattamento con azitromicina, sono necessari il monitoraggio clinico e il monitoraggio del possibile aumento dei livelli di digossina. Zidovudina: la somministrazione di dosi singole da 1000 mg e di dosi multiple da 1200 mg o 600 mg di azitromicina ha avuto un effetto minimo sulla farmacocinetica plasmatica o l’escrezione urinaria della zidovudina o del suo metabolita glucuronide. Tuttavia, la somministrazione di azitromicina ha determinato un aumento delle concentrazioni della zidovudina fosforilata, suo metabolita clinicamente attivo, nelle cellule periferiche mononucleate. L’importanza clinica di questo dato non e’ chiara, ma puo’ comunque costituire un beneficio per il paziente. L’azitromicina non interagisce significativamente con il sistema epatico del citocromo P450. Non si ritiene che sia coinvolta nelle interazioni farmacocinetiche come riscontrato con l’eritromicina e altri macrolidi. Con l’azitromicina, infatti, non si verifica induzione oinattivazione del citocromo P450 epatico tramite il complesso dei suoi metaboliti. Sono stati condotti studi di farmacocinetica tra l’azitromicina e i seguenti farmaci, per i quali e’ nota una significativa attivita’ metabolica mediata dal citocromo P450. Ergotamina: a causa della possibile insorgenza di crisi di ergotismo, l’uso concomitante di azitromicina e derivati dell’ergotamina e’ sconsigliato (vedere paragrafo 4.4). Sono stati condotti studi farmacocinetici tra l’azitromicina ed i seguenti medicinali noti per essere sottoposti a via metabolica importante mediata dal citocromo P450. Inibitori della HMG-CoA reduttasi (Statine): la somministrazione concomitante di atorvastatina (10 mg/die) e azitromicina (500 mg/die) non ha alterato le concentrazioni plasmatiche dell’atorvastatina (sulla base di un saggio di inibizione della HMG-CoA-riduttasi) e quindi non ha causato alterazioni dell’attivita’ della HMG CoA reduttasi. Sono stati tuttavia riportati casi di rabdomiolisi verificatesi dopo la commercializzazione del farmaco in pazienti trattati con azitromicina e statine. Carbamazepina: nel corso di uno studio di interazione condotto su volontari sani, non e’ stato osservato alcun effetto significativo sui livelli plasmatici della carbamazepina o del suo metabolita attivo in pazienti che assumevano contemporaneamente azitromicina. Cimetidina: nel corso di uno studio di farmacocinetica condotto per valutare gli effetti di una singola dose di cimetidina somministrata 2 ore prima dall’azitromicina, non si sono evidenziate alterazioni nella farmacocinetica dell’azitromicina. Anticoagulanti orali di tipo cumarinico: nel corso di uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani e’ stato osservato che l’azitromicina non modifica l’effetto anticoagulante di una singola dose di warfarin da 15 mg. Nella fase post-marketing sono stati segnalati casi di potenziamento dell’azione anticoagulante a seguito della somministrazione concomitante di azitromicina e anticoagulanti orali di tipo cumarinico. Benche’ non sia stata stabilita una relazione causale, si consiglia dirivalutare la frequenza con cui monitorare il tempo di protrombina quando si somministra l’azitromicina a pazienti che ricevono anticoagulanti di tipo cumarinico. Per quanto riguarda l’uso concomitante di azitromicina e di altri farmaci che agiscono sulla coagulazione, poiche’ non sono stati condotti studi specifici di interazione, si consiglia unattento monitoraggio di quei pazienti che assumono i suddetti farmaciin associazione. Ciclosporina: in uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani ai quali sono state somministrate una dose oraledi 500 mg/die di azitromicina per 3 giorni e successivamente una doseorale unica di 10 mg/kg di ciclosporina, sono stati riscontrati innalzamenti significativi dei valori Cmax e AUC 0-5 della ciclosporina. Pertanto, l’eventuale somministrazione contemporanea dei due farmaci richiede cautela. Qualora la co-somministrazione dei due farmaci fosse strettamente necessaria, si dovranno attentamente monitorare i livelli della ciclosporina e il dosaggio di quest’ultima dovra’ essere modificato di conseguenza. Efavirenz: la somministrazione concomitante di 600 mg monodose di azitromicina e 400 mg di efavirenz al giorno per 7 giorni non ha prodotto interazioni farmacocinetiche clinicamente significative. Non e’ necessaria alcuna modifica del dosaggio quando l’azitromicina viene somministrata in associazione a efavirenz. Fluconazolo: la somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina da 1200 mg non ha alterato la farmacocinetica di una dose singola di fluconazolo da 800 mg. Il tempo di esposizione totale e l’emivita dell’azitromicina non sono state influenzate dalla somministrazione contemporanea di fluconazolo, mentre e’ stata osservata una diminuzione della Cmax (18%) clinicamente irrilevante. Indinavir: la somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina da 1200 mg non ha evidenziato un effetto statisticamente significativo sulla farmacocinetica dell’indinavir somministrato tre volte al giorno per 5 giorni in dosi da 800 mg.
EFFETTI INDESIDERATI
L’elenco sottostante elenca le reazioni avverse identificate nell’esperienza nel corso di test clinici e durante la sorveglianza post marketing per classe di sistema organico e frequenza. Il raggruppamento perfrequenza e’ definito utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>1/10); comune (> 1/100-<1/10); non comune (>1/1.000-<1/100); raro(> 1/10.000-<1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell’ambito di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravita’. Reazioni avverse possibilmenteo probabilmente connesse con l’azitromicina sulla base di esperienza nel corso di test clinici e sorveglianza post marketing. Infezioni ed infestazioni. Non comune: candidosi, infezione vaginale, polmonite, infezione micotica, infezione batterica, faringite, gastroenterite, disturbi respiratori, rinite, candidosi orale; frequenza non nota: colite pseudomembranosa. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia, neutropenia, eosinofilia; frequenza non nota: trombocitopenia, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: angioedema, ipersensibilita’; frequenza non nota: reazione anafilattica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comune: nervosismo, insonnia; raro: agitazione; frequenza non nota: aggressivita’, ansia, delirio, allucinazioni.Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri,sonnolenza, disgeusia, parestesia; frequenza non nota: sincope, convulsioni, ipoestesia, iperattivita’ psicomotoria, anosmia, ageusia, parosmia, miastenia grave. Patologie dell’occhio. Non comune: disturbi della vista. Disturbi dell’orecchio e del labirinto. Non comune: disturbiall’orecchio, vertigini; frequenza non nota: compromissione dell’udito inclusi sordita’ e/o tinnito. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni; frequenza non nota: torsioni di punta, aritmia inclusa tachicardia ventricolare, prolungamento dell’intervallo QT rilevato all’elettrocardiogramma. Patologie vascolari. Non comune: vampate di calore; frequenza non nota: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea, epistassi. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea; comune: vomito, dolore addominale/ crampi nausea; non comune: costipazione, flatulenza, dispepsia, gastrite, disfagia, distensione addominale, secchezza del cavo orale, eruttazione, ulcerazioni al cavo orale, ipersecrezione salivare; frequenza non nota:pancreatite, scolorimento della lingua. Patologie epatobiliari. Raro:alterazione della funzionalita’ epatica, ittero colestatico; frequenza non nota: insufficienza epatica (raramente fatale), epatite fulminante, necrosi epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, angioedema, prurito, orticaria, dermatite, secchezza della pelle, iperidrosi; raro: reazione di fotosensibilita’ pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP); molto raro: eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS); frequenzanon nota: sindrome di Stevens- Johnson, necrolisi epidermica tossica,eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: osteoartrite, mialgia, dolore alla schiena, dolore al collo; frequenza non nota: artralgia. Patologie renali eurinarie. Non comune: disuria, dolore ai reni; frequenza non nota: insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: metrorragia, disturbi aitesticoli. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore al sito di iniezione; non comune: edema, astenia, malessere, affaticamento, edema facciale, dolore al torace,piressia, dolore, edema periferico. Esami diagnostici. Comune: diminuzione della conta dei linfociti, aumento degli eosinofili, diminuzionedel bicarbonato ematico, aumento dei basofili, aumento dei monociti, aumento dei neutrofili; non comune: aumento dell’aspartato amino transferasi, aumento dell’alanina amino transferasi, aumento della bilirubina ematica, aumento dell’urea ematica, aumento della creatinina ematica, anormali livelli di potassio, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento dei cloruri, aumento del glucosio, delle piastrine, diminuzione dell’ematocrito, aumento del bicarbonato e anormali livelli di sodio. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Noncomune: complicanze post-procedurali. Reazioni avverse possibilmente o probabilmente connesse alla profilassi e al trattamento del MAC (Mycobacterium avium Complex) sulla base di esperienza nel corso di test clinici e sorveglianza post vendita. Queste reazioni avverse si differenziano per natura o frequenza da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato o a rilascio prolungato. Disturbi del metabolismoe della nutrizione. Comune: anoressia. Patologie del sistema nervoso.Comune: capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia; non comune: ipoestesia. Patologie dell’occhio. Comune: compromissione della visione. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Comune: sordita’; non comune: compromissione dell’udito, tinnito. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, disturbi addominali, feci molli. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, prurito; non comune: sindrome di Stevens-Johnson, reazione di fotosensibilita’. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: astenia, malessere. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiestodi segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Non ci sono dati adeguati sull’utilizzo di azitromicina nelle donne durante la gravidanza. La sicurezza dell’azitromicina durante la gravidanza non e’ stata verificata. Pertanto l’azitromicina deve essere utilizzata in gravidanza soltanto se il beneficio supera il rischio. Fertilita’: in studi sulla fertilita’ condotti sui ratti e’ stata notata una riduzione del tasso di fertilita’ in seguito alla somministrazione di azitromicina. La rilevanza di questi risultati nell’uomo non e’ nota. Gravidanza: sono stati condotti studi di riproduzione animale con l’utilizzo di dosi scalari fino al raggiungimento di concentrazioni materne moderatamente tossiche. Da questi studi non e’ risultata alcuna evidenza di pericoli per il feto a causa dell’azitromicina. Non sono tuttavia disponibili studi adeguati e ben controllati nelle donne in gravidanza. Studi di tossicita’ riproduttiva sugli animali hanno dimostrato che l’azitromicina attraversa la placenta, ma non e’ stato osservatoalcun effetto teratogeno. Poiche’ gli studi di riproduzione animale non sono sempre predittivi della risposta umana, azitromicina durante la gravidanza deve essere usato soltanto se strettamente necessario. Allattamento: l’azitromicina risulta essere secreta nel latte materno, ma non sono disponibili studi adeguati e ben controllati su donne in allattamento che abbiano caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione di azitromicina nel latte materno. Poiche’ molti farmaci sono escreti nel latte materno, Tetris deve pertanto essere usato nelle donne durante l’allattamento e nella primissima infanzia solamente ove i benefici potenziali superino chiaramente i rischi e sotto il controllo del medico.
Forma farmaceutica
COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER

