DENOMINAZIONE
TOTALIP COMPRESSE MASTICABILI
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Sostanze modificanti dei lipidi, Inibitori della HMG-CoA riduttasi.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa masticabile contiene 5 mg atorvastatina (come atorvastatina-calcio triidrato). Ogni compressa masticabile contiene 10 mg atorvastatina (come atorvastatina-calcio triidrato). Ogni compressa masticabile contiene 20 mg atorvastatina (come atorvastatina-calcio triidrato). Ogni compressa masticabile contiene 40 mg atorvastatina (come atorvastatina-calcio triidrato). Eccipiente(i) con effetti noti: ogni compressa masticabile di Totalip da 5 mg contiene 0,625 mg di aspartame. Ogni compressa masticabile di Totalip da 10 mg contiene 1,25 mg di aspartame. Ogni compressa masticabile di Totalip da 20 mg contiene 2,5 mgdi aspartame. Ogni compressa masticabile di Totalip da 40 mg contiene5 mg di aspartame. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Calcio carbonato, cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, polisorbato 80, magnesio stearato, idrossipropilcellulosa, amido pregelificato, mannitolo (E421), aspartame (E951), sucralosio (E955), aromad’uva.
INDICAZIONI
Ipercolesterolemia: Totalip e’ indicato in aggiunta alla dieta per ridurre i livelli elevati di colesterolo totale, colesterolo LDL, apolipoproteina B e trigliceridi in soggetti adulti, adolescenti e bambini di eta’ uguale o superiore ai 10 anni affetti da ipercolesterolemia primaria inclusa ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote) o iperlipemia mista (corrispondente ai Tipi IIa e IIb della classificazione di Fredrickson) quando la risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche e’ inadeguata. Totalip e’ anche indicato per ridurre ilcolesterolo totale ed il colesterolo LDL in soggetti adulti con ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad esempio, LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzione della malattia cardiovascolare: prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti adulti ad alto rischio per un primo evento cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1), in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Totalip e’ controindicato nei pazienti: con ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; con malattia epatica in fase attiva o con inspiegabili persistenti aumenti delle transaminasi, oltre 3 volte il limite normale superiore; durante la gravidanza, l’allattamento e nelle donne in eta’ fertileche non usano appropriate misure contraccettive (vedere paragrafo 4.6); trattati con antivirali antiepatite C glecaprevir/pibrentasvir.
POSOLOGIA
Posologia: il paziente deve essere posto a dieta standard ipolipidicaprima di ricevere Totalip e deve continuare la dieta durante il trattamento con Totalip. La posologia deve essere personalizzata tenendo conto dei livelli basali di colesterolo LDL, dell’obiettivo della terapia e della risposta del paziente. La dose iniziale abituale e’ 10 mg una volta al giorno. Aggiustamenti della posologia devono essere fatti ad intervalli di 4 settimane o piu’. La dose massima e’ 80 mg una voltaal giorno. Ipercolesterolemia primaria e iperlipemia mista: la maggioranza dei pazienti sono stati controllati con Totalip 10 mg una volta al giorno. Entro due settimane si evidenzia una risposta terapeutica ela massima risposta terapeutica si ottiene di solito entro 4 settimane. Nel corso di terapia cronica la risposta viene mantenuta. Ipercolesterolemia familiare eterozigote: i pazienti devono iniziare con Totalip 10 mg al giorno. La posologia deve essere personalizzata e aggiustata ogni 4 settimane fino a 40 mg al giorno. Successivamente, la dose puo’ essere aumentata fino a un massimo di 80 mg al giorno oppure puo’ essere combinato un sequestrante degli acidi biliari insieme a 40 mg diatorvastatina una volta al giorno. Ipercolesterolemia familiare omozigote: sono disponibili solo dati limitati (vedere paragrafo 5.1). La dose di atorvastatina in pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote e’ compresa tra 10 e 80 mg/die (vedere paragrafo 5.1). In questipazienti l’atorvastatina deve essere impiegata in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (per es. LDL aferesi) o se tali trattamentinon sono disponibili. Prevenzione della malattia cardiovascolare: negli studi di prevenzione primaria e’ stata impiegata la dose di 10 mg/die. Per ottenere i livelli di colesterolo (LDL) previsti dalle attualilinee guida, possono essere necessarie dosi piu’ elevate. Compromissione renale: non e’ richiesto alcun aggiustamento della posologia (vedere paragrafo 4.4). Compromissione epatica: Totalip deve essere utilizzato con cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 4.4 e 5.2). Totalip e’ controindicato in pazienti con malattia del fegato in fase attiva (vedere paragrafo 4.3). Co-somministrazione con altri medicinali: nei pazienti che assumono gli agenti antivirali antiepatite C elbasvir/grazoprevir o letermovir per la profilassi dell’infezione da citomegalovirus in concomitanza con atorvastatina, la dose di atorvastatina non deve superare 20 mg/die (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). L’uso di atorvastatina non e’ raccomandato nei pazienti che assumono letermovir co-somministrato con ciclosporina (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Anziani: l’efficacia e la sicurezza nei pazienti di oltre 70 anni trattati con le dosi raccomandate sono simili a quelle osservate nella popolazione generale. Popolazione pediatrica. Ipercolesterolemia:l’uso pediatrico deve essere effettuato solo da medici esperti nel trattamento dell’iperlipidemia pediatrica ed i pazienti devono essere sottoposti ad una rivalutazione su base regolare per valutare i progressi. Per i pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote di eta’uguale o superiore ai 10 anni, la dose iniziale raccomandata di atorvastatina e’ di 10 mg al giorno (vedere paragrafo 5.1). La dose puo’ essere aumentata fino a 80 mg al giorno, in base alla risposta e alla tollerabilita’. Le dosi devono essere determinate individualmente in base all’obiettivo raccomandato della terapia. Gli aggiustamenti devono essere effettuati a intervalli di 4 settimane o piu’. La titolazione della dose a 80 mg al giorno e’ supportata da dati di studi in adulti e da dati clinici limitati di studi in pazienti pediatrici con ipercolesterolemia familiare eterozigote (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Sono disponibili dati di sicurezza ed efficacia limitati in pazienti pediatrici con ipercolesterolemia familiare eterozigote, di eta’ compresa tra 6e 10 anni, acquisiti da studi in aperto. L’atorvastatina non e’ indicata nel trattamento di pazienti di eta’ inferiore a 10 anni. I dati attualmente disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2, ma non puo’ essere fornita alcuna raccomandazione relativa alla posologia. Modo di somministrazione: Totalip e’ per uso orale. Ogni dose giornaliera viene somministrata in dose unica. Le compresse di Totalip possono essere masticate o deglutite intere con un bicchiere d’acqua e possono essere assunte in qualsiasi momento della giornata, indipendentemente dai pasti.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
Effetti sul fegato: devono essere effettuati test di funzionalita’ epatica prima dell’inizio del trattamento e periodicamente successivamente. I pazienti che sviluppano qualsiasi segno o sintomo indicativo di danno epatico devono essere sottoposti a test di funzionalita’ epatica. I pazienti che sviluppano aumento delle transaminasi devono essere controllati fino alla normalizzazione dei valori. Qualora persista un aumento delle transaminasi oltre 3 volte il limite normale superiore, si raccomanda la riduzione della dose o l’interruzione di Totalip (vedere paragrafo 4.8). Totalip deve essere impiegato con cautela in pazienti che consumano abbondanti quantita’ di alcol e/o che hanno una storia di malattia epatica. Prevenzione dell’ictus mediante riduzione aggressiva dei livelli di colesterolo (studio SPARCL): un’ analisi post-hocdei sottotipi di ictus nei pazienti senza cardiopatia coronarica (CHD) che avevano avuto un ictus o un attacco ischemico transitorio recente (TIA), ha evidenziato una incidenza piu’ elevata di ictus emorragiconei pazienti che avevano iniziato il trattamento con atorvastatina 80mg rispetto al gruppo placebo. L’aumento del rischio e’ stato osservato in particolare nei pazienti con precedente ictus emorragico o infarto lacunare al momento dell’arruolamento nello studio. Per i pazienti con precedente ictus emorragico o infarto lacunare, il rapporto rischio/beneficio derivante dall’impiego di atorvastatina 80 mg e’ incerto eprima di iniziare il trattamento deve essere considerato attentamenteil rischio potenziale di ictus emorragico (vedere paragrafo 5.1). Effetti sulla muscolatura scheletrica: l’atorvastatina, come altri inibitori della HMG-CoA riduttasi, in rare occasioni puo’ avere effetti sulla muscolatura scheletrica e puo’ causare mialgia, miosite e miopatia che possono progredire fino a rabdomiolisi, una condizione potenzialmente fatale caratterizzata da marcati aumenti di creatinchinasi (CK) (> 10 volte il limite normale superiore), mioglobinemia e mioglobinuria che possono portare alla insufficienza renale. Vi sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (Immune-Mediated Necrotizing Myopathy, IMNM) durante o dopo il trattamento con alcunestatine. L’IMNM e’ caratterizzata clinicamente da debolezza muscolareprossimale persistente e da un’elevata creatinchinasi sierica, che permangono nonostante l’interruzione del trattamento con statine. Prima del trattamento: l’atorvastatina deve essere prescritta con cautela inpazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Il livello della creatinchinasi (CK) deve essere misurato prima di iniziare il trattamento in presenza delle seguenti condizioni cliniche: compromissione renale; ipotiroidismo; storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari; precedente storia di tossicita’ muscolare associata all’impiego di una statina o di un fibrato; precedente storia di malattia epatica e/o quando vengono assunte considerevoli quantita’ di bevande alcoliche; negli anziani (eta’ > 70 anni) la necessita’ di effettuare queste misurazioni deve essere valutata in base alla presenza di altrifattori predisponenti alla rabdomiolisi; situazioni in cui possono verificarsi aumenti dei livelli plasmatici, come le interazioni (vedere paragrafo 4.5) e in gruppi specifici di pazienti incluse sottopopolazioni genetiche (vedere paragrafo 5.2). In tali situazioni il rischio del trattamento deve essere valutato in relazione al possibile beneficioe se ne raccomanda il monitoraggio clinico. Se i livelli di CK sono significativamente elevati rispetto ai valori basali (> 5 volte il limite normale superiore) il trattamento non deve essere iniziato. Misurazione della creatinchinasi: la creatinchinasi (CK) non deve essere misurata dopo un intenso esercizio fisico o in presenza di qualsiasi possibile causa di incremento della CK in quanto cio’ rende difficile l’interpretazione del valore ottenuto. Se i livelli di CK sono significativamente aumentati rispetto ai valori basali (> 5 volte il limite normale superiore), i livelli di CK devono essere nuovamente misurati entro i 5-7 giorni successivi per confermare i risultati. Durante il trattamento: i pazienti devono essere avvertiti di comunicare prontamente dolore muscolare, crampi o debolezza, in particolare se associati a malessere o febbre. Se questi sintomi si verificano quando un paziente e’ in trattamento con atorvastatina, devono essere misurati i suoi livellidi CK. Se questi livelli risultano significativamente aumentati (> 5 volte il limite normale superiore), il trattamento deve essere interrotto. Se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani, anche se i livelli di CK sono <= 5 volte il limite normale superiore, si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento. Se i sintomi si risolvono e i livelli di CK si normalizzano, puo’ essere presa in considerazione la possibilita’ di riavviare il trattamento con atorvastatina o con un’altra statina alla dose piu’ bassa ed effettuare un accurato monitoraggio. Il trattamento con atorvastatina deve essere interrotto se compaiono aumenti dei livelli di CK clinicamente significativi (> 10 volte il limite normale superiore) o se e’ diagnosticata o sospettata una rabdomiolisi. Trattamento concomitante con altrimedicinali: il rischio di rabdomiolisi aumenta quando atorvastatina viene somministrata insieme ad alcuni medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina come gli inibitori potenti del CYP3A4 o proteine di trasporto (es. ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo e inibitori delle proteasi dell’HIV incluso ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, tipranavir/ritonavir ecc). Il rischio di miopatia puo’ aumentare anche con l’uso concomitante di gemfibrozil e altri derivati dall’acido fibrico, antivirali per il trattamento dell’epatite C (HCV) (boceprevir, telaprevir, elbasvir/grazoprevir, ledipasvir/sofosbuvir), eritromicina, niacinao ezetimibe. Se possibile, in alternativa a questi medicinali, devonoessere prese in considerazione terapie alternative (prive di interazioni). Nei casi in cui la somministrazione concomitante di questi medicinali e atorvastatina e’ necessaria, devono essere attentamente valutati i rischi e i benefici del trattamento. Quando i pazienti stanno assumendo medicinali che aumentano la concentrazione plasmatica di atorvastatina, si raccomanda l’impiego di una dose massima piu’ bassa di atorvastatina. Inoltre, in caso di trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP3A4, deve essere presa in considerazione una dose iniziale piu’ bassa di atorvastatina e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico di questi pazienti (vedere paragrafo 4.5).
INTERAZIONI
Effetto della co-somministrazione di medicinali sull’atorvastatina: l’atorvastatina viene metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4) ed e’ un substrato dei trasportatori epatici, del polipeptide organico trasportatore di anioni 1B1 (OATP1B1) e del trasporatore 1B3 (OATP1B3). I metaboliti dell’atorvastatina sono substrati di OATP1B1. L’atorvastatina e’ anche identificata come substrato della proteina di resistenzamultifarmaco 1 (MDR1) e della proteina di resistenza al cancro al seno (BCRP), che puo’ limitare l’assorbimento intestinale e la clearance biliare dell’atorvastatina (vedere paragrafo 5.2). La somministrazioneconcomitante di medicinali inibitori del CYP3A4 o delle proteine di trasporto puo’ causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e un aumento del rischio di miopatia. Il rischio potrebbeanche aumentare con la somministrazione concomitante di atorvastatinacon altri medicinali che potrebbero indurre miopatia, quali i derivati dell’acido fibrico e l’ezetimibe (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Inibitori del CYP3A4: i potenti inibitori del CYP3A4 hanno mostrato di portare a marcati aumenti delle concentrazioni di atorvastatina (vedere leinformazioni specifiche riportate di seguito). La cosomministrazione dei potenti inibitori del CYP3A4 (es. ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo, alcuni antivirali utilizzati nel trattamentodell’HCV (ad es. elbasvir/grazoprevir) e inibitori della proteasi dell’HIV, inclusi ritonavir, lopinovir, atazanavir, indinavir, darunavir,ecc) se possibile, deve essere evitata. Nei casi in cui la co-somministrazione di questi medicinali con atorvastatina non puo’ essere evitata, devono essere prese in considerazione dosi iniziali e dosi massimepiu’ basse di atorvastatina e si raccomanda un adeguato monitoraggio clinico di questi pazienti. Inibitori moderati del CYP3A4 (es. eritromicina, diltiazem, verapamil e fluconazolo) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Un aumento del rischio di miopatia e’ stato osservato con l’uso di eritromicina in combinazione con le statine. Non sono stati condotti studi di interazione che hanno valutato gli effetti di amiodarone o verapamil sull’atorvastatina. Sia amiodarone che verapamil sono noti per l’attivita’ di inibizione del CYP3A4 e la cosomministrazione con atorvastatina puo’ risultare in un aumento dell’esposizione all’atorvastatina. Pertanto la dose massima piu’ bassa di atorvastatina deve essere considerata e un monitoraggio clinico appropriato del paziente e’ raccomandato quando si usano in concomitanza gli inibitori moderati del CYP3A4. Si raccomanda un monitoraggioclinico adeguato dopo l’inizio della terapia o dopo aggiustamento della dose dell’inibitore. Induttori del CYP3A4: la somministrazione concomitante di atorvastatina e induttori del citocromo P450 3A4 (ad es. efavirenz, rifampicina, erba di S. Giovanni) puo’ determinare riduzionivariabili delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. A causa del duplice meccanismo di interazione della rifampicina (induzione delcitocromo P450 3A4 e inibizione del trasportatore OATP1B1 a livello dell’epatocita), si raccomanda la somministrazione contemporanea di atorvastatina e rifampicina, in quanto una somministrazione ritardata di atorvastatina dopo somministrazione di rifampicina e’ stata associata a una riduzione significativa delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. L’effetto della rifampicina sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti e’ tuttavia non noto e se la cosomministrazionenon puo’ essere evitata, i pazienti devono essere attentamente monitorati per l’efficacia. Inibitori del trasporto: gli inibitori delle proteine di trasporto (es. ciclosporina, letermovir, ledipasvir/sofosbuvir) possono aumentare l’esposizione sistemica di atorvastatina (vedere Sezione 4.4). Gli effetti dell’inibizione dell’assorbimento dei trasportatori epatici sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti non sono noti. Se la somministrazione concomitante non puo’ essere evitata, si raccomanda una riduzione della dose e il monitoraggio clinicosull’efficacia. L’uso di atorvastatina non e’ raccomandato nei pazienti che assumono letermovir co-somministrato con ciclosporina (vedere paragrafo 4.4). Gemfibrozil/derivati dell’acido fibrico: l’uso di fibrati da soli e’ occasionalmente associato a eventi correlati alla muscolatura inclusa rabdomiolisi. Il rischio di tali eventi puo’ aumentare in caso di somministrazione contemporanea di derivati dell’acido fibrico e atorvastatina. Se la somministrazione concomitante non puo’ essereevitata, si deve usare la dose piu’ bassa di atorvastatina per il raggiungimento dell’effetto terapeutico e i pazienti devono essere adeguatamente monitorati (vedere paragrafo 4.4). Ezetimibe: l’uso di ezetimibe da solo e’ associato a eventi correlati alla muscolatura, inclusa la rabdomiolisi. Il rischio di tali eventi puo’ aumentare in caso di somministrazione contemporanea di ezetimibe e atorvastatina. Per questi pazienti si raccomanda un monitoraggio clinico appropriato. Colestipolo: le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono risultate ridotte (rapporto della concentrazione di atorvastatina: 0,74) quando e’ stato somministrato colestipolo insieme a Totalip. Tuttavia, gli effetti sui lipidi sono risultati maggiori quando Totalip e colestipolo sono stati somministrati contemporaneamente rispetto a quando sono stati somministrati da soli. Acido fusidico: il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, puo’ aumentare con la somministrazione concomitante di acido fusidico sistemico e statine. Il meccanismo di questa interazione (sia esso farmacodinamico o farmacocinetico, oppure entrambi) non e’ ancora noto. Sono stati riportati casi di radbomiolisi (inclusi alcuni decessi) in pazienti che hanno ricevuto questa combinazione. Se il trattamento con acido fusidico sistemico e’ necessario, il trattamento con atorvastatina deve essere interrottoper tutta la durata del trattamento con acido fusidico (vedere paragrafo 4.4). Colchicina: sebbene non siano stati condotti studi di interazione tra atorvastatina e colchicina, sono stati segnalati casi di miopatia con atorvastatina co-somministrata con colchicina. Occorre prestare cautela quando si prescrive atorvastatina con colchicina. Effetti di atorvastatina su altri medicinali. Digossina: la somministrazione contemporanea di dosi ripetute di digossina e atorvastatina 10 mg ha leggermente aumentato le concentrazioni plasmatiche della digossina allostato stazionario. I pazienti che assumono digossina devono essere controllati in maniera appropriata.
EFFETTI INDESIDERATI
In studi clinici controllati condotti con atorvastatina verso placebo, su un database di 16.066 pazienti trattati (8755 con atorvastatina vs 7311 con placebo) per un periodo medio di 53 settimane, il 5,2% dei pazienti trattati con atorvastatina ha interrotto il trattamento a causa di reazioni avverse rispetto al 4% dei pazienti trattati con placebo. Nell’elenco seguente e’ illustrato il profilo di sicurezza di Totalip, basato sui dati provenienti dagli studi clinici e dalla considerevole esperienza post-marketing. Le frequenze stimate degli eventi sono classificate sulla base della seguente convenzione: comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (<= 1/10.000); non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Comune: nasofaringite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazioni allergiche; molto raro: anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperglicemia; non comune: ipoglicemia, aumento di peso,anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comune: incubi, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri, parestesia, ipoestesia, disgeusia, amnesia; raro: neuropatia periferica. Patologie dell’occhio. Non comune: visione offuscata; raro: disturbi della vista. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito; molto raro: perdita dell’udito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dolore faringolaringeo, epistassi. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, flatulenza, dispepsia, nausea, diarrea; non comune: vomito, dolore addominale superiore e inferiore, eruttazione, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite; raro:colestasi; molto raro: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: orticaria, esantema della cute, prurito, alopecia; raro: edema angioneurotico, eruzioni bollose inclusi eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e epidermolisi necrotica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia, dolore alle estremita’, spasmi muscolari, gonfiore alle giunture,dolore alla schiena; non comune: dolore al collo, affaticamento muscolare; raro: miopatia, miosite, rabdomiolisi, lacerazione muscolare, tendinopatia complicata talvolta da rottura; molto raro: sindrome lupus-simile; non nota: miopatia necrotizzante immuno-mediata (vedere paragrafo 4.4). Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: malessere, astenia, dolore al petto, edema periferico, affaticamento, piressia. Esami diagnostici. Comune: test della funzionalita’ epatica anormale, aumento della creatinchinasi; non comune: test delle urine positivo ai leucociti. Come con altri inibitori della HMG-CoA riduttasi, in pazienti trattati con Totalip sono stati segnalati aumenti delle transaminasi sieriche. Queste modifiche sono state di solito lievi e transitorie e non hanno richiesto la sospensione del trattamento. Aumenti clinicamente importanti (> 3 volte il limite normale superiore) delle transaminasi sieriche sono stati osservati nello 0,8% dei pazienti trattati con Totalip. Questi aumenti sono risultati dose-dipendenti e reversibili in tutti i pazienti. Negli studi clinici sono stati osservati livelli elevati di creatinchinasi (CK) oltre 3 volte il limite normale superiore nel 2,5% dei pazienti trattati con Totalip, in modo simile ad altri inibitori della HMG-CoA riduttasi. Nello 0,4% dei pazienti trattati con Totalip sono stati osservati livelli oltre 10 volte il limite normale superiore (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: i pazienti pediatrici di eta’ compresa tra 10 e 17 anni trattati con atorvastatina, hanno avuto un profilo di esperienze avverse simile aquello di pazienti trattati con placebo; le esperienze avverse piu’ comuni osservate in entrambi i gruppi, indipendentemente dalla valutazione di casualita’, sono state le infezioni. In uno studio di 3 anni basato sulla valutazione della maturazione e dello sviluppo complessivi,sulla valutazione dello Stadio di Tanner e sulla misurazione di altezza e peso, non e’ stato osservato alcun effetto clinicamente significativo sulla crescita e sulla maturazione sessuale. Il profilo di sicurezza e tollerabilita’ nei pazienti pediatrici era simile al profilo di sicurezza noto dell’atorvastatina in pazienti adulti. Il database sulla sicurezza clinica include i dati di sicurezza relativi a 520 pazienti pediatrici trattati con atorvastatina, tra cui 7 pazienti di eta’ inferiore ai 6 anni, 121 pazienti nel range di eta’ 6-9 anni e 392 pazienti tra 10-17 anni. Sulla base dei dati disponibili, la frequenza, il tipo e la gravita’ delle reazioni indesiderate nei pazienti pediatricisono risultati simili a quelli negli adulti. I seguenti eventi avversi sono stati segnalati con l’uso di alcune statine: disfunzione sessuale; depressione; casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale,soprattutto nella terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4); diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattoridi rischio (glicemia a digiuno >= 5,6 mmol/l, BMI >30 kg/m^2, livellielevati di trigliceridi, storia di ipertensione). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionaledi segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Donne in eta’ fertile: durante il trattamento, le donne in eta’ fertile devono usare un metodo di contraccezione adeguato (vedere paragrafo4.3). Gravidanza: Totalip e’ controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). La sicurezza nelle donne in gravidanza non e’ stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con atorvastatina in donne in gravidanza. Sono stati riportati rari casi di anomaliecongenite a seguito di esposizione intrauterina a inibitori della HMG-CoA riduttasi. Studi sugli animali hanno mostrato tossicita’ sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Il trattamento delle madri con atorvastatina puo’ ridurre i livelli fetali di mevalonato che e’ un precursore della biosintesi del colesterolo. L’aterosclerosi e’ un processo cronico e di solito l’interruzione dei medicinali ipolipemizzanti durante la gravidanza, ha un impatto esiguo sul rischio a lungo termine associato all’ipercolesterolemia primaria. Per tali ragioni, Totalip nondeve essere usato nelle donne in gravidanza o che stanno provando a restare incinta o che sospettano di essere incinta. Il trattamento con Totalip deve essere sospeso per la durata della gravidanza o fino a che non sia stato valutato se la paziente e’ incinta (vedere paragrafo 4.3). Allattamento: non e’ noto se l’atorvastatina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. Nei ratti le concentrazioni plasmatichedi atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono simili a quelle nel latte (vedere paragrafo 5.3). A causa dei suoi potenziali effetti indesiderati gravi le donne che assumono Totalip non devono allattare i loro bambini (vedere paragrafo 4.3). L’atorvastatina e’ controindicatadurante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Fertilita’: in studi condotti su animali l’atorvastatina non ha avuto effetti sulla fertilita’ di uomini e donne (vedere paragrafo 5.3).
Forma farmaceutica
COMPRESSE MASTICABILI
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER