TOVANIRA 30CPR RIV 20MG

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DENOMINAZIONE

TOVANIRA COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sostanze modificatrici dei lipidi, inibitori della HMG-CoA riduttasi.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene 10 o 20 o 40 o 80 mg di atorvastatina (come atorvastatina calcica).

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa, polverizzata,ipromellosa 6cp e 100cp, meglumina, carbossimetilamido sodico Tipo A,magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa 6cp, povidone 25 (K-25),titanio diossido (E 171), glicole propilenico.

INDICAZIONI

Ipercolesterolemia. Il farmaco e’ indicato, in aggiunta alla dieta, per la riduzione di alti livelli di colesterolo totale (C-totale), del colesterolo delle lipoproteine a bassa densita’ (LDL-C) apolipoproteina B e trigliceridi in pazienti adulti, adolescenti e bambini affetti da ipercolesterolemia primaria inclusa ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote) o iperlipidemia combinata (mista) (corrispondente ai Tipi IIa e IIb della classificazione di Fredrickson) quando la risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche e’ inadeguata. Ilfarmaco e’ anche indicato per ridurre il colesterolo totale ed il colesterolo LDL in pazienti adulti con ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad esempio, LDLaferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzione della malattia cardiovascolare. Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti adulti ad alto rischio per un primo evento cardiovascolare,in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

L’atorvastatina e’ controindicata in pazienti: con ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; con epatopatiain fase attiva o innalzamenti inspiegabili e persistenti delle transaminasi sieriche, oltre 3 volte il limite normale superiore; in gravidanza, durante l’allattamento e in donne in eta’ fertile che non usano appropriate misure contraccettive; trattati con antivirali antiepatite C glecaprevir/pibrentasvir.

POSOLOGIA

Posologia. Il paziente deve essere posto a dieta standard ipocolesterolemica prima di ricevere atorvastatina e deve continuare la dieta durante il trattamento con atorvastatina. Il dosaggio deve essere personalizzato tenendo conto dei livelli basali di colesterolo LDL, dell’obiettivo della terapia e della risposta del paziente. La dose iniziale abituale e’ 10 mg una volta al giorno. Aggiustamenti del dosaggio devonoessere fatti ad intervalli di 4 settimane o piu’. La dose massima e’ 80 mg una volta al giorno. Ipercolesterolemia primaria e iperlipidemiacombinata (mista) La maggior parte dei pazienti viene controllata conatorvastatina alla dose di 10 mg una volta al giorno. La risposta terapeutica si evidenzia entro 2 settimane e la massima risposta terapeutica viene solitamente raggiunta entro 4 settimane. L’effetto terapeutico si mantiene durante il trattamento cronico. Ipercolesterolemia familiare eterozigote I pazienti devono iniziare il trattamento con atorvastatina alla dose di 10 mg al giorno. Il dosaggio deve essere personalizzato e aggiustato ogni 4 settimane fino a 40 mg al giorno. Successivamente, il dosaggio puo’ essere aumentato fino a un massimo di 80 mg al giorno oppure puo’ essere somministrato un sequestrante di acidi biliari insieme a 40 mg di atorvastatina una volta al giorno. Ipercolesterolemia familiare omozigote Sono disponibili solo dati limitati. Il dosaggio di atorvastatina in pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote e’ compreso tra 10 e 80 mg/die. In questi pazienti atorvastatina deve essere impiegato in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (es. LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzione della malattia cardiovascolare. Negli studi di prevenzione primaria e’ stato impiegato il dosaggio da 10 mg/die. Per ottenere i livelli di colesterolo (LDL) previsti dalle attuali linee guida, possono essere necessari dosaggi piu’ elevati. Danno renale Non e’ richiesto alcun aggiustamento della dose. Compromissione epatica L’atorvastatina deve essere impiegata con cautela nei pazienti con compromissione della funzione epatica. L’atorvastatina e’ controindicata nei pazienti conmalattia epatica attiva. Uso negli anziani. L’efficacia e la tollerabilita’ nei pazienti di oltre 70 anni trattati con le dosi raccomandatesono simili a quelle osservate nella popolazione in generale. Popolazione pediatrica Ipercolesterolemia L’uso pediatrico deve essere riservato a medici specializzati nel trattamento dell’iperlipidemia pediatrica e i pazienti devono essere rivalutati su base regolare per valutarei progressi della cura. Per i pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote a partire dai 10 anni di eta’, la dose iniziale raccomandata di atorvastatina e’ di 10 mg al giorno. La dose puo’ essere aumentata a 80 mg al giorno, a seconda della risposta e della tollerabilita’. Le dosi devono essere individualizzate in base all’obiettivo raccomandato della terapia. Gli aggiustamenti devono essere effettuati ad intervalli di 4 settimane o piu’. La titolazione della dose a 80 mg al giorno e’ supportata da dati di studio negli adulti e da limitati daticlinici provenienti da studi in bambini con ipercolesterolemia familiare eterozigote. Sono disponibili limitati dati di sicurezza ed efficacia derivati da studi in aperto in bambini con ipercolesterolemia familiare eterozigote di eta’ compresa tra 6 e 10 anni. L’atorvastatina non e’ indicata nel trattamento di pazienti di eta’ inferiore ai 10 anni. Per questa popolazione di pazienti possono essere maggiormente indicate altre formulazioni farmaceutiche. Co-somministrazione con altri medicinali Nei pazienti che assumono gli agenti antivirali antiepatite Celbasvir/grazoprevir in concomitanza con atorvastatina, la dose di atorvastatina non deve superare 20 mg/die. Modo di somministrazione. Il farmaco e’ un farmaco da somministrare per via orale. Ogni dose giornaliera viene somministrata in un’unica dose e la somministrazione puo’ essere effettuata in qualsiasi momento della giornata, indipendentemente dai pasti.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Effetti epatici. Prove di funzionalita’ epatica devono essere effettuate prima dell’inizio del trattamento e periodicamente in tempi successivi. I pazienti che presentano segni o sintomi indicativi di danno epatico devono essere sottoposti a controllo della funzione epatica. I pazienti che presentano aumento delle transaminasi devono essere controllati fino alla normalizzazione dei valori. Qualora persista un aumento delle transaminasi oltre 3 volte il limite normale superiore, si raccomanda la riduzione della dose o la sospensione di atorvastatina. L’atorvastatina deve essere impiegata con prudenza in pazienti che consumano abbondanti quantita’ di alcol e/o che hanno una storia di malattiaepatica. Prevenzione dell’Ictus mediante Riduzione Aggressiva dei Livelli di Colesterolo (studio SPARCL) Una analisi post-hoc dei sottotipidi ictus nei pazienti senza cardiomiopatia ischemica (CHD) che avevano avuto un ictus o un attacco ischemico transitorio recente (TIA), ha evidenziato una incidenza piu’ elevata di ictus emorragico nei pazienti che avevano iniziato il trattamento con atorvastatina 80 mg rispettoal gruppo placebo. L’aumento del rischio e’ stato osservato in particolare nei pazienti con precedente ictus emorragico o infarto lacunare al momento dell’arruolamento nello studio. Per i pazienti con precedente ictus emorragico o infarto lacunare, il rapporto rischio/beneficio derivante dall’impiego di atorvastatina 80 mg non e’ chiaro e prima diiniziare il trattamento deve essere considerato attentamente il rischio potenziale di ictus emorragico (vedere paragrafo 5.1). Effetti sulla muscolatura scheletrica L’atorvastatina, come altri inibitori della HMG-CoA riduttasi, in rare occasioni puo’ avere effetti sulla muscolatura scheletrica e puo’ causare mialgia, miosite e miopatia che possonoprogredire fino a rabdomiolisi, una condizione potenzialmente fatale caratterizzata da marcati aumenti di creatinfosfochinasi (CPK) (> 10 volte il limite normale superiore), mioglobinemia e mioglobinuria che possono portare alla insufficienza renale. Vi sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (Immune-Mediated Necrotizing Myopathy, IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. L’IMNM e’ caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da un’elevata creatinchinasi sierica, che permangono nonostante l’interruzione del trattamento con statine. Prima del trattamento L’atorvastatina deve essere prescritta con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Il livello della creatinfosfochinasi (CPK) deve essere misurato prima di iniziare il trattamento in presenza delle seguenti condizioni cliniche. Compromissione renale. Ipotiroidismo. Storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie. Antecedenti di tossicita’ muscolare con statine o fibrati. Precedenti di malattia epatica e/o quando vengono assunte considerevoli quantita’ di bevande alcoliche. In eta’ avanzata (eta’ superiore ai 70 anni), la necessita’ di tale misurazione deve essere considerata in accordo con la presenza di altri fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Situazioni in cui puo’ verificarsi un aumento dei livelli plasmatici del farmaco, come nel caso di interazioni e di popolazioni speciali, comprese le sottopopolazioni genetiche. In tali situazioni, ilrischio del trattamento deve essere considerato in relazione ai possibili benefici ed e’ raccomandato monitoraggio clinico. Se i livelli basali di CK sono significativamente elevati (> 5 volte i limiti superiori della norma), il trattamento non deve essere iniziato. Misurazione della creatinchinasi Il livello di creatinchinasi (CK) non deve esseremisurato dopo un intenso esercizio fisico o in presenza di eventuali possibili cause alternative di incremento della CPK in quanto cio’ rende difficile l’interpretazione del valore ottenuto. Se i livelli di CPK sono significativamente aumentati rispetto ai valori basali (> 5 volte il limite normale superiore), i livelli di CPK devono essere nuovamente misurati entro i 5-7 giorni successivi per confermare i risultati. Durante il trattamento – I pazienti devono essere avvertiti di comunicare prontamente episodi di dolore muscolare, crampi o debolezza, in particolare se associati a malessere o febbre. Se questi sintomi si verificano quando un paziente e’ in trattamento con atorvastatina, devono essere misurati i livelli di CPK. Se questi livelli risultano significativamente aumentati rispetto ai valori basali (> 5 volte il limite normale superiore), il trattamento deve essere interrotto. Se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani, anche se i livelli di CPK sono <= 5 volte il limite normale superiore, si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento. Se i sintomi si risolvono e i livelli di CPK si normalizzano, puo’ essere presa in considerazione la possibilita’ di riavviare il trattamento con atorvastatina o con un’altra statina al dosaggio piu’ basso ed effettuare un accurato monitoraggio. Il trattamento con atorvastatina deve essere interrotto se compaiono aumenti di CPK clinicamente significativi (> 10 volteil limite normale superiore) o se e’ diagnosticata o sospettata una rabdomiolisi. Trattamento concomitante con altri farmaci Il rischio di rabdomiolisi aumenta quando atorvastatina viene somministrata insieme ad alcuni medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina come nel caso di potenti inibitori del CYP3A4 o diproteine di trasporto (ad es. ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo e inibitori della HIV proteasi, inclusi ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, tipranavir/ritonavir ecc.). Il rischio di miopatia puo’ aumentare anche con l’uso concomitante di gemfibrozil ed altri derivati dell’acido fibrico, antivirali per il trattamento dell’epatite C (HCV) (boceprevir, telaprevir, elbasvir/grazoprevir), eritromicina, niacina, o ezetimibe. Se possibile, in alternativa a questi medicinali, devono essere prese in considerazione terapie alternative (prive di interazioni). Nei casi in cui sia necessaria la somministrazione concomitante di questi medicinali e atorvastatina,devono essere attentamente valutati i rischi e i benefici del trattamento.

INTERAZIONI

Effetto dei medicinali somministrati in concomitanza su atorvastatina. L’atorvastatina viene metabolizzata dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4) ed ? un substrato dei trasportatori epatici, del polipeptide organico trasportatore di anioni 1B1 (OATP1B1) e del trasportatore 1B3 (OATP1B3). I metaboliti dell’atorvastatina sono substrati di OATP1B1. L’atorvastatina ? anche identificata come substrato della proteina di resistenza multifarmaco 1 (MDR1) e della proteina di resistenza al cancro al seno (BCRP), che pu? limitare l’assorbimento intestinale e la clearancebiliare dell’atorvastatina. La somministrazione concomitante di farmaci inibitori del CYP3A4 o di proteine di trasporto pu? causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina ed aumentare il rischio di miopatia. Tale rischio potrebbe aumentare anche in seguito alla concomitante somministrazione di atorvastatina con altri medicinali che possono potenzialmente indurre miopatia, come i derivati dell’acido fibrico ed ezetimibe. Inibitori del CYP3A4. Potenti inibitori delCYP3A4 hanno dimostrato di determinare un marcato aumento delle concentrazioni di atorvastatina. La somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4 (per esempio ciclosporina, telitromicina, claritromicina, delavirdina, stiripentolo, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo, posaconazolo, alcuni antivirali utilizzati nel trattamento dell’HCV (ad es. elbasvir/grazoprevir) e gli inibitori della proteasi dell’HIV, inclusi ritonavir, lopinavir, atazanavir, indinavir, darunavir, ecc.) deve essere evitata, se possibile. Nel caso in cui il trattamento concomitante di questi farmaci ed atorvastatina non possa essere evitato, devono essere prese in considerazione dosi iniziali e massimepi? basse di atorvastatina e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico di questi pazienti. Moderati inibitori del CYP3A4 (per esempio eritromicina, diltiazem, verapamil e fluconazolo) possono aumentarele concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. ? stato osservato un aumento del rischio di miopatia in seguito all’uso concomitante di eritromicina e statine. Non sono stati condotti studi di interazione a valutare gli effetti di amiodarone o verapamil sull’atorvastatina. Sia amiodarone che verapamil sono noti inibitori dell’attivit? del CYP3A4 ela co-somministrazione con atorvastatina pu? comportare un aumento dell’esposizione a atorvastatina. Si prenda pertanto in considerazione una dose massima pi? bassa di atorvastatina e si raccomanda un appropriato monitoraggio clinico di questi pazienti quando trattati contemporaneamente con moderati inibitori del CYP3A4. All’inizio del trattamentocon l’inibitore od in seguito ad aggiustamenti posologici del dosaggio dell’inibitore, si consiglia un appropriato monitoraggio clinico. Induttori del CYP3A4. La somministrazione concomitante di atorvastatina e induttori del citocromo P450 3A4 (ad es. efavirenz, rifampicina, erba di san Giovanni) pu? determinare riduzioni variabili delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. A causa del duplice meccanismo di interazione della rifampicina (induzione del citocromo P450 3A e inibizione del trasportatore OATP1B1 a livello dell’epatocita), si raccomanda la somministrazione contemporanea di atorvastatina e rifampicina, in quanto una somministrazione ritardata di atorvastatina dopo somministrazione di rifampicina, ? stata associata a una riduzione significativa delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Non si conosce tuttavia l’effetto di rifampicina sulle concentrazioni di atorvastatinanegli epatociti; se la somministrazione concomitante non pu? essere evitata, i pazienti devono essere attentamente monitorati per verificare l’efficacia del trattamento. Inibitori di trasporto. Gli inibitori di trasporto (per esempio ciclosporina) possono aumentare l’esposizionesistemica di atorvastatina. Non si conosce l’effetto di inibizione dei trasportatori coinvolti nella captazione epatica sulle concentrazioni di atorvastatina negli epatociti. Nel caso in cui il trattamento concomitante non possa essere evitato, si consigliano una riduzione del dosaggio ed un monitoraggio clinico per una valutazione di efficacia. Gemfibrozil/derivati dell’acido fibrico. L’uso di fibrati in monoterapia ? occasionalmente associato ad eventi a carico dei muscoli, inclusa la rabdomiolisi. Tale rischio pu? aumentare in caso di somministrazione contemporanea di derivati dell’acido fibrico ed atorvastatina. Se non ? possibile evitare la somministrazione concomitante, si utilizzi ladose pi? bassa di atorvastatina necessaria per raggiungere l’obiettivo terapeutico; il paziente deve essere adeguatamente monitorato. Ezetimibe. L’uso di ezetimibe in monoterapia ? stato associato ad eventi a carico dei muscoli, inclusa la rabdomiolisi. Tale rischio pu? quindi aumentare in caso di somministrazione contemporanea di ezetimibe ed atorvastatina. Si consiglia un appropriato monitoraggio clinico di questipazienti. Colestipolo. Quando ? stato somministrato colestipolo insieme a atorvastatina le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono risultate ridotte (rapporto di concentrazione di atorvastatina: 0.74). Tuttavia, gli effetti sui lipidi sono risultati maggiori quando atorvastatina e colestipolo sono stati somministrati contemporaneamente rispetto a quando sono stati somministrati da soli. Acido fusidico. Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, pu? essere aumentato dalla somministrazione concomitante di acido fusidico per via sistemica con statine. Il meccanismo di questa interazione (sia essa di farmacodinamica o di farmacocinetica, o di entrambe) ? ancora sconosciuto. Ci sono state segnalazioni di rabdomiolisi (incluse alcune letali) in pazienti che ricevevano questa combinazione. Se ? necessario il trattamento con acido fusidico, il trattamento con atorvastatina deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Colchicina. Sebbene non siano stati condotti studi di interazione tra atorvastatina e colchicina, sono stati segnalaticasi di miopatia con atorvastatina co-somministrata con colchicina. Occorre prestare cautela quando si prescrive atorvastatina con colchicina.

EFFETTI INDESIDERATI

Dall’analisi dei dati relativi allo studio clinico su atorvastatina controllato con placebo che ha coinvolto 16.066 pazienti (8.755 trattati con Lipitor vs 7.311 trattati con placebo) trattati per un periodo medio di 53 settimane si e’ osservato che il 5,2% dei pazienti trattaticon atorvastatina ha dovuto interrompere la terapia a causa della comparsa di reazioni avverse rispetto al 4,0% dei pazienti trattati con placebo. Le informazioni relative al profilo di reazioni avverse per atorvastatina illustrate nella tabella seguente sono riconducibili a studi clinici effettuati e ad una vasta esperienza di post-marketing. I raggruppamenti di frequenza sono definiti in base alla seguente convenzione: comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Comune: rinofaringite Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazioni allergiche; molto raro: anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperglicemia; non comune: ipoglicemia, aumento ponderale, anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comune: incubi, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri, parestesia, ipoestesia, disgeusia, amnesia; raro: neuropatiaperiferica. Patologie dell’occhio. Non comune: visione offuscata; raro: alterazioni della visione. Patologie dell’orecchio e del labirinto.Non comune: tinnito; molto raro: perdita di udito. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dolore faringo-laringeo, epistassi. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, flatulenza, dispepsia, nausea, diarrea; non comune: vomito, dolore al basso e alto addome, eruttazioni, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite; raro: colestasi; molto raro: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: orticaria, eruzioni cutanee, prurito, alopecia; raro: edema angioneurotico, dermatite bollosa, inclusi eritema multiforme, Sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia, dolore alle estremita’, spasmi muscolari, gonfiore alle articolazioni, mal di schiena; non comune: dolore al collo, affaticamento muscolare; raro: miopatia, miosite,rabdomiolisi, rottura muscolare, tendinopatia a volte complicata da rottura; molto raro: sindrome lupus simile. Non nota: miopatia necrotizzante immunomediata. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: malessere, astenia, dolore al torace, edema periferico, affaticamento, piressia. Esami diagnostici. Comune: test anomali di funzionalita’ epatica, aumento dei livelli di creatinchinasi nel sangue; non comune: urine positive per i globuli bianchi Come con altri inibitori della HMG-CoA riduttasi, in pazienti trattati con atorvastatina sono stati segnalati aumenti delle transaminasi sieriche. Questi aumenti erano di solito lievi e transitorie non hanno richiesto la sospensione del trattamento. Aumenti clinicamente importanti (> 3 volte il limite normale superiore) delle transaminasi sieriche sono stati osservati nello 0,8% dei pazienti trattati con atorvastatina. Questi aumenti sono risultati dose-dipendenti e reversibili in tutti i pazienti. Negli studi clinici sono stati osservati livelli elevati di creatinchinasi (CK) oltre 3 volte il limite normalesuperiore nel 2,5% dei pazienti trattati con atorvastatina, in modo simile ad altri inibitori della HMG-CoA riduttasi. Nello 0,4% dei pazienti trattati con atorvastatina, sono stati osservati livelli oltre 10 volte il limite superiore della norma. Popolazione pediatrica. I pazienti pediatrici di eta’ compresa tra 10 e 17 anni trattati con atorvastatina hanno avuto un profilo delle esperienze avverse generalmente simile a quello dei pazienti trattati con placebo, gli eventi avversi piu’ comuni osservati in entrambi i gruppi, a prescindere dalla valutazione della causalita’, sono state le infezioni. Non e’ stato osservato alcun effetto clinicamente significativo sulla crescita e sulla maturazione sessuale in uno studio di 3 anni basato sulla valutazione di maturazione complessiva e dello sviluppo, valutazione di stadio di Tanner,e misurazione di peso e altezza. Il profilo di sicurezza e tollerabilita’ nei pazienti pediatrici e’ risultato simile al profilo di sicurezza noto di atorvastatina nei pazienti adulti. Il database di sicurezzaclinica comprende dati di sicurezza relativi a 520 pazienti pediatrici che hanno ricevuto atorvastatina, dei quali 7 avevano un’eta’ inferiore ai 6 anni, 121 avevano un’eta’ compresa tra 6 e 9 anni, e 392 avevano un’eta’ compresa tra 10 e 17 anni. Sulla base dei dati disponibili, la frequenza, il tipo e la gravita’ delle reazioni avverse nei bambini sono simili a quelli osservati negli adulti. Con alcune statine sono stati segnalati i seguenti eventi avversi. Disfunzione sessuale. Depressione. Sono stati riportati casi eccezionali di patologie polmonariinterstiziali, soprattutto nel contesto di terapie a lungo termine. Diabete Mellito: la frequenza dipendera’ dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno >= 5,6 mmol/l, BMI >30 kg/m^2, aumento di trigliceridi, storia di ipertensione). Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta’ fertile Le donne in eta’ fertile devono usare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento. Gravidanza. L’atorvastatina e’ controindicata durante la gravidanza. Non e’ stata stabilita lasicurezza di impiego del farmaco in donne in stato di gravidanza. Nonsono stati eseguiti studi clinici controllati con atorvastatina in donne incinte. Sono state ricevute rare segnalazioni di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina a inibitori della HMG-CoA reduttasi. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicita’ riproduttiva. Il trattamento materno con atorvastatina puo’ ridurre i livelli fetali di mevalonato, un precursore della biosintesi del colesterolo. L’aterosclerosi e’ un processo cronico, e l’interruzione consueta dell’assunzione di farmaci ipocolesterolemici durante la gravidanza dovrebbe avere un basso impatto sul rischio a lungo termine associato all’ipercolesterolemia primaria. Per queste ragioni, l’atorvastatina non deve essere usata in donne incinte o che cercano o sospettano una gravidanza.Il trattamento con atorvastatina deve essere sospeso per la durata della gravidanza o fino a quando non sia stato determinato che la donna non e’ incinta. Allattamento. Non e’ noto se l’atorvastatina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. Nel ratto, le concentrazioniplasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono similia quelle riscontrate nel latte materno (vedere paragrafo 5.3). A causa della possibile insorgenza di gravi reazioni avverse nell’infante ledonne in trattamento con atorvastatina non devono allattare il proprio figlio al seno. L’atorvastatina e’ controindicata durante l’allattamento. Fertilita’. Studi nell’animale hanno dimostrato che atorvastatina non ha effetto sulla fertilita’ maschile o femminile.

Forma farmaceutica

COMPRESSE RIVESTITE

Scadenza

24 MESI

Confezionamento

BLISTER OPACO