TRAZER 8CPS 100MG

SKU: 36010015 Category:

DENOMINAZIONE

TRAZER 100 MG CAPSULE RIGIDE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antimicotici per uso sistemico.

PRINCIPI ATTIVI

Itraconazolo.

ECCIPIENTI

Granuli zuccherini di supporto, ipromellosa, poloxamer 188. Costituenti della capsula: gelatina, titanio diossido (E171), giallo chinolina (E104), indigotina (E132).

INDICAZIONI

Il farmaco e’ indicato per le seguenti infezioni micotiche: micosi superficiali: candidosi vulvovaginale, pityriasis versicolor, dermatofitosi, candidosi orale e cheratite fungina. Onicomicosi sostenute da dermatofiti e/o lieviti. Micosi sistemiche: aspergillosi e candidosi, criptococcosi (compresa la meningite criptococcica), istoplasmosi, sporotricosi, paracoccidioidomicosi, blastomicosi e altre rare micosi sistemiche.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Il medicinale e’ controindicato nei casi di ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; controindicato in gravidanza accertata o presunta tranne in caso di micosi sistemiche dove,per l’elevato pericolo di vita della madre, si ritenga che il beneficio atteso superi il rischio per il feto; tutte le donne in eta’ fertile, pertanto, devono mettere in atto adeguate misure contraccettive durante il trattamento con il farmaco e mantenerle fino al mestruo successivo alla fine del periodo di trattamento; controindicato, inoltre, incaso di insufficienza epatica moderata o grave; controindicata la somministrazione delle capsule di farmaco concomitantemente ai seguenti farmaci: substrati del CYP3A4, che possono prolungare l’intervallo di QT, come astemizolo, cisapride, dofetilide, levacetilmetadolo (levometadile), mizolastina, pimozide, chinidina, sertindolo e terfenadina, nondevono essere somministrati concomitantemente alle capsule del medicinale. Infatti la co-somministrazione puo’ comportare l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi substrati, e quindi ad un allungamento del QT e a qualche raro caso di torsione di punta; inibitori dell’HMG-CoA reduttasi metabolizzati dal CYP3A4, come la lovastatina e la simvastatina; triazolam e midazolam orale; gli alcaloidi dell’ergot come diidroergotamina, ergometrina (ergonovina), ergotamina e metilergometrina (metilergonovina).

POSOLOGIA

Al fine di assicurare un assorbimento ottimale, e’ essenziale assumere il farmaco immediatamente dopo uno dei pasti principali. La capsula non deve essere aperta e deve deglutita intera. >>Terapia delle infezioni micotiche superficiali. Pityriasis versicolor: 200 mg 1 volta al giorno (7 giorni). Dermatomicosi: 200 mg 1 volta al giorno (7 giorni). Ii trattamento delle aree particolarmente cheratinizzate, come nelle forme plantari di tinea pedis e palmari di tinea manus, richiede una posologia di 200 mg 2 volte al giorno per 7 giorni. Onicomicosi: 1 ciclo= 200 mg 2 volte al giorno per una settimana, 2 cicli per le infezioni ungueali delle mani, 3 cicli per quelle dei piedi. Ogni ciclo deve essere seguito da 3 settimane di non trattamento. Candidosi vulvovaginale: 200 mg 1 volta al giorno (3 giorni) oppure 200 mg 2 volte al giorno (1 giorno). Candidosi orale: 100 mg 1 volta al giorno (15 giorni). Nei pazienti immunodepressi la biodisponibilita’ orale del farmaco puo’risultare diminuita. In tali casi pertanto la dose puo’ essere raddoppiata. Cheratite fungina: 200 mg 1 volta al giorno (21 giorni). Poiche’ l’eliminazione del farmaco dalla pelle e’ piu’ lenta di quella plasmatica, gli effetti clinici e micologici ottimali sono raggiunti 2-4 settimane dopo la fine del ciclo di trattamento. Nelle onicomicosi la risposta clinica si evidenzia con la ricrescita delle unghie, da 6 a 9 mesi dopo il termine dei trattamenti. >>Terapia delle infezioni micotiche sistemiche. Gli schemi di trattamento raccomandati variano a seconda dell’infezione trattata. Aspergillosi: 200 mg 1 volta al giorno (2-5mesi). Candidosi: 100-200 mg 1 volta al giorno (3 settimane – 7 mesi). 200 mg b.i.d. nel caso di infezioni invasive o disseminate. Criptococcosi non meningea: 200 mg 1 volta al giorno (2 mesi – 1 anno) (Terapia di mantenimento: 200 mg/giorno). Meningite criptococcica: 400 mg 1 volta al giorno (2 mesi – 1 anno) (Terapia di mantenimento: 200 mg/giorno). Istoplasmosi: da 100 mg 1 volta al giorno a 200 mg 2 volte al giorno (8 mesi). Sporotricosi: 100 mg 1 volta al giorno (3 mesi). Paracoccidioidomicosi: 100 mg 1 volta al giorno (6 mesi). Cromomicosi: 100-200 mg 1 volta al giorno (6 mesi). Blastomicosi: da 200 mg 1 volta al giorno a 200 mg 2 volte al giorno (6 mesi).

CONSERVAZIONE

Non conservare al di sopra di 30 gradi C; tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.

AVVERTENZE

Effetti cardiaci: in uno studio su volontario sano con Itraconazolo IV e’ stata osservata una transitoria riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra; l’evento si e’ risolto prima dell’infusionesuccessiva. Il significato clinico di questo evento per quanto riguarda la formulazione orale e’ sconosciuto. Itraconazolo ha mostrato di avere un effetto inotropo negativo e l’ Itraconazolo e’ stato associatoa episodi di insufficienza cardiaca congestizia. Il farmaco non deve essere utilizzato in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia ocon storia di insufficienza cardiaca congestizia a meno che il beneficio atteso non sia chiaramente superiore al rischio. La valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio deve prendere in considerazione fattori come l’importanza clinica dell’indicazione, il regime posologico e i fattori di rischio individuali per insufficienza cardiaca congestizia. Questi fattori di rischio comprendono patologie cardiache, come la patologia ischemica e valvolare; patologia polmonare significativa come la malattia polmonare cronica ostruttiva; insuffienza renalee altri disordini edematosi. Questi pazienti devono essere informati riguardo ai segni e ai sintomi della insufficienza cardiaca congestizia, trattati con attenzione e monitorati durante il trattamento per quanto riguarda segni e sintomi della insufficienza cardiaca congestizia.Se questi segni o sintomi dovessero apparire durante il trattamento, sospendere il farmaco. I calcio antagonisti possono avere effetti inotropi negativi che possono aggiungersi a quelli dell’Itraconazolo; Itraconazolo puo’ inibire il metabolismo dei calcio antagonisti. Pertanto,e’ necessario usare prudenza nella co-somministrazione di itraconazolo e calcio antagonisti. Possibili interazioni: potenzialmente il farmaco puo’ dar luogo a interazioni clinicamente importanti con altri farmaci. Ridotta acidita’ gastrica: l’assorbimento del farmaco e’ ridotto se l’acidita’ gastrica diminuisce. I farmaci antiacidi (p.e. idrossidodi alluminio) devono essere somministrati almeno due ore dopo l’assunzione del medicinale. Nei pazienti con acloridria, come alcuni pazienti con AIDS o pazienti in trattamento con farmaci antisecretori (p.e. H2 -antagonisti, inibitori della pompa protonica) e’ consigliabile somministrare il farmaco con una bevanda contenente cola. Uso pediatrico:i dati sull’uso pediatrico del farmaco sono limitati; pertanto l’impiego in tal senso deve essere destinato solo a quei bambini in cui il beneficio atteso superi il rischio potenziale. Effetti epatici: con l’utilizzo di Itraconazolo si sono verificati casi molto rari di grave epatotossicita’ inclusi alcuni casi fatali di insufficienza epatica acuta. La maggior parte di questi casi hanno coinvolto pazienti che avevano una pre-esistente epatopatia, che erano stati trattati per indicazioni sistemiche, che avevano altre condizioni mediche significative e/o stavano assumendo altri farmaci epatotossici. Alcuni pazienti non avevano evidenti fattori di rischio per patologie epatiche. Alcuni di questi casi sono stati osservati nel primo mese di trattamento, inclusi alcuni casi osservati durante la prima settimana. Nei pazienti in trattamento con il farmaco deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalita’ epatica. I pazienti devono essere istruiti a segnalare prontamente al proprio medico segni e sintomi indicativi di epatite quali anoressia, nausea, vomito, affaticamento, dolore addominale o urine scure. In questi pazienti il trattamento deve essere immediatamente interrotto e deve essere fatto un controllo della funzionalita’ epatica. In pazienti con un aumento dei livelli degli enzimi epaticio una malattia epatica in corso oppure che hanno gia’ sperimentato tossicita’ epatica con altri farmaci, il trattamento non deve essere iniziato a meno che il beneficio atteso sia superiore al rischio di un danno epatico. In questi casi e’ necessario il monitoraggio degli enzimiepatici. In pazienti con insufficienza epatica moderata o grave e’ controindicato l’uso del medicinale. Insufficienza epatica: il farmaco e’ metabolizzato essenzialmente a livello epatico. Nei pazienti cirrotici, l’emivita terminale risulta alquanto prolungata. La biodisponibilita’ orale nei pazienti cirrotici risulta alquanto diminuita. In questipazienti e’ consigliabile pertanto monitorare le concentrazioni plasmatiche di itraconazolo e, ove necessario, correggere il dosaggio. Insufficienza renale: la biodisponibilita’ orale dell’itraconazolo puo’ essere ridotta nei pazienti con insufficienza renale. In questi pazientie’ quindi opportuno monitorare i livelli plasmatici del farmaco e, ove necessario, correggere il dosaggio. Pazienti immunocompromessi: in alcuni pazienti immunocompromessi (per esempio pazienti affetti da neutropenia o AIDS o pazienti sottoposti ad un trapianto d’organo), la biodisponibilita’ orale del farmaco puo’ risultare diminuita. Pazienti con micosi sistemiche ad elevato pericolo di vita: a causa delle sue caratteristiche farmacocinetiche il farmaco capsule non e’ raccomandato come terapia iniziale in pazienti ad immediato pericolo di vita. Pazienti con AIDS: per pazienti affetti da AIDS, gia’ trattati per un’infezione sistemica come sporotricosi, blastomicosi, istoplasmosi o criptococcosi (meningea e non-meningea) e che sono considerati a rischio di ricaduta, il medico curante dovrebbe valutare l’opportunita’ di una terapia di mantenimento. Neuropatia: l’eventuale insorgenza di una neuropatia, correlata all’assunzione del farmaco, deve indurre la sospensionedel trattamento. Ipersensibilita’ crociata: non esistono dati sulla ipersensibilita’ crociata tra itraconazolo ed altri antimicotici azolici. E’ necessario valutare l’opportunita’ di trattare con il farmaco capsule in pazienti che abbiano dimostrato ipersensibilita’ nei confronti di altri azoli. Nel trattamento delle infezioni della cute (ad es. pityriasis versicolor, dermatofitosi) di lieve entita’ e di ridotta estensione e’ opportuno considerare l’impiego di un prodotto per uso topico prima di iniziare un trattamento orale. Il medicinale contiene zucchero.

INTERAZIONI

Farmaci che interferiscono con l’assorbimento dell’itraconazolo: farmaci che riducono l’acidita’ gastrica diminuiscono l’assorbimento del farmaco. Farmaci che agiscono sul metabolismo dell’itraconazolo: l’itraconazolo e’ metabolizzato principalmente dal citocromo CYP3A4. Sono stati effettuati studi in interazione con potenti induttori dell’enzima CYP3A4: rifampicina, rifabutina e fenitoina. Poiche’ la biodisponibilita’ dell’itraconazolo e dell’idrossi-itraconazolo in questi studi risulta ridotta al punto che l’efficacia potrebbe risultare compromessa, l’associazione di itraconazolo con questi potenti induttori di enzimi e’ sconsigliata. Non sono disponibili studi di interazione con altri induttori di enzimi come carbamazepina, fenobarbitale e isoniazide, ma ci si possono aspettare effetti simili. Potenti inibitori dell’enzima CYP3A4 come ritonavir, indinavir, claritromicina ed eritromicina possono aumentare la biodisponibilita’ dell’itraconazolo. Effetti dell’itraconazolo sul metabolismo di altri farmaci: itraconazolo puo’ inibire ilmetabolismo dei farmaci metabolizzati dalla famiglia enzimatica 3A del citocromo P450. In tale caso si puo’ verificare un aumento e/o un prolungamento dei loro effetti, inclusi quelli indesiderati. Quando si utilizza in concomitanza un altro farmaco, consultare la sua scheda tecnica per quanto riguarda il suo metabolismo. Dopo interruzione del trattamento, i livelli plasmatici di itraconazolo diminuiscono gradualmente, a seconda della dose e della durata del trattamento. Questo deve essere considerato nel valutare l’effetto di itraconazolo su farmaci inco-somministrazione. I seguenti farmaci sono controindicati durante il trattamento con itraconazolo: astemizolo, cisapride, dofetilide, levacetilmetadolo (levametadile), mizolastina, pimozide, chinidina, sertindolo e terfenadina sono controindicati durante il trattamento con il farmaco in quanto una co- somministrazione puo’ comportare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi farmaci con conseguente allungamento dell’intervallo di QT e qualche episodio di torsione di punta. Inibitori dell’HMG-CoA reduttasi metabolizzati dal CYP3A4, come lovastatina e simvastatina; alcaloidi dell’ergot, come diidroergotamina, mizolastina, ergometrina (ergonovina), ergotamina e metilergometrina (metilergonovina). Si raccomanda di prestare attenzione alla co-somministrazione dell’itraconazolo con i calcio antagonisti. Infatti, oltre alle possibili interazioni farmacocinetiche che coinvolgono il CYP3A4 ed il metabolismo del farmaco, i calcio antagonisti possono avere un effetto inotropo negativo che andrebbe ad addizionarsi a quello dell’itraconazolo. I seguenti farmaci devono essere utilizzati con cautela e si raccomanda di monitorare i loro livelli plasmatici, gli effetti e gli effetti indesiderati. Il loro dosaggio, dovrebbe essere ridotto, se necessario, se somministrati concomitantemente a itraconazolo: anticoagulanti orali; inibitori della HIV- proteasi come ritonavir, indinavir, saquinavir; alcuni agenti antineoplastici come alcaloidi della vinca, busulfan, docetaxel, trimetrexato; calcio antagonisti metabolizzati dal citocromo P 450 – CYP3A4 come diidropiridine e verapamil; alcuni inibitori dell’HMG-CoA reduttasi metabolizzati dal CYP3A4 come atorvastatina; alcuni glicocorticoidi come budesonide, desametasone e metilprednisolone; alcuni agenti immunosoppressori: ciclosporina, tacrolimus, rapamicina (nota anche come sirolimus); altri: digossina, carbamazepina, cilostazolo, disopiramide, eletriptan, alofantrina, repaglinide, buspirone, alfentanile, alprazolam, brotizolam, midazolam per via endovenosa, rifabutina, ebastina, reboxetina. Non e’ stata osservata alcuna interazione tra itraconazolo e AZT (zidovudina) e fluvastatina. Itraconazolo non ha dimostrato effetti inducenti sul metabolismo di etinilestradiolo e noretisterone. Effetti sul legame con le proteine: gli studi in vitro hanno dimostrato che non vi sono interazioni per il legame con le proteine plasmatiche tra ltraconazolo e imipramina, propranololo, diazepam, cimetidina, indometacina, tolbutamide e sulfametazina.

EFFETTI INDESIDERATI

Il seguente paragrafo mostra gli effetti indesiderati riscontrati in alcuni studi clinici controllati (data pooled), in pazienti affetti dadermatomicosi e onicomicosi e trattati con un placebo. La tabella riporta anche tutti gli effetti indesiderati (con un’incidenza uguale o maggiore dell’1%) manifestatisi in pazienti trattati con Itraconazolo. Circa il 28 % dei pazienti trattati con itraconazolo e circa il 20 % di quelli trattati con un placebo hanno manifestato almeno un effetto indesiderato. Tutti gli effetti indesiderati sono stati riportati a prescindere da una valutazione di causalita’ dei ricercatori. Gli effettiindesiderati piu’ ricorrenti negli studi clinici sono di natura gastrointestinale. >>Effetti indesiderati riscontrati da pazienti trattati con itraconazolo manifestatisi con un incidenza >= 1%. Corpo: lesioni.Disturbi del sistema nervoso centrale e periferico: cefalea. Disturbigastrointestinali: nausea, diarrea, dolore addominale, dispepsia, flatulenza. Disturbi epatici e biliari: alterata funzionalita’ epatica. Disturbi respiratori: rinite, infezioni alle vie aeree superiori, sinusite. Disturbi alla cute ed annessi: rash. Gli effetti indesiderati relativi ad ogni apparato sono stati classificati a seconda dell’incidenza con cui sono stati riscontrati, usando i seguenti criteri: molto comuni: (>1/10) comuni: (>1/100, < 1/10) infrequenti: (>1/1000, >1/100) rari: (>1/10000, < 1/1000) molto rari: (1/10000) comprendono i casi isolati. L’incidenza degli effetti indesiderati riscontrati si basa su studi di farmacovigilanza su 3 formulazioni di Itraconazolo: Itraconazolo capsule, Itraconazolo soluzione orale e Itraconazolo IV. Disturbi del sistema immunitario. Molto rari: reazioni anafilattiche, reazioni anafilattoidi e reazioni allergiche. Disturbi nutritivi e del metabolismo. Molto rari: ipokalemia. Disturbi del sistema nervoso. Molto rari: neuropatia periferica, cefalea, vertigini. Disturbi cardiaci. Molto rari: insufficienza cardiaca congestizia. Disturbi respiratori, toracici e del mediastino. Molto rari: edema polmonare. Disturbi gastrointestinali. Molto rari: dolore addominale, vomito, dispepsia, nausea, diarrea, costipazione. Disturbi epato-biliari. Molto rari: epatotossicita’ severa (comprendendo alcuni casi fatali di insufficienza epatica acuta),epatite, aumento reversibile di enzimi epatici. Disturbi alla pelle etessuti annessi. Molto rari: sindrome di Stevens-Johnson, angio-edema, orticaria, alopecia, fotosensibilita’, rash, prurito. Disturbi all’apparato riproduttivo e al seno. Molto rari: disordini mestruali. Disturbi generali e condizione del sito di applicazione. Molto rari: edema.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Il medicinale non deve essere utilizzato in gravidanza tranne che in caso di micosi sistemiche ad elevato pericolo di vita dove il beneficio atteso per la madre sia superiore al rischio potenziale per il feto.In studi su animali l’itraconazolo ha mostrato tossicita’ riproduttiva. Non sono disponibili informazioni sufficienti sull’uso di Itraconazolo durante la gravidanza. Nella fase di farmacovigilanza, si sono riscontrati casi di anomalie congenite, come malformazioni alla muscolatura scheletrica, al tratto genito-urinario, all’apparato cardiovascolare, agli occhi e anche malformazioni cromosomiche e multiple. Non e’ stata, pero’, definita una relazione causale fra la comparsa di queste anomalie e l’utilizzo di Itraconazolo. Studi epidemiologici sull’esposizione a Itraconazolo durante il primo semestre di gravidanza (la maggior parte delle pazienti e’ stata sottoposta ad un breve trattamento per una candidosi vulvovaginale) non hanno evidenziato un aumento del rischio di malformazioni rispetto a soggetti che non si sono mai espostia farmaci teratogeni noti. Si raccomanda alle donne in eta’ fertile di utilizzare misure contraccettive durante il trattamento con il medicinale e continuarle ad usare fino alla mestruazione successiva al periodo di fine del trattamento con il farmaco. Solo una piccolissima quantita’ di itraconazolo viene escreto nel latte materno. Nel somministrare il medicinale ad una donna in allattamento e’ necessario valutare il rischio potenziale in funzione del beneficio atteso.

Forma farmaceutica

CAPSULE RIGIDE

Scadenza

24 MESI

Confezionamento

BLISTER