UNIPITIRAM 30CPR 1500MG

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DENOMINAZIONE

UNIPITIRAM 1500 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiepilettici, altri antiepilettici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene 1500 mg di levetiracetam. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: crospovidone di Tipo A, crospovidone di Tipo B, povidone, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, titanio diossido (E171), talco, macrogol, ossido di ferro giallo (E172), indigotina lacca di alluminio (E132).

INDICAZIONI

Unipitiram e’ indicato come monoterapia nel trattamento delle crisi ad esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in adulti ed adolescenti a partire dai 16 anni di eta’ con epilessia di nuova diagnosi. Unipitiram e’ indicato quale terapia aggiuntiva: nel trattamento delle crisi ad esordio parziale con o senza secondaria generalizzazione in adulti, adolescenti e bambini a partire dai 6 anni di eta’ con epilessia; nel trattamento delle crisi miocloniche in adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di eta’ con Epilessia Mioclonica Giovanile; nel trattamento delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie in adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di eta’ con Epilessia Generalizzata Idiopatica.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ al principio attivo o ad altri derivati pirrolidonici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Posologia: Unipitiram non e’ adatto per l’inizio della terapia, per gli aggiustamenti posologici o per la sospensione graduale. Unipitiram non e’ disponibile in tutte le forme farmaceutiche descritte di seguito. Per questi dosaggi e forme farmaceutiche, soprattutto per la dose iniziale e per gli aggiustamenti posologici dovrebbero essere usati altri medicinali contenenti levetiracetam. Monoterapia per adulti ed adolescenti a partire dai 16 anni di eta’: la dose iniziale raccomandata e’ di 250 mg due volte al giorno che deve essere incrementata fino ad una dose terapeutica iniziale di 500 mg due volte al giorno dopo due settimane. La dose puo’ essere ulteriormente aumentata di 250 mg due volte al giorno ogni due settimane sulla base della risposta clinica. La dose massima e’ di 1500 mg due volte al giorno. Terapia aggiuntiva peradulti (>= 18 anni) ed adolescenti (da 12 a 17 anni) del peso di 50 kg o superiore: la dose terapeutica iniziale e’ di 500 mg due volte al giorno. Questa dose puo’ essere iniziata dal primo giorno di trattamento. Sulla base della risposta clinica e della tollerabilita’, la dose giornaliera puo’ essere aumentata fino ad un massimo di 1500 mg due volte al giorno. Gli aggiustamenti posologici possono essere fatti con aumenti o diminuzioni di 500 mg due volte al giorno ogni due fino a quattro settimane. Le compresse di Unipitiram non sono indicate per il trattamento di bambini e adolescenti di peso inferiore a 50 kg. Interruzione del trattamento: se si deve interrompere il trattamento con levetiracetam si raccomanda una sospensione graduale (ad es. negli adulti enegli adolescenti di peso superiore a 50 kg: diminuzione di 500 mg due volte al giorno ad intervalli di tempo compresi tra due e quattro settimane. Per una interruzione graduale dovrebbero essere utilizzati altri medicinali contenenti levetiracetam. Popolazioni speciali. Anziani(dai 65 anni in poi): si raccomanda un aggiustamento della posologia nei pazienti anziani con ridotta funzionalita’ renale (vedere “Compromissione renale” piu’ sotto). Per questo aggiustamento dovrebbero essere utilizzati altri medicinali contenenti levetiracetam. Compromissionerenale: Unipitiram non e’ adatto per il trattamento di pazienti con compromissione renale. Unipitiram non e’ disponibile nelle forme farmaceutiche richieste per aggiustamenti del dosaggio in pazienti con funzionalita’ renale compromessa. Per il trattamento di pazienti con compromissione renale devono essere utilizzati altri medicinali contenenti levetiracetam. La dose giornaliera deve essere personalizzata in base alla funzionalita’ renale. Per i pazienti adulti, fare riferimento allasuccessiva tabella e modificare la posologia come indicato. Per utilizzare questa tabella posologica e’ necessario valutare la clearance della creatinina del paziente (CLcr) in ml/min. La CLcr in ml/min puo’ essere calcolata dalla determinazione della creatinina sierica (mg/dl) utilizzando, per adulti ed adolescenti di peso superiore o uguale a 50kg, la seguente formula: CLcr (ml/min) = [140-et? (anni)] x peso (kg)/ 72 x creatinina sierica (mg/dl) (x 0.85 nelle donne). Inoltre, la CLcr e’ aggiustata per l’area della superficie corporea (BSA) come segue: CLcr (ml/min/1.73 m2) = CLcr (ml/min) / BSA del soggetto (m^2) x 1.73. Aggiustamento posologico per pazienti adulti ed adolescenti di peso superiore a 50 kg con funzionalita’ renale alterata. Gruppo: normale; clearance della creatinina (ml/min/1.73m^2): > 80; dose e numero di somministrazioni: da 500 a 1500 mg due volte al di’. Gruppo: lieve; clearance della creatinina (ml/min/1.73m^2): 50-79; dose e numero di somministrazioni: da 500 a 1000 mg due volte al di’. Gruppo: moderato; clearance della creatinina (ml/min/1.73m^2): 30-49; dose e numero di somministrazioni: da 250 a 750 mg due volte al di’. Gruppo: grave; clearance della creatinina (ml/min/1.73m^2): < 30; dose e numero di somministrazioni: da 250 a 500 mg due volte al di’. Gruppo: pazienti con malattia renale allo stadio finale (esrd) sottoposti a dialisi (1); clearance della creatinina (ml/min/1.73m^2): -; dose e numero di somministrazioni: da 500 a 1000 mg una volta al di (2). ^ (1) Una dose di carico pari a 750 mg e’ raccomandata nel primo giorno di trattamento con levetiracetam. ^ (2) Dopo la dialisi si raccomanda una dose supplementare compresa tra 250 e 500 mg. Per i bambini con ridotta funzionalita’ renale, la dose di levetiracetam deve essere adattata sulla base della funzionalita’ renale dal momento che la clearance del levetiracetam e’ correlata alla funzionalita’ renale. Questa raccomandazione si basa su uno studio eseguito con pazienti adulti con ridotta funzionalita’ renale. Nei giovani adolescenti, nei bambini e negli infanti, la CLcr, in ml/min/1,73 m^2, puo’ essere stimata dalla determinazione della creatinina sierica (in mg/dl) utilizzando la seguente formula (formula di Schwartz): CLcr (ml/min/1.73 m^2) = Altezza (cm) x ks / Creatinina sierica (mg/dl). ks= 0,45 negli infanti a termine di eta’ fino a 1 anno; ks=0,55 nei bambini di eta’ inferiore a 13 anni e nelle femmine adolescenti; ks= 0,7 nei maschi adolescenti. Aggiustamento posologico per infanti, bambini ed adolescenti di peso inferiore ai 50 kg con funzionalita’ renale alterata.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Compromissione renale: la somministrazione di levetiracetam in pazienti con compromissione renale puo’ richiedere un aggiustamento posologico. In pazienti con funzionalita’ epatica gravemente compromessa si raccomanda di valutare la funzionalita’ renale prima di stabilire la posologia (vedere paragrafo 4.2). Le compresse di Levetiracetam 1500 mg non sono indicate per il trattamento di pazienti con compromissione renale. Lesione renale acuta: l’uso di levetiracetam e’ stato molto raramente associato a lesione renale acuta, con un tempo d’insorgenza che varia da pochi giorni a diversi mesi. Conta delle cellule ematiche: sono stati descritti rari casi di diminuita conta delle cellule ematiche (neutropenia, agranulocitosi, leucopenia, trombocitopenia e pancitopenia) in associazione con la somministrazione di levetiracetam, generalmente all’inizio del trattamento. Si consiglia emocromo completo in pazienti che presentano debolezza accentuata, piressia, infezioni ricorrenti o disturbi della coagulazione (paragrafo 4.8). Suicidio: casi di suicidio, tentato suicidio, ideazione e comportamento suicida sono stati riportati in pazienti trattati con antiepilettici (incluso levetiracetam). Una meta-analisi di studi randomizzati e controllati verso placebo, condotti con medicinali antiepilettici, ha mostrato un lieve incremento del rischio di ideazione e comportamento suicida. Il meccanismodi tale rischio non e’ noto. Di conseguenza, i pazienti devono esseremonitorati per quanto riguarda la comparsa di segni di depressione e/o ideazione e comportamento suicida, e un trattamento appropriato deveessere preso in considerazione. I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devono essere avvisati che, nel caso in cui emergano segni didepressione e/o ideazione o comportamento suicida, e’ necessario consultare un medico. Comportamenti anormali e aggressivi: levetiracetam puo’ causare sintomi psicotici e comportamenti anormali comprese irritabilita’ e aggressivita’. I pazienti trattati con levetiracetam devono essere monitorati per lo sviluppo di segni psichiatrici che indichino cambiamenti importanti di umore e/o personalita’. Se si notano tali comportamenti, si deve considerare la modifica o una sospensione graduale del trattamento. In caso di sospensione del trattamento, bisogna fare riferimento al paragrafo 4.2. Peggioramento delle crisi convulsive: come per altri tipi di farmaci antiepilettici, levetiracetam puo’ raramente aggravare la frequenza o la gravita’ delle crisi convulsive. Questo effetto paradosso e’ stato segnalato principalmente entro il primomese dopo l’inizio di levetiracetam o l’aumento della dose ed e’ risultato reversibile dopo l’interruzione del farmaco o la riduzione delladose. I pazienti devono essere avvertiti della necessita’ di consultare immediatamente il proprio medico in caso di aggravamento dell’epilessia. Popolazione pediatrica: la formulazione in compresse non e’ adatta per l’uso in neonati e bambini e adolescenti di peso inferiore a 50kg. Dai dati disponibili nei bambini non si evince una influenza sulla crescita e sulla puberta’. Tuttavia, gli effetti a lungo termine sull’apprendimento, l’intelligenza, la crescita, la funzione endocrina, la puberta’ e sul potenziale riproduttivo nei bambini non sono noti.

INTERAZIONI

Medicinali antiepilettici: i dati provenienti da studi clinici pre-marketing, condotti negli adulti, indicano che levetiracetam non influenza le concentrazioni sieriche degli antiepilettici esistenti (fenitoina, carbamazepina, acido valproico, fenobarbital, lamotrigina, gabapentin e primidone) e che questi antiepilettici non influenzano la farmacocinetica di levetiracetam. Come negli adulti, nei pazienti pediatrici a cui sono state somministrate dosi fino a 60 mg/kg/die di levetiracetam, non c’e’ evidenza di interazioni clinicamente significative con altri medicinali. Una valutazione retrospettiva di interazioni farmacocinetiche, in bambini ed adolescenti affetti da epilessia (da 4 a 17 anni), ha confermato che la terapia aggiuntiva con levetiracetam somministrato per via orale non aveva influenzato le concentrazioni sieriche allo steady-state di carbamazepina e valproato somministrati contemporaneamente. Tuttavia i dati hanno suggerito una clearance del levetiracetam del 20% piu’ elevata nei bambini che assumono medicinali antiepilettici con un effetto di induzione enzimatica. Non e’ richiesto un adattamento della dose. Probenecid: probenecid (500 mg quattro volte al giorno), un agente bloccante della secrezione tubulare renale, ha mostrato di inibire la clearance renale del metabolita primario ma non di levetiracetam. Tuttavia, la concentrazione di questo metabolita rimane bassa. Metotrexato: e’ stato riportato che la co-somministrazione di levetiracetam e metotrexato diminuisce la clearance di metotrexato, risultante in una concentrazione ematica di metotrexato aumentata/prolungata fino a livelli potenzialmente tossici. I livelli di metotrexato e levetiracetam nel sangue devono essere monitorati attentamente nei pazienti trattati con entrambe le sostanze. Contraccettivi orali e altre interazioni farmacocinetiche: levetiracetam 1000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica dei contraccettivi orali (etinilestradiolo e levonorgestrel); i parametri endocrini (ormone luteinizzante e progesterone) non sono stati modificati. Levetiracetam 2000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica di digossina e warfarin; i tempidi protrombina non sono stati modificati. La co-somministrazione di digossina, contraccettivi orali e warfarin non ha influenzato la farmacocinetica di levetiracetam. Lassativi: sono stati riportati casi isolati di diminuita efficacia di levetiracetam quando il lassativo osmotico macrogol e’ stato co-somministrato con levetiracetam per via orale. Pertanto, macrogol non deve essere assunto per via orale da un’ora prima ad un’ora dopo l’assunzione di levetiracetam. Cibo e alcol: il grado di assorbimento di levetiracetam non e’ stato modificato dal cibo, ma la quota di assorbimento era lievemente ridotta. Non sono disponibili dati sulle interazioni di levetiracetam con alcol.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse piu’ frequentemente riportate sono: rinofaringite, sonnolenza, cefalea, affaticamento e capogiro. Il profilo delle reazioni avverse di seguito presentatosi basa sull’analisi degli studi clinici controllati verso placebo aggregati, relativi a tutte le indicazioni studiate, per un totale di 3416 pazienti trattati con levetiracetam. Questi dati sono integrati conl’uso di levetiracetam in corrispondenti studi di estensione in aperto, cosi’ come dall’esperienza post-marketing. Il profilo di sicurezza del levetiracetam e’ generalmente simile nell’ambito dei diversi gruppi di eta’ (pazienti adulti e pediatrici) e delle indicazioni approvatenel trattamento dell’epilessia. Elenco delle reazioni avverse: le reazioni avverse segnalate nel corso di studi clinici (adulti, adolescenti, bambini ed infanti di eta’ superiore ad 1 mese) e nell’esperienza post-marketing sono elencate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. Le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravita’ e la loro frequenza e’ cosi’ definita: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000) e molto raro (<1/10.000). Infezioni e infestazioni. Molto comune: rinofaringite; raro: infezione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia, leucopenia; raro: pancitopenia, neutropenia, agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress), ipersensibilita’ (incluso angioedema e anafilassi). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia; non comune: perdita di peso, aumento di peso; raro: iponatremia. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, ostilita’/aggressivita’, ansia, insonnia, nervosismo/irritabilita’; non comune: tentato suicidio, ideasuicida, disturbo psicotico, comportamento anormale, allucinazioni, collera, stato confusionale, attacco di panico, labilita’ affettiva/sbalzi d’umore, agitazione; raro: suicidio riuscito, disturbo della personalita’, pensiero anormale, delirium. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, cefalea; comune: convulsione, disturbo dell’equilibrio, capogiro, letargia, tremore; non comune: amnesia, compromissione della memoria, coordinazione anormale/atassia, parestesia, alterazione dell’attenzione; raro: coreoatetosi, discinesia, ipercinesia, alterazione dell’andatura, encefalopatia, aggravamento delle crisi convulsive. Patologie dell’occhio. Non comune: diplopia, visione offuscata. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Comune: vertigine. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, diarrea, dispepsia, vomito, nausea; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: test della funzionalita’ epatica anormali; raro: insufficienza epatica, epatite. Patologie renali e urinarie. Raro: lesione renale acuta. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; non comune: alopecia, eczema, prurito; raro: necrolisi epidermica tossica, sindrome di stevens- johnson, eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscolare,mialgia; raro: rabdomiolisi e creatinfosfochinasi ematica aumentata*.Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia/affaticamento. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: traumatismo. * La prevalenza e’ significativamente piu’ elevata nei pazienti giapponesi rispetto ai pazienti non giapponesi. Descrizione di reazioni avverse selezionate: il rischio di anoressia e’ piu’ elevato quando il levetiracetam e’ co-somministrato con topiramato. In numerosi casi di alopecia, e’ stata osservata guarigione dopo la sospensione del trattamento con levetiracetam. In alcuni dei casi di pancitopenia e’ stata identificata soppressione del midollo osseo. Si sono verificati casi di encefalopatia, in genereall’inizio del trattamento (da pochi giorni a qualche mese), e sono risultati reversibili dopo l’interruzione del trattamento. Popolazione pediatrica: in pazienti di eta’ compresa tra 1 mese e meno di 4 anni, un totale di 190 pazienti e’ stato trattato con levetiracetam in studicontrollati con placebo ed in studi di estensione in aperto. Sessantadi questi pazienti sono stati trattati con levetiracetam in studi controllati con placebo. In pazienti di eta’ compresa tra 4 e 16 anni, untotale di 645 pazienti e’ stato trattato con levetiracetam in studi controllati con placebo ed in studi di estensione in aperto. 233 di questi pazienti sono stati trattati con levetiracetam in studi controllati con placebo. In entrambi questi intervalli di eta’ pediatrica, questi dati sono integrati con l’esperienza post marketing relativa all’usodi levetiracetam. Inoltre, 101 infanti di eta’ inferiore ai 12 mesi sono stati sottoposti ad uno studio sulla sicurezza post autorizzazione. Nessun nuovo problema di sicurezza per il levetiracetam e’ stato identificato per gli infanti di eta’ inferiore a 12 mesi con epilessia. Il profilo delle reazioni avverse del levetiracetam e’ generalmente simile nell’ambito dei diversi gruppi di eta’ e delle indicazioni approvate nel trattamento dell’epilessia. Negli studi clinici controllati conplacebo, i risultati sulla sicurezza nei pazienti pediatrici sono stati coerenti con il profilo di sicurezza di levetiracetam negli adulti,ad eccezione delle reazioni avverse comportamentali e psichiatriche che sono state piu’ comuni nei bambini rispetto che negli adulti.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta’ fertile: deve essere richiesto il parere di uno specialistanel caso di donne in eta’ fertile. Quando una donna sta pianificando una gravidanza, il trattamento con levetiracetam deve essere riconsiderato. Come con tutti i medicinali antiepilettici, l’improvvisa interruzione di levetiracetam deve essere evitata, in quanto cio’ potrebbeportare alla comparsa improvvisa di crisi convulsive che potrebbero avere gravi conseguenze per la donna e il nascituro. Si deve preferire la monoterapia ogni qualvolta sia possibile, poiche’ la terapia con piu’ farmaci antiepilettici potrebbe essere associata ad un piu’ alto rischio di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, a seconda degli antiepilettici dati in associazione. Gravidanza: un ampio numerodi dati post-marketing in donne in gravidanza esposte a levetiracetamin monoterapia (piu’ di 1800, in piu’ di 1500 delle quali l’esposizione si e’ verificata durante il primo trimestre) non suggeriscono un aumento del rischio di malformazioni congenite maggiori. Sono disponibili solo limitate evidenze sullo sviluppo neurologico di bambini espostia levetiracetam in monoterapia in utero. Tuttavia, studi epidemiologici recenti (su circa 100 bambini) non suggeriscono un aumento del rischio di disturbi o ritardi dello sviluppo neurologico. Levetiracetam puo’ essere usato durante la gravidanza, se, dopo attenta valutazione, cio’ viene considerato clinicamente necessario. In tal caso, si raccomanda la piu’ bassa dose efficace. Le alterazioni fisiologiche associatecon la gravidanza possono influenzare le concentrazioni plasmatiche di levetiracetam. Durante la gravidanza, e’ stata osservata una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di levetiracetam. Questa riduzionee’ piu’ pronunciata durante il terzo trimestre (fino al 60% della concentrazione basale prima della gravidanza). Le donne in gravidanza trattate con levetiracetam devono essere accuratamente seguite dal punto di vista clinico. Allattamento: levetiracetam e’ escreto nel latte materno umano. Pertanto, l’allattamento con latte materno non e’ raccomandato. Tuttavia, se il trattamento con levetiracetam si rendesse necessario durante l’allattamento, il rapporto beneficio/rischio del trattamento deve essere valutato, tenendo in considerazione l’importanza dell’allattamento con latte materno. Fertilita’: non e’ stato rilevato alcun impatto sulla fertilita’ negli studi sugli animali (vedere paragrafo 5.3). Non sono disponibili dati clinici; il rischio potenziale nell’uomo e’ sconosciuto.

Forma farmaceutica

COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

BLISTER