VIACORAM 30CPR 3,5MG+2,5MG FL

SKU: 43147014 Category:

DENOMINAZIONE

VIACORAM COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agenti che agiscono sul sistema renina-angiotensina, ACE inibitori e calcio-antagonisti.

PRINCIPI ATTIVI

Una compressa contiene 2,378 mg di perindopril equivalente a 3,5 mg di perindopril arginina e 3,4675 mg di amlodipina besilato equivalente a 2,5 mg di amlodipina. [Una compressa contiene 4,756 mg di perindopril equivalente a 7 mg di perindopril arginina e 6,935 mg di amlodipina besilato equivalente a 5 mg di amlodipina.] Eccipiente con effetti noti: 31,62 mg di lattosio monoidrato. [Eccipiente con effetti noti: 63,23 mg di lattosio monoidrato.]. Per l’elenco completo degli eccipienti,vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460), silice colloidale anidra (E551), magnesio stearato (E470B).

INDICAZIONI

Viacoram e’ indicato per il trattamento dell’ipertensione essenziale negli adulti.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ ai principi attivi, agli ACE inibitori, ai derivati delle diidropiridine, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, compromissione renale grave (vedere paragrafi 4.2 e 4.4), anamnesi di angioedema associato a precedente terapia con ACE-inibitori, angioedema ereditario o idiopatico, secondo e terzo trimestre digravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6), ipotensione grave, shock, incluso shock cardiogeno, ostruzione dell’efflusso ventricolare sinistro(es. stenosi aortica di grado elevato), insufficienza cardiaca con instabilita’ emodinamica dopo infarto acuto del miocardio, l’uso concomitante di Viacoram con medicinali contenenti aliskiren e’ controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita’ di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici cariche negativamente (vedere paragrafo 4.5), significativa stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria renale dell’unico rene funzionante (vedere paragrafo 4.4), uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Perindopril nondeve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).

POSOLOGIA

Posologia: uso orale. Viacoram 3,5 mg/2,5 mg e’ indicato per la terapia di prima linea in pazienti con ipertensione arteriosa. La dose iniziale raccomandata di Viacoram e’ 3,5 mg/2,5 mg una volta al giorno. Dopo almeno quattro settimane di trattamento, la dose puo’ essere aumentata a 7 mg/5 mg una volta al giorno, in pazienti la cui pressione sanguigna non sia adeguatamente controllata con Viacoram 3,5 mg/2,5 mg. Popolazioni speciali. Pazienti con compromissione renale (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2): Viacoram e’ controindicato in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min)(vedere paragrafo 4.3). In pazienti con compromissione renale moderata (clearance della creatinina compresa tra 30 ml/min e 60 ml/min), la dose iniziale raccomandata di Viacoram e’ di 3,5 mg/2,5 mg a giorni alterni. In pazienti la cui pressione sanguigna non e’ adeguatamente controllata, la dose di Viacoram 3,5 mg/2,5 mg puo’ essere assunta una volta al giorno. Se necessario, la dose puo’ essere aumentata in pazienti non sufficientemente controllati. Il consueto follow-up medico include il monitoraggio della creatinina e del potassio (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e5.2): la prescrizione di Viacoram a pazienti con compromissione epatica grave deve essere effettuata con cautela. Anziani (vedere paragrafi4.4 e 5.2): l’efficacia e la sicurezza di Viacoram sono state stabilite negli anziani. Il trattamento deve essere iniziato con cautela, in relazione alla funzionalita’ renale. Dopo l’inizio del trattamento, lafunzionalita’ renale deve essere monitorata prima di aumentare il dosaggio, in particolare in pazienti di eta’ pari a 75 anni o superiore. Il consueto follow-up medico deve includere il monitoraggio della creatinina e del potassio. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Viacoram non sono state stabilite in bambini di eta’ inferiore a18 anni. Non sono disponibili dati in merito. Modo di somministrazione: la compressa di Viacoram deve essere assunta come dose singola, preferibilmente al mattino e prima di un pasto.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Avvertenze speciali. Ipersensibilita’/Angioedema: un angioedema al volto, alle estremita’, alle labbra, alle membrane mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe e’ stato raramente segnalato in pazienti trattati con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina, incluso il perindopril (vedere paragrafo 4.8). Cio’ puo’ verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia. In questi casi, il trattamento con Viacoram deve essere sospeso immediatamente e un monitoraggioappropriato deve essere iniziato e continuato sino alla completa risoluzione dei sintomi. Nei casi in cui l’edema era limitato al volto e alle labbra, la condizione si e’ in genere risolta senza trattamento, benche’ gli antistaminici siano stati utili per dare sollievo ai sintomi. L’angioedema associato ad edema laringeo puo’ essere fatale. Nel caso di edema alla lingua, alla glottide o alla laringe, che puo’ provocare l’ostruzione delle vie aeree, deve essere prontamente instaurata una terapia di emergenza. Essa puo’ comprendere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento delle vie aeree pervie. Il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo medico fino alla completa e duratura risoluzione dei sintomi. I pazienti con una anamnesi di angioedema non legato all’assunzione di un ACE inibitore potrebbero essere maggiormente a rischio di comparsa di angioedema durante la somministrazione di Viacoram (vedere paragrafo 4.3). Raramente e’ stato segnalato angioedema intestinale nei pazienti in trattamento con ACE inibitori. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi, questi pazienti non avevano un’anamnesi di angioedema del viso e i livelli di C-1 esterasi erano normali. L’angioedema e’ stato diagnosticato tramite procedure che includevano TAC addominale o ecografia o chirurgia e i sintomi si sono risolti dopo la sospensione dell’ACE inibitore. L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale di pazienti in trattamento con ACE inibitori che presentano dolore addominale (vedere paragrafo 4.8). L’uso concomitante di perindopril con sacubitril/valsartan e’ controindicato a causa dell’aumentato rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.3). Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall’assunzione dell’ultima dose di perindopril. Se il trattamento con sacubitril/valsartan viene interrotto, la terapia con perindopril non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). L’uso concomitante di ACE inibitori con inibitori della NEP (come racecadotril), inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e gliptine (come linagliptina, saxagliptina, sitagliptina, vildagliptina) puo’ determinare un’ aumento del rischio di angioedema (come gonfiore del tratto respiratorio o della lingua, associato o meno a difficolta’ respiratorie) (vedere paragrafo 4.5). Occorre cautela nell’iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e gliptine (come linagliptina, saxagliptina, sitagliptina, vildagliptina) in un pazienti che sta gia’ assumendo un ACE inibitore. Pertanto, nei pazienti che assumono perindopril, si rende necessaria una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio prima di cominciare il trattamento con gli inibitori della NEP (ad es. racecadotril). Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densita’ (LDL): raramente, in pazienti trattati con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita’ (LDL) con destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi a rischio di vita per il soggetto. Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente il trattamento con l’ACE inibitore prima di ogni aferesi. Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione: i pazienti in terapia con ACE inibitori sottoposti a trattamento di desensibilizzazione (es. veleno di imenotteri) hanno riportato reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate interrompendo temporaneamente la terapia con ACEinibitori, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente. Pazienti in emodialisi: in pazienti in dialisi con membrane ad alto flusso e in terapia concomitante con ACE inibitore sono state segnalate reazioni anafilattoidi. Per questi pazienti deve essere preso in considerazione l’impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antipertensivi. Neutropenia/Agranulocitosi/Trombocitopenia/Anemia: neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia sono state riportate in pazienti in trattamento con ACE inibitori. In pazienti con funzione renale nella norma e senzaaltri fattori complicanti, la neutropenia si verifica raramente. Viacoram deve essere somministrato con estrema cautela nei pazienti con malattie vascolari del collagene, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di questi fattori complicanti, specialmente con una preesistente funzione renale compromessa. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi che, in pochi casi, non hanno risposto ad una terapia antibiotica intensiva. Se Viacoram viene usato in questi pazienti, e’ consigliabile eseguire controlli periodici della conta leucocitaria e i pazientidevono essere avvertiti di segnalare immediatamente qualsiasi segno di infezione (ad es. mal di gola, febbre). Duplice blocco del sistema renina- angiotensina-aldosterone (RAAS): esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia eriduzione della funzionalita’ renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non e’ pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco e’ considerata assolutamente necessaria, cio’ deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita’ renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE inibitori e gli antagonistidel recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Aldosteronismo primario: i pazienti con iperaldosteronismo primario generalmente non risponderanno a medicinali antiipertensivi che agiscono attraverso l’inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l’impiego di questo medicinale non e’ raccomandato. Gravidanza: la terapia con Viacoram non deve essere iniziata durante la gravidanza.

INTERAZIONI

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): i dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, e’ associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita’ renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l’uso concomitante degli ACE inibitori con sacubitril/valsartan e’ controindicato poiche’ aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L’uso concomitante di ACE inibitori con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e gliptine (come linagliptina, saxagliptina, sitagliptina, vildagliptina) puo’ determinare una aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Medicinali che inducono iperpotassiemia. Alcuni medicinali o classi terapeutiche possono aumentare l’incidenza di iperpotassiemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II, FANS, eparine, agenti immunosoppressori quali ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim e co-trimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo). L’associazione di Viacoram con questi medicinali aumenta il rischio di iperpotassiemia (vedere paragrafo 4.4). Pertanto, l’associazione di Viacoram con i farmaci sopra citati non e’ raccomandata. Se indicato l’uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequente il potassio sierico. Uso concomitantecontroindicato (vedere paragrafo 4.3). Aliskiren: in pazienti diabetici o con insufficienza renale, aumenta il rischio di iperpotassiemia, peggioramento della funzionalita’ renale e della morbilita’ cardiovascolare e mortalita’. Trattamenti extracorporei: trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici cariche negativamente quali la dialisi o l’emofiltrazione con alcune membrane ad alto flusso (ad es. membrane poliacrilonitriliche) e aferesi delle lipoproteinea bassa densita’ (LDL) con destran-solfato, a causa di un aumento delrischio di gravi reazioni anafilattiche (vedere paragrafo 4.3). Nel caso in cui tali trattamenti siano richiesti, si deve prendere in considerazione l’uso di un tipo diverso di membrana per dialisi o una diversa classe di medicinale antiipertensivo. Sacubitril/valsartan: l’uso concomitante di perindopril con sacubitril/valsartan e’ controindicato poiche’ la concomitante inibizione della neprilisina (NEP) a dell’enzima di conversione (ACE) dell’angiotensina I, puo’ aumentare il rischiodi angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall’assunzione dell’ultima dose di perindopril. La terapia con perindopril non deve essere cominciata prima che siano trascorse 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Uso concomitante non raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Estramustina: rischio di eventi avversiaumentati come l’edema angioneurotico (angioedema). Diuretici risparmiatori di potassio (ad es. triamterene, amiloride), potassio (sali): iperpotassiemia (potenzialmente letale), specialmente in presenza di insufficienza renale (effetto iperkaliemico additivo). Gli ACE inibitorinon devono essere associati con sostanze iperkaliemizzanti, eccetto in caso di ipopotassiemia. L’associazione di Viacoram con i farmaci sopra citati non e’ raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Se ciononostantel’uso concomitante dei farmaci sopra citati e’ ritenuto appropriato, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia. Per l’uso dello spironolattone nell’insufficienza cardiaca vedere di seguito. Litio: aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e della tossicita’ del litio sono stati riscontrati in seguito a somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. La somministrazione di Viacoram in corso di trattamento con litio non e’ raccomandata; tuttavia, se ritenuta necessaria, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli plasmatici di litio (vedere paragrafo 4.4). Dantrolene (infusione): negli animali, sono stati osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati aiperpotassiemia in seguito a somministrazione di verapamil e dantrolene per via endovenosa. A causa del rischio di iperpotassiemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitante di Viacoram contenente amlodipina, un bloccante dei canali del calcio, in pazienti soggetti all’ipertermia maligna e nel trattamento dell’ipertermia maligna. Uso concomitante che richiede particolare attenzione. Agenti antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali): studi epidemiologici hanno mostrato che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e medicinali antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali) puo’provocare un aumento dell’effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. La comparsa di tale fenomeno sembra essere piu’ probabile durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con insufficienza renale. Baclofene: aumento dell’effetto antiipertensivo. Controllare la pressione arteriosa e, se necessario, adeguare il dosaggio dell’antiipertensivo. Diuretici non risparmiatori di potassio: pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezionedel volume e/o salina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l’inizio di una terapia con ACE inibitore. La possibilita’ di effetti ipotensivi puo’ essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia o aumentando l’assunzione di sale prima di iniziare il trattamento con Viacoram. Nell’ipertensione arteriosa, nel caso in cui una precedente terapia con un diuretico abbia causato una deplezione salina e/o del volume, e’ necessario interrompere il diuretico prima di iniziare il trattamento con Viacoram, nel qual caso puo’ essere reintrodotto successivamente un diuretico non risparmiatore di potassio. La funzionalita’ renale (livelli di creatinina) deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con Viacoram. Diuretici risparmiatori di potassio (eplerenone, spironolattone): con eplerenone o spironolattone a dosi comprese tra 12,5 mg e 50 mgal giorno e con basse dosi di ACE inibitori: nel trattamento dell’insufficienza cardiaca di classe NYHA II-IV con una frazione di eiezione < 40%, precedentemente trattata con ACE inibitori e diuretici dell’ansa, rischio di iperpotassiemia, potenzialmente letale, specialmente se non si osservano le raccomandazioni prescrittive su questa associazione.

EFFETTI INDESIDERATI

Riepilogo del profilo di sicurezza: il profilo di sicurezza di Viacoram e’ stato valutato in uno studio controllato a 6 mesi che ha coinvolto 1.771 pazienti, 887 dei quali hanno ricevuto Viacoram, in uno studio controllato a 6 settimane che ha coinvolto 837 pazienti, 279 dei quali hanno ricevuto Viacoram, e in uno studio controllato con placebo a 8 settimane che ha coinvolto 1.581 pazienti, 249 dei quali hanno ricevuto Viacoram. In questi studi clinici, rispetto agli eventi avversi noti dei singoli principi attivi, non e’ stato osservato nessun nuovo evento avverso significativo correlato alla combinazione. Le seguenti reazioni avverse sono quelle riportate piu’ frequentemente durante gli studi clinici: vertigini, tosse, edema. Le reazioni avverse al farmaco precedentemente riportate nel corso degli studi clinici e/o durante lasorveglianza post-marketing con uno dei singoli componenti di Viacoram (perindopril e amlodipina) sono state elencate nella seguente tabella poiche’ possono manifestarsi con la combinazione a dose fissa dei due componenti. Elenco delle reazioni avverse: in corso di trattamento con Viacoram, perindopril o amlodipina somministrati separatamente, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati, che sono stati classificati in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA, secondo la seguente frequenza: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Viacoram (perindopril/ amlodipina). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: iperpotassiemia (vedere paragrafo 4.4); non comune: iperglicemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri (specialmente all’inizio del trattamento). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eritema multiforme. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sededi somministrazione. Comune: edema periferico; non comune: affaticamento. Amlodipina. Infezioni ed infestazioni. Non comune: rinite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia/neutropenia (vedere paragrafo 4.4), trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4). Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita’. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: cambiamenti dell’umore (inclusa ansia), insonnia, depressione; raro: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri (specialmente all’inizio del trattamento), cefalea(specialmente all’inizio del trattamento), sonnolenza (specialmente all’inizio del trattamento); non comune: disgeusia, parestesia, sincope, ipoestesia, tremore; molto raro: ipertonia, neuropatia periferica; non nota: patologie extrapiramidali (sindrome extrapiramidale). Patologie dell’occhio. Comune: disturbi della visione, diplopia. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache.Comune: palpitazioni; molto raro: infarto miocardico possibilmente secondario ad un’eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4); non comune: aritmia (incluse bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale). Patologie vascolari. Comune: rossore; non comune: ipotensione (ed effetti correlati all’ipotensione); molto raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse; comune: dispnea. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea; non comune: vomito; comune: dispepsia, diarrea, costipazione, modifiche delle abitudini intestinali; non comune: secchezza delle fauci; molto raro: iperplasia gengivale, pancreatite, gastrite. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, esantema, prurito, iperidrosi, alopecia, porpora, scolorimento della pelle; molto raro: angioedema di volto, estremita’, labbra, membrane mucose, lingua, glottide e/o laringe (vedere paragrafo 4.4); non comune: orticaria; molto raro: reazione di fotosensibilizzazione, eritema multiforme, edema di quincke, sindrome di stevens- johnson,dermatite esfoliativa; non nota: necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: mal di schiena; comune: gonfiore articolare (gonfiore alle caviglie), crampi muscolari; non comune: artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: disturbi della minzione, nicturia, pollachiuria. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema; comune: affaticamento, astenia; non comune: dolore toracico, malessere, dolore.Esami diagnostici. Non comune: incremento ponderale, calo ponderale; molto raro: aumento degli enzimi epatici. Perindopril infezioni ed infestazioni. Molto raro: rinite. Patologie del sistema emolinfopoietico.Non comune*: eosinofilia; molto raro: leucopenia/neutropenia (vedere paragrafo 4.4), agranulocitosi o pancitopenia (vedere paragrafo 4.4), trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4), anemia emolitica enzima specifica in pazienti con una deficienza congenita di g-6pdh (vedere paragrafo 4.4). Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita’. Patologie endocrine. Raro: sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (siadh). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune*: iperpotassiemia (vedere paragrafo 4.4), non comune*: iponatriemia, non comune*: ipoglicemia (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Disturbi psichiatrici. Non comune: cambiamenti dell’umore (inclusa ansia), non comune*: depressione, disturbi del sonno; molto raro: statoconfusionale. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri (specialmente all’inizio del trattamento), cefalea (specialmente all’inizio del trattamento); non comune*: sonnolenza (specialmente all’inizio del trattamento); comune: disgeusia, parestesia; non comune*: sincope; molto raro: accidenti cerebrovascolari possibilmente secondari ad un’eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4).Patologie dell’occhio. Comune: disturbi della visione. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Comune: tinnito, vertigini. Patologie cardiache. Non comune*: palpitazioni, non comune*: tachicardia; molto raro:angina pectoris, infarto miocardico possibilmente secondario ad un’eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4), aritmia (incluse bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale). Patologie vascolari. Raro*: rossore; comune: ipotensione(ed effetti correlati all’ipotensione); non comune*: vasculite; non nota: fenomeno di raynaud.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Dati gli effetti dei singoli componenti di questa associazione sulla gravidanza e l’allattamento: Viacoram non e’ raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. Viacoram e’ controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Viacoram non e’ raccomandato durante l’allattamento al seno. Si deve quindi decidere se interrompere l’allattamento al seno o interrompere il trattamento con Viacoram considerando l’importanza di questa terapia per la madre. Gravidanza. Relativo al perindopril: l’uso di ACE inibitori non e’ raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di ACE inibitori e’ controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L’evidenza epidemiologica riguardante il rischio di teratogenicita’ in seguito all’esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha datorisultati conclusivi; tuttavia non puo’ essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. In caso di gravidanza accertata, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E’ noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce fetotossicita’ (diminuzione della funzionalita’ renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicita’ neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere paragrafo 5.3).Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondotrimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita’ renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Relativo all’amlodipina: la sicurezza di amlodipina durante la gravidanza non e’ stata stabilita. Negli studi sugli animali sono stati osservati effetti di tossicita’ riproduttiva in seguito a somministrazione di dosi elevate (vedere paragrafo 5.3). L’uso in gravidanza e’ raccomandato solo se non esiste un’alternativa piu’ sicura e quando il disturbo comporta rischi importanti per la madre e per il feto. Allattamento. Relativo al perindopril: Poiche’ non sono disponibili dati riguardanti l’uso di perindopril durante l’allattamento al seno, perindopril non e’ raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento al seno, specialmente in casodi allattamento di neonati o prematuri. Relativo all’amlodipina: Amlodipina viene escreta nel latte materno. La porzione della dose maternaricevuta dal neonato e’ stata stimata con uno scarto interquartile del 3-7%, fino ad un massimo del 15%. L’effetto di amlodipina sui neonati non e’ conosciuto. La decisione di continuare/interrompere l’allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con amlodipina deveessere considerata tenendo presente i benefici dell’allattamento per il neonato e i benefici della terapia con amlodipina per la madre. Fertilita’. Relativo al perindopril: non sono stati rilevati effetti sulla capacita’ riproduttiva o sulla fertilita’. Relativo all’amlodipina: in alcuni pazienti trattati con bloccanti dei canali calcio sono stateriportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita’. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilita’ maschile (vedereparagrafo 5.3).

Forma farmaceutica

COMPRESSE

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

FLACONE