VIREAD 30CPR RIV 204MG FL

SKU: 35565086 Category:

DENOMINAZIONE

VIREAD 204 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antivirali per uso sistemico; nucleosidi e nucleotidi inibitori dellatranscrittasi inversa.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene 204 mg di tenofovir disoproxil (come fumarato). Eccipiente con effetti noti: ogni compressa contiene 130 mg di lattosio (come monoidrato). Per l’elenco completo deglieccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: croscarmellosa sodica, lattosio monoidrato, magnesio stearato (E572), cellulosa microcristallina (E460), amido pregelatinizzato. Film di rivestimento: glicerolo triacetato (E1518), ipromellosa (E464), lattosio monoidrato, titanio diossido (E171).

INDICAZIONI

Infezione da HIV-1: Viread 204 mg compresse rivestite con film e’ indicato, in associazione con altri medicinali antiretrovirali, per il trattamento di pazienti pediatrici di eta’ compresa tra 6 e < 12 anni e peso corporeo compreso tra 28 kg e meno di 35 kg, infetti da HIV-1, resistenti agli NRTI o nei quali i medicinali di prima linea esercitino effetti tossici. La scelta di utilizzare Viread per trattare pazienti infetti da HIV-1 con precedenti esperienze di trattamento con antiretrovirali si deve basare sui risultati di test individuali di resistenzavirale e/o sulle terapie pregresse. Infezione da epatite B: Viread 204 mg compresse rivestite con film e’ indicato per il trattamento dell’epatite B cronica nei pazienti pediatrici di eta’ compresa tra 6 e < 12 anni e peso corporeo compreso tra 28 kg e meno di 35 kg, con: malattia epatica compensata ed evidenza di malattia immunitaria attiva, cioe’ con replicazione virale attiva e livelli sierici di ALT persistentemente elevati, oppure evidenza istologica d’infiammazione da moderata agrave e/o di fibrosi. Per quanto concerne la decisione di iniziare iltrattamento nei pazienti pediatrici, vedere i paragrafi 4.2, 4.4, 4.8e 5.1.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

La terapia deve essere avviata da un medico con esperienza nella gestione dell’infezione da HIV e/o nel trattamento dell’epatite B cronica.Posologia HIV-1 ed epatite B cronica: la dose raccomandata per il trattamento dell’infezione da HIV-1 e dell’epatite B cronica nei pazientipediatrici di eta’ compresa tra 6 e < 12 anni e peso corporeo compreso tra 28 kg e < 35 kg, che sono in grado di deglutire le compresse rivestite con film, e’ di una compressa da 204 mg una volta al giorno, assunta per via orale con il cibo. Fare riferimento al Riassunto delle caratteristiche del prodotto di Viread 123 mg e 163 mg compresse rivestite con film per il trattamento dell’infezione da HIV-1 e dell’epatiteB cronica nei pazienti pediatrici di eta’ compresa tra 6 e < 12 anni e peso corporeo compreso, rispettivamente, tra 17 kg e < 22 kg e tra 22 kg e < 28 kg. Viread e’ disponibile anche sotto forma di granulato da 33 mg/g per il trattamento dell’infezione da HIV-1 e dell’epatite B cronica nei pazienti pediatrici di eta’ compresa tra 2 e < 12 anni, con peso corporeo < 17 kg o che non sono in grado di deglutire le compresse rivestite con film. Fare riferimento al Riassunto delle caratteristiche del prodotto di Viread 33 mg/g granulato. La decisione di trattare i pazienti pediatrici deve essere basata su un’attenta considerazione delle necessita’ del singolo paziente e fare riferimento alle lineeguida vigenti relative al trattamento dei pazienti pediatrici inclusii dati istologici basali. Devono essere considerati attentamente i benefici della soppressione virologica a lungo termine con una terapia prolungata, rispetto ai rischi, tra cui la comparsa di un virus dell’epatite B resistente e le incertezze relative all’impatto nel lungo periodo in termini di tossicita’ ossea e renale (vedere paragrafo 4.4). I livelli sierici di ALT devono essere persistentemente elevati per almeno 6 mesi prima di trattare i pazienti pediatrici con malattia epaticacompensata causata da epatite B cronica HBeAg positiva, e per almeno 12 mesi nel caso dei pazienti con malattia HBeAg negativa. Durata del trattamento nei pazienti pediatrici con epatite B cronica: la durata ottimale del trattamento non e’ nota. L’interruzione del trattamento puo’ essere presa in considerazione nei seguenti casi: nei pazienti HBeAg positivi senza cirrosi, il trattamento deve essere somministrato peralmeno 12 mesi dopo conferma di sieroconversione HBe (perdita di HBeAg e HBV DNA con rilevazione anti-HBe in due campioni consecutivi di siero ad almeno 3-6 mesi di distanza) o fino a sieroconversione HBs o incaso di evidenza di perdita di efficacia (vedere paragrafo 4.4). Dopol’interruzione del trattamento, i livelli sierici delle ALT e dell’HBV DNA devono essere monitorati regolarmente per rilevare recidive virologiche tardive. Nei pazienti HBeAg negativi senza cirrosi, il trattamento deve essere somministrato almeno fino a sieroconversione HBs o incaso di evidenza di perdita di efficacia. L’interruzione del trattamento puo’ essere presa in considerazione anche dopo il raggiungimento di una stabile soppressione virologica (es., per almeno 3 anni) purche’, dopo l’interruzione del trattamento, i livelli sierici delle ALT e dell’HBV DNA siano monitorati regolarmente per rilevare recidive virologiche tardive. Con un trattamento prolungato oltre i 2 anni, si raccomanda di rivalutare con regolarita’ l’appropriatezza per il paziente della terapia applicata. Dose dimenticata: se il paziente dimentica una dose di Viread entro 12 ore dall’ora abituale di assunzione, deve assumere Viread al piu’ presto, con il cibo, e proseguire con lo schema didosaggio abituale. Se il paziente dimentica una dose di Viread per oltre 12 ore ed e’ quasi l’ora della dose successiva, non deve assumere la dose dimenticata e proseguire semplicemente con lo schema di dosaggio abituale. Se il paziente vomita entro 1 ora dall’assunzione di Viread, deve assumere un’altra compressa. Se il paziente vomita oltre 1 ora dopo l’assunzione di Viread, non e’ necessario che assuma un’altra dose. Popolazioni speciali. Compromissione renale: l’uso di tenofovir disoproxil non e’ raccomandato nei pazienti pediatrici con compromissione renale (vedere paragrafo 4.4). Compromissione epatica: non e’ necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Se la terapia con Viread 204 mg compresse rivestite con film viene interrotta in pazienti coinfetti conHIV e virus dell’epatite B (HBV), tali pazienti devono essere tenuti sotto stretto controllo per rilevare esacerbazioni dell’epatite (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di tenofovir disoproxil nei bambini infetti da HIV-1 o con epatite B cronica sotto i 2 anni di eta’ non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione Le compresse rivestite con film di Viread 204 mg devono essere assunte una volta al giorno, per via orale, con il cibo.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

In generale: il test degli anticorpi HIV dovrebbe essere proposto a tutti i pazienti con infezione da HBV, prima d’iniziare la terapia con tenofovir disoproxil (vedere sotto il paragrafo Co-infezione da HIV-1 ed epatite B). HIV-1: sebbene una efficace soppressione virale con la terapia antiretrovirale ha dimostrato di ridurre notevolmente il rischio di trasmissione sessuale, un rischio residuo non puo’ essere escluso. Si devono prendere precauzioni per prevenire la trasmissione in accordo con le linee guida nazionali. Epatite B I pazienti devono essere avvisati che non e’ stato dimostrato che tenofovir disoproxil prevengail rischio della trasmissione di HBV a terzi attraverso contatto sessuale o contaminazione con il sangue. E’ necessario continuare a prendere opportune precauzioni. Co-somministrazione con altri medicinali: Viread non deve essere co- somministrato con altri medicinali contenentitenofovir disoproxil o tenofovir alafenamide. Viread non deve essere co- somministrato con adefovir dipivoxil. La co- somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina non e’ raccomandata (vedere paragrafo4.5). Terapia tripla con nucleosidi/nucleotidi: quando tenofovir disoproxil e’ stato somministrato a pazienti HIV in associazione con lamivudina ed abacavir, cosi’ come con lamivudina e didanosina in regimi ditrattamento da assumere una volta al giorno, si sono osservate un’alta percentuale di fallimenti virologici e l’insorgenza precoce di resistenze. Effetti a livello renale e osseo nella popolazione adulta. Effetti a livello renale: Tenofovir viene eliminato principalmente per viarenale. Con l’impiego di tenofovir disoproxil nella pratica clinica sono stati riportati casi d’insufficienza renale, compromissione renale, creatinina elevata, ipofosfatemia e tubulopatia prossimale (incluso sindrome di Fanconi) (vedere paragrafo 4.8). Compromissione renale: lasicurezza renale con tenofovir e’ stata solo studiata a livelli moltolimitati nei pazienti adulti con compromissione della funzione renale(clearance della creatinina < 80 mL/min). Effetti a livello osseo: leanomalie delle ossa, come l’osteomalacia che puo’ manifestarsi come dolore osseo persistente o in peggioramento e raramente contribuire a fratture, possono essere associate a tubulopatia renale prossimale indotta da tenofovir disoproxil (vedere paragrafo 4.8). Tenofovir disoproxil puo’ causare anche una riduzione della densita’ minerale ossea ( bone mineral density, BMD). In uno studio clinico controllato condotto per 144 settimane, in pazienti infetti da HIV in cui tenofovir disoproxil e’ stato comparato con stavudina in combinazione con lamivudina ed efavirenz in pazienti adulti non pre-trattati con antiretrovirali, sono state osservate lievi diminuzioni della BMD nell’anca e nella spina dorsale in entrambi i gruppi. Le diminuzioni della BMD nella spina dorsale e le variazioni dal basale nei bio-markers ossei sono state significativamente superiori nel gruppo trattato con tenofovir disoproxil alla 144^a settimana. Le diminuzioni della BMD nell’anca sono state significativamente piu’ elevate in questo gruppo fino alla 96^a settimana. Tuttavia, in questo studio non ha aumentato il rischio di fratture ol’evidenza di rilevanti anomalie delle ossa dopo 144 settimane di trattamento. In altri studi (prospettici e trasversali), le diminuzioni piu’ marcate della BMD sono state osservate in pazienti trattati con tenofovir disoproxil come parte di un regime contenente un inibitore della proteasi boosterato. In generale, alla luce delle anomalie delle ossa associate a tenofovir disoproxil e delle limitazioni dei dati a lungo termine sull’impatto di tenofovir disoproxil sulla salute ossea e il rischio di fratture, per i pazienti con osteoporosi che presentano un alto rischio di fratture devono essere presi in considerazione regimi terapeutici alternativi. Se si sospettano o si rilevano anomalie delle ossa, si deve richiedere un consulto appropriato. Effetti a livellorenale e osseo nella popolazione pediatrica: gli effetti a lungo termine della tossicita’ a livello osseo e renale non sono noti con certezza. Non e’ inoltre possibile accertare pienamente la reversibilita’ della tossicita’ a livello renale. Si raccomanda quindi un approccio multidisciplinare per valutare adeguatamente caso per caso il rapporto beneficio/rischio del trattamento, per decidere il monitoraggio appropriato durante il trattamento (compresa la decisione di sospendere il trattamento) e per considerare la necessita’ d’integrazioni. Effetti a livello renale: nello studio clinico GS-US-104-0352 sono state segnalatereazioni indesiderate a livello renale coerenti con una tubulopatia renale prossimale in pazienti pediatrici infetti da HIV-1 di eta’ compresa tra 2 e <12 anni (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Monitoraggio della funzione renale Si raccomanda di valutare la funzione renale (clearance della creatinina e fosfato sierico) in tutti i pazienti prima d’iniziare la terapia con tenofovir disoproxil e deve essere monitorata dopodue-quattro settimane di trattamento, dopo tre mesi di trattamento e in seguito ogni tre-sei mesi nei pazienti senza fattori di rischio renali. Nei pazienti a rischio di compromissione renale e’ necessario un controllo piu’ frequente della funzione renale. Gestione della funzione renale: nel caso di concentrazioni di fosfato sierico confermate < 3,0 mg/dL (0,96 mmol/L) in qualsiasi paziente pediatrico che assume tenofovir disoproxil, la funzione renale deve essere rivalutata entro unasettimana, includendo la misurazione delle concentrazioni di glucosioe potassio ematico e di glucosio nelle urine (vedere paragrafo 4.8, tubulopatia prossimale). Se si sospettano o si rilevano anomalie renalisi deve richiedere un consulto nefrologico per valutare la possibile interruzione del trattamento con tenofovir disoproxil. L’interruzione del trattamento con tenofovir disoproxil deve essere presa in considerazione anche in caso di declino progressivo della funzione renale qualora non sia stata identificata alcuna altra causa. Co-somministrazionee rischio di tossicita’ a livello renale: l’uso di tenofovir disoproxil deve essere evitato se il paziente e’ in trattamento o ha recentemente assunto medicinali nefrotossici (per esempio aminoglicosidi, amfotericina B, foscarnet, ganciclovir, pentamidina, vancomicina, cidofoviro interleukina-2). Nel caso in cui l’uso concomitante di tenofovir disoproxil ed agenti nefrotossici non possa essere evitato, la funzione renale deve essere controllata settimanalmente. Dopo l’inizio della somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) multipli o a dosi elevate, sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta in pazienti trattati con tenofovir disoproxil che presentavano fattori di rischio di disfunzioni renale.

INTERAZIONI

Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Sulla base dei risultati ottenuti con esperimenti in vitro e dei dati noti sulla via di eliminazione di tenofovir, e’ basso il potenziale d’interazioni tra tenofovir ed altri medicinali mediate dal CYP450. Terapie concomitanti non raccomandate: Viread non deve essere co- somministrato con altri medicinali contenenti tenofovir disoproxil o tenofovir alafenamide. Viread non deve essere co-somministrato con adefovir dipivoxil. Didanosina La co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosinanon e’ raccomandata (vedere paragrafo 4.4 e di seguito). Medicinali escreti per via renale Dal momento che tenofovir viene principalmente eliminato dai reni, la co-somministrazione di tenofovir disoproxil con medicinali che riducono la funzione renale o competono per la secrezione tubulare attiva per mezzo del trasportatore delle proteine hOAT 1, hOAT 3 o MRP 4 (es. cidofovir) puo’ incrementare le concentrazioni sieriche di tenofovir e/o di altri medicinali co- somministrati. L’uso ditenofovir disoproxil deve essere evitato con l’uso concomitante o recente di medicinali nefrotossici. Alcuni esempi includono, ma non si limitano a: aminoglicosidi, amfotericina B, foscarnet, ganciclovir, pentamidina, vancomicina, cidofovir o interleukina-2 (vedere paragrafo 4.4). Dato che tacrolimus puo’ avere effetti sulla funzione renale, si raccomanda uno stretto controllo quando viene somministrato con tenofovir disoproxil. Altre interazioni. Interazioni tra tenofovir disoproxil e altri medicinali. Anti-infetti. Antiretrovirali. Inibitori delle proteasi. Atazanavir/ritonavir (300 q.d./100 q.d.): non e’ raccomandato l’aggiustamento della dose. L’aumento dell’esposizione a tenofovir pu? potenziare gli eventi avversi associati, incluse patologie renali. La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). Lopinavir/ritonavir (400 b.i.d./100 b.i.d.): non e’ raccomandatol’aggiustamento della dose. L’aumento dell’esposizione a tenofovir pu? potenziare gli eventi avversi associati, incluse patologie renali. La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). Darunavir/ritonavir (300/100 b.i.d.): non e’ raccomandato l’aggiustamento della dose. L’aumento dell’esposizione a tenofovir pu? potenziare gli eventi avversi associati, incluse patologie renali. La funzione renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). Nrti. Didanosina: non e’ raccomandata la somministrazione contemporanea di tenofovir disoproxil e didanosina (vedere paragrafo 4.4). L’aumento dell’esposizione sistemica alla didanosina pu? aumentare il rischio di reazioni indesiderate correlate alla didanosina. Raramente sonostate riportate pancreatite e acidosi lattica, talvolta fatali. La co-somministrazione di tenofovir disoproxil e didanosina alla dose giornaliera di 400 mg e’ stata associata ad una diminuzione significativa della conta di cellule cd4, possibilmente dovuta ad un’interazione intracellulare che incrementa i livelli di didanosina fosforilata (attiva). La riduzione a 250 mg della dose di didanosina co-somministrata con tenofovir disoproxil e’ stata associata ad un’alta percentuale di fallimenti virologici nell’ambito di molte combinazioni testate per il trattamento dell’infezione da hiv-1. Adefovir dipivoxil: tenofovir disoproxil non deve essere co-somministrato con adefovir dipivoxil (vedere paragrafo 4.4). Agenti antivirali del virus dell’epatite c (hcv). Ledipasvir/sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + atazanavir/ritonavir (300 mg q.d./100 mg q.d.) + emtricitabina/tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.)^1: l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir, derivante dalla co-somministrazione di tenofovir disoproxil, ledipasvir/sofosbuvir e atazanavir/ritonavir, pu? aumentare le reazioni indesiderate legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. Non e’ stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con ledipasvir/sofosbuvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es. Ritonavir o cobicistat). L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente, se non sono disponibili altrealternative (vedere paragrafo 4.4). Ledipasvir/sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + darunavir/ritonavir (800 mg q.d./100 mg q.d.) + emtricitabina/tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.)^1: l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir, derivante dalla co- somministrazione di tenofovir disoproxil, ledipasvir/sofosbuvir e darunavir/ritonavir, pu? aumentare le reazioni indesiderate legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. Non e’ stata stabilita la sicurezza ditenofovir disoproxil quando viene utilizzato con ledipasvir/sofosbuvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es. Ritonavir o cobicistat). L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renalefrequente, se non sono disponibili altre alternative (vedere paragrafo 4.4). Ledipasvir/sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + efavirenz/emtricitabina/tenofovir disoproxil (600 mg/200 mg/245 mg q.d.): non e’ raccomandato alcun aggiustamento della dose. L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni indesiderate associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. La funzionalit? renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). Ledipasvir/sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + emtricitabina/rilpivirine/tenofovir disoproxil (200 mg/25 mg/245 mg q.d.): non e’ raccomandato alcun aggiustamento della dose. L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni indesiderate associate con tenofovir disoproxil, inclusi disturbi renali. La funzionalit? renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). Ledipasvir/sofosbuvir (90 mg/400 mg q.d.) + dolutegravir (50 mg q.d.) + emtricitabina/tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.): non e’ raccomandato alcun aggiustamento della dose. L’aumentata esposizione a tenofovir potrebbe potenziare le reazioni indesiderate associate con tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. La funzionalit? renale deve essere strettamente monitorata (vedere paragrafo 4.4). Sofosbuvir/velpatasvir (400 mg/100 mg q.d.) + atazanavir/ritonavir (300 mg q.d./100 mg q.d.) + emtricitabina/tenofovir disoproxil (200 mg/245 mg q.d.): l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di tenofovir, derivante dalla co-somministrazione di tenofovirdisoproxil, sofosbuvir/velpatasvir e atazanavir/ritonavir, pu? aumentare le reazioni indesiderate legate al tenofovir disoproxil, incluse le patologie renali. Non e’ stata stabilita la sicurezza di tenofovir disoproxil quando viene utilizzato con sofosbuvir/velpatasvir e un potenziatore farmacocinetico (ad es. Ritonavir o cobicistat). L’associazione deve essere usata con cautela con un monitoraggio renale frequente (vedere paragrafo 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

Sintesi del profilo di sicurezza. HIV-1 ed epatite B: nei pazienti che assumono tenofovir disoproxil, sono stati riportati, quali eventi rari, compromissione renale, insufficienza renale ed eventi non comuni di tubulopatia renale prossimale (inclusa la sindrome di Fanconi), che talvolta inducono alterazioni delle ossa (e raramente fratture). Il monitoraggio della funzione renale e’ raccomandato nei pazienti che assumono Viread (vedere paragrafo 4.4). HIV-1: si puo’ prevedere che circaun terzo dei pazienti sara’ soggetto a reazioni indesiderate in seguito al trattamento con tenofovir disoproxil in associazione con altri agenti antiretrovirali. Queste reazioni consistono generalmente in episodi di carattere gastrointestinale lievi o moderati. Approssimativamente l’1% circa dei pazienti adulti trattati con tenofovir disoproxil hasospeso il trattamento a causa di effetti gastrointestinali. Epatite B: approssimativamente un quarto dei pazienti in trattamento con tenofovir disoproxil puo’ manifestare reazioni indesiderate, la maggior parte delle quali di lieve entita’. Negli studi clinici con pazienti infetti da HBV, la reazione indesiderata che si e’ manifestata con maggiorfrequenza e’ stata la nausea (5,4%). Esacerbazioni acute dell’epatitesono state osservate sia in pazienti in trattamento sia in pazienti che hanno interrotto la terapia per l’epatite B (vedere paragrafo 4.4).Riassunto delle reazioni indesiderate: la valutazione delle reazioni indesiderate per tenofovir disoproxil si basa sui dati di sicurezza dastudi clinici e dall’esperienza successiva all’immissione in commercio. Tutte le reazioni indesiderate sono riportate di seguito. Studi clinici sull’ HIV-1: la valutazione delle reazioni indesiderate da studi clinici relativi a HIV-1 si basa sull’esperienza di due studi in cui 653 pazienti adulti, con precedente esperienza di trattamenti, sono stati trattati con tenofovir disoproxil (n = 443) o placebo (n = 210) in associazione con altri medicinali antiretrovirali per 24 settimane, edanche di uno studio comparativo in doppio cieco controllato in cui 600 pazienti adulti non esposti in precedenza sono stati trattati con tenofovir disoproxil 245 mg (n = 299) o stavudina (n = 301) in combinazione con lamivudina ed efavirenz per 144 settimane. Studi clinici sull’epatite B: da dati di studi clinici sull’HBV, la valutazione delle reazioni indesiderate si basa principalmente sull’esperienza di due studicomparativi controllati, in doppio cieco,su 641 pazienti adulti con epatite B cronica e malattia epatica compensata, trattati con tenofovirdisoproxil 245 mg al giorno (n = 426) o adefovir dipivoxil 10 mg al giorno (n = 215) per 48 settimane. Le reazioni indesiderate osservate durante il trattamento prolungato di 384 settimane sono state coerenti con il profilo di sicurezza di tenofovir disoproxil. Dopo le prime 4 settimane di trattamento e dopo un declino iniziale di circa -4,9 mL/min (utilizzando l’equazione di Cockcroft-Gault) o -3,9 mL/min/1,73 m^2 (utilizzando l’equazione di modifica della dieta nelle patologie renali [ modification of diet in renal disease , MDRD]), la velocita’ di declino annuale post basale della funzione renale, osservata nei pazienti trattati con tenofovir disoproxil era pari a -1,41 mL/min per anno (utilizzando l’equazione di Cockcroft-Gault) e a -0,74 mL/min/1,73 m^2 per anno (utilizzando l’equazione MDRD). Pazienti con malattia epaticascompensata: nei pazienti con malattia epatica scompensata, e’ stato valutato il profilo di sicurezza di tenofovir disoproxil in uno studiocontrollato in doppio cieco (GS-US-174-0108), in cui i pazienti adulti sono stati trattati per 48 settimane con tenofovir disoproxil (n = 45) o emtricitabina piu’ tenofovir disoproxil (n = 45) o entecavir (n =22). Nelle 48 settimane, nel braccio di trattamento con tenofovir disoproxil, il 7% dei pazienti ha interrotto il trattamento a causa di unevento avverso; nel 9% dei pazienti si e’ verificato un incremento confermato della creatinina sierica >= 0,5 mg/dL o un valore confermato di fosfato sierico < 2 mg/dL; non vi sono state differenze statisticamente significative tra i bracci di trattamento in associazione con tenofovir e il braccio entecavir. Dopo 168 settimane, il 16% (7/45) del gruppo tenofovir disoproxil, il 4% (2/45) del gruppo emtricitabina piu’tenofovir disoproxil e il 14% (3/22) del gruppo entecavir ha manifestato il fallimento relativo alla tollerabilita’. Il tredici per cento (6/45) del gruppo tenofovir disoproxil, il 13% (6/45) del gruppo emtricitabina piu’ tenofovir disoproxil e il 9% (2/22) del gruppo entecavir,ha manifestato un incremento confermato di creatinina sierica >= 0,5 mg/dL o un valore confermato di fosfato sierico < 2 mg/dL. Alla 168^a settimana, in questa popolazione di pazienti con malattia epatica scompensata, la percentuale di decesso e’ stata del 13% (6/45) nel gruppo tenofovir disoproxil, dell’11% (5/45) nel gruppo emtricitabina piu’ tenofovir disoproxil e del 14% (3/22) nel gruppo entecavir. La percentuale di carcinoma epatocellulare e’ stata del 18% (8/45) nel gruppo tenofovir disoproxil, del 7% (3/45) nel gruppo emtricitabina piu’ tenofovir disoproxil e del 9% (2/22) nel gruppo entecavir. I soggetti con un punteggio CPT alto al basale sono risultati essere maggiormente a rischio di sviluppare eventi avversi gravi (vedere paragrafo 4.4). Pazienticon epatite B cronica resistente alla lamivudina: in uno studio randomizzato, in doppio cieco (GS-US-174-0121), in cui 280 pazienti resistenti alla lamivudina sono stati trattati con tenofovir disoproxil (n = 141) o emtricitabina/tenofovir disoproxil (n = 139) per 240 settimane,non sono state identificate reazioni indesiderate nuove a tenofovir disoproxil. Le reazioni indesiderate che hanno una sospetta (o almeno possibile) correlazione con il trattamento sono elencate di seguito, divise secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni indesiderate sono riportate in ordine decrescente di gravita’. Le frequenze sono definite come molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100) o raro (>= 1/10.000, < 1/1.000). Sintesi delle reazioni indesiderate associate a tenofovir disoproxil sulla base degli studi clinici e dell’esperienza successiva all’immissione in commercio. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipofosfatemia^1; non comune: ipokaliemia^1; raro: acidosi lattica. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiro. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, vomito, nausea; comune: flatulenza; non comune: pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: transaminasi aumentate; raro: steatosi epatica, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea; raro: angioedema.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: un elevato numero di dati in donne in gravidanza (oltre 1.000 gravidanze esposte) indica che non vi sono malformazioni o tossicita’ fetale/neonatale associate a tenofovir disoproxil. Gli studi sugli animali non mostrano una tossicita’ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). L’uso di tenofovir disoproxil durante la gravidanza puo’ essere considerato, se necessario. In letteratura, e’ stato dimostrato che l’esposizione a tenofovir disoproxil nel terzo trimestre di gravidanza riduce il rischio di trasmissione di HBV dalla madre al figlio se alle madri viene somministrato tenofovir disoproxil, in aggiunta all’immunogloblina contro l’epatite B e al vaccino anti-epatite B ai neonati. In tre studi clinici controllati, a 327 donne in gravidanza con infezioneda HBV cronica e’ stato somministrato tenofovir disoproxil (245 mg) una volta al giorno dalla settimana gestazionale 28-32 fino a 1-2 mesi dopo il parto; le donne e i neonati sono stati seguiti fino a 12 mesi dopo il parto. Non sono emersi segnali di rischi per la sicurezza da questi dati. Allattamento: generalmente, se il neonato viene gestito adeguatamente per la prevenzione dell’epatite B alla nascita, una madre con epatite B puo’ allattare il proprio neonato. Tenofovir e’ escreto nel latte materno a livelli molto bassi e l’esposizione dei neonati attraverso il latte materno e’ considerata trascurabile. Sebbene i dati a lungo termine siano limitati, non sono state riportate reazioni indesiderate nei neonati allattati al seno e le madri infette da HBV trattate con tenofovir disoproxil possono allattare. Come regola generale, si raccomanda che le madri infette da HIV non allattino i propri neonati, per evitare la trasmissione del virus HIV al neonato. Fertilita’: i dati clinici relativi all’effetto di tenofovir disoproxil sulla fertilita’ sono limitati. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi di tenofovir disoproxil sulla fertilita’.

Forma farmaceutica

COMPRESSE RIVESTITE

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

FLACONE