DENOMINAZIONE
ZEPOSIA CAPSULE RIGIDE. Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Cio’ permettera’ la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalita’ di segnalazione delle reazioni avverse.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Immunosoppressori, immunosoppressori selettivi.
PRINCIPI ATTIVI
Zeposia 0,23 mg capsule rigide: ogni capsula rigida contiene ozanimodcloridrato equivalente a 0,23 mg di ozanimod. Zeposia 0,46 mg capsulerigide: ogni capsula rigida contiene ozanimod cloridrato equivalente a 0,46 mg di ozanimod. Zeposia 0,92 mg capsule rigide: ogni capsula rigida contiene ozanimod cloridrato equivalente a 0,92 mg di ozanimod. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Cellulosa microcristallina. Silice colloidale anidra. Croscarmellosa sodica. Magnesio stearato. Involucro della capsula. Zeposia 0,23 mg e 0,46 mg. Gelatina. Titanio biossido (E171). Ossido di ferro giallo (E172). Ossido di ferro nero (E172). Ossido di ferro rosso (E172). Zeposia 0,92 mg capsula. Gelatina. Titanio biossido (E171). Ossido di ferro giallo (E172). Ossido di ferro rosso (E172). Inchiostro di stampa. Gommalacca (E904). Ossido di ferro nero (E172). Propilenglicole (E1520). Soluzione di ammoniaca concentrata (E527). Potassio idrossido (E525).
INDICAZIONI
Zeposia e’ indicato per il trattamento di pazienti adulti con sclerosi multipla recidivante-remittente (SMRR) con malattia in fase attiva, come definito da caratteristiche cliniche o di imaging.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Stato di immunodeficienza (vedere paragrafo 4.4). Pazienti che nei 6 mesi precedenti hanno avuto infarto miocardico (MI), angina instabile, ictus, attacco ischemico transitorio (TIA), insufficienza cardiaca scompensata che ha richiesto il ricovero ospedaliero o insufficienza cardiaca di classe III/IV secondo la New York Heart Association (NYHA). Pazienti con anamnesi o presenza di blocco atrioventricolare (AV) di secondo grado di tipo II o blocco AV di terzo grado o sindrome del seno malato, a meno che non abbiano un pacemaker in funzione. Infezioni severe in atto, infezioni croniche in atto quali epatite e tubercolosi (vedere paragrafo 4.4). Tumori maligni in atto. Compromissione epatica severa (Child-Pugh classe C). Durante la gravidanza e in donne in eta’ fertile che non usano misure contraccettive efficaci (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
POSOLOGIA
Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nella gestione della sclerosi multipla (SM). Posologia: la dose raccomandata e’ di 0,92 mg di ozanimod una volta al giorno. Le capsule possono essere assunte con o senza cibo. Il regime di aumento graduale della dose iniziale di ozanimod deve essere seguito dal giorno 1al giorno 7 ed e’ illustrato di seguito nella Tabella 1. Dopo i 7 giorni di aumento graduale della dose, la dose di mantenimento e’ di 0,92mg una volta al giorno, a partire dal giorno 8. Tabella 1: regime di aumento graduale della dose. Giorni 1-4: 0,23 mg una volta al giorno; giorni 5-7: 0,46 mg una volta al giorno; giorno 8 e successivamente: 0,92 mg una volta al giorno. Ripresa della terapia dopo l’interruzione del trattamento Lo stesso regime di aumento graduale della dose descritto nella Tabella 1 e’ raccomandato in caso di interruzione del trattamento per: 1 giorno o piu’ durante i primi 14 giorni di trattamento; piu’ di 7 giorni consecutivi tra il giorno 15 e il giorno 28 di trattamento; piu’ di 14 giorni consecutivi dopo il giorno 28 di trattamento. Qualora la durata dell’interruzione del trattamento sia inferiore a quanto sopra riportato, il trattamento deve continuare con la dose successiva, come previsto. Popolazioni speciali. Adulti di eta’ superiore a55 anni e popolazione anziana: sono disponibili dati limitati sui pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente (SMRR) di eta’ > 55anni. I pazienti arruolati negli studi clinici in corso continuano iltrattamento con una dose giornaliera di 0,92 mg di ozanimod una voltacompiuti i 55 anni e oltre (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). Non e’ necessario un aggiustamento della dose nei pazienti di eta’ superiore ai 55anni. Si deve usare cautela nei pazienti di eta’ > 55 anni dato il potenziale aumento del rischio delle reazioni avverse in questa popolazione, in particolare con il trattamento a lungo termine. Compromissionerenale: non e’ necessario un aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione renale. Compromissione epatica: non e’ necessario un aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (Child-Pugh classe A e B). Ozanimod non e’ stato valutato in pazienti con compromissione epatica severa. Pertanto, i pazienti con compromissione epatica severa (Child-Pugh classe C) non devono essere trattati con ozanimod (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di Zeposia nei bambini e negli adolescenti di eta’ inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: uso orale.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.
AVVERTENZE
Bradiaritmia. Inizio del trattamento con ozanimod: prima di iniziare il trattamento con ozanimod, un ECG deve essere richiesto in tutti i pazienti al fine di rilevare eventuali anomalie cardiache preesistenti.In pazienti con determinate patologie preesistenti si raccomanda il monitoraggio della prima dose (vedere di seguito). L’inizio del trattamento con ozanimod puo’ provocare riduzioni transitorie della frequenzacardiaca (FC) (vedere paragrafi 4.8 e 5.1) e pertanto, il regime di aumento graduale della dose iniziale deve essere seguito per raggiungere la dose di mantenimento (0,92 mg) al giorno 8 (vedere paragrafo 4.2). Dopo la dose iniziale di ozanimod di 0,23 mg, la riduzione della FC ha avuto inizio nella quarta ora, con riduzione media massima nella quinta ora per ritornare a valori prossimi al basale nella sesta ora. Con la continuazione dell’aumento graduale della dose non vi sono state diminuzioni clinicamente rilevanti della FC. Non e’ stata osservata una frequenza cardiaca inferiore a 40 battiti al minuto. Se necessario, la riduzione della FC indotta da ozanimod e’ reversibile con dosi parenterali di atropina o isoprenalina. Si deve usare cautela nell’iniziare ozanimod in pazienti sottoposti a trattamento con un beta-bloccante o un bloccante dei canali del calcio (ad esempio, diltiazem e verapamil), a causa dei potenziali effetti additivi sulla riduzione della FC. Il trattamento con beta-bloccanti e bloccanti dei canali del calcio puo’ essere iniziato in pazienti che ricevono dosi stabili di ozanimod. La co-somministrazione di ozanimod in pazienti trattati con un beta-bloccante in associazione con un bloccante dei canali del calcio non e’ stata studiata (vedere paragrafo 4.5). Monitoraggio della prima dose in pazienti con determinate patologie cardiache preesistenti A causa del rischio di diminuzioni transitorie della FC con l’inizio del trattamento con ozanimod, un monitoraggio di 6 ore dopo la prima dose per rilevare eventuali segni e sintomi di bradicardia sintomatica e’ raccomandato nei pazienti con FC a riposo < 55 bpm, blocco AV di secondo grado[tipo I di Mobitz] o anamnesi positiva per infarto miocardico o insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.3). I pazienti devono essere monitorati con misurazione del battito e della pressione arteriosa ogni ora durante questo periodo di 6 ore. Prima e al termine di questo periodo di 6 ore si raccomanda di effettuare un ECG. Un monitoraggio supplementare dopo 6 ore e’ raccomandato nei pazienti con: frequenza cardiaca inferiore a 45 bpm; frequenza cardiaca al valore piu’ basso dopo la somministrazione, il che suggerisce la possibilita’ che la riduzione massima della FC non si sia ancora verificata; evidenza di nuova insorgenza di blocco AV di secondo grado o superiore all’ECG eseguito 6 ore dopo la somministrazione; intervallo QTc >= 500 ms. In questi casi si deve iniziare una gestione appropriata e l’osservazione deve essere continuata fino alla risoluzione dei sintomi/risultati. Se e’ necessarioun trattamento medico, il monitoraggio deve proseguire durante la notte e il monitoraggio di 6 ore deve essere ripetuto dopo la seconda dose di ozanimod. Si deve consultare un cardiologo prima di iniziare il trattamento con ozanimod nei pazienti che presentano le caratteristicheseguenti al fine di decidere se sia sicuro iniziare il trattamento con ozanimod e per stabilire la strategia di monitoraggio piu’ adatta: anamnesi positiva per arresto cardiaco, patologia cerebrovascolare, ipertensione non controllata o apnea del sonno severa non trattata, anamnesi positiva per sincope o bradicardia sintomatica ricorrente; prolungamento significativo dell’intervallo QT preesistente (QTc maggiore di 500 ms) o altri rischi di prolungamento del QT, e pazienti trattati con medicinali diversi da beta-bloccanti e bloccanti dei canali del calcio che possono potenziare la bradicardia; i pazienti trattati con medicinali antiaritmici di classe Ia (ad esempio, chinidina, disopiramide)o di classe III (ad esempio, amiodarone, sotalolo), che sono stati associati a casi di torsioni di punta in pazienti con bradicardia, non sono stati studiati con ozanimod. Funzionalita’ epatica Aumenti delle aminotransferasi possono verificarsi nei pazienti trattati con ozanimod(vedere paragrafo 4.8). Prima dell’inizio del trattamento con ozanimod devono essere disponibili i valori recenti (cioe’ rilevati negli ultimi 6 mesi) dei livelli di transaminasi e bilirubina. In assenza di sintomi clinici, i livelli delle transaminasi epatiche e della bilirubina devono essere monitorati ai mesi 1, 3, 6, 9 e 12 durante la terapia e in seguito periodicamente. Se le transaminasi epatiche raggiungono valori oltre 5 volte il limite superiore della norma (ULN), si deve istituire un monitoraggio piu’ frequente. Se si confermano valori delle transaminasi epatiche oltre 5 volte l’ULN, il trattamento con ozanimod deve essere sospeso e ripreso solo quando tali valori saranno tornati alla normalita’. Nei pazienti che sviluppano sintomi indicativi di disfunzione epatica, come nausea inspiegabile, vomito, dolore addominale,stanchezza, anoressia o ittero e/o urine scure, devono essere controllati i livelli degli enzimi epatici e, qualora sia confermato un dannoepatico significativo, il trattamento con ozanimod deve essere interrotto. La terapia potra’ essere ripresa, qualora sia determinata una causa diversa per il danno epatico e in funzione dei benefici della ripresa della terapia per il paziente rispetto ai rischi di ricomparsa della disfunzione epatica. Nei pazienti con epatopatia preesistente il rischio di aumento degli enzimi epatici durante il trattamento con ozanimod puo’ essere piu’ elevato (vedere paragrafo 4.2). Ozanimod non e’ stato studiato in pazienti con danno epatico severo preesistente (Child-Pugh classe C) e non deve essere usato in questi pazienti (vedere paragrafo 4.3). Effetti immunosoppressivi: ozanimod ha un effetto immunosoppressivo che predispone i pazienti al rischio di infezione, incluse le infezioni opportunistiche, e puo’ aumentare il rischio di sviluppare tumori maligni, compresi quelli cutanei. I medici devono monitorare attentamente i pazienti, in particolare quelli che presentano patologie concomitanti o fattori noti, come ad esempio una precedente terapia immunosoppressiva. Se sospetta questo rischio, il medico deve considerare l’interruzione del trattamento su base individuale (vedere paragrafo 4.3).
INTERAZIONI
Effetto degli inibitori della proteina di resistenza del cancro alla mammella (BCRP) su ozanimod: un inibitore della BCRP (ciclosporina) haraddoppiato l’esposizione (AUC) dei metaboliti attivi minori che puo’successivamente portare ad un aumento analogo dei metaboliti attivi maggiori e incrementare il rischio di reazioni avverse. La co-somministrazione di inibitori della BCRP (ad esempio, ciclosporina ed eltrombopag) con ozanimod non e’ raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Effetto degli inibitori del CYP2C8 su ozanimod: la co-somministrazione di gemfibrozil (un forte inibitore del CYP2C8) 600 mg due volte al giorno allostato stazionario e di una dose singola di ozanimod 0,46 mg ha aumentato l’esposizione (AUC) dei principali metaboliti attivi di circa il 47%-69%. La co-somministrazione di ozanimod con inibitori forti del CYP2C8 (ad esempio, gemfibrozil, clopidogrel) richiede cautela. Effetto degli induttori del CYP2C8 su ozanimod: la co-somministrazione di rifampicina (un forte induttore del CYP3A e della P-gp e moderato induttoredel CYP2C8) 600 mg una volta al giorno allo stato stazionario e di una dose singola di ozanimod 0,92 mg ha ridotto l’esposizione (AUC) dei principali metaboliti attivi di circa il 60% mediante induzione del CYP2C8, il che puo’ provocare una riduzione della risposta clinica. La cosomministrazione di induttori del CYP2C8 (ossia rifampicina) e ozanimod non e’ raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Effetto degli inibitoridelle monoaminossidasi (MAO) su ozanimod: il potenziale di interazione clinica con gli inibitori delle MAO non e’ stato studiato. Tuttavia,la cosomministrazione di inibitori delle MAO-B puo’ ridurre l’esposizione dei principali metaboliti attivi, con conseguente possibile riduzione della risposta clinica. La co-somministrazione di inibitori delleMAO (ad esempio, selegilina, fenelzina) e ozanimod non e’ raccomandata (vedere paragrafo 4.4). Effetti di ozanimod sui medicinali che rallentano la frequenza cardiaca o la conduzione atrioventricolare (ad esempio, beta-bloccanti o bloccanti dei canali del calcio): nei soggetti sani, una dose singola di ozanimod 0,23 mg con propranololo, ad azione prolungata allo stato stazionario, 80 mg una volta al giorno, o diltiazem 240 mg una volta al giorno, non ha comportato ulteriori variazioniclinicamente significative nella frequenza cardiaca e nell’intervalloPR, rispetto al propranololo o al diltiazem da soli. Si deve usare cautela nell’iniziare il trattamento con ozanimod nei pazienti sottoposti a trattamento con un beta- bloccante o un bloccante dei canali del calcio (vedere paragrafo 4.4). I pazienti trattati con altri medicinaliche inducono bradicardia e con medicinali antiaritmici (che sono stati associati a casi di torsioni di punta in pazienti con bradicardia) non sono stati studiati con ozanimod. Vaccinazione: durante il trattamento con ozanimod e nei 3 mesi successivi la sua interruzione, la vaccinazione puo’ essere meno efficace. L’uso di vaccini vivi attenuati puo’ comportare il rischio di infezioni e deve pertanto essere evitato durante il trattamento con ozanimod e nei 3 mesi successivi (vedere paragrafo 4.4) l’interruzione del trattamento. Terapie antineoplastiche, immunomodulatorie o immunosoppressive non a base di corticosteroidi: leterapie antineoplastiche, immunomodulatorie o immunosoppressive non abase di corticosteroidi non devono essere somministrate contemporaneamente, a causa del rischio di effetti additivi sul sistema immunitario(vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Popolazione pediatrica: studi d’interazione sono stati effettuati solo negli adulti.
EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse piu’ comunemente segnalate sono nasofaringite (11%), alanina aminotransferasi aumentata (5%) e gamma-glutamiltransferasi aumentata (5%). Le reazioni avverse piu’ comuni che hanno portato all’interruzione del trattamento erano correlate ad aumenti degli enzimi epatici (1,1%). Tabella delle reazioni avverse: le reazioni avverse osservate nei pazienti trattati conozanimod sono elencate di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi e la frequenza per tutte le reazioni avverse. All’internodi ciascuna classificazione per sistemi e organi e classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravita’. La frequenza e’ definita come: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000). Tabella 2: riassunto delle reazioni avverse segnalate nella SM. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: nasofaringite; comune: faringite, infezione virale delle vie respiratorie, infezione delle vie urinarie*; non comune: herpes zoster. Patologie del sistema emolinfopoietico.Molto comune: linfopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita’ (incluse eruzione cutanea e orticaria*). Patologiedell’occhio. Non comune: edema maculare**. Patologie cardiache. Comune: bradicardia*(1). Patologie vascolari. Comune: ipotensione*, ipotensione ortostatica. Esami diagnostici. Comune: alanina aminotransferasi aumentata, gammaglutamiltransferasi aumentata, bilirubina ematica aumentata, test di funzione polmonare anormale***. * Almeno una di queste reazioni avverse e’ stata segnalata come grave. (1) Comprende ipertensione, ipertensione essenziale e pressione arteriosa aumentata (vedere paragrafo 4.4). ** Per pazienti con fattori preesistenti (vedere paragrafo 4.4). *** Compresi test di funzionalita’ polmonare diminuito, spirometria anormale, capacita’ vitale forzata diminuita, capacita’ di diffusione del monossido di carbonio diminuita, volume espiratorio forzato ridotto. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Enzimi epatici elevati: negli studi clinici sulla SM, aumenti dell’ALT fino a 5 volte il limite superiore della norma (ULN) o maggiori si sono verificatinell’1,6% dei pazienti trattati con ozanimod 0,92 mg e nell’1,3% dei pazienti trattati con IFN beta-1a i.m. Aumenti pari a 3 volte l’ULN o maggiori si sono verificati nel 5,5% dei pazienti trattati con ozanimod e nel 3,1% dei pazienti trattati con IFN beta-1a i.m. Il tempo mediano all’aumento pari a 3 volte l’ULN e’ stato di 6 mesi. La maggior parte dei pazienti (79%) ha continuato il trattamento con ozanimod, con ritorno dei valori a < 3 volte l’ULN entro circa 2-4 settimane. Negli studi clinici sulla SM, ozanimod e’ stato interrotto per un aumento confermato maggiore di 5 volte l’ULN. Nel complesso, il tasso di interruzione dovuto ad aumenti degli enzimi epatici e’ stato dell’1,1% nei pazienti trattati con ozanimod 0,92 mg e dello 0,8% nei pazienti trattaticon IFN beta-1a i.m. Bradiaritmia: negli studi clinici sulla SM, dopola dose iniziale di ozanimod 0,23 mg, la massima diminuzione media rispetto al basale della FC in posizione seduta/supina di 1,2 bpm si e’ verificata alla quinta ora del giorno 1, con ritorno a valori prossimial basale alla sesta ora. Con il continuo aumento graduale della dosenon vi sono state diminuzioni clinicamente rilevanti della FC. Negli studi clinici sulla SM, la bradicardia e’ stata segnalata nello 0,5% dei pazienti trattati con ozanimod, rispetto allo 0% dei pazienti trattati con IFN beta-1a i.m., il giorno dell’inizio del trattamento (Giorno 1). Dopo il Giorno 1, l’incidenza di bradicardia e’ stata dello 0,8%con ozanimod, rispetto allo 0,7% con IFN beta-1a i.m. (vedere paragrafo 5.1). I pazienti che hanno manifestato bradicardia erano in genere asintomatici. Non e’ stata osservata una frequenza cardiaca inferiore a 40 battiti al minuto. Negli studi clinici sulla SM, un blocco atrioventricolare di primo grado e’ stato segnalato nello 0,6% (5/882) dei pazienti trattati con ozanimod, rispetto allo 0,2% (2/885) dei pazientitrattati con IFN beta- 1a i.m. Dei casi segnalati con ozanimod, lo 0,2% e’ stato riferito il Giorno 1 e lo 0,3% dopo il Giorno 1. Aumento della pressione arteriosa: negli studi clinici sulla SM, i pazienti trattati con ozanimod hanno manifestato un aumento medio di circa 1-2 mmHg della pressione sistolica, rispetto a IFN beta-1a i.m., e di circa 1mmHg della pressione diastolica, rispetto a IFN beta-1a i.m. L’aumento della pressione sistolica e’ stato rilevato per la prima volta dopo circa 3 mesi dall’inizio del trattamento ed e’ rimasto stabile per tutta la sua durata. Eventi correlati all’ipertensione (ipertensione, ipertensione essenziale e aumento della pressione arteriosa) sono stati segnalati come reazione avversa nel 4,5% dei pazienti trattati con ozanimod 0,92 mg e nel 2,3% dei pazienti trattati con IFN beta-1a i.m. Riduzione della conta linfocitaria: negli studi clinici sulla SM, nel 3,3% dei pazienti sono state rilevate conte leucocitarie inferiori a 0,2 x 10^9 L, con ritorno in genere dei valori a piu’ di 0,2 x 10^9 L durante la continuazione del trattamento con ozanimod. Infezioni: negli studi clinici sulla SM, il tasso complessivo di infezioni (35%) con ozanimod 0,92 mg e’ stato simile a quello osservato con IFN beta-1a i.m. Ozanimod ha aumentato il rischio di infezioni delle vie respiratorie superiori e delle vie urinarie. Il tasso complessivo di infezioni gravi e’ risultato simile tra ozanimod (1%) e IFN beta-1a i.m. (0,8%) negli studi clinici sulla SM. Herpes zoster: negli studi clinici sulla SM, l’herpes zoster e’ stato segnalato come reazione avversa nello 0,6% deipazienti trattati con Zeposia 0,92 mg e nello 0,2% dei pazienti trattati con IFN beta-1a i.m. Apparato respiratorio: lievi riduzioni dose-dipendenti del volume espiratorio forzato in 1 secondo (FEV 1 ) e dellacapacita’ vitale forzata (FVC) sono state osservate con il trattamento con ozanimod. Ai mesi 3 e 12 di trattamento negli studi clinici sulla SM, le variazioni mediane rispetto al basale del FEV 1 (FVC) nel gruppo ozanimod 1 mg sono state pari rispettivamente a -0,07 L e – 0,1 L (-0,05 L e -0,065 L), con variazioni rispetto al basale di minore entita’ nel gruppo IFN beta-1a (FEV 1: -0,01 L e – 0,04 L, FVC: 0,00 L e -0,02 L). Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazionedelle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Donne in eta’ fertile/Contraccezione nelle donne: Zeposia e’ controindicato nelle donne in eta’ fertile che non usano misure contraccettiveefficaci (vedere paragrafo 4.3). Pertanto, prima di iniziare il trattamento nelle donne in eta’ fertile si deve disporre di un test di gravidanza con esito negativo ed esse devono ricevere consulenza riguardo al rischio per il feto. Le donne in eta’ fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con ozanimod e per 3 mesi dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4). Misure specifiche sono riportate anche nella “Lista di controllo per gli operatori sanitari”. Queste misure devono essere attuate prima di prescrivere ozanimod alle pazienti di sesso femminile e durante il trattamento.Quando si interrompe la terapia con ozanimod per programmare una gravidanza, si deve considerare il possibile ritorno dell’attivita’ della malattia (vedere paragrafo 4.4). Gravidanza I dati relativi all’uso diozanimod in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita’ riproduttiva,incluse perdita fetale e anomalie, in particolare malformazioni dei vasi sanguigni, edema generalizzato (anasarca), malposizione testicolare e vertebrale (vedere paragrafo 5.3). E’ noto che il recettore su cuiagisce ozanimod (recettore della sfingosina-1-fosfato) e’ coinvolto nella formazione vascolare durante l’embriogenesi (vedere paragrafo 5.3). Pertanto, Zeposia e’ controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Zeposia deve essere interrotto 3 mesi prima di programmare una gravidanza (vedere paragrafo 4.4). Se una donna inizia una gravidanza nel corso del trattamento, la terapia con Zeposia deve essere interrotta. Deve essere fornita una consulenza medica riguardo al rischio di effetti dannosi per il feto associati al trattamento e devono essere eseguiti esami ecografici. Allattamento: ozanimod/metaboliti sono escreti nel latte degli animali trattati durante l’allattamento (vedere paragrafo 5.3). A causa delle potenziali reazioni avverse gravi a ozanimod/metaboliti nei lattanti, le donne trattate con ozanimod non devono allattare con latte materno. Fertilita’: non sono disponibili dati sulla fertilita’ negli esseri umani. Negli studi sugli animali non sono stati osservati effetti avversi sulla fertilita’ (vedere paragrafo 5.3).
Forma farmaceutica
CAPSULE RIGIDE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER