DENOMINAZIONE
ZIMACROL 500 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antibatterici per uso sistemico, macrolidi.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene: azitromicina diidrato 524,1 mg pari ad azitromicina base 500 mg.
ECCIPIENTI
Eccipienti: calcio idrogeno fosfato anidro, amido pregelatinizzato, sodio laurilsolfato, croscarmellosa sodica, carmellosa sodica, magnesiostearato. Rivestimento: ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), triacetina (E1518), lattosio monoidrato.
INDICAZIONI
Trattamento delle infezioni causate da germi sensibili all’azitromicina. Infezioni delle alte vie respiratorie (incluse otiti medie, sinusiti, tonsilliti e faringiti); Infezioni delle basse vie respiratorie (incluse bronchiti e polmoniti); Infezioni odontostomatologiche; Infezioni della cute e dei tessuti molli; Uretriti non gonococciche (da Chlamydia trachomatis); Ulcera molle (da Haemophilus ducreyi).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo, ad uno qualsiasi degli antibiotici macrolidi o ketolidi, o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
POSOLOGIA
Adulti. Per il trattamento delle infezioni delle alte e basse vie respiratorie, della cute e dei tessuti molli e delle infezioni odontostomatologiche: 500 mg al giorno in un’unica somministrazione, per tre giorni consecutivi. Per il trattamento delle malattie sessualmente trasmesse, causate da ceppi sensibili di Chlamydia trachomatis o di Haemophilus ducreyi: 1000 mg, assunti una sola volta, in un’unica somministrazione orale. Anziani. Il medesimo schema posologico utilizzato nei pazienti adulti puo’ essere applicato al paziente anziano. Poiche’ i pazienti anziani possono essere pazienti con condizioni proaritmiche in corso, e’ raccomandata particolare cautela a causa del rischio di sviluppo di aritmie cardiache e torsione di punta. Popolazione pediatrica. Per i bambini dal peso pari o superiore a 45 kg puo’ essere usato lo stesso dosaggio dell’adulto (500 mg/die per tre giorni consecutivi). La dose totale massima consigliata per qualsiasi terapia pediatrica e’ di 1500 mg. Il farmaco deve essere sempre somministrato in dose singola giornaliera. Questo medicinale in compresse puo’ essere assunto indifferentemente a stomaco vuoto o dopo i pasti. L’assunzione di cibo prima della somministrazione del prodotto puo’ attenuare gli eventuali effetti indesiderati di tipo gastrointestinale causati dall’azitromicina. Modo di somministrazione: le compresse devono essere deglutite intere. Alterata funzionalita’ renale. Non e’ richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con alterazione della funzionalita’ renale da lievea moderata (GFR 10 – 80 ml/min) mentre bisogna avere cautela in quelli con grave compromissione (GFR < 10 ml/min.). Alterata funzionalita’ epatica. Nei pazienti con alterazione della funzionalita’ epatica da lieve a moderata puo’ essere usato lo stesso dosaggio dei pazienti con funzionalita’ epatica normale.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
Ipersensibilita’. Come con l’eritromicina e altri macrolidi sono state raramente riportate reazioni allergiche gravi, tra cui angioedema e anafilassi (raramente fatale), reazioni dermatologiche tra cui la pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), la sindrome di Stevens Johnson (SJS), la necrolisi epidermica tossica (TEN) (raramente fatale) e la reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS). Alcune di queste reazioni associate alla somministrazione diazitromicina hanno provocato sintomi ricorrenti e richiesto un periodo di osservazione e trattamento prolungati. Se si verifica una reazione allergica, la somministrazione del medicinale deve essere interrottae deve essere iniziata una terapia adeguata. I medici devono essere consapevoli del fatto che quando la terapia sintomatica viene sospesa puo’ verificarsi la ricomparsa dei sintomi allergici. Epatotossicita’. Poiche’ il fegato e’ la principale via di eliminazione dell’azitromicina, il suo impiego nei pazienti con patologie epatiche significative deve essere intrapreso con cautela. Con azitromicina sono stati segnalati casi di epatite fulminante, potenzialmente causa di insufficienza epatica tale da costituire rischio per la vita. Alcuni pazienti possono, inoltre, presentare patologie epatiche preesistenti o possono esserein trattamento con altri prodotti medicinali epatotossici. Nei casi in cui si sviluppano segni e sintomi di compromissione della funzionalita’ epatica, quali astenia a comparsa rapida associata ad ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, si devono eseguire analisi/esami diagnostici per la funzionalita’ epatica. La somministrazione di azitromicina deve essere interrotta in caso compaia disfunzione epatica. Derivati dell’ergotamina. In pazienti in trattamento con derivati dell’ergotamina la co-somministrazione di antibioticimacrolidi ha precipitato crisi di ergotismo. Attualmente non vi sono dati a disposizione sulla possibilita’ di un’interazione tra ergotamina e azitromicina. Tuttavia, a causa della possibilita’ teorica di ergotismo, azitromicina ed ergotamina non devono essere somministrate contemporaneamente. Cosi’ come con ogni altra preparazione antibiotica, e’raccomandata una particolare osservazione per l’eventuale insorgenza di superinfezioni con microrganismi non sensibili inclusi i funghi. Diarrea associata a Clostridium difficile. Con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui l’azitromicina, sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravita’ puo’ variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessivadi C. difficile. Il C. difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo della diarrea (CDAD). I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilita’ e mortalita’, poiche’ queste infezioni sono in genere refrattarie alla terapia antibatterica e richiedono spesso una colectomia. Bisognaconsiderare la possibilita’ di diarrea associata a C. difficile (CDAD) in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibiotico. E’ inoltre necessaria un’attenta anamnesi poiche’ i casi di diarrea associata a C. difficile (CDAD) sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibiotici. In caso di infezioni sessualmente trasmesse e’ necessario escludere una concomitanteinfezione da Treponema pallidum. Nei pazienti con grave compromissione della funzionalita’ renale (GFR < 10 ml/min), e’ stato osservato un aumento del 33% dell’esposizione sistemica all’azitromicina. Prolungamento dell’intervallo QT. Nel trattamento con altri macrolidi, inclusa azitromicina, e’ stato riscontrato all’ECG un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT, con il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta. Poiche’ le seguenti situazioni possono determinare un aumento del rischio di aritmie ventricolari (inclusa la torsione di punta) che puo’ portare ad un arresto cardiaco,l’azitromicina deve essere somministrata con cautela nei pazienti chepresentano concomitanti condizioni di proaritmia (specialmente in donne e pazienti anziani). I medici prescrittori devono tenere in considerazione il rischio del prolungamento dell’intervallo QT, che puo’ essere fatale, nel valutare i rischi-benefici di azitromicina in gruppi dipazienti a rischio, come: pazienti con prolungamento congenito o documentato dell’intervallo QT; pazienti in trattamento con altri principiattivi che prolungano l’intervallo QT, quali antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e di classe III (dofetilide, amiodarone esotalolo), cisapride e terfenadina; farmaci antipsicotici come la pimozide, antidepressivi come il citalopram e fluorochinoloni come la moxifloxacina, levofloxacina e cloroquina; pazienti con alterazioni deglielettroliti, specialmente nei casi di ipopotassiemia ed ipomagnesiemia; pazienti con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca ograve insufficienza cardiaca; donne ed anziani che potrebbero mostrare maggiore sensibilita’ agli effetti (correlati al farmaco) dell’alterazione dell’intervallo QT. Nei pazienti in terapia con azitromicina sono state riportate esacerbazione dei sintomi della miastenia gravis e comparsa iniziale di sindrome miastenica. Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranzaal galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
INTERAZIONI
Antiacidi. Nel corso di uno studio di farmacocinetica sugli effetti derivanti dalla somministrazione contemporanea di antiacidi e azitromicina, non e’ stato rilevato nessun effetto sulla biodisponibilita’ dell’azitromicina, sebbene sia stata osservata una riduzione di circa il 25% delle massime concentrazioni sieriche. Pertanto, i pazienti in terapia con azitromicina e antiacidi non devono assumere i due farmaci contemporaneamente. Cetirizina. Nei volontari sani, la somministrazione contemporanea di un regime di 5 giorni di azitromicina e cetirizina 20 mg allo steady state non ha evidenziato interazioni farmacocinetiche ne’ alterazioni significative dell’intervallo QT. Didanosina. E’ stato osservato che la somministrazione contemporanea di azitromicina 1200 mg/die e didanosina 400 mg/die in 6 pazienti HIV positivi non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica allo steady state della didanosinarispetto al placebo. Digossina e Colchicina (substrato della glicoproteina-P). E’ stato osservato che la somministrazione concomitante di antibiotici macrolidi, inclusa l’azitromicina, e substrati della glicoproteina-P come la digossina e la colchicina ha causato un aumento dei livelli sierici dei substrati della glicoproteina-P. Pertanto deve essere tenuta in considerazione la possibilita’ di un incremento dei livelli sierici di digossina in caso di assunzione concomitante di azitromicina e substrati della glicoproteina- P, come la digossina. Durante edopo l’interruzione del trattamento con azitromicina, sono necessari il monitoraggio clinico e il monitoraggio del possibile aumento dei livelli di digossina. Zidovudina. La somministrazione di dosi singole da1000 mg e di dosi multiple da 1200 mg o 600 mg di azitromicina non hasostanzialmente modificato la farmacocinetica plasmatica o l’escrezione urinaria della zidovudina o del suo metabolita glucuronide. Tuttavia, la somministrazione di azitromicina ha determinato un aumento delleconcentrazioni della zidovudina fosforilata, suo metabolita clinicamente attivo, nelle cellule periferiche mononucleate. L’importanza clinica di questo dato non e’ chiara, ma puo’ comunque costituire un beneficio per il paziente. L’azitromicina non interagisce significativamentecon il sistema epatico del citocromo P450. Non si ritiene che sia coinvolta nelle interazioni farmacocinetiche come riscontrato con l’eritromicina e altri macrolidi. Con l’azitromicina, infatti, non si verifica induzione o inattivazione del citocromo P450 epatico tramite il complesso dei suoi metaboliti. Ergotamina. A causa della possibile insorgenza di crisi di ergotismo, l’uso concomitante di azitromicina e derivati dell’ergotamina e’ sconsigliato. Sono stati condotti studi di farmacocinetica tra l’azitromicina e i seguenti farmaci, per i quali e’ nota una significativa attivita’ metabolica mediata dal citocromo P450. Inibitori della HMG-CoA reduttasi (Statine). La somministrazione concomitante di atorvastatina (10 mg/die) e azitromicina (500 mg/die) non haalterato la concentrazione plasmatica di atorvastatina (sulla base diun saggio di inibizione della HMG CoA- reduttasi) e quindi non ha causato alterazioni dell’attivita’ della HMG CoA-reduttasi. Tuttavia, sono stati segnalati casi dall’esperienza post-marketing di rabdomiolisi in pazienti in trattamento con azitromicina e statine. Carbamazepina. Nel corso di uno studio di interazione condotto su volontari sani, none’ stato osservato alcun effetto significativo sui livelli plasmaticidella carbamazepina o del suo metabolita attivo in pazienti che assumevano contemporaneamente azitromicina. Cimetidina. Nel corso di uno studio di farmacocinetica condotto per valutare gli effetti di una singola dose di cimetidina somministrata a distanza di 2 ore dall’azitromicina, non si sono evidenziate alterazioni nella farmacocinetica dell’azitromicina. Ciclosporina. In uno studio di farmacocinetica condotto suvolontari sani ai quali sono state somministrate una dose orale di 500 mg/die di azitromicina per 3 giorni e successivamente una dose oraleunica di 10 mg/kg di ciclosporina, sono stati riscontrati innalzamenti significativi dei valori C max e AUC 0-5 della ciclosporina. Pertanto, l’eventuale somministrazione contemporanea dei due farmaci richiedecautela. Qualora la co-somministrazione dei due farmaci fosse strettamente necessaria, si dovranno attentamente monitorare i livelli della ciclosporina e il dosaggio di quest’ultima dovra’ essere modificato diconseguenza. Efavirenz. La somministrazione concomitante di una dose singola giornaliera di azitromicina (600 mg) e di efavirenz (400 mg) per 7 giorni non ha prodotto interazioni farmacocinetiche clinicamente significative. Fluconazolo. La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina (1200 mg) non ha alterato la farmacocinetica di una dose singola di fluconazolo (800 mg). Il tempo di esposizionetotale e l’emivita dell’azitromicina non sono state influenzate dallasomministrazione contemporanea di fluconazolo, mentre e’ stata osservata una diminuzione della C max (18%) clinicamente irrilevante. Indinavir. La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina (1200 mg) non ha evidenziato un effetto statisticamente significativo sulla farmacocinetica dell’indinavir somministrato tre volte al giorno per 5 giorni in dosi da 800 mg. Metilprednisolone. Uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani, ha evidenziato che l’azitromicina non influisce in modo significativo sulla farmacocinetica del metilprednisolone. Midazolam. Nei volontari sani, la somministrazione concomitante di azitromicina 500 mg/die per 3 giorni non ha comportatocambiamenti clinicamente significativi della farmacocinetica e farmacodinamica di una dose singola di midazolam 15 mg. Nelfinavir. La somministrazione concomitante di azitromicina (1200 mg) e nelfinavir allo steady state (750 mg tre volte al giorno) ha prodotto un aumento delle concentrazioni dell’azitromicina. Non sono state osservate reazioni avverse clinicamente significative e non e’ necessaria alcuna modifica del dosaggio. Rifabutina. La somministrazione concomitante di azitromicina e rifabutina non modifica le concentrazioni sieriche dei due farmaci. Casi di neutropenia sono stati osservati in alcuni pazienti che assumevano i due farmaci contemporaneamente; sebbene sia noto che la rifabutina determini neutropenia, non e’ stato possibile stabilire una relazione di causalita’ tra i suddetti episodi di neutropenia e l’associazione con l’azitromicina. Sildenafil. Nei volontari sani di sesso maschile non sono stati riscontrati effetti di azitromicina (500 mg/die per 3 giorni) sulle AUC e C max del sildenafil o del suo principale metabolita in circolo.
EFFETTI INDESIDERATI
Nella riassunto sottostante sono elencate le reazioni avverse identificate durante la conduzione degli studi clinici e nel corso della sorveglianza post-marketing, suddivise in base alla classificazione sistemico-organica e alla frequenza. Le reazioni avverse identificate nel corso della sorveglianza post-marketing sono riportate in corsivo. La frequenza viene definita utilizzando i seguenti parametri: Molto comune (>=1/10); Comune (>= 1/100 e <1/10); Non comune (>=1/1.000 e <1/100); Raro (>= 1/10.000 e <1/1.000); Molto raro (< 1/10.000); e Non nota (lafrequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell’ambito di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravita’ decrescente. Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile all’azitromicina sulla base dei risultati degli studi clinici e della sorveglianza post-marketing. Infezioni ed infestazioni. Non comune: candidiasi, infezione vaginale, polmonite, infezione fungina, infezione batterica, faringite, gastroenterite, disturbi respiratori, rinite, candidiasi orale; non nota: colite pseudomembranosa. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia, neutropenia, eosinofilia; non nota: trombocitopenia, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: angioedema, ipersensibilita’; non nota: reazione anafilattica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia. Disturbi psichiatrici.Non comune: nervosismo, insonnia; raro: agitazione; non nota: agitazione, aggressivita’, ansia, delirio, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri, sonnolenza, disgeusia, parestesia; non nota: sincope, convulsioni, ipoestesia, iperattivita’ psicomotoria, anosmia, ageusia, parosmia, miastenia grave. Patologie dell’occhio. Non comune: compromissione della vista. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Non comune: disturbi dell’orecchio, vertigini; non nota: compromissione dell’udito inclusa sordita’ e/o tinnito. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni; non nota: torsione di punta, aritmia inclusa tachicardia ventricolare, prolungamento dell’intervallo qt all’elettrocardiogramma. Patologie vascolari. Non comune: vampate di calore; non nota: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea, epistassi. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea; comune: vomito, dolore addominale,nausea; non comune: stipsi, flatulenza, dispepsia, gastrite, disfagia, distensione addominale, secchezza delle fauci, eruttazione, ulcere della bocca, ipersalivazione; non nota: pancreatite, scolorimento dellalingua. Patologie epatobiliari. Raro: funzionalita’ epatica anormale,ittero colestatico; non nota: insufficienza epatica (che raramente hadeterminato il decesso), epatite fulminante, necrosi epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, prurito, orticaria, dermatite, pelle secca, iperidrosi; raro: reazione di fotosensibilita’, pustolosi esantematica acuta generalizzata (agep); molto raro: reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome dress); non nota: sindrome di stevens-johnson, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: osteoartrite, mialgia, dolore alla schiena, dolore al collo; non nota: artralgia. Patologierenali ed urinarie. Non comune: disuria, dolore renale; non nota: insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale. Patologie del sistema riproduttivo e della mammella. Non comune: metrorragia, disturbi ai testicoli. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore al sito d’iniezione, infiammazione al sitod’iniezione; non comune: edema, astenia, malessere, fatica, edema delvolto, dolore toracico, piressia, dolore, edema periferico. Esami diagnostici. Comune: diminuzione della conta linfocitaria, aumento della conta degli eosinofili, diminuzione del bicarbonato ematico, aumento dei basofili, aumento dei monociti, aumento dei neutrofili; non comune:aumento dell’aspartato aminotransferasi (ast), aumento dell’alanina aminotransferasi (alt), aumento della bilirubina ematica, aumento dell’urea ematica, aumento della creatinina ematica, alterazione del potassio ematico, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento del cloruro, aumento del glucosio, aumento delle piastrine, diminuzione dell’ematocrito, aumento del bicarbonato ematico, alterazione del sodio. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: complicazioni post procedurali. Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate alla profilassi e al trattamento del mycobacterium avium complex sulla base dei risultati degli studi clinici e della sorveglianza post-marketing. Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato o a rilascio prolungato, sia nel tipo che nella frequenza. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia; non comune: ipoestesia. Patologie dell’occhio. Comune: compromissione della vista. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Comune: sordita’; non comune: compromissione dell’udito, tinnito. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni.Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, disturbi addominali, perdita di feci. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, prurito; non comune: sindrome di stevens-johnson, reazioni di fotosensibilita’. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.Comune: fatica; non comune: astenia, malessere. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sosp etta-reazione-avversa
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Non ci sono dati adeguati derivati dall’utilizzo di azitromicina nelle donne durante la gravidanza. La sicurezza dell’azitromicina durante la gravidanza non e’ stata verificata. Pertanto l’azitromicina deve essere utilizzata in gravidanza soltanto se il beneficio supera il rischio. Gravidanza: sono stati condotti studi di riproduzione animale con l’utilizzo di dosi scalari di azitromicina fino al raggiungimento di concentrazioni materne moderatamente tossiche. Da questi studi non e’ emersa alcuna evidenza di pericoli per il feto dovuti ad azitromicina. Negli studi di tossicologia riproduttiva negli animali azitromicina hadimostrato di passare la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni. Non sono tuttavia disponibili studi adeguati e ben controllati nelle donne in gravidanza. Poiche’ gli studi di riproduzione animale non sono sempre predittivi della risposta umana, azitromicina durante la gravidanza deve essere usata soltanto se strettamente necessario. Allattamento: e’ stato osservato che l’azitromicina viene escretanel latte materno umano, ma non sono disponibili studi clinici adeguati e ben controllati in donne in fase di allattamento che possono descrivere il profilo farmacocinetico dell’azitromicina escreta nel latte materno umano. Pertanto, l’azitromicina deve essere usata nelle donne che allattano solo nei casi in cui, a giudizio del medico, i benefici potenziali giustificano il potenziale rischio per il bambino. Fertilita’: in studi di fertilita’ condotti nei ratti e’ stata notata una diminuzione della frequenza di gravidanze in seguito a somministrazione diazitromicina. La rilevanza di questo dato nell’uomo non e’ conosciuta.
Forma farmaceutica
COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza
24 MESI
Confezionamento
BLISTER OPACO