DENOMINAZIONE
ZUGLIMET 500 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci ipoglicemizzanti, escluse le insuline; biguanidi.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene 500 mg di metformina cloridrato equivalente a 390 mg di metformina base.
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: ipromellosa, povidone K25, magnesio stearato.Rivestimento: ipromellosa, macrogol 6000, titanio diossido (E171).
INDICAZIONI
Trattamento del diabete mellito di tipo 2, in particolare in pazientiin sovrappeso, nei casi in cui il regime alimentare e l’esercizio fisico non siano da soli sufficienti a ottenere un controllo adeguato della glicemia. Negli adulti, la metformina puo’ essere utilizzata in monoterapia o in combinazione con altri farmaci antidiabetici orali, oppure con insulina. Nei bambini a partire dai 10 anni di eta’ e negli adolescenti, la metformina puo’ essere utilizzata in monoterapia o in combinazione con insulina. Una riduzione delle complicanze del diabete e’stata dimostrata nei pazienti adulti in sovrappeso affetti da diabetedi tipo 2 trattati con metformina come terapia di prima linea in seguito ad insuccesso della dieta.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Qualunque tipo di acidosi metabolica acuta (come acidosi lattica,chetoacidosi diabetica) pre-coma diabetico. Grave insufficienza renale (GFR < 30 ml/min) o disfunzione renale. Condizioni acute potenzialmente in grado di alterare la funzionalita’ renale come: disidratazione,infezione grave, shock. Patologie che possono provocare ipossia tessutale (specialmente patologie acute o peggioramento di patologie croniche) come: insufficienza cardiaca scompensata, insufficienza respiratoria, recente infarto miocardico, shock. Insufficienza epatica, intossicazione alcolica acuta, alcolismo.
POSOLOGIA
Posologia. Adulti con normale funzione renale (GFR>= 90 ml/min). Monoterapia e in combinazione con altri agenti antidiabetici orali. Normalmente, la dose iniziale e’ di 500 mg oppure 850 mg di metformina cloridrato 2 o 3 volte al giorno durante o dopo i pasti. Dopo 10 – 15 giorni la dose deve essere adeguata sulla base del tasso ematico di glucosio. Un aumento graduale della dose puo’ migliorare la tollerabilita’ gastrointestinale. Nei pazienti che ricevono una dose alta di metforminacloridrato (da 2 a 3 grammi al giorno), e’ possibile sostituire due compresse rivestite con film di metformina cloridrato 500 mg con una compressa rivestita con film di metformina cloridrato 1000 mg. La dose massima raccomandata di metformina cloridrato e’ di 3 g al giorno divisa in 3 dosi. Se si intende passare da un altro farmaco antidiabetico orale alla metformina, sospendere il trattamento con l’altro farmaco e iniziare il trattamento con metformina alle dosi sopra indicate. Combinazione con insulina. La metformina e l’insulina possono essere usate in associazione al fine di raggiungere un migliore controllo del tassoematico di glucosio. La metformina cloridrato viene somministrata solitamente con una dose iniziale di 500 mg o 850 mg 2 o 3 volte al giorno, mentre il dosaggio dell’insulina viene definito in base al tasso ematico di glucosio. Anziani Data la potenziale funzione renale ridotta nei soggetti anziani, la dose di metformina deve essere regolata in base alla funzione renale. E’ necessario un regolare controllo della funzionalita’ renale. Danno renale. La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con medicinali contenenti metformina e, successivamente, almeno una volta all’anno. Nei pazienti con aumentato rischio di ulteriore progressione della compromissione renale e negli anziani, la funzione renale deve essere valutata con maggiore frequenza, ades. ogni 3-6 mesi. Con GFR uguale a 60-89 mL/min la massima dose giornaliera totale e’ di 3000 mg (da suddividere in 2-3 dosi giornaliere):una riduzione della dose pu? essere presa in considerazione a fronte del peggioramento della funzione renale. Con GFR uguale a 45-59 mL/minla massima dose giornaliera totale e’ di 2000 mg (da suddividere in 2-3 dosi giornaliere): i fattori che possono aumentare il rischio di acidosi lattica devono essere esaminati prima di prendere in considerazione l’inizio del trattamento con metformina. La dose iniziale non devesuperare met? della dose massima. Con GFR uguale a 30-44 mL/min la massima dose giornaliera totale e’ di 1000 mg (da suddividere in 2-3 dosi giornaliere): i fattori che possono aumentare il rischio di acidosi lattica devono essere esaminati prima di prendere in considerazione l’inizio del trattamento con metformina. La dose iniziale non deve superare met? della dose massima. Con GFR <30 mL/min: metformina ? controindicata. Popolazione pediatrica. Monoterapia e combinazione con insulina. Metformina puo’ essere usata in bambini dai 10 anni di eta’ e negliadolescenti. Normalmente, la dose iniziale e’ di una compressa da 500mg oppure 850 mg di metformina cloridrato una volta al giorno, durante o dopo i pasti. Dopo 10 – 15 giorni la dose deve essere adeguata sulla base dei valori di glucosio ematico. Un lento incremento della dosepuo’ migliorare la tollerabilita’ gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina cloridrato e’ 2 g al giorno, assunta in dueo tre dosi separate. Modo di somministrazione. Le compresse si possono rompere a meta’ per semplificare la somministrazione, ma le due meta’ devono essere prese insieme alla stessa ora.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.
AVVERTENZE
Acidosi lattica. L’acidosi lattica, una complicanza metabolica molto rara ma grave, insorge con maggior frequenza a causa del peggioramentoacuto della funzione renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi.L’accumulo di metformina si manifesta con il peggioramento acuto della funzionalita’ renale e aumenta il rischio di acidosi lattica. In caso di disidratazione (diarrea o vomito severi, febbre o ridotta assunzione di liquidi), la somministrazione di metformina deve essere temporaneamente interrotta e si deve raccomandare al paziente di contattare un operatore sanitario. I medicinali che possono compromettere in modo acuto la funzione renale (come antipertensivi, diuretici e FANS) devono essere iniziati con cautela nei pazienti trattati con metformina. Altri fattori di rischio di acidosi lattica sono l’eccessivo consumo di alcool, la compromissione epatica, il diabete non adeguatamente controllato, la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasi altra condizione associata ad ipossia, cosi’ come l’uso concomitante di medicinali che possono causare acidosi lattica. I pazienti e/o chi si prende cura di loro devono essere informati del rischio di acidosi lattica. L’acidosilattica e’ caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale, crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma. In caso di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere l’assunzione di metformina erichiedere immediatamente assistenza medica. I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto (< 7,35), aumentati livelli di lattato plasmatico (> 5 mmol/L) e aumentato gap anionico e rapporto lattato/piruvato. In caso di acidosi lattica, il paziente deveessere ospedalizzato immediatamente. Funzionalita’ renale. La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento e, successivamente,a intervalli regolari. La metformina e’ controindicata in pazienti con GFR < 30 ml/min e deve essere temporaneamente interrotta in presenzadi condizioni patologiche che alterano la funzione renale. Una diminuita funzione renale nei pazienti anziani e’ frequente e asintomatica. Funzionalita’ cardiaca. I pazienti con insufficienza cardiaca sono piu’ a rischio di ipossia e di insufficienza renale. In pazienti con insufficienza cardiaca cronica stabile, metformina puo’ essere usata attuando un regolare monitoraggio della funzione cardiaca e renale. Nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta ed instabile, la metformina e’ controindicata. Somministrazione di mezzi di contrasto iodati. La somministrazione intravascolare di mezzi di contrasto iodati puo’ portare a nefropatia indotta da mezzo di contrasto, con conseguente accumulo di metformina e un aumentato rischio di acidosi lattica. La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o al momento della procedura di imaging e non deve essere ripresa fino ad almeno 48 ore dopo, a condizione che la funzione renale sia stata nuovamente controllata e trovata stabile. Chirurgia. Il trattamento con la metformina deve essere interrotto al momento di un intervento di chirurgia elettiva inanestesia generale, spinale o epidurale. La terapia puo’ essere ripresa non prima di 48 ore dall’intervento o del ripristino dell’alimentazione orale e a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile. Popolazione pediatrica: Prima di iniziare il trattamento con la metformina, deve essere confermata la diagnosi di diabete mellito di tipo 2. Nel corso di studi clinici controllati della durata di un anno, non sono stati rilevati effetti della metformina sulla crescita o la puberta’; tuttavia non si dispone di dati a lungo termine riguardo queste specifiche situazioni. Pertanto, si raccomanda unattento follow-up in relazione a questi parametri nei bambini trattati con la metformina, in particolare nei bambini in eta’ pre-puberale. Bambini di eta’ compresa tra i 10 e 12 anni: Negli studi clinici controllati, condotti su bambini e adolescenti, sono stati inclusi solo 15 soggetti di eta’ compresa tra 10 e 12 anni. Anche se i dati di efficacia e sicurezza della metformina per questi bambini non si siano discostati da quelli rilevati per gli adolescenti, si raccomanda particolarecautela nel prescrivere il medicinale ai bambini di eta’ compresa trai 10 e i 12 anni. Altre precauzioni: – Tutti i pazienti devono continuare la loro dieta con una regolare distribuzione di assunzione di carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso devono continuarela loro dieta a restrizione energetica. I normali esami di laboratorio per il monitoraggio del diabete devono essere eseguiti regolarmente.Metformina da sola non causa ipoglicemia, ma si deve prestare cautelaquando e’ usata in combinazione con insulina o altri antidiabetici orali (come ad esempio sulfoniluree o meglitinidi). Si raccomanda un controllo regolare dei livelli dell’ormone stimolante la tiroide (TSH) nei pazienti con ipotiroidismo. Il trattamento a lungo termine con metformina e’ stato associato a una diminuzione dei livelli serici di vitamina B12 che puo’ causare neuropatia periferica. Si raccomanda un controllo dei livelli serici di vitamina B12.
INTERAZIONI
Uso concomitante non raccomandato. Alcol. L’intossicazione da alcol e’ associata ad un aumentato rischio di acidosi lattica, in particolarenei casi di digiuno, malnutrizione o compromissione epatica. Evitare il consumo di alcol e di medicinali contenenti alcol. Mezzi di contrasto iodati. La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l’indagine di imaging e non deve essere ripresa fino a 48 ore dopo, e solo dopo che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile. Associazioni che richiedono precauzioni per l’uso. Medicinali con attivita’ iperglicemica intrinseca (ad esempio glucocorticoidi (via sistemica e locale), e simpaticomimetici). Puo’ essere richiesto un piu’ frequente controllo del glucosio nel sangue in particolare all’inizio del trattamento. Se necessario, adeguare la dose di metformina durante la terapia con il rispettivo medicinale e all’interruzione di quest’ultimo. Medicinali che influenzano la funzione renale. Alcuni medicinali possono influenzare negativamente la funzione renale, aumentando il rischio di acidosi lattica, ad esempio FANS, tra cui gli inibitori selettivi della ciclo-ossigenasi II (COX), gli ACE-inibitori, gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II e i diuretici, soprattutto i diuretici dell’ansa. Quando si inizia o si utilizzano tali prodotti in combinazione con metformina, e’ necessario un attento monitoraggio della funzione renale. Trasportatori di cationi organici (OCT) Metformina e’ un substrato di entrambi i trasportatori OCT1 e OCT2. La co-somministrazione di metforminacon – Gli inibitori della OCT1 (come verapamil) possono ridurre l’efficacia della metformina. Induttori del OCT1 (come rifampicina) possonoaumentare l’assorbimento gastrointestinale e l’efficacia della metformina. Inibitori di OCT2 (come cimetidina, dolutegravir, ranolazina, trimetoprim, vandetanib, isavuconazolo) possono ridurre l’eliminazione renale di metformina e pertanto portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di metformina. – Inibitori sia di OCT1 sia di OCT2 (come crizotinib, olaparib) possono alterare l’efficacia e l’eliminazione renale di metformina. Si consiglia pertanto attenzione, soprattutto nei pazienti con danno renale, quando questi farmaci sono co-somministrati con metformina, perche’ la concentrazione plasmatica di metformina potrebbe aumentare. Se necessario, puo’ essere considerato un aggiustamento della dose di metformina poiche’ gli inibitori/induttori OCT possono alterare l’efficacia della metformina. Fenprocumone. La metformina puo’ diminuire l’effetto anticoagulante di fenprocumone. Si raccomanda quindi uno stretto controllo dell’INR. Levotiroxina La levotiroxinapuo’ diminuire l’effetto ipoglicemizzante di metformina. Si raccomanda un controllo dei livelli di glucosio, soprattutto quando la terapia con l’ormone tiroideo viene iniziata o sospesa, e se necessario il dosaggio della metformina deve essere modificato.
EFFETTI INDESIDERATI
All’inizio del trattamento, le reazioni avverse piu’ comuni sono nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e perdita dell’appetito che si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. Per prevenirli si raccomanda di prendere la metformina in 2 o 3 dosi giornaliere e aumentarle lentamente. Le seguenti reazioni avverse possono verificarsi nel trattamento con metformina. Le frequenze sono definite di seguito:molto comune: >=1/10; comune: >=1/100, <1/10; non comune: >=1/1.000, <1/100; raro: >=1/10.000, <1/1.000; molto raro: <1/10.000, non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili).All’interno di ciascun gruppo di frequenze, le reazioni avverse sono indicate in ordine di gravita’ decrescente. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: anemia emolitica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: acidosi lattica. Riduzione dell’assorbimento della vitamina B12 con riduzione dei suoi livelli serici durante l’uso a lungo termine di metformina. Si raccomanda di prendere in considerazione l’eziologia se un paziente presenta anemia megaloblastica. Non nota: nell’esperienza post commercializzazione sono stati segnalaticasi di neuropatia periferica in pazienti con deficit di vitamina B12. Patologie del sistema nervoso. Comune: disturbi del gusto; non nota:encefalopatia. Patologie gastrointestinali. Molto comune: patologie gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e perdita di appetito. Questi effetti indesiderati si manifestano con maggiore frequenza all’inizio della terapia e nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente. Per prevenirli, si raccomanda di assumerela metformina in due o tre dosi giornaliere durante o dopo i pasti. Un aumento progressivo della dose puo’ anche favorire la tollerabilita’gastrointestinale. Patologie epatobiliari. Molto raro: casi isolati di test di funzionalita’ epatica anormale o epatiti risolte dopo interruzione di metformina. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.Molto raro: reazioni cutanee come eritema, prurito e orticaria; non nota: fotosensibilita’. Esami diagnostici. Non nota: riduzione dei livelli di tireotropina in pazienti con ipotiroidismo. Ipomagnesemia nell’ambito della diarrea. Popolazione pediatrica. I dati pubblicati e post-commercializzazione e quelli risultati da studi clinici controllati condotti su una popolazione pediatrica limitata di eta’ compresa tra 10e 16 anni trattata per un anno, indicano eventi avversi di natura e gravita’ simili a quelli riportati per gli adulti. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Il diabete non controllato durante la gravidanza (gestazionale o permanente) e’ associato ad un aumento del rischio di anomaliecongenite e mortalita’ perinatale. Una limitata quantita’ di dati sull’uso di metformina in donne in gravidanza non ha indicato un aumento del rischio di anomalie congenite. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi sulla gravidanza, lo sviluppo embrionale o fetale, il parto o lo sviluppo postnatale. Se una donna affetta da diabete pianifica una gravidanza o e’ gia’ in gravidanza, il diabete non deve essere trattato con la metformina, ma si raccomanda di passare all’insulina al fine di mantenere i livelli di glicemia il piu’ possibile vicini a quelli normali e ridurre il rischio di malformazioni fetali. Allattamento. La metformina e’ escreta nel latte umano. Non sono stati osservatieventi avversi in neonati o bambini allattati al seno. Tuttavia, poiche’ i dati disponibili sono limitati l’allattamento al seno non e’ raccomandato durante il trattamento con metformina. La decisione di interrompere l’allattamento al seno deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento e il potenziale rischio di eventi avversi sul bambino. Fertilita’. La metformina non ha avuto effetti sulla fertilita’ dei ratti maschi e femmine quando somministrata a dosi fino a 600 mg/kg/die, che sono approssimativamente pari a tre volte lamassima dose giornaliera raccomandata nell’uomo calcolata in base all’area della superficie corporea.
Forma farmaceutica
COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
BLISTER